2. Prima
settimana: Cavoli a merenda, ma anche a pranzo e a cena
Fuori
dall’aeroporto, ad attendere la combriccola dei
Sopravvissuti-Al-Volo-Sul-Rottame, c’era la professoressa Cooman vestita
a strati variopinti e ornata di mille scialli bizzarri nonostante il caldo, che
sedeva alla guida di un coloratissimo furgoncino definito da Hermione in stile
da “figli dei fiori”.
I
ragazzi, troppo sconvolti per proferire parola, si avviarono a testa bassa
verso il mezzo mentre Piton, curandosi di non essere visto, rimpiccioliva le
numerose valigie per poi infilarsele in tasca.
Il
furgoncino procedeva a velocità esagerata su per una ripida stradina tra
le colline piena di buche. I
ragazzi all’interno venivano sballottati di qua e di là ad ogni
curva, e la faccia di Piton assumeva man mano un colorito sempre più
verdognolo. Giunti a destinazione la Cooman frenò di colpo, facendo
stridere le ruote sull’asfalto.
Scesero
in fretta e si ritrovarono davanti ad una piccola villetta a un piano,
apparentemente accogliente e moderna, rispetto ai mezzi di trasporto che
avevano usato fino a quel momento.
Anche
all’interno non era male, da un'unica stanza con angolo cucina e due
divani si aprivano altre cinque porte, due delle quali conducevano ai bagni.
-Bene ragazzi! Questa è la casa dove passerete
le prossime tre settimane- annunciò trionfante la Cooman –Io e il
professor Piton alloggeremo nella villetta a fianco, quindi per ogni evenienza
non esitate a venire a disturbarci-
A vedere la faccia di Piton si poteva solo pensare
che lui la pensasse in tutt’altro modo.
-Ora decideremo le la disposizione nelle stanze, con
un metodo Babbano ovviamente, poi vi lasceremo la giornata libera per
organizzarvi e mettere a posto le vostre cose- continuò la
professoressa.
-Io prendo questa stanza- decretò Draco emergendo da una porta a sinistra.
-Perfetto. Ora vediamo chi sarà il suo
coinquilino signor Malfoy- ed estrasse dei foglietti da una delle sue
innumerevoli tasche. Erano due, uno verde e l’altro rosso.
-Scelga un colore- spiegò la Cooman porgendo a
Draco i cartoncini.
-Verde, ovviamente- scelse Draco, alzando il
sopracciglio.
-Verde…verde…Ah, sì! Il suo
coinquilino sarà il signor Potter- esultò l’insegnante
allegramente
Un pesante silenzio avvolse i presenti. Hermione si
voltò preoccupata a vedere la reazione di Harry, ma il ragazzo sembrava
solo più apatico del solito.
Anche Blaise si girò, curioso di vedere
l’espressione dell’amico e, vedendo sbiancare la carnagione
già diafana del biondo, scoppiò a ridere. Anche Ginny, allora,
contagiata da quella risata cristallina, cominciò a ridacchiare.
-Scusi, ma se avessi detto rosso?- domandò
Draco riemergendo dallo stato catatonico in cui era
-Saresti stato in stanza con Ronald Weasley- rispose
la professoressa come se fosse una cosa ovvia, e indicando la zazzera rossa che
erano i capelli del giovane.
-Con Blaise no, eh?- chiese supplicante il giovane
Malfoy
-Naturalmente no. Silente ha detto : “Stanze
con Grifondoro e Serpeverde, niente coinquilini della stessa Casa-
chiarì in risposta
-Ma anche io avrei i capelli rossi- commentò
Ginny indicandosi la lunga chioma fulva, guardando di sottecchi Draco.
-Ma sei una ragazza!- urlò scandalizzata la
Cooman –Non possono assolutamente un ragazzo e una ragazza stare nella
stessa stanza!-
-Quindi le coppie sono già state formate, ed
io sarei con il rosso?- domandò Blaise sul punto di svenire
-Esatto!- esclamò la professoressa sorridendo
apertamente
-No, aspettate un attimo. Quindi io sarò con
una di queste due?- si lamentò Pansy indicando Hermione e Ginny
-Tutte tre assieme a dir la verità- ammise la
Cooman
-Come? Ma non avevate detto niente coinquilini
appartenenti alla stessa Casa?- Pansy sembrava davvero disperata
-La terza camera è da tre, e poi i Grifondoro
contano un membro in più…quindi si deve per forza fare
così-
Pansy annuì leggermente, ancora non del tutto
convinta
-Ora che tutti sono felicemente accoppiati passiamo
alla parte più noiosa- la Cooman non la smetteva di sorridere in
continuazione
-Professor Piton, vuole cortesemente far riavere le
valige ai ragazzi?- si rivolse al collega che fino a quel momento era rimasto
immobile e silenzioso ad osservare impassibile la scena davanti a lui.
Sempre senza dire una parola Piton ruotò la
bacchetta e le valige riapparvero ai piedi dei proprietari.
Le tre ragazze si fiondarono nella camera da tre
decise ad occupare lo spazio maggiore. Hermione arrivò ultima
perché inciampò in una delle valige di Draco, e, quando
riuscì a raggiungere zoppicando la stanza , trovò le sue compagne
intente a sistemare i propri vestiti negli unici due armadi presenti.
-Scusate…ma io dove li metto i mie vestiti?-
chiese scocciata la riccia e le ragazze le indicarono un minuscolo comodino
malandato, posto tra il letto singolo e quello a castello.
