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Autore: Diabolique    26/09/2007    7 recensioni
Uno specchio incantato, uno ragazzo interessato, una ragazza ignara di essere... Lo spettacolo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso se non ho specificato il nome della canzone che Dracuccio stava cantando… Ma era proprio “Charlie Big Potatoes” degli

Mi scuso se non ho specificato il nome della canzone che Dracuccio stava cantando… Ma era proprio “Charlie Big Potato” degli Skunk Anansie, la stessa che Hermione stava ballando come una scalmanata nel primo capitolo… :D E ora cerco di continuare, dato che a lavoro mi sono venute un sacco di belle ideuccie… E tenterò di accondiscendere a tutte le vostre richieste, oltre ad allungare un po’ i capitoli con descrizioni varie!

 

 

La ragazza camminava per il corridoio verso la sua sala comune. Lo sguardo era fisso sulle sue scarpe. Non perché fossero interessanti o altro, ma Hermione quando pensava non guardava davanti a se. Fissava le sue scarpe che lentamente la portavano verso “casa”.

Hermione pensava.

Pensava a come fosse difficile evitare il biondo, e a come fosse impossibile che lui avesse cantato a squarciagola una delle sue canzoni preferite. E poi insomma, non si parlava di Streghe Stragavarie ma di un gruppo babbano, gli Skunk Anansie.

Quasi non si accorse di essere arrivata davanti al ritratto della Signora Grassa e quando questa gli chiese la parola d’ordine, Hermione non sollevò neanche lo sguardo, bisbigliò due parole che neanche un mago sarebbe riuscito a sentire ed entrò nella fessura che il quadro sorpreso aveva aperto.

Appena la ragazza entrò in camera non potè fare a meno di girarsi verso lo specchio. Lo sguardo sempre perso nel vuoto, i lineamenti leggermente tesi e la bocca inespressiva. Era così che appariva Hermione Granger sotto i suoi occhi, riflessa in quello specchio.

Poi un’immagine le si liberò in testa. L’insopportabile furetto che andava a comprare un cd babbano in un negozio di musica babbano. Senza accorgersene sorrise tra se, dandosi mentalmente della cretina.

 

Nello stesso istante il ragazzo rimuginava su quello che era accadeva. Nella sua testa, nel suo cuore, nella sua stanza e in quella di Hermione. Infatti aveva notato il mutarsi dell’espressione della ragazza. Dalla più totale assenza di movimento dei muscoli del suo viso, a un sorriso che illuminava tutta la stanza e, neanche a dirlo, il cuore del ragazzo.

 

Uff. Dannatamente difficile.

 

Poi il ragazzo, come guidato da una forza invisibile, si alzò dal letto con un balzo e corse giù verso la sala Comune della sua casata.

 

Nella stanza drappeggiata di verde argento, davanti al camino acceso si trovava un ragazzo. Un bel ragazzo moro, con gli occhi color cobalto che al momento erano impegnati a guardare fuori dalla finestra. Pioveva, normale per una serata di Novembre. Ma non era come si poteva pensare. Non stava osservando il tempo, Zabini. Stava pensando al suo incarico. All’incarico che lui trovava difficilissimo e che la Professoressa Mc Granitt di comune accordo con il professor Piton gli avevano assegnato. Sbuffò. La penna che aveva tra le mani girava senza senso su un foglio bianco, candido. Mentre il ragazzo sembrava essersi fissato sul tappino della penna tutto mangiucchiato, una capigliatura bionda gli apparve davanti.

 

“AAH!”

 

“Gh… Blaise andiamo, non ti avrò mica fatto paura!”

 

“Dra, mannaggia… Se non sapessi che hai le movenze di un felino, avrei creduto ad una smaterializzazione!”

 

“Dai, Blaise, ho sceso le scale di corsa, non mi hai sentito perché eri tra le nuvole. Ma fortunatamente per te sono qua adesso!”

 

“Ehm, si, Draco, sono contento che tu sia qua ma non so come potermi dire fortunato dato che mi hai quasi provocato un infarto!”

 

“… Su, Zab, sono la soluzione a tutti i tuoi problemi!”

 

“… Mh. Mi prendi per pazzo se ti dico che non ti sto capendo?”

 

Il biondo sogghigno, davanti ad uno stupito Zabini.

 

“Qual è il compito che ti ha dato la Granitt?”

 

“Mhh… Dato che sono un ragazzo di grande abilità, nonché dotato di un gran cervello…”

 

“Si, dai, vai avanti!”

 

“Si insomma, mi ha detto di cercare qualcosa con cui avvicinare le quattro case di Hogwarts. Anche se ha specificato di avvicinare Serpeverde e Grifondoro.”

