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Autore: OldWord    10/03/2013    1 recensioni
Questa è la storia di Cristina di Lorena e del suo amore lontano dal matrimonio trovato guardando il cielo in una notte fiorentina.
Genere: Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Castello di Chenonceau ( Valle della Loira) Francia 1585

Sul viso della donna vigeva da giorni una nota triste e sconsolata che Cristina non si era fatta sfuggire, sua nonna era sempre stata una signora buona e allegra la cui gentilezza l’aveva posta sul gradino più alto del cuore della ragazza. Dopo l’ennesimo sospiro, Cristina non riuscì più a trattenersi « Nonna cara, cosa vi affligge? Sono giorni che vi vedo triste». Allibita dalla velocità e dal tono delle parole della giovane cercò di sviare i sospetti « Cara, tranquilla credo sia solo stanchezza non ti preoccupare.. Per me » rispondendo così non riuscì a nascondere l’irrequietezza. La giovane la guardava come se si aspettasse la vera risposta, non riuscendo più a mentire disse « Cristina, è giunto ormai il momento che tanto temevo. Sono arrivate lettere da parte del Ferdinando de' Medici dove ti chiede in sposa. Io non ho osato rispondergli ».  I pensieri di Cristina si fermarono per qualche istante, dopo di ché il caos. Una domanda dopo l’altra si incastrava nella mente di lei; chi era quest’uomo? Perché voleva sposarla in età così avanzata? Si sarebbe dovuta separare da sua nonna? Le girava la testa. Il nome, Ferdinando de' Medici, le era famigliare. Pensando ricordò essere un cardinale, un cardinale che chiede una moglie?! « Tesoro stai bene?! » vennero interrotti così i suoi pensieri. Sapeva di dover rispondere « Si, sto bene » disse con voce tremante, più a se stessa che a Caterina « Non riesco a capire perché un cardinale voglia me come moglie, ho vent’anni, pensavo d’essere ormai esonerata da questo tipo di vita ». La regina cercava di resistere alle lacrime « Tu vuoi sposarti? Se questo è quello che desideri io non mi opporrò in nessun modo, il gran duca è un ottimo partito » disse. La risposta fu pronta in poco tempo « Io non voglio sposare un uomo che nemmeno conosco e neppure amo ».  Caterina rimase in silenzio a pensare per qualche minuto, era così orgogliosa della risposta ricevuta. Dopo di ché concluse « Organizzeremo un incontro, se ti piacerà sapremo cosa fare in situazione contraria cercherò di tenerti qui con me ».
Una sensazione di sollievo pervase la ragazza, sapeva di potersi fidare. Quel pomeriggio lo passò a intervistare ogni persona del palazzo che avesse anche solo una piccola informazione sul suo possibile futuro marito. Ciò che ricavò fu solo il perché non era più al servizio di Dio; dopo la morte dei suoi parenti il casato aveva bisogno di un erede e da questo la sua rinuncia verso la chiesa. Inaspettatamente cresceva in lei una curiosità e una irrequietezza nei riguardi dell’incontro, ancora ipotetico, fra lei e Ferdinando. Sarebbe stato buono con lei? Colpo di fulmine al primo sguardo? Non conosceva neanche il suo aspetto. Decise di parlarne con l’unica persona coetanea che conosceva a palazzo: Alexandra, figlia di un servitore di suo nonno. In lei riscontrava l’idea di amica; era esuberante e allegra con la sincerità, anche crudele, che faceva di lei una persona di cui fidarsi. Si diresse verso le scuderie, li vi trovò una ragazza intenta a spazzolare la coda di un magnifico arabo color grigio chiaro. « Buongiorno, Alle! Come stai ? » disse tutto sorridendo. « Ehi tutto bene.. E tu? Quel sorrisone mi insospettisce, hai delle novità? Dimmi tutto » proprio la risposta che voleva. Prese una spazzola e iniziò ad aiutare l’amica « A dir il vero non so perché mi è venuto da sorridere. Mia nonna mi ha appena comunicato che c’è un fiorentino che desidera sposarmi, non so bene cosa pensare. Ho paura, ma penso che la curiosità abbia il sopravvento ». La spazzola dell’Alexandra cadde a terra, in un lampo afferrò Cristina e la strinse forte forte « Evviva ti sposi!! Sono così felice per te. Oh santo cielo è una super notizia! ». Dopo aver calmato l’amica uscirono dalla stalla e si sedettero sotto un gazebo per raccontarle tutto per bene. Alla fine del discorso Cristina le porse le domande che l’assillavano « Sei sicura che andrà tutto bene? Se non gli dovessi piacere? E se è una persona cattiva come mio nonno? ». « Uno: come si può non amare un piccolo amore come te!? E due: mi hai detto che se non lo vuoi sposare tua nonna penserà a farlo sparire. Non ti preoccupare troppo » la risposta fu schietta e la ragazza non volle ascoltare obiezioni. Erano ormai le sette quando salutò la confidente così si diresse a cena e infine nelle proprie stanze. Rincuorata dalle parole ricevute dalle persone a lei care decise di non caricarsi troppo di preoccupazioni. Nella notte di un giorno tutt’altro che leggero Cristina di Lorena ventenne si ritrovò per la prima volta a fantasticare sul suo principe azzurro fino quando non si addormentò.
 
