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Autore: Yoi yoru    12/03/2013    2 recensioni
Il mondo ha già conosciuto tutta la violenza che si potesse immaginare, ma non sembra abbastanza per la mente umana. L'oggetto principale di un'esperimento segreto è un ragazzo, che si ritrova inconsapevolmente a dover scegliere tra il bene e il male. Tutto però cambia quando, nel cuore della notte, un uomo lo guida fuori dall'inferno. E' quello il momento in cui tutto ha inizio, anche la fine.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Birth
 
La stanza era buia, ma una strana luce blu sembrava impregnare l'aria come un gas denso e velenoso. Cosa poteva esserci oltre a quelle tenebre, non riuscivo ad immaginarlo. Il mio sguardo si spingeva sempre più in là ma niente aveva senso, non aveva senso essere lì.
Non c'era neanche un motivo, perché avrei dovuto saperlo? Io non lo avevo voluto, non sapevo di aver potuto desiderare qualcosa prima di allora.
L'esserci era una cosa che iniziò ad esistere in quello stesso momento, prima che le palpebre si alzassero, prima che le pupille si muovessero freneticamente in ogni direzione, prima che i muscoli iniziassero ad avere degli spasmi nella necessità di muoversi. Iniziai a pensare in quell'istante, iniziai ad essere consapevole che c'ero e che potevo pensare.
Fu una sensazione meravigliosa, un brivido che mi corse dalla testa attraverso ogni nervo, miliardi di sinapsi fino ad ogni parte del mio corpo. Ero nato, ma sapevo già. Sapevo già tutto ciò che dovevo sapere in quel momento, tranne una cosa, la più importante.
 
Una luce si accese improvvisamente, mi penetrò gli occhi ancora deboli per l'oscurità come due lame, e il dolore mi fece urlare mentre cercavo di coprirmeli con una mano, ma non potevo.
In quel momento mi accorsi che ero legato: fascette di nylon mi stringevano caviglie e polsi, un'altra mi immobilizzava il busto, un'altra ancora mi teneva giù la testa. Non potevo fare alcun movimento; mi tenevano ancorato a quella piattaforma metallica sulla quale mi trovavo, così fredda al contatto con la mia pelle. Ero nudo; solo una striscia di stoffa azzurrina mi copriva le parti intime.
Nonostante la forte luce che ancora mi faceva male agli occhi, costringendomi a tenerli socchiusi, il resto del luogo nel quale mi trovavo continuava ad essere impenetrabile, celato dall'oscurità. L'aria era blu; quando le pupille si contrassero abituandosi alla luce, potevo vedere benissimo la sorgente luminosa che emetteva quella fluorescenza così innaturale.
Velocemente si fece strada in me una strana sensazione, una paura per qualcosa di pericoloso che stava per arrivare. Sentii un freddo scivolarmi giù attraverso le membra. Ero in pericolo? Non sentivo niente oltre al battito del mio cuore, che incessantemente continuava a martellare contro il mio petto. Quelli furono i primi secondi della mia vita, e il ricordo più vivido che conservo di loro è il dolore lancinante che seguì a quel momento.
 
-Numero 3462, confermi?- Era una voce vicina. Non ricordo di chi fosse, ma mi parlò ed io immediatamente seppi cosa rispondere, perché era già dentro di me, lo sapevo e basta: era il mio numero di matricola.
-Si.- Non riuscivo a vedere la sua faccia perché si trovava accanto a me ed io non potevo girare la testa.
-Bene, procediamo.-
Il mio ristretto campo visivo mi permetteva di vedere solo ciò che era sopra di me, ovvero la lampada blu, la quale mi costringeva a tenere gli occhi socchiusi e mi appannava i riflessi, come un tranquillante. Dopo quel comando sentii molte mani posarsi su di me per tenermi giù, e qualcosa penetrarmi il collo in una scarica di immenso dolore.
Urlai con tutta la voce che avevo, quel suono straziante usciva da me senza che potessi controllarlo. Mi divincolai in preda agli spasmi; le mani non erano abbastanza per trattenermi: il mio corpo si agitava scosso dalle convulsioni; cercavo di liberarmi, di sfuggire a quella tortura insopportabile, ma non potevo, non potevo...
La testa bruciava, ogni pensiero era come fuoco che divampava nella mia mente. Sentii come una valanga, un mare, tutti gli oceani dell'universo riversarsi dentro di me. Ansimavo, stavo soffocando, stavo per essere sepolto sotto quel peso mentre tutto continuava a bruciare.
Il dolore ben presto si impossessò completamente di me, lasciandomi scivolare nell'incoscienza.
Ciò che vidi non può essere raccontato, né immaginato, né compreso da nessuno. Esso è parte del tutto e del niente, può essere solo saputo. In quel momento mi fu mostrato ciò che ognuno sin dalla nascita del mondo ha sempre cercato, ciò che filosofi e grandi maestri hanno provato ad interpretare per millenni, creandosi dei e dandosi risposte.
Mi fu mostrata la verità.
 
 
Note dell'autrice:
So benissimo che questao primo capitolo vi ha fatto sorgere non poche domande, ma tutto sarà svelato successivamente, se deciderete di continuare a leggere.
Non so quanto e come durerà, ma creando dei capitoli così corti ce ne saranno un bel po'...
Che altro dire, fatemi sapre se vi piace! Anche se da questo primo stralcio non si capisce un granchè, giuro che l'idea è figa quindi... fate il tifo per me e per il mio tempo! Yeah!
   
 
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