Intanto, in un’ altra stanza, un Blaise
irritato inveiva urlando contro un Ron borbottante. Erano riusciti
miracolosamente a separare il letto matrimoniale ed adesso il bel Serpeverde
gesticolava animatamente in direzione dell’armadio più piccolo
cercando di far capire a Lenticchia che quello sarebbe stato il suo unico
spazio, alla fine esplose, strillando:
-Come si fa a stare con un Grifondoro pulcioso?!-
Harry e Draco avevano avuta molta, molta meno
fortuna, in quanto il letto matrimoniale era composto da un unico materasso a
due piazze, e quindi indivisibile. Il giovane rampollo dei Malfoy aveva
occupato tutto lo spazio possibile senza che Potter si ribellasse, perfino
quando gli aveva consigliato di usare i propri vestiti come materasso, visto
che avrebbe dormito per terra. Alla fine però gli lasciò i due
ripiani più alti dell’armadio, mentre Harry si limitava ad annuire
come un automa.
Questo fu l’inizio-tipo di una convivenza
abbastanza disastrosa per ognuno di loro.
La mattina seguente i ragazzi uscirono dalle loro
stanze trascinandosi faticosamente fino alla cucina, dove una Cooman
perennemente sorridente armeggiava con le varie manopole che trovava
(rubinetto, gas e forno) e un Piton dall’aria sempre più torva
faceva apparire svogliatamente varie pietanze. Quando gli assonnati studenti si
avvicinarono notarono con orrore che nei piatti c’erano solo cavoli
bolliti e li accanto una brocca trasparente che permetteva loro di vedere il
colore verdastro del liquido che conteneva.
-Mi scusi, ma cos’è quella roba, melma?-
si azzardò a chiedere Ginny
-Tè ai cavoli- fu l’inflessibile
risposta di Piton.
Tutti si sedettero disgustati, mentre la Cooman
ammirava estasiata la luce del frigo che si accendeva appena apriva lo
sportello e non capendone il funzionamento.
Ginny, degna studente della Casa di Grifondoro, fu
l’unica ad assaggiare il tè prima di scappare in bagno.
Al suo ritorno la Cooman, dopo aver rischiato di far
esplodere il forno, comunicò che avrebbe assegnato i compiti domestici
come aveva formato le coppie per le stanze. Tutti inorridirono.
-Bene, bene…signor Malfoy, cominciamo ancora da
lei- esordì l’insegnante allegramente –Mi dica cosa le piace
fare-
-Tormentare Potter- rispose lui senza esitazione
-No, qualcosa di più utile e costruttivo-
Draco cercò di trovare qualcosa di innocuo che
gli evitasse compiti pesanti. Alla fine disse –Leggere- ben sapendo che
non c’erano libri nella casa, se non quelli che si erano portati loro.
-Allora…libri, libri vecchi…polvere! Lei
farà le pulizie in tutta la casa!- terminò esultante di aver
trovato una brillante soluzione.
Tutti i presenti si guardarono pensando con terrore
ai compiti che sarebbero toccati a loro, solo Draco ribattè oltraggiato
-Polvere! Ma io sono allergico alla polvere!-
-No, no, stia tranquillo, sento che ne sarà in
grado- disse la Cooman –Bene, adesso, signor Weasley, cosa la piace
fare?-
Così, dopo mille compiti assegnati a ciascuno,
i ragazzi cominciarono a esplorare la casa facendosi spiegare da Harry e
Hermione l’uso di ogni oggetto.
Draco stava tastando perplesso e vagamente
preoccupato una strana scatola nera, così la riccia, impietosita gli si
avvicinò.
-Si chiama televisore- gli spiegò indicando
l’insolito oggetto
-E cosa sarebbe? Un soprammobile veramente orribile a
mia detta- commentò Malfoy schifato.
Hermione stava per dirgli come funzionava quando
Harry la accese per dare una dimostrazione pratica al povero, spaesato compagno
di stanza, il quale fece un balzo indietro per lo spavento.
-Bello…- mormorò incantato Draco con lo
sguardo fisso sulle immagini che si susseguivano –A cosa serve?-
-Trasmette programmi babbani di storie vere o
inventate, informazioni e altri programmi inutili- rispose subito la ragazza,
prima che lo sguardo le cadesse su una Cooman che, dopo essersi lavata le mani
senza essersele asciugate, si avvicinava pericolosamente ad una presa della
corrente.
Hermione strillò spaventata prima di fiondarsi
a fermare l’ignara insegnante, e, dopo averle fatto una ramanzina,
tornò in sala dove tutti sembravano aspettarla.
-Stiamo andando in spiaggia- la informò felice
Ginny
-Ah, d’accordo. Mi cambio e arrivo, ci vediamo
qui fuori-
Quando uscì dal bagno, diretta verso
l’uscita, vide Draco ancora intento a guardare la TV.
-Non vieni?- gli chiese confusa
-Guardo la “televisore”- fu la laconica
risposta di lui troppo intento a guardare lo schermo. Hermione se ne
andò perplessa.
La giornata in spiaggia fu piacevole, trascorsa tra
infantili gare di nuoto tra Ron e Blaise, Ginny e Pansy che leggevano gli
ultimi gossip sui più famosi giocatori di quidditch del momento, ed
Hermione che leggeva un enorme tomo su Folletti e Troll, mentre tutte e tre
erano stese a prendere il sole. Harry rimaneva sotto l’ombrellone a
giocare con la sabbia, ancora assorto nei sui mille pensieri, mentre la Cooman
vagava per la spiaggia preveggendo una precoce morte agli sventurati passanti,
che per loro fortuna non conoscevano l’inglese.
