Si puntò un dito al petto e dichiarò scandendo bene le parole come se avesse di fronte un bambino.
''Io sono un vampiro''. Poi, con lo stesso dito, indicò me.
''Tu sei un vampiro. Noi ci sposeremo all'alba della tua maggiore età. Così è stato deciso al momento della nostra nascita''.
Il mio povero cervello non arrivò nemmeno a processare la parola 'sposeremo', figuriamoci 'deciso'.
Si blocco a 'vampiro'.