Cap. 1 Una nuova minaccia
- Cavolo, cavolo, cavolo! Sono in
ritardo.- sbuffò Strawberry lanciando una rapida occhiata all’orologio color
confetto che portava al polso sinistro, prima di affrettare ulteriormente il
passo verso il Cafè Mew Mew.
“Come al solito” sembrò rimbombarle nella testa la risposta
arrogante del suo biondissimo capo, Ryan Shirogane; alto, snello, occhi color
dell’oceano e capelli di un biondo così chiaro da sembrare quasi bianchi.
Bellissimo, certo, ma estremamente
tronfio e sicuro di sé.
Odio
dargli certe soddisfazioni, pensò tra sé
la rossa, sbattendo la porta d’entrata e facendo il suo rumoroso ingresso,
prima di raggiungere velocemente lo spogliatoio al cui interno trovò tutte le
sue amiche, già pronte nei loro completi da lavoro.
- Sono qui. Scusate il ritardo.- si rivolse
loro la ragazza ancora sulla porta, le mani appoggiate alle ginocchia per
riprendere fiato.
- Quale scusa hai intenzione di rifilarci, oggi?- la
rimproverò il giovane Shirogane, passando dietro di lei proprio in quel
momento, prima di sparire in cucina, senza nemmeno aspettare una risposta dalla
Mew Gatto.
- Mmmh… non lo sopporto…- bisbigliò tra sè e sè lei,
sbattendo la porta alle sue spalle e ignorando le frecciatine di Mina.
Finalmente, tutte e cinque le cameriere furono cambiate e
pronte davanti ai tavolini del bar, mentre Kyle usciva nell’aria tiepida di
metà Maggio per apporre il cartello “APERTO” davanti all’entrata.
- Sia chiaro che dovrai restare tu a pulire il locale,
dopo l’orario di chiusura.- si fece sentire la fredda voce del suo capo,
qualche metro dietro di loro.
- Che cosa? Perché?- ululò Strawberry, ben conscia che il
biondo si stesse rivolgendo a lei.
- Perché sei arrivata in ritardo mentre tutte le altre
erano già qui da almeno mezzora.- le spiegò l’americano, incrociando le braccia
al petto e voltando i suoi occhi glaciali verso quelli color cioccolato della
giovane.
- Ma non è giusto.- si lamentò la
ragazza, picchiando un piede a terra e ricambiando lo sguardo dell’altro.
- Non sei tu a decidere cos’è giusto e cosa
no.- si accigliò ulteriormente Shirogane, prima di girare sui tacchi e tornare
verso il retro del caffè, una volta rientrato il moro.
- Dai, Straw, non te la prendere.
Vedila così, potrebbe andare peggio.- cercò di
consolarla Paddy, dandole una pacca sulle spalle.
- Ad esempio?-
- Potremmo essere attaccate dagli alieni.- la prese in
giro la più piccola del gruppo scappando dalle sue grinfie, prima che l’amica la
afferrasse per il bavero della divisa.
In seguito alla sconfitta di Profondo Blu, e una volta che
gli alieni furono tornati sul loro pianeta, la pace sulla Terra era finalmente
stata ristabilita; nonostante il Cafè Mew
Mew non servisse più da copertura per le cinque paladine della giustizia,
quelle che una volta erano state le eroine di Tokyo avevano deciso di
continuare a lavorare tutte insieme nel locale che
Ryan e Kyle avevano tenuto aperto.
- Ma ricordatevi di non abbassare
mai la guardia. I simboli distintivi degli animali a Red Code sono solo sbiaditi, questo significa che qualsiasi
pericolo può ripresentarsi da un momento all’altro.-
ripeteva loro il biondo, di tanto in tanto, facendole restare all’erta; la
battaglia prima contro i chimeri di Quish poi contro Profondo Blu, non era
stata di certo una passeggiata.
Tuttavia, nonostante l’impegno quotidiano che prendeva
tutte loro durante la settimana, le cinque Mew Mew erano tornate, finalmente, a
occupare il loro tempo con le cose che più le aggradavano; Strawberry, senza
mai perdere la sua goffaggine e la sua allegria, riusciva, a suo modo, ad
alternare le lezioni di scuola con il lavoro al caffè, infilando, tra un
impegno e l’altro, gli appuntamenti con il suo adorato Mark; Pam, che non aveva
perso la sua eleganza, era tornata a calcare set fotografici e cinematografici,
mentre Mina si dilettava in qualsiasi tipo di balletto teatrale; Lory, pur
continuando la scuola, riusciva finalmente a creare molti più pupazzetti, che
si divertiva a regalare e a vendere a qualche mercatino occasionale; infine
Paddy, non la meno importante ma sicuramente sempre la
più ingenua, poteva dedicarsi quasi a tempo pieno ai suoi fratellini, colmando,
come sempre, quella lacuna che i loro genitori avevano lasciato.
La giornata era ormai giunta al termine, e anche gli
ultimi clienti lasciarono finalmente il locale.
- Arrivederci e tornate presto.-
li salutò Lory con le sue solite maniere gentili, inchinandosi rispettosamente,
mentre le altre, ad eccezione di Strawberry, la precedevano nello spogliatoio.