Piton, anche lui nascosto sotto l’ombrellone,
fece apparire gentilmente dei cavoli, fritti stavolta, agli studenti per il
pranzo; perfino a merenda ci fu quella maledetta verdura, sottoforma di gelato
o granita per il caldo.
Blaise, ad un certo punto,
andò da una ragazza e allegro esclamò:
-Ciao!-
Lei lo guardò
perplessa prima di rispondere con la stessa parola. Allora il giovane Zabini,
incoraggiato, aggiunse
-Io Bello- con un sorriso
smagliante, ma la ragazza se ne andò ridacchiando lasciandolo lì
da solo.
Quando i compagni gli
chiesero che cosa aveva detto e in che lingua, lui rispose che era italiano e
che lui, essendo in parte di quella nazione conosceva alcune parole, come
“ciao”, “io”, “bello”,
“più”, “di”, “te” e
“ragazze”, e che aveva provato a parlare in quella lingua
perché aveva capito che tutti, attorno a loro, parlavano italiano.
Tutti lo guardarono sorpresi
e dopo un po’ decisero di tornare a casa, dove li attendeva un Draco
ancora incollato alla TV.
-Dray, ma sei ancora
lì?- gli domandò Pansy
-Ho capito come funziona!-
annunciò trionfalmente il ragazzo, i cui occhi argentei erano ormai
ridotti a fessura.
-Ecco, allora, vedi: se
schiaccio questo pulsante c’è un tipo che parla, con questo,
invece, compaiono tanti tipi vestiti tutti uguali ma in due colori, come
Serpeverde e Grifondoro, che rincorrono una strana pluffa che rotola! Ti rendi conto?!-
Mentre continuava il suo
racconto sempre più entusiasmato, tutti, escluso Harry e Hermione, si
ammassarono davanti alla TV, curiosi.
I due Grifondoro li
osservarono scuotendo la testa.
La riccia poi, in un impeto
di generosità, decise di preservare gli ultimi neuroni di Draco e lo
trascinò lontano dall’aggeggio malefico.
-Malfoy, tocca noi a noi
fare la spesa, a meno che tu non voglia vivere di soli cavoli- decretò
Hermione
-Zabini, ci servi per una
volta, renditi utile come traduttore!- aggiunse poi sulla soglia di casa
-Ma vi ho già detto
che conosco solo “pasta”, “pizza”,
“caffé”, “gelato”, “io-bello” e
“kartoffen”- ribattè Blaise
-Quello è tedesco,
Blaise- lo riprese stranamente Draco
-E tu come fai a saperlo?-
borbottò Zabini offeso
-Sono un Malfoy- rispose il
biondo con semplicità.
Hermione sbuffò
infastidita prima di spingerli avanti e partire alla volta di un supermercato
di cui non sapeva la collocazione.
Dopo mezzora di giri a
vuoto, indicazioni chieste
gesticolando, Draco che sbuffava in continuazione -Era meglio guardare la tele-,
e Blaise che diceva ad ogni bella ragazza che vedeva
-Io bello più di lui-
, rimediandosi al quinto tentativo un sonoro schiaffo, quando finalmente
arrivarono al negozio, che distava solo 500 metri da casa, scoprirono che
avrebbe chiuso un quarto d’ora più tardi.
Così, con Hermione
che cercava di mantenere la calma, Blaise che traduceva a caso e Draco che si
trascinava dietro di loro, riempirono metà carrello con prodotti
completamente inutili.
Finirono poi la spesa
correndo tra gli scaffali e afferrando le prime cose che capitavano a tiro.
Andarono a pagare rassegnati che dovessero farsi capire a gesti quando la
giovane cassiera chiese in un inglese incerto e con un forte accento italiano
-Volete dei sacchetti?-
I tre rimasero spiazzati ma
piacevolmente sorpresi.
-Hem…si grazie, cinque
per favore- rispose lentamente Hermione cercando di scandire bene le parole. La
giovane annuì e, dopo aver fatto passare la merce sotto un aggeggio
strano, diede loro il conto che pagò la riccia senza esitazione,
chiedendosi solo come avessero fatto a spendere tanto.
Così afferrò
un sacchetto e ne diede due a Blaise aspettando che Draco prendesse i restanti,
ma lui stava flirtando spudoratamente con la cassiera.
Stava per andare a dirgliene
quattro quando lui si voltò e le chiese tranquillo
-Hey Granger! Secondo te
Piton se la prende se rientro tra un po’?-
Hermione stava per
rispondergli affermativamente quando un’idea le venne e sorrise, sadica
-Ma no! Certo che no. E poi
ti copriamo io e Zabini-
-Perfetto allora io vado a
fare un giro con Anna-
Disse Malfoy mentre Blaise
si caricava tre sacchetti stracolmi e la Granger due. Arrivarono a casa in
venti minuti, mettendoci tutto quel tempo per via del peso delle varie buste.
Ad accoglierli c’erano
Ron, Ginny, Pansy ed Harry, che si fiondarono a prendere le buste che reggevano
e cercando all’loro interno qualunque cosa fosse stata commestibile,
segno che Piton aveva fatto apparire ancora cavoli.
-Ma cosa avete combinato?
