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Autore: Niall is my kryptonite    13/03/2013    1 recensioni
Zayn ha bisogno di sentirsi accettato.
Ha bisogno di un cambiamento radicale nella sua vita. Ha bisogno di andare lontano da Bradford.
Ha bisogno di qualcuno che lo completi. Che lo renda felice. vivo.
#ZOUIS
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Zayn
Se c'era una cosa che odiavo di Liam era il fatto che tenesse sempre il telefono spento. Maledetto quel cretino. Ora che avevo così bisogno di evadere da qui, che avevo così bisogno di lui, dov'era? Riagganciai la chiamata. Ero ormai stanco di sentire la registrazione della sua segreteria telefonica. -Quando vedrà le mie chiamate perse mi contatterà.- pensai ad alta voce mentre percorrevo il viale del parco distante circa due isolati da casa mia. Cominciai a calciare un sassolino che stava sulla mia strada mentre pensavo a come sarebbe potuta essere la mia nuova vita a Londra se il mio amico avesse accettato di ospitarmi. Avrei dovuto anche cercarmi un lavoro, non potevo di certo permettere che Liam mi facesse da mamma, no? Certo che no.
La tasca in cui avevo riposto il telefono cominciò a vibrare incessantemente. Smisi di calciare il sasso e afferrai l'i-phone dai jeans. Lessi il nome che lampeggiava sullo schermo.
“Leeyum” sorrisi.
-Ce l'hai fatta a chiamarmi finalmente.- dissi con una punta di nervosismo nella voce che subito scomparve non appena sentii la risata appena accennata dal mio migliore amico. -Zay, lo sai come sono fatto, no? Io e la tecnologia siamo nemici da così tanto tempo. Comunque, a cosa devo l'onore di ricevere un tuo interessamento?- rise di nuovo. Quanto mi era mancato quel ragazzo.
Tornai serio e serrai la mascella ripensando a tutto ciò che era successo in ventiquattro ore. Le urla di mio padre. Gli insulti. Le botte. Le ferite. Le lacrime delle mie sorelle e l'insofferenza di mia madre. Lo sguardo glaciale e deluso di mio padre. Sentii gli occhi bruciare e lo sguardo apannarsi di ricordi e dolore. Puntai il mio sguardo a terra cercando di tranquillizzarmi. -Leeyum, ho bisogno di te. Non ho più una casa. Una famiglia. Non ho rispetto. Non ho neanche la lucidità mentale per non fare cazzate. Voglio morire.- Alla mia affermazione giurerei di aver sentito smettere di battere il cuore di liam. Sentii il suo respiro farsi pesante al di là del telefono. -Zayn, prendi il primo volo per londra. Mandami un messaggio quando hai bisogno che ti venga a prendere. Non fare cazzate. Esegui solo ciò che ti ho detto.- Detto questo mi attaccò in faccia. Bloccai la schermata e riposi l'i-phone nei jeans.
Mi passai la mano sui lividi che avevo sul viso socchiudendo gli occhi. “sei un fottuto sbaglio zayn, ma da chi hai preso? Ti piace il cazzo eh!?  Vallo a succhiare a chi è più depravato di te!” scossi la testa per cercare di scacciare via quelle parole. Potevo chiamare quel mostro “papà”? O forse il mostro ero io.. “pensi di farmi male checca?” un altra fitta al cuore.
Cosa c'era di sbagliato in me? Era amore. L'amore non ha razza, ne colore, ne età... perchè dovrebbe far differenza se dello stesso sesso?
Mi massaggiai le tempie cercando di alleviare il dolore alla testa e di scacciare via i flash back della scorsa notte. Okay, dovevo decisamente riprendermi. Feci un respiro profondo inalando l'aria fredda mattutina ed inondando i mie polmoni di quella brezza rigenerante. Quasi curativa. Sfilai il portafogli dalla sacca che avevo con me e tirai fuori alcune banconote, ampiamente sufficienti per pagarmi il biglietto di sola andata per la serenità. A passo svelto mi fiondai sul marciapiede e con un cenno della mano fermai un taxi. Aprii la portiera e mi fiondai all'interno della vettura.
-Dove la porto signore?- disse in tono cortese l'autista sud americano. -All'aeroporto, grazie.- accennai un sorriso che lui ricambiò gentilmente annuendo e mettendo di nuovo in moto.
