It Ends
Tonight
*
Capitolo Terzo *
James portò lo sguardo un po’ stupito sulla ragazza che gli stava davanti, le mani piantate con fierezza sui fianchi, le sopracciglia appena corrugate.
“Scusa?”
Lily diede in una breve risata, del tutto priva di gioia.
“Non ricordi nemmeno tutta la gente che Incanti, ormai?”
James si alzò dal tavolo al quale stava cenando, lasciando
il piatto posato fino a poco prima davanti a lui ancora pieno per metà.
“Non qui, Evans.”
Gli occhi di Lily si fecero stupiti per qualche secondo.
“Non è il posto migliore per parlarne” spiegò brevemente il
ragazzo, incamminandosi verso l’enorme porta della Sala Grande che conduceva
alle scale, senza aspettarla. Lily accettò di seguirlo dopo un attimo di
incertezza, nel quale giocherellò con una ciocca di capelli rosso scuro,
fissando la schiena di James Potter, capitano della squadra di Quidditch di
Grifondoro che evitava di sua spontanea volontà uno scontro che avrebbe potuto
far parlare per giorni tre quarti degli studenti di Hogwarts.
Non si scambiarono nemmeno una parola fino a quando non
giusero presso l’aula in cui, in orario scolastico, Vitious teneva le sue
lezioni di Incantesimi. Lily gettò un’ occhiata stranita a James, che la
ignorò, limitandosi ad aprire la porta e ad indicarle con un gesto della mano
di precederlo all’interno. Lily eseguì, subito imitata dal ragazzo che richiuse
la porta alle sue spalle.
“Qui possiamo parlare?” domandò allora Lily, ironica.
“Se non altro non siamo nel bel mezzo della Sala Grande,
nel bel mezzo della cena…” fu tutto quello che James le rispose.
“Allora?”
“Allora cosa, Evans?” fece il ragazzo, stancamente. “Mi
sembri già perfettamente informata dei fatti.”
Lily scosse la testa.
“A me non sembra.”
“Vuoi che te lo metta per iscritto?”
Lily sbuffò, irritata.
“Credevo ti fossi stufato di duellare
con chiunque ti si pari—“
“Evans,” la interruppe il
ragazzo, più duramente di quanto avesse mai fatto durante tutti i loro
precedenti, frequenti confronti “non si tratta più di fare scena. Né io né lui
abbiamo più quindici anni.”
“Questo lo so.”
James restituì il suo sguardo
serio. In qualche modo, sembrava molto più adulto di quanto Lily avesse mai
sospettato. Il silenzio che aveva seguito le sue parole venne nuovamente
spezzato dalla voce tranquilla del ragazzo.
“Severus Snape” riprese,
pronunciando quel nome con palpabile disgusto “aspira a divenire un
Mangiamorte. Anzi, molto probabilmente è già un Mangiamorte. Come Mulciber,
Avery e tutta la cricca che gli sta attorno.”
La voce di Lily aveva una nota
triste, quando si fece sentire.
“So anche questo.”
James annuì, rivolgendo il suo
sguardo alla finestra che dava sulle serre, a quell’ora ovviamente deserte.
“Quindi immagino che, non
trattandosi della motivazione che mi ha spinto a battermi con lui, si tratti
proprio di Seversu Snape.”
“Non esattamente,” fu la
risposta, poco più che sussurrata stavolta. “Si tratta di te e di
Severus Snape.”
James riportò gli occhi scuri
sulla ragazza, apparendo leggermente stupito.
“Mi hai perso, Evans.”
La guardava come incredulo che
lei avesse potuto trovare una qualche connessione, di qualsiasi forma e genere
fosse, fra lui e il Serpeverde che più detestava. Lily sorrise appena, ma
quando rispose il suo sguardo si rifece perfettamente serio.
“Per quanto Severus Snape possa
essere un Mangiamorte, o aspirare a diventarlo, siete sempre e solo voi due a
scontrarvi. Sempre tu e lui…” lasciò che la frase sfumasse in silenzio, senza
concluderla.
James annuì.