Con Piton che continuava a propinarci cavoli a colazione, pranzo, merenda e ora
anche a cena! Tocca voi andare a fare la spesa e cosa
comprate? Ingredienti completamente a casaccio!- proruppe Ginny sull’orlo
di una crisi isterica, estraendo dal sacchetto un vasetto di cocco sottovuoto
come a voler sottolineare la veridicità delle sue parole.
Hermione e Blaise si
strinsero nelle spalle cercando quasi di farsi più piccoli mentre la
rossa li sgridava, a salvarli, se così si può dire, fu Piton che
chiese severo dove fosse finito Malfoy.
-Malfoy è sparito-
rispose Hermione senza esitazione
-Come? Quando?-
domandò stupito l’insegnante
-Non aveva voglia di fare la
spesa e se n’è andato- spiegò la riccia
-Ci ha lasciati da soli al
negozio- aggiunse Blaise in complotto contro l’amico.
Quando Draco rincasò
tardi c’era un Severus Piton estremamente arrabbiato ad attenderlo.
Un urlo ruppe il silenzio
della notte.
-No, non può farmi
questo! Non chiami mia madre!-
Da due stanze opposte
scoppiarono contemporaneamente due risate che si spensero quando sentirono
Piton borbottare contrito
-Stavolta chiuderò un
occhio, ma non deve succedere mai più- poi, dopo averci pensato un
attimo, aggiunse imperioso
-Il fatto che io sia il tuo
padrino non ti da il permesso di fare quello che vuoi…-
La mattina dopo, finita una
colazione composta dalle varie schifezze comprate a casaccio la sera prima dai
ragazzi, Pansy e Blaise riuscirono a convincere Draco a scendere in spiaggia
con loro, ma con una condizione da lui proposta.
-Però mi vesto come
voglio io- aveva detto e i due amici non ci trovarono nulla di male in quanto
Malfoy sapeva vestire da babbano perfetto.
Cambiarono idea alla vista
del ragazzo avvolto in un lungo e pesante mantello nero con l’interno
verde scuro.
-Ma Dra come ti sei
conciato!- esclamò sconvolta Pansy
-Sono un Malfoy- rispose lui
austero.
-Sì, lo sappiamo.
È inutile che lo ripeti. Ma questo che c’entra?!- ribattè
piccata la giovane
-I Malfoy non si abbronzano,
si riempiono di bolle. E la preziosissima pelle di un Malfoy non si può
riempire di bolle- spiegò lui sempre più convinto.
Si diressero quindi insieme
verso la spiaggia, dove li attendevano gli altri.
Il mantello di Draco
attirò non pochi sguardi, e Piton quasi lo attaccò avendolo
scambiato per un mangiamorte.
In spiaggia il biondo si
rintanò sotto l’ombrellone, coperto anche dal telo, rimanendo
tutto giorno a leggere un tomo su un argomento sconosciuto a tutti, perfino ad
Hermione.
Così, mentre i bel
Serpeverde rimaneva all’ombra, i suoi compagni si erano dati alla gara
“Hogwarts in miniatura”, nella quale vinceva che riusciva a
costruire un castello di sabbia il più possibile simile alla Scuola di
Magia. La competizione si svolse a coppie maschio-femmina per gentile
concessione della Cooman, solo in una squadra ci dovettero stare due Grifondoro
per l’assenza di Malfoy che rifiutava ogni contatto con il sole.
Gareggiarono anche i due
insegnanti, che furono però squalificati perché Piton
provò ad usare la magia per vincere.
Harry e Pansy, nella stessa
squadra, non riuscivano a mettere in piedi le fondamenta, dato che il
Grifondoro non riusciva a stare dietro agli ordini-istruzioni isterici della
compagna.
Hermione, invece, in coppia
con Ron, aveva completato già metà dell’opera quando il
ragazzo vi ci era inciampato distruggendo tutto il lavoro. Il tempo restante fu
riempito dai loro litigi.
A vincere furono quindi
Ginny e Blaise che avevano fatto una banalissima torre con qualche ghirigoro.
Ma la loro non fu una gara
molto corretta in quanto Ginny urlava ordini mischiandoli con quelli di Pansy,
in modo che Harry non capisse più niente, mentre Blaise aveva
“casualmente” sporto il piede nel momento esatto in cui Ron
passava.
Il premio consistette in una
composizione di cavoli, gentilmente concessi da Piton, per la gioia della
vincitrice.
Per loro fortuna riuscirono
a salvarsi dai cavoli almeno a pranzo, comprando panini in un bar.
Il pomeriggio passò
quasi come la mattina, fra bagni in mare, gare di nuoto e Ginny alla ricerca di
conchiglie per una collana, Draco, come per tutta la mattina, non spostò
di un millimetro da sotto l’ombrellone sempre con il suo pesante mantello
addosso. Non servirono a nulla le proteste e i consigli di Pansy, Draco non si
spostò ne si spogliò.
I giorni trascorsero tra
pasti a base di panini, gare i spiaggia, due interminabili ore ogni pomeriggio
di compiti (idea di Piton) e un Draco che non si smuoveva da sotto
l’ombrellone.
Sabato mattina Harry e
Blaise erano stesi al sole per asciugarsi dopo aver fatto il bagno. Entrambi
sfoggiavano un’abbronzatura invidiabile.
Ad un tratto un urlo
squarciò la tranquillità della mattina.
-Granger! Mezzosangue che
non sei altro, mi hai bagnato!-
Si voltarono immediatamente,
aspettandosi di vedere Hermione con un secchiello in mano e Draco accanto a
lei, fradicio.
