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Autore: Drius    11/03/2013    1 recensioni
“e tu?” chiese Louis facendo un sorriso obliquo “ti sei mai innamorato?”
Harry ringraziò il buio perché si sentì arrossire e non voleva che l’amico lo notasse.
“io non lo so. Come faccio a capirlo?” chiese Harry.
[...]
“Harry, l’amore è una sentimento che ti trafigge il petto! Quando sei innamorato senti strane sensazioni davanti a lei e quando lei non c’è non fai altro che pensarla.”
“e se la sogni?” chiese Harry.
“sei innamorato”
“se quando la vedi vorresti averla fra le tue braccia?”
“sei innamorato”
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nevicava. E mentre fuori la tempesta tormentava gli abeti, all’interno delle mura francamente poco accoglienti dell’orfanotrofio qualcuno mancava all’appello.
“inizio a preoccuparmi” sussurrò Sam, con le braccia conserte e lo sguardo fisso oltre la finestra.
“sta tranquilla Sam, sanno benissimo come cavarsela” tentò di tranquillizzarla Liam, mentre armeggiava col fuoco.
La legna scarseggiava e con essa anche il cibo. Avevano temporeggiato aspettando invano che il tempo migliorasse, ma erano quattro giorni che non faceva altro che nevicare di continuo così Louis, Niall e Zayn furono costretti ad affrontare la tempesta per ottenere qualche riserva in più. Erano partiti all’alba, il sole stava calando e dei tre temerari nemmeno l’ombra.
“ECCOLI, ECCOLI” una voce acuta piombò giù dalle scale, provocando la caduta di vari centimetri di polvere. Layla era stata in ansia tutto il giorno sapendo che gli amici non erano al sicuro nella struttura che ormai chiamava casa, così aveva passato le ultime 12 ore davanti la finestra del piano di sopra, per ottenere una visuale migliore.
E infatti li vide prima di tutti. Tre figure, coperte da vari strati di indumenti si dirigevano a fatica verso il portone d’ingresso. Liam capitolò nell’entrata e aiutò gli amici ad entrare. La figura di Zayn venne assalita da quella esile di Alice, anch’ella in ansia. Al moro non poté fare a meno di sfuggire un sorriso quando la ragazza gli stampò un bacio sulle labbra.
“Hey, sono tornato tranquilla” le sussurrò dolcemente, carezzandole i capelli.
“Harry, dove sei?” chiamò Niall “ci serve una mano, dannazione.”
Layla trasalì sentendo quelle parole e arrossì lievemente.
“L-Lo vado a chiamare io” balbettò salendo di fretta le scale.
I ragazzi si guardarono curiosi mentre Louis sghignazzava silenziosamente, ricevendo un’occhiataccia da parte di Sam.
“Che c’è?” le chiese, facendo le spallucce mantenendo il ghigno sul viso.
 
Harry si trovava nel letto, avvolto nelle lenzuola in un profondo stato comatoso di benessere. Avevano appena fatto l’amore, ma non era stato come la prima volta. Layla arrossì violentemente al ricordo degli occhi serrati di Harry che provava piacere dagli atti compiuti dalla ragazza. Quando Layla rientrò nella stanza, Harry si alzò sui gomiti e la osservò attentamente, con una punta di malizia nello sguardo.
“Harry devi scendere, ti cercano” sussurrò la ragazza, posizionandosi al fianco del riccio.
“mmm..” mugolò lui, avvicinandosi per posarle un bacio sulle labbra.
“sei bellissima con la mia maglia addosso” le disse poi, facendola sorridere.
La prese per il polso e tirò leggermente verso di sé.
“restiamo qui” le disse.
“avanti Harry” sussurrò lei “di sotto ci aspettano e …”
“fai meno la barbabietola e vestiti Styles, abbiamo bisogno del tuo aiuto” la presenza di Louis era del tutto inaspettata nella stanza. Layla si allontanò di scatto dal petto di Harry, mentre questo coprì velocemente la parte nuda del suo corpo.
“tua sorella non è affatto contenta, comunque” disse rivolto a Layla, con un sorriso da furbetto stampato sul volto, poi scomparve con la stessa velocità con cui era apparso.
“mai un po’ di privacy” sbuffò Harry, vestendosi mestamente.
Layla non poté fare a meno di mordersi il labbro osservano il corpo del riccio che veniva lentamente coperto dai vestiti. Sentendosi osservato si voltò verso la ragazzina dagli occhi scuri e sorrise vedendola rapita dal suo corpo. Le porse la mano e insieme scesero al piano di sotto, dove la Prima Stanza era stata riempita di legna sufficiente per le prossime due settimane e cibo a volontà. Nonostante tutto la situazione era un po’ tesa: Sam era ferma in un angolo, stranamente silenziosa, mentre il resto del gruppo le lanciava di tanto in tanto sguardi apprensivi.
“Che succede?” chiese Layla di scatto.
Sam alzò lo sguardo e lo posò sulla sorella, con affetto.
“dobbiamo tornare a casa”
La stretta di Harry sul polso di Layla si fece più stretta.
“voi siete a casa” disse duro.
“No Harry, Niall mi ha appena detto che il villaggio è pieno di nostre foto con sotto la ricompensa che mia madre darebbe a chiunque le dia qualche informazione. Dobbiamo trovarla e dirle che stiamo bene”
“verrò con voi” disse meccanico.
Sam sospirò rumorosamente.
“anche io” si aggiunse Louis, livido in faccia. L’espressione era profondamente mutata rispetto a quella che aveva assunto pochi minuti prima, quando aveva colto la coppia in flagrante.
“dovreste lasciarci risolvere la questione da sole” disse dura Sam.
“Harry e Louis hanno ragione Sam, lì fuori c’è una tempesta non ce la fareste mai a viaggiare sole” si infiltrò Zayn. Sam lo guardò male.
“aspetteremo il bel tempo”
“puoi scegliere per te Sam, ma non permetterò che Layla venga …”
“no” Layla interruppe Harry facendolo sussultare lievemente “Sam ha ragione”
Il riccio la guardò stranito e sul volto della ragazza apparve uno sguardo colpevole. Non voleva fargli pensare di voler allontanarlo, ma era necessario che lei e Sam incontrassero la loro madre e le spiegassero le loro intenzioni. Sole.
“aspetteremo che il mal tempo passi, dopodiché faremo visita a nostra madre”
Quando Harry fece per parlare Layla lo interruppe nuovamente.
“torneremo entro 24 ore” lo rassicurò.
 
