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Autore: ISI    27/09/2007    3 recensioni
"Per un attimo restò immobile con gli occhi d’argento sgranati fissi su Harry che non capiva cosa diavolo stesse accadendo.
Il ragazzo biondo prese la mano destra di Harry nella sua, inizialmente con forza, ma gli fece subito capire che non aveva alcuna intenzione di ferirlo, così quello non oppose resistenza e Draco guidò la sua mano di nuovo sulla sua guancia, in una carezza.
Le dita sfiorarono la pelle, resa calda dalla foga e dallo schiaffo, arrecando ad entrambi le medesime sensazioni di quella volta in infermeria, ma stavolta, forse anche a causa della posizione, piuttosto ambigua, in cui si trovavano, queste risultarono più forti, più sconvolgenti."
RAITING ALZATO A ROSSO.
Genere: Drammatico, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Severus Piton | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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Good morning death

Good morning death

 

Per lake: Non ti preoccupare, ho superato lo spavento iniziale ed eccomi qui di nuovo...oddio non parlarmi di scuola ti prego...comunque sono felice che il pezzo in cui Harry e Draco si ritrovano, per così dire, ti sia piaciuto e che ti sia rimasto impresso dentro, dato che era proprio questo il mio intento...grazie davvero per le recensioni e per il tuo sostegno, te ne sono immensamente grata! Ora ti saluto...Ciao!

Per fanchan: Anche a me piace Blaise! (ho fatto un paio di fanfic con lui e altri personaggi protagonisti...due one shot..niente di che...). Stavolta, però, data la situazione della storia mi sono detta che pur essendo amico di Draco non avrebbe mia potuto tollerare un tradimento simile...senza contare che se gli dimostrasse la sua amicizia ancora una volta non ne uscirebbe vivo, dato che non ha le conoscenze che ha Draco per difendersi...comunque, fatti forza, non piangere per questo Blaise bastardo...grazie ancora e ciao!

Per animablu: Hai proprio ragione, i serpeverde si sono comportati da bastardi, ma devi considerare che cose del genere sono nella loro indole, e poi Draco per loro non è altri che un traditore, nonostante abbia scelto la “retta via...  Comunque volevo ringraziarti ancora per le tue recensioni che puntualmente vengono a tirarmi su di morale...grazie per tutto il sostegno che mi fai avere! Spero che ti piaccia anche questo capitolo...Ciao!

Per KIA: Grazie! Troppo buona! Ti chiedo scusa se non ho aggiornato prestissimo, ma con il ritorno in scena della scuola (NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO...) non ho avuto poi molto da dedicare alla scrittura...spero che continuerai a recensirmi e a seguire la mia strampalatissima storia...ora ti saluto...grazie ancora! Ciao!

E grazie ancora grazie, grazie, grazie a coloro che hanno inserito la mia storia tra i propri preferiti! Ora vi lascio al capitolo e vi auguro una buona lettura!

 

Capitolo XIV

Pazienta, Harry!

 

Neppure lui avrebbe saputo dire per quanto tempo fossero rimasti abbracciati l’uno all’altro, sapeva solo che il suo sogno più intimo, dopo così tanto aspettare, dopo così tanto soffrire, era finalmente divenuto realtà. Draco se ne stava rannicchiato con la faccia premuta nell’incavo tra la spalla ed il collo dell’altro, aveva gli occhi chiusi, ed era inebriato da quella sensazione di calma, di tranquillità,, di pace che mai prima d’ora aveva provato, ma che ora gli risultava così gradevole, così piacevole da non averne mai abbastanza. La paura, l’ansia, il senso di colpa, quel peso che da sin troppo tempo gli gravava sul petto si era dissolto, vinto da quella sensazione nuova, appena scoperta. La cosa più strana era, però, che a provocargli quello stato d’animo così bello non era altri che il suo acerrimo nemico, Harry Potter, o meglio la sua vicinanza, i suoi sentimenti per lui e ancora più strano era che ciò non gli dava fastidio alcuno, anzi si sentiva quasi sollevato.

Ad un tratto Harry aveva sentito il corpo di Draco rilassarsi tra le sue braccia, la sua stretta farsi meno forte per poi sciogliersi completamente. Il moretto non potè fare a meno di ridere quando vide che il biondino si era addormentato; per la seconda volta ebbe l’occasione di ammirare quel viso perfetto pervaso dalla pace di un sonno finalmente libero dagli incubi, in cui il passato non tornava con l’orrore dei rimpianti, ma con la dolcezza, sebbene da piccolo ne avesse vista poca, dell’amore.

Harry non avrebbe mai potuto immaginare che la tranquillità mostratagli in quel momento da Draco fosse frutto unicamente della sua vicinanza.