Ma i loro sogni svanirono
nel nulla, quando videro la riccia che si strizzava i lunghi capelli e il
biondo a quasi un metro di distanza da lei completamente asciutto, tranne che
per un microscopico puntolino sulla manica che però vedeva solo lui.
-Ora asciuga!- continuava ad
urlare
-Malfoy, sei asciutto. Guarda basta fare
così- e gli afferrò la mano, esponendo la manica al sole.
-Ahh! Ora mi verranno le
bolle!- urlò ancora ritraendo in fretta la mano.
Blaise si voltò verso
Harry sorridendo con un ghigno fin troppo Serpeverde.
-Stai pensando anche tu quello
che penso io?-
Harry si limitò ad
annuire, sorridendo con lo stesso identico ghigno.
Balzarono in piedi, correndo
verso l’ombrellone dove Draco stava ancora inveendo contro Hermione.
Prendendolo alla sprovvista
lo afferrarono, uno per le braccia l’altro per i piedi, e lo
trasportarono fino al mare, per poi farlo cadere con un tonfo in acqua, con
tanto di mantello.
Tutti erano piegati in due
dalle risate vedendo Draco che annaspava, appesantito dall’ingombrante
mantello, in un metro d’acqua.
Draco si alzò a
fatica, trascinandosi per pochi metri prima di inciampare nel suo stesso
mantello e cadere.
Alla fine, dopo cinque
minuti buoni, raggiunse la riva che distava appena quattro metri da dove si
trovava.
-Blaise, amico mio, questo
non me lo sarei mai aspettato da te! Ora mi verranno le bolle!-
Sbraitò Draco
slegandosi il mantello fradicio, rivelando il suo fisico asciutto e atletico
attirando gli sguardi famelici di tutta la popolazione femminile riservati,
fino a quel momento, a Blaise.
Perfino Hermione smise di
ridere per osservare stupefatta Malfoy, accorgendosi poi, con una punta di
gelosia che non riusciva a spiegarsi, che non era solo lei ad ammirarlo, ma
anche altre se lo “mangiavano” con gli occhi, in particolare la sua
migliore amica, Ginny.
Quando Draco si voltò
a guardarla il suo cuore perse un battito, per poi partire a mille mentre lui
le si avvicinava.
D’un tratto le tolse
dalle spalle il telo in cui era avvolta per cominciare ad asciugarsi con esso.
-Ma Granger, è
bagnato!- esclamò Draco scandalizzato-
Hermione lo guardò un
attimo non capendo a cosa si riferisse, quando, seguendo il suo dito indice,
vide il telo fradicio.
-Ma va?! Sai
com’è mi ci sono appena asciugata- ribattè con voce fioca
ma ugualmente pungente e sarcastica la diretta interessata.
Dopo poco Draco prese
finalmente consapevolezza di essere completamente, braccia coperte dal telo
escluse, esposto al sole.
-Ahah! No, le bolle! Avrete la mia pelle diafana e liscia
sulla coscienza per l’eternità- urlò sconvolto cercando di
coprirsi il più possibile con il piccolo telo.
Quella sera toccò a
Pansy e a Harry andare a fare la spesa.
Draco vagava come
un’anima in pena per la casa, lamentandosi per la schiena devastata,
ripetendo incessantemente:
-Piton poteva portarsi
dietro i suoi intrugli miracolosi, ma no! Silente glielo impedisce
“Dovrete comportarvi da Babbani” dice lui. Piton non sa nemmeno un banale incantesimo
curativo, o almeno così dice lui perché sicuramente ne conosce
anche più di uno ma per chissà quale motivo si rifiuta…È
tutta colpa di Silente*
se dovrò affidarmi alla Granger e
ai suoi rimedi Babbani!-
Infatti Hermione, dopo aver
impiegato mezz’ora per spiegare cosa fosse la farmacia, ci era andata lei
stessa per comprare una pomata per l’ustione del povero Serpeverde.
D’un tratto la porta
si aprì, rivelando la ragazza riccia palesemente scocciata con un
piccolo pacchetto in mano che mise nelle mani di Draco
-E cosa ne dovrei fare?-
chiese quest’ultimo
-Spalmartela?- rispose lei
sarcastica, prima di entrare in camera sua e sbattersi la porta alla spalle.
Dopo neanche cinque minuti
la porta si riaprì e Draco fece il suo ingresso indossando solo i boxer.
-Hermionuccia cara, non
è che mi aiuteresti? Per favore-
Hermione, che di quella
frase aveva afferrato solo “Hermionuccia” e “per
favore”, lo fissava sconvolta.
-Perché proprio io,
scusa?-
-Per cinque buoni motivi,
cara-
Hermione rabbrividì a
quel “cara” e incrociò le braccia al petto, pronta ad
ascoltare le cavolate che avrebbe sicuramente detto.
-Primo: Pansy non
c’è. Secondo: Blaise, non so per quale oscuro motivo, si rifiuta.
Terzo: Dai Weasley non mi faccio neanche toccare. Quarto: Sei la sola a
conoscere questi antiquati rimedi babbani. Quinto: Questa roba potrebbe
rovinarmi le mani se la tocco. E sesto: Ti voglio tantissimissimo bene-
Hermione seguitava a
fissarlo sempre più sconvolta, per poi chiedere:
-Ma non erano cinque?-
Draco inspirò, pronto
ad una sfuriata, ma poi ci ripensò e continuò con la voce
affabile e infantile.