- Ciao Kyle, ci vediamo domani.-
salutò il cuoco Mina, prima di correre fuori dalla buffa struttura color rosa pastello
per raggiungere la macchina della sua beniamina che, sicuramente, le avrebbe
concesso un passaggio a casa.
- Ciao ragazze, buona serata.- rispose il moro, sorridendo
a Paddy e alla Mew Verde che furono le ultime a varcare la porta del locale.
- Mi raccomando, Strawberry, vedi di non fare un pessimo
lavoro come tuo solito.- la ammonì Ryan, prima di
dirigersi verso le scale per raggiungere il piano superiore.
- A Mina, però, non dici mai niente, che se ne sta tutto
il giorno seduta a un tavolino a bere tè.- borbottò
tra sé la rossa, afferrando lo spazzettone con un gesto brusco.
- Pulisci e basta, d’accordo?- la rimproverò ancora una
volta il biondo, bloccandosi con un piede già sul primo gradino e rivolgendole
uno dei suoi soliti sguardi glaciali.
La rossa optò per il silenzio,
limitandosi a spargere l’acqua sul pavimento e iniziando a passare lo straccio.
Tutti
i giorni la solita storia. Non è possibile che debba sempre essere io quella
che viene punita. Shirogane ce l’ha
con me, è evidente, pensò tra sé la ragazza, senza
interrompere quello che stava facendo.
Nonostante si lamentasse ogni volta di quella situazione, in
fondo non le dispiaceva, di tanto in tanto, restare sola con i suoi pensieri;
la solitudine le dava la possibilità di riflettere in tutta tranquillità, cosa
che in casa sua, con la madre sempre indaffarata e il padre che seguiva ogni
suo movimento, non era possibile.
Come succedeva ormai da un anno a quella parte, si ritrovò
inevitabilmente a pensare al suo ragazzo; nonostante la scoperta che Mark non
fosse altro che quello psicopatico del loro nemico numero uno, le cose si erano
infine sistemate, permettendo ai due ragazzi di continuare a frequentarsi come
se nulla fosse successo.
Stava così bene in sua compagnia che nulla, nemmeno il
ricordo di Profondo Blu, poteva impedirle di amare quel ragazzo così
straordinario.
Sono
successe così tante cose negli ultimi tempi. Ma
nonostante la guerra, non cambierei nemmeno una virgola di quello che ho
passato insieme alle mie amiche. si ritrovò
a pensare Strawberry, sorridendo tra sé, mentre passava lo straccetto umido sui
tavolini del locale.
Era così immersa nei suoi pensieri che per un attimo non
udì il lieve fruscio alle sue spalle, prima che una mano bianca e affusolata si
posasse sulla sua spalla destra, facendola balzare di lato.
- Ryan, mi hai spaventata.- ululò
la rossa, spalancando gli occhi nel riconoscere il biondo dietro di lei e
portandosi una mano al petto.
- Sono almeno cinque minuti che ti chiamo, Strawberry.- le
fece notare lui stizzito, sollevando un sopracciglio.
- S-scusa, ero… ero soprapensiero.- arrossì la ragazza,
abbassando lo sguardo e cercando di giustificarsi.
- Come al solito.- sospirò
infine, rassegnato, l’americano.
- Avevi bisogno di qualcosa?- riprese la parola la giovane Momomiya altrettanto infastidita dal fatto
che il suo capo avesse interrotto il flusso dei suoi pensieri.
Shirogane si fece improvvisamente serio, mentre una strana
ombra di preoccupazione gli oscurava lo sguardo sempre così limpido.
- Ryan, è successo qualcosa?- insistette Strawberry,
abbandonando la sua espressione stizzita e diventando seria a sua volta;
conosceva fin troppo bene quello sguardo.
- Richiama le altre e dì loro di tornare al caffè.- si
limitò a dire l’altro, girando sui tacchi e accingendosi a uscire nuovamente dalla
stanza.
- Ryan, cosa sta succedendo?- ripetè la rossa, facendo un
breve passo verso l’amico.
Il biondo si fermò a pochi metri da lei, sospirando e aspettando
qualche secondo prima di incontrare ancora una volta i suoi occhi color
cioccolato.
- Appena arrivano, raggiungetemi in laboratorio.- ribattè
lui, dicendo tutto e niente.
- In-in l-laboratorio?- esclamò la ragazza, iniziando a
tremare; le parole del biondo potevano significare una sola cosa.
- Ci sono dei nuovi alieni in città, Strawberry. La guerra
sta per ricominciare.-
Note dell’autrice:
Ed eccomi di nuovo qui con una nuova
FF, questa volta ambientata nel mondo delle Mew Mew.
Dal momento che questo è solo un
capitolo introduttivo, voglio avvisare chi leggerà questa fan fiction che NON
sarà una StrawberryxRyan, ma ci sarà
una nuova compagna di avventure. ;)
Non fraintendetemi, io ADORO quella coppia, ma per questa FF
ho optato per introdurre un nuovo personaggio, come faccio poi per… bè, tutte
le mie storie in effetti! XD
Comunque sia, ci sono nuovi nemici,
quindi le Mew Mew torneranno al lavoro, ma non saranno solo le solite cinque……….
Ma basta così, ho vi svelo tutta la storia. XD
Spero di avere molti lettori e
soprattutto di soddisfarli. ;)
Un bacione a tutti!
Cicci 12