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Autore: Changing    11/03/2013    0 recensioni
Decidere liberamente del proprio futuro, anche se può sembrare difficile, non è sempre concesso a tutti.
C'è chi deve lottare per conquistarsi tale liberta e c'è chi, come Draco, trova comodo lasciare che gli altri prendano le decisioni più importanti. Ma ci sono scelte che si possono fare solo con la propria testa ed il proprio cuore ed il giovane Malfoy lo inizierà a scoprire, lentamente, grazie ad Astoria, che gli è sempre rimasta accanto nel bene e nel male.
Vincitrice del premio "Miglior coppia" e quarta classificata al contest Disney & songs di GiuliHermy96
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 1
Brevi sogni




Da quella notte, poche cose cambiarono tra i due. Nessuno aveva fatto alcuna promessa a parole, non ce n'era stato bisogno.
Astoria, sebbene avesse un carattere riflessivo e non sempre dedito alla compagnia, sembrò a tutti più raggiante e le agonie notturne di Draco divennero più facili da sopportare, anche perché di rado passava la notte in solitudine, come prima era solito. Molto spesso si recava sulla torre di Astronomia e lì lo raggiungeva la ragazza, senza che i due si fossero dati appuntamento.
Non avevano rivelato a nessuno ciò che era accaduto tra loro, ma non per il gusto di una segreta complicità. Draco aveva detto che non era un buon momento per raccontare in giro certe cose, tuttavia la verità era che temeva che Astoria potesse rimanere coinvolta negli affari tra Mangiamorte. Sapeva che, in ogni caso, non aveva molto da temere, dato che anche la ragazza apparteneva ad una antica famiglia di Purosangue, ma preferiva che le cose rimanessero così com'erano, nei limiti del possibile.
La vita scolastica proseguì quindi come al solito, finché non arrivarono le vacanze di Natale. Allora Draco ritornò al suo maniero nel Lancashire, segretamente spaventato per ciò che lo attendeva in quella che, negli ultimi mesi, non riusciva più a chiamare casa. L'unica cosa che lo confortava, era il pensiero che la sera dell'ultimo dell'anno avrebbe avuto un po' di respiro. A Villa Malfoy, ogni 31 dicembre, era tradizione che si tenesse un ballo a cui erano invitate le più importanti famiglie nobili d'Inghilterra. Almeno in quell'occasione, Draco sapeva che avrebbe rivisto Astoria.
Sembrava destino che la notte fosse l'unico momento in cui i due potessero stare insieme senza timore.
Quando ritornò, non fu sorpreso di trovare la sua villa cambiata. Le alte siepi erano sempre ben curate, dalla fontana zampillava ancora l'acqua del lago della fata Alcina* e non v'era stato alcun cambiamento negli arredi. Tuttavia, ad ogni ora del giorno, il ragazzo assisteva ad un continuo viavai di Mangiamorte, dato che la sua casa era divenuta il nuovo quartier generale di Lord Voldemort. La pesantezza e la gravità del clima erano ancora più irrespirabili di quelli di Hogwarts, tanto da fargli quasi rimpiangere la sua scuola, luogo che non aveva mai amato.
Nonostante la presenza costante di maghi sconosciuti in casa sua, non v'era quasi mai rumore, fuorché nella vasta sala da pranzo, che veniva usata come stanza per le riunioni in cui il Signore Oscuro riceveva i suoi devoti servitori. L'austero silenzio di quegli estranei gli faceva spesso venir voglia di salire le scale e andarsene in camera sua, o di fare lunghe passeggiate nei suoi giardini. Lì poteva quasi sentirsi in pace.
Se ci fosse stata, Astoria avrebbe riso dei loro sguardi vuoti e dei loro discorsi che lei trovava folli. Ma gli occhi e la voce di Draco appartenevano a loro, adesso. Lui combatteva per la loro stessa causa, eppure, a volte si ritrovava a pensare a quanto avrebbe preferito una vita più tranquilla, condotta nella stessa agiatezza della sua infanzia. Dopotutto che importanza avevano i Babbani? A cosa sarebbe servito ucciderli? Loro, feccia del creato, vivevano nel loro mondo ristretto e ottuso come la loro mente, mentre i maghi vivevano nel loro. Non potevano rappresentare neanche una minaccia.
In quei giorni, sua madre era molto dolce e accondiscendente nei suoi confronti (ancora più del solito) e nominava spesso la signora Greengrass, lodando lei e le sue figlie, parlando di quanto fossero cresciute in bellezza e in virtù da quand'erano bambine, e ogni volta Draco le ripeteva con maggior esasperazione che le vedeva a scuola ogni giorno.
