Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: harrehs    13/03/2013    23 recensioni
Harry Styles, ragazzo di un piccolo paesino, sedici anni, un sogno nel cassetto, tenta in tutti i modi di farsi notare dalla sorella del suo migliore amico, Allison Morris.
Lei, la ragazza che gli spezzò il cuore.
Quasi tre anni dopo, quando Harry è ormai una superstar internazionale ed è convinto di aver dimenticato il suo amore del liceo, un imprevisto li farà incontrare di nuovo.
Harry si ricorderà di avere con lei un conto in sospeso.
***
Appoggiò i palmi delle mani ai lati della mia testa, e piegò i gomiti in modo da avvicinarsi ancora di più.
La sua bocca sfiorò maliziosamente il lobo del mio orecchio, mentre i ricci ricadevano ormai sulla mia guancia, pungenti ed eccitanti al tempo stesso.
- Sai, mi fa impazzire...- mi soffiò sul collo, per poi poggiarci sopra le labbra.
Ci lasciò un bacio umido, che sembrò durare un'eternità.
Passò poi dall'altro lato.
- ... L'effetto che ora ho su di te.- finì,  ridendo lievemente. Era soddisfatto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


5. Confused


We're happy, free, confused and lone at the same time
-Taylor Swift





Allison's pov.

Ci volle poco tempo affinché capissi quanto potesse essere dura la mia vita a Londra.
Avevo talmente poco tempo libero; tra università, studio, lavoro al pub, potevo ritenermi fortunata se riuscivo a ricavare quelle sei ore per dormire.
Ecco perchè mi sentii in paradiso quando arrivò il sabato sera, mio giorno libero al lavoro e precedente alla domenica, in cui di certo non avrei aperto libro.
Adam era spesso fuori casa, tra lavoro e figlia.
Neanche Logan era sempre fra noi. Avevo invece legato davvero molto con Amy; avevamo molto in comune e ultimamente passavamo quel poco tempo libero in lunghe passeggiate ad Hide Park. Mi aveva detto che si era iscritta a giurisprudenza, ma per volontà dei suoi. Lei voleva scrivere. E che posto migliore di Londra?
Dopotutto, tutti questi impegni e pensieri mi tenevano la mente occupata, così che non dovetti rivolgere il mio pensiero a Harry Styles neppure un momento.
Meglio così, altrimenti mi sarebbe venuta l'orticaria. Ma come si era permesso? Non lo riconoscevo.
Quella sera io ed Amy eravamo accovacciate sul divano, coperte da un lenzuolo rosso davanti al televisore.
-Sai, ho sempre avuto una cotta per Derek.- disse, indicando lo schermo, mentre masticava un pop corn.
Ne presi alcuni dal contenitore e annuii.
-E chi non ce l'ha? Sheperd ha il suo fascino- risposi al suo commento.
-Anche O'Malley- aggiunse. Annuii in accordo. Mi piaceva passare il tempo con Amy, soprattutto se si trattava di fare scorpacciate di pop corn davanti a Grey's Anatomy.
-Mi sarebbe piaciuto iscrivermi a medicina, dev'essere emozionante.- disse sospirando amareggiata. Sapevo che non le andava a genio la facoltà da lei frequentata.
-Potresti farlo-
-No.- troncò subito. - I miei sono stati chiari. Ormai ho cominciato, ho sbagliato ma per loro il mio futuro è quello.-
-E se ti ribellassi?-
-Mi toglierebbero gli alimenti.- rispose con ovvietà.
Seguì un silenzio imbarazzante; le avevo proprosto qualcosa che sembrava essere impossibile e mi sentivo estremamente stupida.
Incrociai le gambe in un movimento svelto e afferrai un pugno di pop corn.
-Vorrei leggere qualcosa di tuo.- dissi per cambiare discorso.
-No, non vuoi.- mi rispose ridendo, imbarazzata.
Sorrisi. -Davvero, non scrivo nulla di che.- aggiunse.
-Hai bisogno di un giudizio altrui per saperlo.- la incitai.
Sospirò. - Se mai avrò il coraggio, ti prometto che sarai la prima a leggere.-
-Ci conto- dissi felice. -Di cosa scrivi?-
Si mordicchiò il labbro in cerca di una risposta, che però sembrava essere ovvia.
-Amore. Amore non ricambiato, amore cordiale, amore negato, amore impossibile, amore felice, amore problematico, amore costretto, amore.-
-Non ho un buon rapporto con l'amore, soprattutto ultimamente.- pensai ad alta voce. Pensai a Will. E forse a qualcun altro?
Amy rise.
-Quante cose abbiamo in comune, noi due.- mi diede un colpetto sulla spalla, facendo scoppiare anche me in una comune risata.

