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Autore: KuromiAkira    27/09/2007    2 recensioni
E se la persona che pensate conoscere più di chiunque altro si rivelasse diversa? E se vi accorgeste di averla sottovalutata?[InoXShika]
Dal capitolo 16 inizia la "seconda serie" di 'le due metà' con anche nuovi personaggi!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tornò sul posto dove aveva lasciato Orihime che però si presentava deserto.
Si guardò intorno. Era sicura che l’avrebbe aspettata..
Decise di tornare a casa, forse era lì.
Le strade si erano riempite di nuovo nonostante quel muretto sgretolato fosse ancora in bella vista.
Ino camminava per le strade stanca, tenendosi con la mano i vestiti che erano ormai stracci.
Aveva un forte mal di testa e si sentiva debole.
Aveva usato tutto il suo chakra per curare Kuromi e , soprattutto, se stessa.

Arrivò a casa ed aprì la porta. Sentì dei rumori nel salotto e quando ci andò vide Shikamaru seduto sul divano col broncio e Shinji che lo torturava urlando che si annoiava, che voleva giocare ancora e che se non lo ascoltava l’avrebbe detto a Ino.

La ragazza sorrise e si avvicinò.

- Sei tornata, finalmente! Senti, questo microbo ora te lo gestisci tu, ok? – iniziò subito a lamentarsi Shikamaru mentre, sentendo la parola microbo, Shinji salì sul divano e tirò il braccio al ragazzo
- Non chiamarmi microbo, non chiamarmi microbo!! –

Ino non si scompose più di tanto, immaginava che li avrebbe trovati così.

- Orihime non è tornata? – chiese
- Non era uscita con te, scusa? – ribattè a sua volta Shikamaru voltandosi verso di lei.
Solo ora notava le condizioni della ragazza.

- Cosa ti è successo? – chiese allarmato e preoccupato

Ino sospirò. Shikamaru le prese la mano e la guidò verso il divano, facendola sedere.

Per un primo momento Shinji pensò di protestare. Poi capì che non era il caso e si dileguò di propria iniziativa.

La ragazza sospirò di nuovo profondamente mentre si appoggiava al ragazzo.
Shikamaru si limitava ad accarezzarle i capelli in attesa di una sua parola.
Ino chiuse gli occhi rilassandosi per un po’.

- Mi sono scontrata con Kuromi. – spiegò con molta, troppa, calma.
- Cosa? Cos’è… -

Ino aprì gli occhi e interruppe il ragazzo.

- Ti prego, non voglio parlarne. Dovrei cercare Orihime piuttosto, chissà dov’è. – disse richiudendo nel frattempo gli occhi.

Li dovette riaprire perché Shikamaru la spostò appena per poterla abbracciare.

Non sapeva ancora cosa fosse successo ma Ino sembrava esausta.
Improvvisamente a Ino venne da piangere, come se qualcosa repressa dentro di se avesse il bisogno di uscire fuori e sfogarsi. E il mal di testa si stava facendo ancora più forte e acuto tanto da non riuscire più a fare un pensiero lucido.
Singhiozzò.

- Ino… - sussurrò Shikamaru
- Scusa… a volte ho bisogno di un po’ di coccole… - rispose lei.
- D’accordo… - annuì baciandole la fronte.

Fu la stessa Ino ad alzare lo sguardo in cerca di altri contatti.

Si baciarono dolcemente mentre lei non riusciva più a trattenere le lacrime.

Qualcosa, in quello scontro, l’aveva turbata profondamente, forse riportandola a pensare al periodo da poco superato.
Aveva bisogno della persona che l’aveva fatta uscire da quell’inferno in modo da uscirne di nuovo.
Aveva bisogno di Shikamaru.

Appoggiò la testa sulla sua spalla in cerca di un po’ di tranquillità.

- Forse è meglio che ti porti in camera, eh? – chiese dolcemente Shikamaru.

Ma Ino non rispose. Si era infatti già addormentata.
Sorrise quasi intenerito. Poi però la strinse di più a sé, serio.
Sembrava che quell’inferno, dentro Ino, fosse già ricominciato. E aveva paura di non poter fare nulla…


Shinji, appoggiato al muro vicino alla porta che dava al salotto, lasciata aperta, sospirò. Guardò un po’ il pavimento, pensieroso.

Uscì lentamente da casa, senza fare rumore e si incamminò per Konoha.
Si portò le mani dietro la nuca.

“ vabbhè, andiamo a cercare la pazza… “ pensò.


Shinji si ritrovò a passare per caso vicino all’ormai ex muretto che aveva distrutto Kuromi. E fu lì che vide Orihime.

La ragazzina era seduta sulle macerie, con lo sguardo basso.

Il bambino fece una smorfia. Non le piaceva. La inquietava. Soprattutto perché la prima e l’ultima volta che le aveva parlato gli aveva fatto venire il dubbio di essere un esperimento.
Non voleva nemmeno chiamarla. Ma ripensò a Ino e al fatto che era preoccupata per Orihime.

Aprì la bocca per chiamarla ma un venticello sposto le lunghe ciocche azzurrine della ragazzina scoprendone il volto in lacrime.

Shinji divenne serio.

- Ehi, pazza! – la chiamò.

Orihime sussultò e si voltò, non prima di essersi asciugata le lacrime.