Posò piano le sue labbra sulla pelle liscia e profumata, vi depositò baci leggeri e sentì il desiderio crescere dentro di se ed invaderlo, ma si trattenne: dopo tutto quello che aveva passato, dopo tutto quello che aveva dovuto sopportare, Draco era esausto e, nonostante Harry non desiderasse altro che divenire una cosa sola con il serpeverde che stringeva tra le braccia, dovette rinunciare anche questa volta.

Lanciò un’occhiata alla sveglia magica che c’era sul comodino della stanza e si accorse che era tardissimo; avrebbe potuto rimanere così abbracciato a Draco per il resto dell’eternità, ma forse era meglio lasciarlo riposare. Così, Harry, dopo averlo adagiato con massima delicatezza sul materasso lo coprì, resistendo, ancora una volta all’irrefrenabile desiderio di ficcarsi accanto a lui sotto le lenzuola, anche solo per stargli accanto e per stringerlo a se.

Harry uscì dalla stanza di Draco in punta di piedi, attento a non fare il minimo rumore; chiudendosi la porta alle spalle si chiese quanto ancora avrebbe dovuto aspettare prima di vedere quella bellissima pelle diafana, nuda di ogni indumento, libera da ogni impiccio e totalmente disinibita strusciarsi sulla sua. L’immagine che si creò nella sua mente gli mozzò il respiro in gola; un brivido di piacere corse lungo tutta la spina dorsale ed i pantaloni divennero improvvisamente troppo stretti all’altezza del linguine. Si disse che ormai era davvero irrecuperabile, tentò, con scarsi risultati, di placare l’eccitazione che gli era nata dentro e decise infine di tornarsene nella sua sala comune per fare i compiti, o meglio, per copiarli da Hermione.

Non ebbe neppure il tempo di varcare la soglia della sala comune che Ginny gli si parò davanti facendogli venire un colpo. Odiava i suoi scherzetti idioti e provava l’irrefrenabile impulso di scaraventarla fuori dalla finestra, quella dell’ultimo piano s’intende, ogni qual volta la sentiva parlar male di Draco...per il resto si può dire che più o meno riusciva a sopportarla...più o meno...

-Ron ed Hermione mi hanno detto quello che ti è successo oggi all’ultima ora!- esordì con la sua vocina fastidiosa e stridula che, in confronto a quella dolce e melodiosa di Draco, era come lo stridere delle unghie di un gatto su di una lavagna -è vero che hai difeso Malfoy dagli altri serpeverde? Perché l’hai fatto? E poi si può sapere perché non c’eri a pranzo? Dove ti eri cacciato? Eh? Perché non mi rispondi?-

Harry era al limite: un’altra domanda e sarebbe esploso. Quando si era messo con Ginny non si sarebbe mai immaginato che la ragazza in questione potesse essere così asfissiante, ma gli ci era voluto davvero poco per rendersene conto. E le sue solite scenate? Vogliamo parlarne? Neppure un attore professionista riuscirebbe ad eguagliarla, la sua vita era tutta un grande e melenso melodramma e lei non perdeva mai, ma proprio mai, l’occasione per interpretare la parte della casta fidanzatina del salvatore del mondo magico...

-Allora, vuoi rispondermi sì o no?! Ho capito! Eri con un’altra ragazza!- Harry sbuffò alzando gli occhi al cielo, mentre Ginny, dando sfoggio della sua non indifferente arte retorica, cominciava uno di quei suoi tristissimi monologhi da donna disillusa dalla vita e dal mondo.

A questo punto Ron si staccava, letteralmente, da Hermione, che nel frattempo si dedicava ad un veloce ripasso di antiche rune, e minacciava Harry di ucciderlo se mai avesse fatto soffrire la sua adorata sorellina. Tutto questo succedeva ormai regolarmente da quasi un mese, i giorni erano trascorsi lenti e dolorosi per il moretto costretto, da una parte a dover sopportare una fidanzata di qui avrebbe voluto sbarazzarsi molto volentieri, dall’altra a pregare che Malfoy, da poco tornato a frequentare le lezioni, lo degnasse di uno sguardo, anche solo per sputargli in faccia. Gli sarebbe bastata anche una sola di quelle sue occhiatacce, tanto tipiche alla famiglia Malfoy, con le quali, gli anni precedenti, era solito incenerirlo. Tuttavia, aldilà del lato comico della situazione, sempre che vi fosse un lato comico, Harry aveva patito davvero molto nel vedere Draco soffrire a quel modo. Non gli era mia parso di essere molto empatico, ma più e più volte aveva potuto intuire il dolore del serpeverde ed era stato male per lui, non poteva neppure tollerare che una creatura tanto bella dovesse soffrire così tanto. Poi, quando pensava che non aveva alcun modo per aiutarlo, giacché il serpeverde non avrebbe mai accettato il suo aiuto, o almeno così credeva, Harry si sentiva inutile ed inevitabilmente si deprimeva. Non gli era stato affatto semplice resistere, ma alla fine i suoi sforzi erano stati ricompensati e lui, finalmente, aveva potuto stringere tra le sue braccia proprio la persona che tanto aveva desiderato.