Cinque minuti dopo suonò il campanello di casa.
-Chi è?- domandai a Amy.
-Probabilmente il fattorino con la pizza.- disse alzandosi.
-Prendo i soldi- aggiunsi, alzandomi anche io e dirigendomi verso la mia stanza, alla ricerca di qualche moneta.
Chiusi la porta e cominciai a rovistare fra i vestiti e i cassetti; nonostante io cercassi sempre di tenere in ordine quella camera, Amy era assurdamente disordinata e amava lasciare in giro tutto.
-Oh santo cielo.- sentii imprecare Amy dal salone. Risi: probabilmente avevano messo l'origano sulla sua pizza.
-Allison?- mi chiamò preoccupata. Ero in ritardo con i soldi, lo sapevo.
Aprii la porta per chiedere altro tempo, ma l'immagine che mi si piazzò davanti mi fece rizzare i capelli e attorcigliare lo stomaco.
-Ciao Minnie- disse sorridente agitando la mano. Spalancai gli occhi.
Che ci faceva Harry Styles sulla soglia della mia casa, accanto a un'Amy incredula?
Boccheggiai. -Che ci fai qui?-
-Com'è che avevi detto tu? ''Un saluto''- citò le mie parole, senza mai togliersi quel dannato sorriso dalla faccia.
Sbuffai e automaticamente tornai in camera, sbattendomi dietro la porta.
Che ci faceva qui? Che voleva? Non mi aveva già umiliata abbastanza?
Chissà Amy cosa aveva pensato di me?
Mi misi le mani in faccia, cercando una soluzione. Ma prima che potessi elaborare qualcosa di abbastanza logico la porta si aprì nuovamente, e la voce di Harry eccheggiò ancora nelle mie orecchie.
-Non si trattano così gli ospiti...- disse divertito. Mi voltai di scatto verso di lui, con uno sguardo fulminante.
-A che gioco stai giocando?- incalzai.
-Ti è nuovo?- rispose sarcastico.
-Scusa, non conosco le regole.-
-Non ci sono regole.-
Eravamo uno di fronte all'altra; entrambi sulla soglia della porta.
-E' disordinato un gioco senza regole.- continuai, decisa a vincere quel gioco di parole.
-Ma io sono disordinato.- disse alzando le spalle e arricciando le labbra innocentemente.
Afferrai la maniglia della porta, pronta per il colpo di scena.
-Infatti io odio il disordine.- affermai, sbattendogli la porta sul naso, lasciandolo fuori dalla stanza.
Lo sentii sbuffare.
-Avanti Minnie, per quanto ancora dovrai avercela con me?-
Incrociai le braccia al petto, appoggiando la schiena al legno bianco della porta decisa a non cedere.
-D'accordo, d'accordo, hai deciso di non parlare. Allora parlerò io, okay?- insistette.
-E di cosa vorresti parlare? Sentiamo.- lo incitai sarcastica. Ero davvero curiosa di come sarebbe riuscito ad aggiustare la situazione.
-Che ne dici della gita a Manchester? Quella di cinque anni fa, ricordi?- cominciò con tono divertito.
Mi lasciai andare a una lieve risata contenuta, ricordando benissimo quella gita. E completamente sconcertata dal fatto che lui avesse tirato fuori un simile argomento.
-Quando io e tuo fratello riempimmo la borsetta da cerimonia della signorina Hopkins con le arachidi caramellate. Andò su tutte le furie!- ricordò ridendo e io riuscii a malapena a contenermi. -Ancora ricordo la sua voce che faceva ''Styles, Morris, ma vi sembra divertente? Sapete quanto mi è costata, lo sapete? E poi sono allergica al caramello!''- canzonò l'anziana professoressa, imitando la sua voce acuta.
Lì scoppiai a ridere, perdendo la battaglia e dandogliela vinta.
Però non aprii la porta.
-Oppure vuoi parlare della prima volta che ci siamo visti?- riprese più seriamente. -No, tu non la ricordi. Io sì.- affermò, mettendomi a disagio. -Avevamo undici anni, se non sbaglio. L'inizio delle scuole medie. Stavi sempre con quella bionda, Maya, e vi sedeste all'ultimo banco, vicino alla finestra. Avevi una gonna a scacchi e un maglione rosso e...-
-Come lo ricordi?- chiesi d'impulso, spalancando la porta e trovandomi di fronte la sua faccia, talmente rilassata, con gli angoli della bocca inclinati verso l'alto, soddifatto.
-Allora è vero che fare il romantico fa passare l'arrabbiatura alle donne.- commentò con ovvietà.