-Ma il sesto è
più importante!-
Hermione cominciava a
pensare che quelle bolle facessero veramente male, al biondo, soprattutto
cerebralmente.
Visto che lei non accennava
ad alcuna risposta sbottò irritato
-Allora Granger, me la
spalmi si o no la crema?- rimediando poi alla frase scortese con uno sguardo
angelico, e a quel punto Hermione afferrò il tubetto e iniziò a
spalmargliela con poca delicatezza.
Nel frattempo, Ron, Blaise e
Ginny erano comodamente acciambellati sul divano intenti a guardare una sfilata
di moda in televisione. Blaise e Ginny sospiravano estasiati ad ogni abito
presentato, per poi commentarlo in ogni minimo particolare. Un Ron
particolarmente perplesso ascoltava gli sproloqui della sorella e del
Serpeverde, guardando lo schermo, ben più interessato alle modelle che
ai vestiti che indossavano.
All’improvviso dalla
stanza delle ragazze sentirono la voce di Malfoy.
-Ahhh! Granger così
mi fai male- urlava
Subito due teste rosse si
voltarono di scatto in quella direzione, in tempo per vedere Hermione uscire
dalla propria stanza di tutta fretta seguita da un Draco sconcertato con in mano il tubetto
di crema, ancora in boxer.
-No dai aspetta- cercava di
fermarla –Finisci almeno! Così poi non ti stresserò
più. Eddai Hermionuccia- di nuovo il suo tono da bambino deluso e
supplicante.
Hermione si voltò di
scatto, lanciandogli uno sguardo fiammeggiante.
-Per quanto mi riguarda ho
finito. E non mi chiamare così. Chiamami Hermione, Granger, Mezzosangue,
come ti pare. Ma non Hermionuccia-
Anche Blaise si degnò
di spostare lo sguardo dallo schermo, e ora, come Ron e Ginny, osservava i due
ragazzi che si fronteggiavano.
-Coraggio Potter, un
po’ più in fretta. Merlino quanto sei lento-
Pansy entrò sbuffando
in casa, seguita da Harry stracolmo di borse della spesa e grondante di sudore.
-Draco! Che cosa ci fai in
boxer?- proruppe scandalizzata la Serpeverde
-Ah, la tizia del
supermercato ti manda i suoi saluti- proseguì Pansy.
A quel punto Hermione
lanciò l’ennesima occhiataccia a Draco e se ne tornò in
camera sua sbattendo come sempre la porta.
-Miss Simpatia, come sempre-
commentò acida Pansy
-Lascia perdere. Questa
volta credo di aver esagerato- disse Draco con semplicità.
Pansy si avvicinò in
fretta all’amico, posandogli delicatamente la mano sulla fronte
-Sì decisamente stai
male. È meglio che vai a letto- decretò alla fine, spingendo il
biondo nella sua stanza.
Gli rimboccò perfino
le coperte, e poi ritornò dagli altri.
-Potter, stasera dormirai
sul divano. Non vorrei che lo disturbassi con i tuoi piagnistei-
annunciò lanciando ad Harry un cuscino, che lui afferrò al volo.
-Sempre meglio del
pavimento- sussurrò piano, non udito dagli altri.
-Guarda, Harry, che se vuoi
sfratto Zabini e vieni tu nella mia camera- gli offrì Ron
-Non se ne parla neanche. Io
non ci dormo sul divano. Ti rendi conto in che stato si ritroverebbero poi i
miei capelli? Ma cosa te lo chiedo a fare, cosa ne capisci tu di stile? Bah-
Blaise sembrava più triste e sconsolato che arrabbiato.
-Allora vado io a dormire
con Malfoy, così lo posso controllare e Harry andrà al mio posto
con Herm e la Parkinson- propose Ginny, entusiasta all’idea
-Assolutamente no. Tu
piccola allungamani che non sei altro, non oso pensare cosa potresti fargli- il
tono schifato di Pansy risuonava anche molto determinato
-Guardate che a me va
benissimo il divano- cercò
di farsi sentire Harry, ma i compagni stavano parlando l’uno
sull’altro, urlando per farsi sentire meglio, e nessuno di loro
ascoltò Harry, che decise di lasciar perdere preferendo accomodarsi sul
divano.
Disturbati dalle urla sia
un’Hermione in pigiama che il solito Draco in boxer fecero capolino dalle
rispettive stanze, guardando storti gli amici.
-Ma che diavolo è
successo?- chiese Draco mezzo assonnato, faticando ad abituare gli occhi alla
luce
La riccia si limitò a
scuotere la testa, per dire che anche lei non ne aveva la più pallida
idea.
Si avvicinarono a Harry
ancora steso sul divano, che gli spiegò che stavano litigando per chi
sarebbe dovuto strare in camera con Draco.
-Bhè, è
semplice. Harry viene in camera con me e Ginny e Pansy in camera di Draco-
-Assolutamente no. Io non ce
la voglio Pansy in camera mia. Sarebbe capace di svegliarmi ogni cinque minuti
per vedere come sto-
-Ma non siete amici?-
-Ma certo. Solo che lei
è davvero assillante e ossessionante quando vuole-
-Allora come facciamo?-
-Guardate che io sto
benissimo sul divano- tentò di dire Harry, ma nemmeno loro due lo
ascoltarono
-Voglio te Granger-
-Cooosa?- urlò
Hermione, certa di non aver capito bene
Ginny si voltò di
scatto, smettendo subito di urlare contro Pansy.