- Shin-chan! – esclamò improvvisamente allegra.
- Non chiamarmi Shin-chan! Che cavolo hai? Mia sorella ti stava cercando. –
- Oh, ma allora è già tornata! Per fortuna, credevo fosse stata sconfitta da Kuromi! – rispose lei sollevata.

Shinji si chiede se non stesse piangendo per la preoccupazione, poi si mise la mano sinistra sul fianco.

- Tkè, ti piacerebbe eh? Invece è a casa ma ora è col suo ragazzo che si sta riposando. –
- Oh, quindi sei venuto tu a cercarmi? Grazie. – rispose lei sorridendo dolcemente.

Shinji si ritrovò ad arrossire.

- L-l’ho fatto solo perché mia sorella era preoccupata! – si imbarazzò lui

Sorrise, alzandosi e andando incontro al bambino.
Si piegò appena, mettendogli le braccia al collo.

- C-che fai? Staccati! – esclamò lui.
- Ihihih. –

Rise. Ma poi divenne di nuovo seria, quasi triste. Si strinse ancora di più al bambino, appoggiando la testa sulla tua spalla.

- Ti sto tanto antipatica, Shin-chan? Eppure tu mi sei così simpatico… -
- P-piantala!!! – urlò staccandosi e guardandola rosso
- Andiamo a casa, andiamo!!! – esclamò lei prendendolo per un braccio e trascinarselo dietro, con molta disapprovazione da parte del bambino.

Quando arrivarono a casa il salotto era vuoto.
Shinji cercò di non pensare al fatto che Ino e Shikamaru potessero trovarsi nella stanza di lei.
Arrossì, pensando che se lui avesse provato a fare qualcosa di strano mentre la sorella dormiva gliel’avrebbe fatta pagare (e che un bambino pensi a certe cose è grave, eh? )

- Dev’è la sorellina?? – chiese Orihime guardandosi intorno.
- Starà dormendo! Piuttosto… quell’altra ha attaccato mia sorella, dev’eri tu? –
- Io? La sorellina Ino mi ha detto di aspettarla!! – rispose cinguettante.
- E allora perché non ti ha trovata? –
- Perché ero andata a giocare con Suzu… - rispose con un tono più serio.
- La gatta? –
- Chissà! In realtà non sappiamo se Suzu sia maschio o femmina! –
- Cosa? Bhè in effetti non ha sesso. ( rieccolo che torna in azione! ) –

Orihime ridacchiò.

- Non è questo. È che Suzu non ricorda il suo passato. Non sa chi era prima di essere un esperimento. Me l’ha detto una volta… comunque era umana. Ma non sa altro. –

Orihime si voltò, fissando Shinji molto, troppo intensamente per i gusti del bambino.

- Te l’avevo già detto, no? Gli esperimenti non hanno memoria… -
- G-già… l’avevi detto… - rispose lui voltando lo sguardo per non guardarla cercando di far passare quell’inquietudine.

Orihime ridacchiò.

- Sai.. Ino mi ha chiesto se tu c’entri qualcosa con noi. Gliel’hai detto tu, vero? Sei preoccupato? Hai paura di essere uno di noi? – chiese.

Shinji si arrabbiò. Sembrava divertita dalla sua preoccupazione.

- Sei tu che fai dei discorsi strani! È naturale che io abbia dei dubbi dopo quello che mi hai detto, come se non fosse un caso che Ino mi abbia preso con se e subito dopo siete arrivate voi pazze!!! –
- Ehehe, hai ragione, è naturale… d’altronde non puoi avere la certezza di essere un umano no? È così terribile essere esperimenti? Siamo davvero così diversi dagli altri? –
- N-no, ma non mi fido di voi. –
- Ino è come noi, Shin-chan.. solo che lei ha la sua vita qui.. la mamma ce lo diceva sempre… che aveva una vita a Konoha… anche la mamma aveva una vita qui… un marito… degli amici… -

Shinji deglutì. Che cavolo stava blaterando ora? Perché si era messa a parlare della madre?

- S-senti… dimmelo… io sono davvero un esperimento o no? –

Orihime ispirò con la bocca. Piegò leggermente la testa verso l’alto, continuando a fissare divertita Shinji.

Ci fu silenzio.
Attimi in cui Shinji sentiva la tensione attraversargli il corpo.
Non gli piaceva quel silenzio. Cosa stava aspettando quella ragazza a rispondergli.
Aveva paura della risposta.
Ma poi, cosa sarebbe cambiato? Lui non aveva una vita all’infuori della famiglia Yamanaka, all’infuori di Ino e della sua famiglia, i suoi amici… per lui la vita era cominciata da pochi giorni…
Sapere di essere un esperimento non gli avrebbe cambiato nulla.. eppure aveva paura.
Sapere di c’entrare qualcosa, sapere che probabilmente non era un caso se Ino lo aveva trovato tra quelle fiamme. Perché c’erano troppe coincidenze.
La somiglianza con Shingo, il fratello di Ino, la comparsa degli altri esperimenti subito dopo, le troppe cose in comune che aveva con quelle ragazze…
La consapevolezza che, se Ino avesse saputo che era stato tutto calcolato, avrebbe sofferto ancora…

Orihime continuò a fissarlo. Espirò, sempre con la bocca. Sorrise.

- Si. – rispose pacatamente – tu sei il clone di Shingo. –



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Bwahahaha. Le rivelazioni non finiscono mai!!! Bwahahaha.
Vi renderete conto di quanto sono perfida!!!!
Che ne pensate?
  
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