“Non mi è mai piaciuto. Lui può
essere pericoloso, nonostante tu—“
“Io?”
James sorrise, amaro. Qualcosa
che Lily non riuscì a decifrare fu ben visibile per un attimo nello sguardo del
Grifondoro, prima di perdersi come l’improvviso sussulto di una qualche
emozione.
“Non lo vedi?” le domandò,
scuotendo la testa, lo sguardo ora perso altrove. Forse in un ricordo. “Sembra
quasi… è come ossessionato da te.”
Lily gli restituì uno sguardo a
metà fra lo stupore e la consapevolezza del significato che quelle parole, per
entrambi, portavano con loro.
“Come puoi non vederlo?”
La voce di James era oscurata da
un velo d’incredulità.
Lily si riscosse.
“Tu, al contrario, sembri vederlo
con chiarezza…”
“C’è differenza fra quello che
Snape prova per te e quello che invece io provo per te, Evans.”
Se la ragazza aveva una risposta
pronta, sembrò dimenticarla nell’istante stesso che seguì la frase di James.
Rimase momentaneamente senza parole, incapace di rispondere alcunché.
James si passò una mano fra i
capelli sempre rigorosamente spettinati, nel gesto che ormai appariva come
casuale anche a lei, che gliel’aveva visto fare per anni con la indiscutibile
convinzione che fosse studiato.
Ritrovò le parole.
“Io e Severus siamo sempre stati
amici. Da prima di arrivare ad Hogwarts. Ma ora le cose sono diverse… quindi
non—“
“Forse questa è la verità, ma lo
è esclusivamente per te. Credimi se ti dico che non vale lo stesso per lui.”
Lily scuoteva la testa, e
indietreggiò di un passo, inconsciamente.
“Non è possibile, Potter. Abbiamo
scelto strade diverse.”
“Questo non vuol dire nulla.
Guarda Sirius e suo fratello. Per quanto lui lo neghi, perfino a sé stesso,
Regulus è sempre rimasto suo fratello.”
“E’ diverso!” sbottò Lily, le
guance in fiamme, gli occhi verdi scintillanti di passione. Fissava James
dritto negli occhi, le mani strette a pugno.
“La nostra amicizia era
particolare. Ha funzionato fino a quando poco importava che io fossi figlia di
Babbani… poi è miseramente crollata.”
Un tremito nella voce tradiva
emozioni contrastanti.
James l’aveva osservata,
immobile, mentre pronunciava quelle parole. La osservava ancora, adesso che si
era zittita, le labbra leggermente schiuse, la postura rigida, i capelli liberi
sulle spalle.
Appassionata. Bellissima.
Lily Evans.
James la raggiunse e le sue labbra trovarono all’istante quelle della ragazza. Non fu un bacio dolce, non ebbe nulla dell’incertezza che spesso, più o meno celata, accompagna un qualsiasi primo bacio. Le labbra di Lily si separarono sotto quelle urgenti di James e la Grifondoro ritornò il bacio, portando le mani sulla nuca del ragazzo, attirandolo ancora di più verso di sé. James la fece indietreggiare, senza separarsi da lei, fino a quando Lily non urtò contro la cattedra di legno, ingombra di libri, fogli di pergamena e penne d’aquila abbandonate fuori posto qua e là. Il ragazzo la sollevò appena, mandandola a sedersi sul bordo di essa, in modo da riuscire a ridurre al minimo la distanza fra i loro corpi. Le gambe di Lily si chiusero attorno a quelle di James e la ragazza gemette appena quando le labbra del ragazzo lasciarono le sue per scendere lungo il suo collo, mentre una delle sue mani le teneva la testa leggermente di lato.
Le mani della ragazza si
spostarono sulla camicia bianca della divisa che James indossava, spingendolo
appena un po’ più indietro in modo da poter riportare le labbra su quelle di
lui, incurante del suo respiro accelerato per mancanza d’aria. Lo avvicinò a sé
quanto più le era possibile, fino a quando lui le era quasi completamente
addosso e la schiena di Lily per metà appoggiata sulla ruvida superficie in
legno sotto di lei.