Abbandonai la testa sul sedile, poggiando la fronte sul finestrino e iniziai a guardare il paesaggio circostante che sfrecciava veloce ai lati del taxi.
Chissà se Liam fosse cambiato. Spesso penso che sia stato uno dei miei più grandi sbagli aver rifiutato di partire con lui. Soprattutto se ripenso al futile motivo per cui non ho accettato. Andrew. Si, quel coglione. L'idea  di partire con liam mi piaceva parecchio, ma avrei dovuto lasciare che Andrew scomparisse dalla mia vita. E non l'avrei mai permesso. Sono rimasto in contatto con Payne anche dopo la partenza. Lui sapeva tutto di me e del mio orientamento sessuale ed era forse uno dei pochi a cui andassi bene esattamente com'ero. E come sono.
Facevamo spesso video chiamate o ci sentivamo via telefonica. Poi però aveva iniziato a lavorare come barista in un pub ed essendo impegnato col lavoro aveva allentato un po la presa col nostro rapporto. Non gliene farei mai una colpa, c'era sempre stato per me. E io per lui.
Era uno dei ragazzi più incredibili che avessi mai conosciuto. Oltre ad essere dotato di una bellezza folgorante, aveva un carattere d'oro. E una voce così sexy da farmi dimenticare totalmente che tra noi doveva esserci una semplice amicizia. Appena quel ragazzo apriva bocca si trasformava. Il suo sguardo si fondeva in un mix di tenerezza e malizia. Uno sguardo che racchiudeva in se aspetti contrastanti, ma che lo rendevano maledettamente desiderabile per chiunque. Per questo l'avevano preso subito al pub. Sarebbe riuscito a vendere di tutto ai clienti anche solo sorridendo.
Il suo talento nel cantare era sprecato. Non aveva mai deciso di buttarsi nel mondo della musica. A lui bastava fare piccoli spettacoli nei locali. Quando si esibiva la gente accorreva da ogni dove. Tutti amavano quel ragazzo dai capelli biondo cenere, il sorriso perfetto e gli occhi color nocciola.
-Siamo arrivati sognatore.- asserì il tassista alludendo al mio sguardo perso nel vuoto mentre viaggiavo nei ricordi. -Oh, si. quanto le devo?- Infilai la mano in tasca ed afferrai i soldi. -15£ ragazzo.- rispose. Lasciai cadere i soldi sulla mano dell'autista e portando fuori la sacca richiusi lo sportello e salutai il conducente.
Facciamo il punto della situazione.. allora, la biglietteria e l'orario dei voli dovrebbe essere... dovrebbe essere.. là! Mi affrettai a raggiungere la biglietteria.
-Mi scusi, sa dirmi di preciso a che ora parte il volo per Londra?- chiesi gentilmente alla giovane donna che sedeva dietro la scrivania. Quella mi guardò con aria maliziosa e iniziò a giocare con una ciocca di capelli, arrotolandosela sulle unghie smaltate. Si sporse verso di me sorridendo. Ricambiai imbarazzato. -sarà meglio che ti sbrighi dolcezza, tra dieci minuti.- mi informò.
-un biglietto sola andata, grazie.- distolsi lo sguardo dai suoi occhi decisamente troppo truccati. Infastidita dal mio evitarla mi schiaffò in modo sbrigativo il ticket sul bancone e si voltò iniziando a conversare amabilmente con dei suoi colleghi, molto interessati a dare attenzioni al suo prosperoso seno. Dopo aver inviato un  messaggio a Liam con scritto l'orario d'arrivo e aver sbrigato le procedure standard prima di imbarcarmi, mi accomodai al sedile che mi era stato assegnato.
Tra qualche minuto avrei finalmente potuto riabbracciare l'unica persona che avesse mostrato interesse per me. Avrei incontrato di nuovo i suoi occhi ed avrei ricordato il suo profumo. Sinceramente? Non vedevo l'ora.

salve gente, ho pubblicato dopo tantissimo il terzo capitolo.
prometto che se sarete numerose con le recensioni
abbastanza posterò in una settimana il capitolo
quattro. okay? questo capitolo era un po per spiegarvi quel'era
il rapporto tra Liam e Zayn.
beh, fatemi sapere che ne pensate in una recnsione, no!?
grazie per aver letto c:
un bacio.
-Giorgia. x

 

  
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