Doveva solo firmare e dare l’ordine di recapitare quella lettera al Gran duca di Firenze, ma qualcosa la bloccava. Caterina aveva paura, lei aveva già vissuto quello che stava per accadere alla sua amata nipote. Si illudeva di poter rifiutare la domanda del fiorentino, purtroppo era consapevole della stupidità e ingenuità delle sue speranze. Entrò nella stanza suo marito che con la solita gentilezza disse « Hai parlato a Cristina? Se non ti decidi lo faccio io. Suvvia Caterina non guardarmi in quel modo! Ferdinando è un bravo ragazzo e anche chisaiolo. La cosa più importante è che finalmente si sposi e inizi a vivere la sua vita da donna. Io la vedo qui, sempre suoi libri a studiare e scrivere. Ti sembra un comportamento adeguato ad un donna? » queste parole bruciarono nella mente della donna. Non bastava il pensiero delle nozze?! Perché doveva  parlare con il marito?! « Non è concesso ad una donna il sapere? È un privilegio maschile? Se lo è, non mi sembra ne facciate molto uso » rispose acida lei. Non temeva l’ira del marito, ormai non aveva più niente da perdere. « Con gli anni sei diventata sempre più acida nei miei confronti, che peccato. Allora cosa c’è qui? » le rispose lui con tono beffardo avvicinandosi e vedendo la lettera. La lesse e sentenziò « Un  incontro è un’ottima idea. Su cosa aspetti firma ». Il marito una volta che ella ebbe confermato ciò che aveva scritto se ne andò dicendo « Stasera mi sembra ci sia Eliot. Speriamo ci sia lei ». Parlava sempre bene delle sue puttane. Naturalmente la sua regina rispose alla provocazione « Vi auguro una buona notte e che ci sia la donna che desiderate» lei sapeva che suo marito aveva il solo scopo di farla star male, ma lei ormai verso il suo re non provava niente se non indifferenza e repulsione.
Nel momento in cui provò a immaginare Cristina sposata a Ferdinando consapevole del futuro promise a se stessa di proteggere il più possibile la ragazza dalle infelicità di un matrimonio come il suo.
 
Passarono solo quattro giorni dall’invio della lettera e la risposta giunse in Francia.
Illustre regina sono lusingato dell’invito da voi proposto e accetto volentieri. Sappiate che qualunque giorno voi scegliate io sarò li per incontrare quella che ritengo e spero sia la mia futura moglie. Nonostante ciò le chiedo gentilmente di anticipare i tempi il più possibile così che io sia in grado di preparare Firenze all’arrivo della sua nuova e splendida Duchessa. La villa medicea attende con ansia il suo ingresso in essa. […]
Nella mente della regina quelle parole sembravano altezzose e le sembrava che al duca importasse solo di vedere una donna nella sua casa. Nessuna parola della lettera lasciava trasparire un vero interesse a incontrare Cristina pareva più una visita di controllo. Rabbia cresceva nella regina. Tutt’altra reazione ebbe il marito che si sbrigò a decidere una data e a inviare una risposta a Ferdinando. L’unica che non sapeva come reagire alla lettera era la probabile futura moglie. Il desiderio di vedere il duca cresceva ma anche lei, come Caterina, aveva intravisto nelle parole usate uno strano tono di irriverenza nei suoi confronti. Il pensiero che un uomo si potesse innamorare di lei la faceva sentire felice, ma l’idea di un possibile mostro la spaventava. Liquidò il problema pensando di essere solo nervosa e si diede della bambina da sola.
La data inviata venne accettata. Tra sole due settimane i due probabili futuri sposi si sarebbero incontrati. 

  
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