“James? Ma dove cazzo sei
finito?”
Il ragazzo si staccò bruscamente
da Lily, portandosi una mano nella tasca dei pantaloni ad estrarre uno
specchietto dall’aria antica e sembrò guardare il suo riflesso. Solo quando la
voce di Sirius riecheggiò nuovamente nella stanza, Lily comprese chi era stato
a parlare poco prima. James se lo rimise in tasca con cura, poi riportò lo
sguardo sulla Grifondoro, che nel frattempo era scesa dalla cattedra e aveva
spinto la frangia lontana dagli occhi.
“Mi stanno aspettando. Ho la punizione
con la McGranitt…”
Lily annuì.
“Vai, prima che ti raddoppi le
ore.”
James sorrise.
“Nah, non succederà. Basterà
darle una giustificazione decente…”
Lily lo guardò, come in attesa di
un chiarimento.
“Qualcosa mi invento, Evans,
tranquilla…”
James alzò gli occhi al cielo, la
voce divertita.
“Non oso immaginarmi cosa…” fu il
commento della ragazza. Quando rialzò lo sguardo su di lui, la stava fissando,
un sorriso dipinto sul volto. Un bel sorriso, si ritrovò a pensare Lily.
“Avevo ragione io, alla fine,
Evans.”
Lily sbatté le palpebre.
“Su cosa?”
“Su te e Moccios—Snape.”
James sorrideva, sicuro,
spavaldo… James Potter.
O almeno un lato del suo
carattere.
Lily rimase in silenzio per un
attimo, prima di ribattere.
“Sì. Penso di sì.”
“E lo sapevi prima di stasera.”
“E’ vero.”
James spalancò gli occhi,
fingendosi preso alla sprovvista.
“Mi stai davvero dando ragione?
Sei davvero d’accordo con me?”
Lily sorrise, un’ombra di
tristezza nella voce.
“Ma non cambia il fatto che io
abbia scelto una strada che mi ha allontanata per sempre da… Severus. Si tratta
di una scelta.”
James annuì.
“Si tratta sempre di una
scelta.”
Lily rimase in silenzio, lo
sguardo perso in un’immagine che solo lei poteva ammirare, incisa nei suoi
ricordi. Non aveva capitò il perché della sua. Perché buttare tutto
all’aria per diventare un assassino nascosto da un cappuccio nero? L’eco
sfuggente di quella che un tempo era stata una persona che qualcuno aveva
amato.
Non abbastanza per cambiare le
cose.
Non abbastanza per scegliere lui
e con li le sue scelte, il suo destino.
Non abbastanza.
Lily riportò le iridi del colore degli smeraldi sulla figura di James Poter.
Di nuovo sulla realtà.
“No. A volte c’è dell’altro.”
Di nuovo sul destino.
***
Eccomi qua di nuovo.
Con questo capitolo, “It Ends
Tonight” è concluso, fatta eccezione per l’epilogo che arriverà a breve. Che
dire, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. C’ ho messo molto prima di
decidermi a postarlo in quanto non mi convinceva interamente e – sinceramente –
non lo fa nemmeno adesso. Il punto è che scrivere di come può essere nata la
storia fra James e Lily, soprattutto dopo aver letto di quanto lei fosse legata
a Snape, non è semplice. E La Rowling non ci ha dato niente che “giustificasse”
la scelta che Lily fa: James su Severus. Questo capitolo esprime il modo in cui
la “giustifico” io.
Ovviamente spero vi sia
piaciuto e che mi lasciate un parere… sembrerà una frase fatta, ma davvero
aiuta leggere come gli altri vedono e
interpretano la fanfiction di un autore.
Grazie di cuore a tutti
coloro che hanno letto questa storia e soprattutto a quelli che l’hanno
recensita. Un grazie particolare quindi a Lexie Black, ladymarie, Joey,
white_shadows, Mia, Isatachi (a lei e alle sue bellissime mail!^^),
irene_evans, fleacartasi e Ginny Lily Potter per le recensioni al
secondo capitolo. Spero gradiate anche questo.
A presto!^^
Juliet