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Autore: ShinigamiGirl    11/03/2013    3 recensioni
Amelia è una ragazza con la colpa di essere nata con capelli rossi e occhi bianchi come la neve. La sua vita è solitaria, da emarginata, ma ben presto alcuni avvenimenti strani la sconvolgeranno.
Cap. 1: "Lui la mollò, lasciandola cadere a terra stremata, e continuando a ridere si chinò, sussurrandole: -Ci rivediamo presto, Mhirael."
Cap. 4: "Amelia sentì una vibrazione salirle dal braccio destro, col quale teneva il pugnale, e sentendo l’animale, ormai a un passo dietro di loro, si voltò per affrontarlo.
-AMELIA!- sentì urlare Tivresh, ma ormai era troppo tardi.
Il puma che li inseguiva le era già addosso."
Cap. 11: "Amelia, stordita, desiderò con tutta se stessa di poter essere libera. In quel caso, avrebbe staccato tutti gli arti di quel tizio e l’avrebbe torturato finché non fosse morto dissanguato. Stranamente, l’idea non le faceva per niente schifo."
Cap. 22: "Quando abbassò lo sguardo, vide che il libro e le sue mani si erano illuminate.
Fece cadere il volume, cacciando un urlo di spavento, ma la luce non scomparve. Incuriosita, si guardò meglio le mani: non erano proprio illuminate, erano dei segni comparsi sulla pelle a illuminarsi. Sembravano quasi dei tatuaggi"
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Stavano mangiando in un silenzio religioso, e Amelia guardava di sottecchi il tizio che suo fratello aveva accettato di ospitare.
Aveva detto di chiamarsi Jek, e aveva offerto un po’ di soldi, pur di essere ospitato. I vestiti, prevalentemente scuri, erano vagamente eleganti, nonostante fossero decisamente sporchi. Il ragazzo mangiava la carne come se fosse a digiuno da parecchio, ma il suo fisico non dava segni di aver sofferto la mancanza di cibo. Ad Amelia sembrava che anche lui la guardasse, ogni tanto, come se la stesse tenendo d’occhio.
-Quando avete intenzione di ripartire?- chiese Derek, bloccando i suoi pensieri.
-Non so- disse la ragazza -dipende… Credo sia meglio discuterne più tardi, io e te dobbiamo parlare a quattr’occhi, visto che non ne abbiamo avuto l’occasione, questo pomeriggio.
Il fratello annuì, con sguardo serio. In realtà, era abbastanza preoccupato.
Kelly, terminata la sua porzione di carne, come prevedibile iniziò a fare domande a raffica, soprattutto al nuovo arrivato: -Da dove vieni di preciso?
-Da molto lontano, da un piccolo villaggio in prossimità della foresta Ubith.
-E perché viaggi?
-Mio padre, quando ero molto piccolo, andava per il mondo in cerca di tesori, e un giorno non tornò più. Io voglio ritrovarlo, per questo ho iniziato a viaggiare anche io.
-Ce l’hai la fidanzata?
A questa domanda il ragazzo scoppiò a ridere: -No, e tu?
Kelly arrossì: -No, ma perché ridi?- chiese, mettendo il broncio.
-Vedi- disse Jek -rido perché ora tu sei nell’età in cui è giusto pensare a queste cose, e questo mi ha fatto tornare in mente com’ero da piccolo.
La bambina annuì, poi annunciò, alzandosi: -Io vado a lavarmi.
Amelia ridacchiò fra sé. La sorellina era molto suscettibile su quell’argomento.
Finirono di mangiare, poi Amelia trascinò fuori casa Derek per potergli parlare, lasciando Tivresh, Kento e Jek nel salotto. Lui era nervoso dai piedi fino alla punta dei capelli.
-Allora, te l’hanno già detto?
-Che degli elfi mi vogliono catturare? Beh, si! E non lo trovo affatto piacevole- rispose il ragazzo.
Amelia sbuffò di fastidio.
-Ti andrebbe bene- gli chiese -se lasciassimo qui con te Kento, mentre io e Tivresh risolviamo la cosa?
-Me l’hanno già proposto- disse Derek.
-E qual è la tua risposta?
-Ovviamente accetto! Anche se preferisco decisamente di più l’idea di fuggire, magari anche con il vostro amico elfo.
Amelia si sentì sollevata, ora era certa che Kelly sarebbe stata al sicuro: -Bene. Questo lo deciderete voi tre, quando io e Tivresh ci saremo tolti di torno. E mi raccomando, devi stare attento a qualsiasi straniero, che arriva in città, con le orecchie a punta o meno, ok?
Derek annuì.
-Ora rientriamo- disse lei -o potrebbero iniziare a preoccuparsi.
Appena varcarono la soglia scoprirono che Jek si era già ritirato nella sua stanza, a quanto pare era molto stanco.
Anche Amelia decise di andare a dormire, d’altronde aveva intenzione di andarsene il prima possibile, in modo tale da non attirare troppo l’attenzione sulla cittadina. Kelly non ne sarebbe stata affatto contenta, ma per lei era meglio così.
Quando la ragazza giunse nella camera, vide la sorellina sdraiata nel letto, avvolta da un asciugamano.
-Che fai lì, Kelly?- chiese.
-Ti aspettavo. E’ da tanto che nessuno mi spazzola i capelli, mi tocca farlo sempre da sola- disse lei, tirandosi su a sedere.
Amelia allora le spazzolò i capelli, poi Kelly insistette per pettinarle la chioma rossa. Fece un po’ di fatica, la ragazza, infatti, dopo la prigionia non si era curata molto del suo aspetto e si erano formati un po’ di nodi.
Quando ebbero finito si misero le vestaglie e si addormentarono nel letto matrimoniale, l’una accanto all’altra.
La casa era tranquilla e silenziosa, e le sorelle dormirono beatamente.
Kento, intanto, si era coricato in un’altra stanza con Tivresh. Non si era addormentato. Aveva una cosa importante da fare.
Uscì di nascosto, nel bel mezzo della notte. Il vento leggero gli faceva gelare il sangue nelle vene, come un brutto presagio. Si diresse nella foresta, con una sfera di luce sulla mano, per illuminare la strada. Nell’altra mano, il libro con cui chiamava i folletti. Dopo cinque minuti di camminata, giunse al cospetto di un enorme albero. Posò ai suoi piedi il volume, poi disse: -Folletto, esci dalla tua dimora!
La superficie del tronco tremolò, e ne uscì una folletta dai capelli quasi trasparenti e gli occhi cristallini.
-Cosa cerchi, Kento?- gli chiese.
L’elfo esitò. Come conosceva il suo nome?
La folletta, vedendo la sua espressione angosciata, disse semplicemente: -Gli alberi chiacchierano.
-La bambina- disse il giovane, riprendendosi -ho percepito qualcosa.
-Sì, ti do ragione. E’ una ragazzina particolare, quasi come la sorella, quasi come te.
Kento fece una smorfia: -Voglio sapere cosa è in grado di fare.
-Non lo so, quello di cui sono certa è che quella bambina sotto le tue direttive farà grandi progressi- rispose la creatura.
-Voi non sapete mai nulla!- esplose l’elfo -Parlate, parlate, ma non fate mai nulla e niente di ciò che dite è in qualche modo utile! Dì quello che sai in modo chiaro, dannazione!
La folletta lo guardò dall’alto in basso, aspettando che il giovane si calmasse. Quando il suo respiro tornò regolare, disse: -Sai che ti ho detto ciò che so. Devi essere paziente, e prendere così come sono le informazioni che hai a disposizione. Sai quanto darebbe Mhirael per sapere solo la metà di ciò a cui tu sei a conoscenza?
Kento annuì a malincuore. Si sentì un bambino in ascolto della predica materna.
-Ora sono stanca. Rientro nella mia abitazione, se avrai bisogno di me, dovrai chiamarmi col mio nome, ovvero Ibilith.
Non aspettò alcuna risposta, e rientrò subito nel tronco dell’albero. La luce nel palmo si spense, e il ragazzo si ritrovò solo, nel buio della foresta.
Il mattino dopo, quando Tivresh si svegliò, vide Kento dormire profondamente, e non osò svegliarlo. Aveva il presentimento che avesse passato una nottataccia, per qualche strano motivo.
 