 

A quel punto il biondo strattonò il moro e lo trascinò letteralmente via dalla sedia su cui era seduto.

 

“Dra, Dra, calmatiiii! Dove mi stai portando, per Salazar! Non vedi che sono già in pigiama?”

 

Il biondo sorrise e con un fiato rispose.

 

“Ma come dove andiamo? Dalla McGranitt. E con l’idea che ho avuto ci guadagnamo sicuramente una cinquantina di punti, se riusciamo nell’intento!”

 

“Ma a me non vuoi dire niente? Che hai in mente?” chiese nel frattempo il moro, che si stava vestendo velocemente sotto consiglio dell’amico.

 

“Vedrai. E non preoccuparti. Avrai tutto il merito.”

 

E io probabilmente… avrò il mio.

 

 

Due ragazzi camminavano velocemente verso la stanza della professoressa. Era presto, ma Zabini aveva comunque paura che, disturbandola, si sarebbe arrabbiata e avrebbe tolto punti alla casata. D’altro canto, era fuori dopo il coprifuoco. Draco invece era più tranquillo. D’altronde era un Caposcuola e il coprifuoco non era certo nei suoi pensieri. E poi, aveva avuto quella grande idea, il suo piano andava attuato fin da subito.

 

Arrivati davanti alla dimora della professoressa, esitarono a bussare. Un gatto andava lentamente loro incontro. Appena era a distanza di due metri dai due ragazzi, si trasmutò in una donna. Lei, la professoressa.

 

“Ragazzi, buonasera. Non è tardi per essere ancora a zonzo?”

 

“Uh, professoressa, a dir la verità cercavamo proprio lei.”

 

“Zabini, devo immaginare che sia per il compito che le ho assegnato all’inizio dell’anno scolastico.”

 

Draco sorrise. Cavolo. Gli ci erano voluti dieci minuti e aveva tirato fuori un’idea super, e Zabini in due mesi non era riuscito a tirar fuori niente? Scosse la testa e la volse in su, per guardare negli occhi accigliati della donna.

 

“Ehm, si professoressa. Zabini ci ha pensato talmente a lungo che, dopo avermi raccontato ciò che aveva in mente ha fatto voto di non dirlo più a nessuno. Sono qua per questo io, per raccontarle cosa la mente astuta di Blaise ha partorito.”

 

“Bene ragazzi. Vi vedo talmente motivati che sono convinta che l’idea sia perfetta.”

 

La donna, che fino a quel momento aveva parlato coi ragazzi davanti alla sua porta, girò i tacchi e iniziò a camminare verso l’ufficio del preside.

 

“Ehm professoressa?” disse uno sconvolto Zabini.

 

“Si, Zabini?”

 

La donna si era fermata ed aveva girato solo leggermente la testa, in modo che i ragazzi fossero invitati a seguirla.

 

“Ma non vuole sapere cosa abbiamo in mente?”

 

“Oh, si Zabini. Lo voglio sapere talmente tanto io, che immaginate come sarà curioso Albus Silente!”

 

Il sangue si raggelò nelle membra del moro. Non si sentiva convinto, d’altronde non sapeva affatto cosa avrebbe dovuto inventarsi. Ma quando girandosi verso l’amico vide un luccichio negli occhi dello stesso, si decise a seguire l’insegnante.

 

 

“Menta piperita”

 

I tre entrarono nell’ufficio del preside. Fanny se ne stava appollaiata come al solito sul suo trespolo e al passaggio di quello strano trio era intenta a lisciarsi le piume.

 

“Ragazzi cari… Malfoy, che magnifica pettinatura! E tu, Zabini… Che fantastica pelle!”

 

… Mi chiedo ancora se il vecchio faccia uso di qualche sostanza magicamente illegale…

 

“A cosa devo la vostra visita?”

 

La McGranitt sorrise e si avvicinò alla cattedra del preside.

 

“Oh, beh, ricordi quello di cui avevamo parlato alla fine dell’anno scorso? Beh, Zabini anzi Malfoy adesso ti dirà come risolvere questo tremendo conflitto che c’è tra le nostre due migliori casate.”

 

Lo sguardo del preside si fece interessato e poi si volse verso Malfoy.

 

“Ebbene, Malfoy. Che cosa avevate in mente?”

 

“Beh, preside… Una recita.”

 

 

Mh, si lo so sono dannatamente cattiva ma ho volutamente concluso il capitolo così :P

 

Ancora grazie a tutte! Come vedete ho cercato di descrivere di più, di allungare i capitoli… E ci ho pensato un po’ più del solito :D

Tranquille… Prima o poi arriverà pure il bacio :D

Alla prossima!

  
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