-Certo! Sei l’unica
che riuscirei a sopportare, e poi mi devi spalmare la crema- si
giustificò Draco convinto, con gli occhi di tutti puntati su di lui.
Nel casino generale che ne
derivò ogni stanza fu stravolta e le coppie più impensate si
formarono.
Nella
stanza di un Draco piuttosto soddisfatto si trasferì un’Hermione
alquanto contrariata (“Perché,
perché gli sono andata a comprare la crema?”), la stanza da
tre fu occupata da Ginny (“In
camera con Malfoy sarebbe stato meglio”), Ron (“Perché solo io non ho cambiato compagno di
stanza?”) e Blaise (“No!
Due Weasley al prezzo di uno! Che ne sarà di me?”), mentre
Pansy si accaparrò l’ultima stanza (“Niente Piattola Weasley finalmente!”) e in camera
con lei ci finì ovviamente
Harry (“Ma veramente io preferivo
il divano”).
Ma
l’ennesimo problema si presentò quando per Hermione e Draco fu
l’ora di andare a letto.
Il
grande letto matrimoniale troneggiava in mezzo alla stanza, e Hermione
impallidì di fronte ad esso.
-Scusa…ma
non vorrai farmi credere che Harry ha accettato di dividere il letto con te-
-No,
infatti dormiva per terra. Ma ero io che non lo volevo nel mio letto-
Hermione
scosse la testa avvicinandosi al letto. Cercò in tutti i modi di
separarlo in due parti, con Draco che la osservava dietro le sue spalle.
-È
inutile che ti impegni,tanto non si separa. È un materasso unico a due
piazze- le fece notare il suo neo coinquilino. Hermione si rialzò
rassegnata.
-Bene…io
prendo la parte sinistra- annunciò dopo averci pensato un attimo
-Io
non divido il letto con te Granger- rispose Draco risoluto
-Scegli:
o dividi il letto con me o faccio scambio con la Parkinson. Ti ricordo che ti
dovrei anche spalmare la crema…ma se non vuoi…-
-No,
no…va bene così. Basta che mi fai guarire le bolle-
Così
dopo aver spalmato un secondo strato di crema i due si misero a letto, stando
ben attenti a mantenere le distanze tra di loro.
Quando
la luce del sole penetrò attraverso le tende Hermione si svegliò,
rischiando per un pelo di cadere dal letto da tanto era vicina al bordo.
Notò
con piacere che anche Draco era nella sua medesima posizione, dall’altra
parte del letto.
Gli
insegnanti, alla loro entrata alla mattina, si ritrovarono sconcertati nel bel
mezzo di un trasloco.
I
ragazzi, infatti, stavano spostando le cose che la sera prima non avevano
spostato, cioè il loro guardaroba. Il via vai tra le tre camere era
impressionante.
Blaise,
con pile e pile di vestiti tra le mani, inveiva contro Ginny che non voleva far
posto alle sue cose, mentre litigavano ancora Ron entrò velocemente
nella camera e appoggiò i suoi pochi vestiti in due ripiani, occupando
parte dell’armadio di Blaise.
-Weasley!
E io dove la metto la roba, eh?- ruggì il Serpeverde.
Per
tutta riposta Ron si limitò ad ammassare parte degli abiti della
sorella, ricevendo in cambio solo altri insulti,che sembravano essere le uniche
parole che uscivano dalla bocca di Ginny i n quei giorni.
Harry
questa volta fu più fortunato, aveva un letto tutto suo e il guardaroba
di Pansy non era così fornito come quello di Draco, e riuscì a
sistemare degnamente i suoi vestiti.
Draco
era l’unico a non dover spostare niente e quindi se ne stava sul divano
con il telecomando in una mano intento a schiacciare tutti i pulsanti per
“vedere cosa ne veniva fuori”.
Ad
un certo punto Hermione uscì dalla camera andando dritta verso il
biondo, lo afferrò per il polso e strattonandolo lo tirò su in
piedi.
-Che
diavolo stai facendo Granger? Potresti spezzarmi il braccio, sai?-
Hermione
lo ignorò, trascinandolo verso la loro camera.
-Secondo
te dove dovrei mettere i miei vestiti?- chiese acida
-Dove
li metteva Potter- rispose lui come se fosse una risposta ovvia, indicandole
gli ultimi due scaffali, i più alti.
-Ma
non ci penso proprio. Harry sarà anche stato d’accordo, ma io sono
una ragazza e ho bisogno dei miei spazi-
-Io
di sicuro non sposto niente-
-Bene.
Allora lo farò io- annunciò lei, iniziando a spostare a casaccio
i numerosi abiti di Draco.
-No!
Ferma! Così si stropicciano- urlò in panico il biondo
Hermione
lo ignorò ancora, e, prendendo in mano delle magliette le lanciò
oltre le spalle, in mezzo alla stanza
-Granger,
Granger, fermati!-
Ma
Hermione continuava a lanciare le magliette.
-Ok!
Va bene, ti faccio spazio. Ma fermati, ti prego!-
La
professoressa Cooman, nel frattempo, stava inutilmente cercando di chiedere ai
ragazzi che le passavano davanti carichi di vestiti cosa stesse succedendo.
L’unico
che le diede ascolto fu Ron, che forse contribuì a creare ancora
più confusione.