L’imminente montagna di libri contro cui andò a sbattere lo riportò alla realtà: doveva ancora copiare tutti i compiti e studiare, o almeno far finta di farlo, quindi si fece coraggio e aprì il libro.

 

La biblioteca della scuola era ormai chiusa da un pezzo quando un quindicenne dai capelli castani vi entrò guardandosi intorno, come a voler constatare un qualche cambiamento dall’ultima volta che aveva visto quella stanza. Forse i libri erano aumentati di numero, ma per il resto, in quella stanza, tutto era rimasto come cinquant’anni prima. Il ragazzino camminò fino a quella che era la parte proibita della biblioteca per poi entrarvi senza troppa difficoltà, in fondo aveva l’autorizzazione di Silente.

L’uomo dai lunghi capelli color della pece, intento a leggere un libro scritto in una qualche strana lingua, alzò la testa di scatto, non appena sentì che qualcuno era entrato lì dentro.

-Ah, sei tu...- disse distrattamente per poi tornare a concentrarsi sulla sua complessa lettura.

-Nessuno ti ha mai detto che alle persone più vecchie di te devi portare rispetto?- chiese il ragazzino leggermente contrariato, mentre l’altro abbandonata la lettura per la seconda volta alzava divertito un sopracciglio.

-E io ti ho già spiegato che sei tornato ad essere un moccioso?- a queste parole Cornelius sbuffò e agitando un po’ la bacchetta fece apparire una sedia accanto a quella dell’ex pozionista di Hogwarts.

-Ma che lingua è?- chiese poi sbirciando una delle incomprensibili pagine del libro proibito.

-Greco antico, perché?- l’ex ministro della magia strabuzzò gli occhi.

-E io che credevo che tutti quei segnetti fossero delle rune...- a questa parole Piton, per poco non collassò: come poteva quell’essere immondo confondere le lettere del greco antico con delle rune? Una frase del genere era un colpo basso per una persona come lui che aveva sempre amato le diverse lingue antiche e la cultura in generale.

-Si può sapere che cosa ci sei venuto a fare qui?- chiese poi dopo aver ripreso la calma.

-Ero venuto per darti una mano...- rispose il finto ragazzino.

-Non distingui neppure due tipi di alfabeto completamente diversi e vorresti aiutarmi? Mi prendi in giro?- Caramell sbuffò ancora una volta e fece per andarsene, quando Piton capì.

-Che c’è? Hai paura? Eppure Lui non ritorna per te...- il ragazzino non fece una piega e dopo essersi voltato nuovamente verso l’uomo lo guardò fisso negli occhi e si chiese come potesse non aver paura.

-Manca poco ormai...- gli ricordò il ragazzino e l’altro annuì piano.

-Lo so benissimo...-

 

Draco riaprì gli occhi, convinto di essere ancora tra le accoglienti braccia di Harry ma dovette ricredersi: il grifondoro era sparito, volatilizzato.

Per un attimo si sentì completamente spaesato, non aveva idea di cosa fare, poi decise che sarebbe andato a cercarlo, se non altro per chiedergli spiegazioni.

Si fiondò fuori dalla sua camera e fece tutte le scale di corsa, evitando con grande maestria Gazza e la sua pelosa alleata, poi vide che Blaise gli stava venendo in contro nella sua ronda notturna di prefetto di serpeverde. Ficcò subito la mano in tasca in cerca della bacchetta, ma non la trovò. Il sangue gli gelò nelle vene, non sarebbe mai riuscito a scappare in tempo.

Blaise Zabini si guardò intorno, sicuro di aver sentito un rumore, ma non vedendo nessuno decise di non indugiare oltre e di continuare la sua ronda per tornarsene a letto il prima possibile.

Draco si volse verso il suo salvatore e fu molto felice nel constatare che quello fosse Harry e che fossero a pochissimi millimetri di distanza, a causa delle scarse dimensioni del mantello dell’invisibilità.

-Che giri a quest’ora per i corridoi? Senza bacchetta per di più!- lo rimproverò Harry.

-Potrei farti la stessa domanda, Potter...che ci fa un grifondoro nel covo delle serpi?- gli chiese lui e lo sguardo di Harry si addolcì come per magia.

-Sono venuto per te, che domande...e tu, non mi stavi forse cercando?- il biondino, ormai sgamato, arrossì; Harry non potè più resistere e dopo aver preso tra le mani il volto dell’altro posò le sue labbra su quelle di Draco.

 

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Scusate per il ritardo...vi è piaciuto??? Spero di si...vi auguro una buona note...ciao e grazie dalla vostra Isi!

  
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