Passarono così il Natale e i seguenti giorni di vacanza. Tanto era assente lo spirito natalizio in quella casa, che Draco, il 25 dicembre, chiese ad un Elfo domestico che giorno fosse. Il ragazzo non era mai stato molto sensibile a quel tipo di festeggiamenti, ma sentì la notevole differenza di atmosfera con gli anni precedenti. Gli sembrava di vivere in una casa di morti.
Finalmente arrivò la sera del 31 dicembre e, sin dal mattino, si percepì un certo fermento tra la servitù, impegnata nelle cucine e a lucidare ogni oggetto, ogni angolo e ogni spigolo di casa Malfoy, affinché tornasse al suo antico sfarzo. Sue madre andava in giro impartendo ordini a destra e a manca e suo padre sembrava aver riacquistato un briciolo della sua dignità e compostezza; persino la sua espressione appariva meno tesa degli ultimi tempi. Tutto questo, ovviamente, fu possibile dal momento che in quei giorni il Signore Oscuro sarebbe stato via per sistemare alcuni affari. Sarebbe troppo parlare di gioia, ma è senz'altro lecito dire che respirare fu più facile e leggero per tutti.
Verso le otto di sera, la villa cominciò a riempirsi di maghi e streghe. Draco salutò educatamente tutti gli ospiti che gli venivano presentati. Normalmente si sarebbe comportato da perfetto rampollo della famiglia, pavoneggiandosi delle sue doti e discutendo di qualche argomento futile, ma quella sera non ne aveva molta voglia. Scrutava con aspettativa ogni volto, ricevendo sempre una nuova delusione. La sala era ormai colma di gente, ma di Astoria e della sua famiglia nemmeno l'ombra. Se qualche altro Elfo domestico gli avesse chiesto se desiderava una tartina agli occhi di tritone lo avrebbe fatto saltare in aria.
Poi, d'un tratto, la vide. Se ne stava appoggiata ad una vetrata con in mano un bicchiere da champagne semivuoto, ad osservare la luna con aria assorta. Era magnifica, bella come non l'aveva mai vista. In quella posizione, elegante e raffinata, irradiava un fascino che provocò in Draco strane sensazioni.
Si mosse verso di lei, lontana solo pochi metri.
Una voce lo chiamò. Era Daphne, la sorella maggiore di Astoria, una compagna di Casa del suo stesso anno.
- Ehi, Draco! In mezzo a tutta questa gente non riuscivo a trovarti - Esclamò con un sorriso. I lineamenti e il portamento erano molto simili a quelli di Astoria, se non fosse stato per gli zigomi più alti e sporgenti, gli occhi scuri e tacchi vertiginosi, portati con molta classe, che la elevavano quasi al di sopra del ragazzo.
- Ciao – La salutò lui con ostentata cordialità. Non aveva nulla contro la ragazza, con la quale aveva discreti rapporti, ma in quel momento aveva altro a cui pensare.
- Laggiù ci sono anche Nott, Goyle e Spikestone. Perché non vien... -
- Senti Daphne, ora ho da fare, magari ci vediamo dopo, eh? - Disse voltandole le spalle e lasciandola stupita e contrariata del suo atteggiamento.
Ma il ragazzo non fece in tempo a fare cinque passi che qualcuno lo fermò per una spalla.
- Che altro c'è? - sbottò lui ancor prima di girarsi. Era talmente seccato che non gli importò affatto di aver appena risposto male a sua madre. Narcissa lo guardava sorpresa.
- Draco, che modi sono questi? - Lui borbottò qualcosa in risposta:- Comunque volevo avvisarti che sono arrivati i Greengrass, li hai già salutati? Dionysus voleva tanto... -
- Sì, sì, li ho visti un attimo fa -
- Anche Daphne? È molto bella stasera, non trovi? -
- Sì, certo. Adesso devo andare, i miei amici mi stanno aspettando – Disse lui liberandosi dalla stretta della madre.
Svicolò tra una decina di invitati e infine, quando raggiunse la finestra, Astoria non c'era più
- Mer... -
- Stasera è l'ideale fare una passeggiata – Una voce familiare gli parlava dandogli la schiena, mentre osservava con ben costruito interesse i preziosi lampadari di cristallo. Draco perse qualche istante per ricomporsi, poi si girò, ma la ragazza non era più dietro di lui. Si guardò intorno e la vide che stava uscendo da una delle porte che conducevano ai giardini. Lui la seguì.
Quando fu fuori la trovò rivolta verso la fontana, la cui acqua, grazie alla magia, sembrava brillare tenuemente di luce propria. Astoria indossava un elegante abito blu oltremare di chiffon che le ricadeva dolcemente lungo i fianchi, mentre un profondo scollo a V lasciava scoperta la schiena.
