- Deve essere uno dei giorni più belli della sua vita. In fondo se lo merita!
Mi ero ripromessa questo tre settimane prima del suo quindicesimo compleanno.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Margherita! Sbrigati o farai tardi per la scuola!
Ero ancora nel letto.
- Mamma, credo di avere la febbre.
- Ma che dici! Non prendere scuse, che compito hai oggi? - No ti giuro mamma, non mi sento bene, vieni a vedere!
Mi sentivo male e lo capì anche mia madre quando salì.
- Mmmh, infatti scotti. Prendo il termometro e vediamo, oggi è meglio che tu non vada.
Avevo trentanove di febbre e avevo un mal di testa tremendo. Mandai un messaggio a Harry e gli dissi che non sarei andata perchè avevo la febbre.
Rimasi tutto il giorno nel letto e non mangiai neanche, forse quella sarebbe stata la volta buona per perdere qualche chilo!
- Ciao Carla, come sta Margherita?
- Ciao Sophie, è a letto. Ha ancora la febbre.
- Posso andare a salutarla?
- Certo, non so se sta dormendo, al massimo la svegli!
- Va bene, grazie.
Non stavo dormendo e salutai Sophie. - Ehi Soph. - Ehi Margh. Come stai? - Insomma, preferirei non avere la testa in questo momento.. - Wow, cavolo! Quindi stasera non esci?
- Non sono in condizioni.. - Va bene, fammi sapere come va, ci vediamo domani.
- Okay, grazie di essere venuta. Love you. - Love you too.
Nel frattempo suonò di nuovo il campanello. Questa volta era Harry.
Entrò in camera. - Ehi. - Ehi. - Come va? - Non molto bene. - Mi sei mancata oggi. - Anche tu. - Devo andare agli allenamenti, ti chiamo stasera. Ok? - Va bene. Mi chiamò ma io stavo dormendo e non gli risposi, gli mandai un messaggio quando mi svegliai e gli dissi che non avevo potuto rispondere.
La notte sudai molto, stavo davvero male. La febbre mi era salita e non riuscii a dormire molto.
La mattina seguente non andai a scuola, ma Harry passò prima di andare a scuola. - Buongiorno. - Ciao. - Come stai oggi? Hai dormito stanotte? - Non molto bene, non ho dormito molto. Sono stata davvero male stanotte anche perchè la febbre mi era salita. - Mi dispiace, ma ora stai meglio, no? - Si, stamattina ho poca febbre. - Sono conteno, ci vediamo dopo. - Non serve tu venga a trovarmi tutti i giorni.. - Ma io voglio venire. Io ho bisogno di vederti e mi fa felice. - Stavo sorridendo come un'ebete. - Grazie. Sei importante per me. - Anche tu. Ciao, vado altrimenti faccio tardi con la signorina Smith. - Fece l'imitazione di quando si presentò con quella vocina stridula, con gli occhialetti e la smorfia perenne in volto. Scoppiai a ridere, lo salutai e mi rimisi a dormire.
Lo sognai, ancora e ancora, non riuscivo a smettere di pensare ad Harry. Ogni singolo momento nei miei pensieri c'era lui. Penso sia questo il vero amore, stare sempre e comunque vicino (fisicamente o mentalmente) alla persona amata. O perlomeno a me piace interpretarlo così.
La mattina dopo mi sentivo molto meglio, non avevo più la febbre, avevo dormito tutta la notte e mi sentivo molto in forze e decisi di tornare a scuola. Harry mi passò a prendere, mi diede un lungo e forte abbraccio e un bacio calorosissimo e ci incamminammo a scuola.
Quando entrai in classe tutti mi accolsero con un applauso e un 'ben tornata' in coretto, mi misi a ridere e arrossii!
Fu una mattinata tranquilla e divertente e a pranzo, quando ci ritrovammo tutti, fu ancora meglio: mi mancava stare con loro, parlare del più e del meno, sparare cazzate con Louis, Liam che si incazzava se dicevamo troppe parolacce, Zayn che si riaggiustava ogni cinque minuti il ciuffo, Niall che fregava il pranzo a tutti e le ragazze che ridevano a crepapelle.
Avevo solo due ore il pomeriggio, ma decisi comunque di aspettare Harry fuori dalla scuola, tanto avevo portato con me un libro, Harry Potter e i Doni della Morte pt. 2.
Quando Harry uscì e mi trovò lì si arrabbiò un po', pensava fossi tornata a casa, e invece ero lì a prendere freddo dopo essere stata male fino al giorno prima, ma gli feci la faccina da cucciolo e scoppiammo a ridere.
Andammo a casa mia e stemmo tutto il resto del pomeriggio sdraiati sul letto a parlare e a coccolarci, poi chiedi ad Harry se si voleva fermare a cena e così rimase fino alle dieci.