 
 
 
 
 
Spazio Autrice
 
Perdonatemi se mi son fatta attendere negli ultimi tempi, ma la scuola è una costante macchina dispensatrice di compiti che non mi lascia molta tregua e mi prosciuga di creatività.
Spero vi sia piaciuto il capitolo, nonostante tutto;)
Ehi, è il ventesimo capitolo, e credo sia venuto il momento di ringraziare le persone che hanno contribuito alla crescita di “Innocence” :)
Ringrazio chi ha messo la storia nei preferiti, ovvero Daniawen, Giuggiole, Giuliacardiff, Red_Roses, Tata103, Tenshi No Yume, _Ida_, HarukaCchan.
Ringrazio chi ha messo la storia nelle seguite, ovvero Alera di Hytanica, birri, Black98, Hoshi98, Jane Austen, LoveForHachi, Achiko e ancora _Ida_ e Daniawen.
Ringrazio anche AfterTheTempestTheSun, che ha messo la storia nelle ricordate.
Ringrazio inoltre Stefyc17 e TheNaiker che nonostante non abbiano aggiunto la storia nelle loro liste hanno avuto la gentilezza di lasciarmi delle recensioni.
Ringrazio anche tutte le persone che non sono iscritte a EFP ma leggono con costanza la storia.
Senza tutti voi, “Innocence” non sarebbe nulla.
Vi voglio bene<3
 
ShinigamiGirl
   
 
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