Sentendo i suoi passi, la ragazza si girò e gli sorrise serafica.
- Ciao, Draco – I lunghi boccoli corvini le ricadevano lungo la spalla destra.
- Ciao... - Disse lui, sentendosi stranamente a disagio. Spesso si sentiva spoglio senza la sua abituale maschera di presunzione, privo di scudi e di difese, così fece di tutto per riassumere un'espressione beffarda e sicura di sé. Le si avvicinò e le cinse i fianchi con le braccia, ma quando si chinò per baciarla, lei scostò il viso e gli diede le spalle.
- Che ti prende? - Chiese lui con l'amaro in bocca. C'era arrivato così vicino!
- Io non bacio gli sconosciuti – Il ragazzo non poteva vederla, ma Astoria stava sorridendo di sottecchi. Draco però aveva un’espressione tutt'altro che felice: in quel momento non aveva molta voglia di ascoltare i suoi enigmi, voleva solo stare con lei.
- Ma che stai dicendo? -
- Che il ragazzo che mi piace non ha quell'aria da sbruffone – Lui si sentì colpito nell'orgoglio, ma non si arrabbiò. Da lì fuori si udiva la musica della sala da ballo, il cielo era terso e tutto sembrava aver arrestato la sua corsa frenetica di quei giorni per lasciare ai due ragazzi un po' di tempo. Quindi, a Draco rimase solo un vago senso di amarezza, ma nessuna collera, come sarebbe successo in altre circostanze.
Malfoy si avvicinò di nuovo ad Astoria.
- E che tipo è il ragazzo che ti piace? - Lei lo guardò con sguardo furbo.
- Se stesso – Draco stava per replicare, ma sapeva che così facendo, avrebbe iniziato una discussione in cui lei avrebbe avuto la meglio, come sempre. D'altronde non aveva tutti i torti.
Il ragazzo non sapeva cosa dire. Si appoggiò alla fontana, dandole le spalle, e abbassò lo sguardo. Non aveva mai fatto caso a quanto fosse difficile essere se stessi, vivere ciò che spontaneamente viene dal proprio cuore e dal proprio corpo. A lui non era mai stato concesso. Sarebbe mai stato in grado di cominciare adesso? Con la coda dell'occhio vide Astoria muoversi e si girò verso di lei. D'un tratto qualcosa di caldo gli sfiorò la fronte; era quella di Astoria, che aveva avvicinato il proprio viso al suo.
- Mi sei mancato, sai? - Disse a fior di labbra. Il viso di Draco si aprì in un sorriso, felice che finalmente qualcosa stesse tornando alla normalità. Le cinse nuovamente la vita e la avvicinò a sé, sicuro che almeno questa volta non sarebbe scappata via da lui.
- Anche tu... - Rispose prima che potesse rendersene conto. Il bacio tra loro era sospeso nell'aria. Arrivarono appena a sfiorarsi quando una voce potente li fece sobbalzare.
- Posso avere la vostra attenzione? - Draco si girò con il cuore in gola, riconoscendo il tono altezzoso di suo padre, ma con grande sollievo non vide nessuno. Quello che aveva sentito doveva essere frutto di un incantesimo per richiamare all'attenzione i numerosi invitati.
- Sarà meglio andare... - Disse Draco a malincuore. Quel tono di solennità nella voce di suo padre gli aveva lasciato sulla pelle un brutto presentimento.
I due ragazzi rientrarono nella sala senza essere notati dagli ospiti, tutti rivolti verso la grande scalinata che portava ai piani superiori dove stava Lucius. L'uomo aveva dipinta sul volto un inquietante espressione soddisfatta.
- Miei cari ospiti, la mezzanotte sta per scoccare e voglio cogliere l'occasione per fare un annuncio – Che notizia inaspettata! Draco non ne sapeva niente:- Molti di voi conosceranno Dionysus Greengrass, mio vecchio amico e compagno di studi – Strano, a Draco suo padre aveva sempre detto che trovava quell'uomo irritante. Sicuramente aveva in mente qualcosa:- Ebbene, per consolidare il nostro profondo legame, abbiamo deciso di unire le nostre due famiglie e, a breve, saranno celebrate le nozze tra il mio unico figlio e la primogenita del casato Greengrass –




Ecco qui il secondo capitolo. Il prossimo, come vi ho anticipato, sar l'ultimo. Storia breve ma intensa =P
Spero che la fanfic continui a piacervi e che la leggiate fino in fondo. Fatemi sapere cosa ne pensate :)
A presto
Changing
  
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