Nei giorni seguenti il tempo parve migliorare e così, dopo aver dato mille e più rassicurazioni agli amici, le due sorelle s’incamminarono verso il paese.
“non mi piace questa storia” borbottò infelice Harry prima che la ragazzina dai capelli neri gli stampasse un bacio sulla guancia.
“tornerò e non ci divideremo più” nel frattempo diceva Sam ad un Louis abbastanza spaventato.
“se non dovessi tornare, ti verrò a prendere” le rispose.
Sam abbandonò un piccolo bacio sulla punta del naso di Louis e si diresse verso la porta, promettendosi di non guardare indietro. Ma proprio quando giunse all’entrata ruppe la promessa, incrociando per l’ennesima volta lo sguardo azzurro dell’uomo che amava tanto.
Aveva davvero paura di non riuscire a tornare.
Quando Layla chiuse la porta dietro di sé, il gelo assalì le due ragazze che si strinsero fra loro per trovare sollievo nel calore dei loro corpi. Nonostante il sole fosse alto nel cielo, la temperatura era notevolmente bassa e precipitò ulteriormente quando il vecchio orfanotrofio non era più nella loro visuale. Superato il bosco, oltre la radura, trovarono finalmente il sentiero che portava verso il capo più alto della città, attraversando il villaggio. Il paese era stranamente deserto, non era affatto come l’ultima volta che Layla l’aveva visto. Non c’erano urla felici di bambini o rumori di passi che si accavallavano, solo il leggero soffio del vento che faceva tintinnare i vetri delle case.
“guarda Layla” Sam indicò alla sorella l’interno di un’abitazione trasandata. Un piccolo albero di Natale scintillava contro la finestra. Proprio in quel momento Layla si accorse dei vari addobbi che decoravano le case.
Era Natale. Ecco perché nessuno era fuori, tutti erano in famiglia.
Un stretta avvolse il cuore delle ragazze. Layla immaginò i suoi amici che aspettavano impazienti il ritorno delle due sorelle, ignari della festa che celebrava il resto del mondo. Poi immaginò sua madre. La immaginava seduta al tavolo elegantemente addobbato per la festa, con uno dei suoi soliti vestiti mondani e un chignon in testa, tremendamente sola, aspettando invano il ritorno delle sue figlie che l’avevano abbandonata senza ripensamenti.
“BUON NATALE” gridò qualcuno. Quando si girarono notarono un bambino che, a piedi scalzi, correva nella loro direzione.
“non abbiamo niente da offrirti piccolo” gli disse gentilmente Sam quando furono a distanza ravvicinata, ma lui scosse la testa con veemenza .
Porse poi loro due rose bianche. La bocca delle ragazze si schiuse in una piccola “o”, ma avendo prostrato troppa attenzione ai fiori appena ricevuti non si resero conto che il bambino era già fuggito via.
Le due tornarono sui loro passi, camminando per un altro buon quarto d’ora finché non videro finalmente la villa della loro madre.
“ci siamo” sussurrò Sam, più decisa della sorella per lo scontro finale.
Attaccato al cancello della grande abitazione vi era un cartello con una foto delle ragazze e sotto, a lettere cubitali, stava scritto “DISPERSE”. Layla strappò il cartello con forza e lo accartocciò.
Fu il giardiniere che notò la loro presenza, aprendo distrattamente il cancello. Non sembrava molto sorpreso di vederle. Le condusse al grande portone in quercia e lasciò che bussassero.
Poi tutto accadde velocemente: le porte che si aprivano, il viso di ghiaccio di una donna che non aveva più amore da offrire, un colpo, un urlo soffocato e i corpi delle due sorelle che si afflosciarono lentamente per terra, privi di vita.



Bhè eccoci qua. Questo è il capitolo che tanto ho atteso di scrivere, nonché penultimo capitolo della storia. 
Voglio, come al solito, scusarmi per l'attesa e chiedervi cosa ne pensate. Sappiate che la storia non è finita! Ma voglio lasciare a voi i commenti :)
Spero solo che vi piaccia.
Siete pronti per l'epilogo?  
Saluti

Lily (:

  
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