-Stiamo
traslocando- rispose semplicemente
-Come
sarebbe a dire “Stiamo traslocando”? Cosa significa?- la Cooman sembrava particolarmente
agitata, anche se sul suo viso spiccava il solito ampio sorriso
-Ecco,
vede professoressa Cooman- arrivò Pansy a cercare di mettere a posto le
cose –Ieri sera Draco stava male e…-
-Il
signor Malfoy sta male?- la interruppe l’insegnante
-No,
no. Ieri sera sì, ma ora sta decisamente meglio. Stranamente la crema
della Granger sembra funzionare-
-La
crema della signorina Granger?-
-Sì,
è andata a comprarla in “Tarmacia”, o qualcosa del genere.
Comunque ieri sera a Draco è stata molto utile e allora aveva bisogno di
riposo e di certo non poteva avere Potter in camera che lo disturbava, no?-
-No?-
chiese incerta la Cooman
-No.
Così dopo varie discussioni Draco ha scelto la Granger, e poi tutto si
è stravolto. Io sono capitata con quella sottospecie di fantoccio che
è Potter, mentre a Blaise…-
-La
signorina Granger e il signor
Malfoy hanno dormito in quella camera? Insieme?- la Cooman la
interruppe, scandalizzata
-Ma
un ragazzo e una ragazza non possono assolutamente stare nella stessa camera!-
-Ma
guardi che siamo ancora Grifondoro con Serpeverde!- esclamò Pansy pensando
che questo bastasse a calmare l’insegnante
-Ma…ma…ma…-continuava
a ripetere la Cooman incapace di dire altro
-Sibilla,
calmati- proruppe Piton comparso dal nulla –Silente ha detto solo che in
stanza ci devono stare componenti di case differenti, non ha specificato altro-
La
veggente si zittì, poi se ne andò offesa a prevedere una
sfortunata morte a chiunque le capitasse a tiro.
Fortuna
volle che fu proprio Draco il malcapitato di turno
-Oh,
signor Malfoy! Sono spiacente di annunciarle una morte atroce, avvolto tra
fiamme e bolle…-
-Bolle?
Granger!- la interruppe lui, più spaventato da una singola parola che
dalla prospettiva di una fine ben poco felice.
Draco
scappò via a cercare Hermione per farsi spalmare un’ennesima volta
la crema, nonostante ormai non avesse quasi più niente.
La
mattina trascorse quindi tra svariati litigi per ottenere più spazio
possibile nelle nuove stanze.
Nel
pomeriggio, mentre tutti tornarono in spiaggia, Draco tenne in ostaggio
Hermione tutto il giorno per farsi spalmare la crema per “assicurarsi che
non tornassero le bolle”.
Così
finì la prima settimana, tra pasti a base di cavoli, amicizie che non si
sarebbero mai aspettati, creme da sole e inquietanti scoperte Babbane.
*Pubblicità
occulta non voluta, eh!...non prendetevela con me!!^^
Ciao a tutti!! So di
aver impiegato un’eternità per postare questo capitolo, ma ho una
scusa più che buona.
Dovete sapere che
questa storia è già praticamente tutta scritta, ma a mano!!
Perché in spiaggia mica potevo portare il mio adorato PC, no?
E così adesso
mi tocca trascrivere ogni capitolo, che come avete potuto capire dalla
lunghezza di questo, sono piuttosto lunghi e tra la scuola e altro non ho avuto
molto tempo…
Ne approfitto per dire
che in tutto saranno quattro (quindi due ancora da pubblicare) in ognuno dei quali verrà
raccontata una settimana della loro “vacanza”.
Ora passiamo ai
ringraziamenti!!!
°°Alice_chan:
Ci fa davvero piacere che ti piaccia!!Scusa ancora per il ritardo!!Per quanto
riguarda le coppie noi le sappiamo già…ma per ora vi lasciamo
fantasticare, già in questo capitolo si può intuire qualcosa!!Baci°°
°°Mezzosecolo:Grazie!
Harry depresso è parte di questa storia, però vedrai che
migliorerà col passare del tempo!! Harry e Pansy…si
vedrà!!Baci°°
°°Saraligorio1993:Grazie
mille! Spero di metterci meno tempo la prossima volta!Baci°°
°°Sylvie Denbrough: Che lunga recensione!!Comunque ha fatto piacere! Spero
questa volta di essere stata più attenta con gli errori di
battitura…^^
Per
quanto riguarda le scarpe, ad essere sincera non ci avevo neanche pensato!Ma
forse hai ragione, però il Draco di questa storia è molto diverso
da quello a cui siamo state abituate dalla Rowling!! Anche io adoro le
Draco/Harry, e purtroppo questa non lo potrà essere perché Nelly
non le sopporta...ma ci sono tutti i presupposti per una Draco/Herm!!si vedrà poi in
seguito!!! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!!Baci°°
°°Skiuri92:Ciao!
Speriamo che con questo capitolo ti venga più facile pensare a
Grifondoro e Serpeverde insieme!!Fa comunque piacere che ti
piaccia!!Baci°°
°°Cipy Chan:
Steffy!!che bello che hai letto!!E poverini, con la Cooman e Piton non avranno
vita facile!! Ma se la caveranno come sempre!! E poverini anche gli
insegnanti…in mezzo ad un branco di adolescenti!!!Baci!!°°
°°Arkan:Che
bello hai letto anche questo mio nuovo attacco di pazzia, e se è insieme
alla mia amica può essere ancora più grave!!Baci°°
Grazie anche a tutti
coloro che hanno aggiunto la storia tra i preferiti, anche se non hanno
recensito vuol comunque dire che è piaciuta e che la leggono!!!
Baci e a presto
Kel & Nelly P.