-Ti ho chiesto come lo ricordi?-
-Ho una buona memoria.- troncò subito.
Non richiusi la porta. In qualche modo mi aveva convinto e lo lasciai entrare. Si mise la mani in tasca e si guardò intorno.
-Non mi hai ancora detto perché sei a Londra.- mi ricordò.
Scrollai le spalle.
-Tu non mi hai ancora detto perché sei qui.- ribadii.
A quelle parole tirò fuori una tracolla, che non mi ero accorta indossasse e cominciò a rovistare al suo interno.
-Tieni.- disse poi, porgendomi una maglietta pescata in quella borsa. La mia maglietta.
-Avevi detto che per te aveva un significato.- gli feci notare, fredda.
Rise.
-Ho capito che forse è più importante per te.-
La afferrai avidamente e la misi nuovamente nella valigia.
-Ti riprendo la tua allora.- aggiunsi voltandomi e partendo alla ricerca. Mi afferrò un braccio bloccandomi.
-No, mi piace l'idea che tu abbia qualcosa di mio.- disse serio.
Non capii dove voleva arrivare. Sapevo solo che il suo tocco sul mio braccio mi dava i brividi. Perché? Perché era caldo, ecco perché. E io ero fredda, come il ghiaccio.
 Cercava di creare un contatto visivo, ma l'ultima cosa che volevo era rimanere ipnotizzata dalle sue iridi verdi.
-D'accordo.- risposi, abbassando lo sguardo.
Sospirò, sedendosi sul mio letto.
-Allora, come mai qui?- domandò ancora. Mi sembrava inutile ignorare ancora la richiesta.
-Studio. Scienze della comunicazione.- spiegai in poche parole, andandomi a sedere accanto a lui.
-Quindi vuoi fare la giornalista?- chiese sorpreso -Sai, non ho un buon rapporto con i giornalisti.- commentò. Risi, capendo.
Poi un dubbiò mi venne in mente.
-Come mi hai trovata?- chiesi di getto.
-Adam.- disse.
Poi ricordai di aver detto a Niall che vivevo con Adam, e lì ricollegai tutto.
-A proposito- aggiunse - Ti va di passare alla prove, qualche volta? Ti presento gli altri, se ti va.- chiese. Mi stava davvero chiedendo di rivederci?
-Perché?- chiesi spontaneamente.
Mi guardò, sincero.
-Perché no, Minnie?- fu la sua semplice risposta. Non riuscii a trovare scuse per ribattere.
-D'accordo.- risposi.
Mi chiese poi se il giorno dopo sarei potuta passare alle prove. Mi lasciò un indirizzo e il suo numero. Di certo mi sarei portata Amy.
-Il tempo è poco, devo scappare, ma mi è piaciuto vederti, Allie.- disse per congedarsi. Lo accompagnai alla porta; di Amy non c'era traccia.
-Ci si vede domani allora.- dissi.
-Ci conto.- si raccomandò. Stava per andarsene quando tornò indietro.
-Quasi dimenticavo- aggiunse. Tirò fuori qualcos'altro da quella tracolla. Un cd. Me lo porse. -Questo è il mio primo album. Mi piacerebbe se provassi ad ascoltarlo.-
-Cercherò di fare uno sforzo.-
-Ah, un'altra cosa. Un giorno, dicesti che saper impugnare un microfono non serviva a nulla nella vita. Lo pensavi davvero?- chiese, davvero curioso.
Altro che buona memoria.
Scossi la testa, divertita. -Ho sempre saputo che avresti fatto questa fine Harry.- ammisi, generando un suo sorriso.
-Allora a domani, Minnie.- mi salutò infine, voltandomi le spalle.
-Ehi Styles!- lo chiamai e si voltò immediatamente. -Chiamami un'altra volta in quel modo e ti do' un calcio nel coglioni.- promisi, sempre sorridendo.
-Mi sei mancata Morris.- disse e sparì dalla mia visuale.
Chiusi la porta.
Cos'era successo?
Sembrava di essere tornati ai vecchi tempi. Harry quel giorno era tornato quel ragazzo di Holmes Chapel, diverso dalla celebrità che avevo incontrato pochi giorni prima.
Non mi ero neppure accorta di avere un sorriso da ebete in quel momento.
-Hai dieci secondi per spiegarmi tutto.- disse Amy, rispuntando fuori dalla camera di Adam e Logan. Sorrisi, riuscendo a pensare solo al giorno seguente.


Harry's pov.

Mi infilai in auto, stando attendo a nessuna occhiata indiscreta. Poggiai le mani sul volante incapace di fare altro. Che stavo combinando?
Misi il piede sull'accelleratore e partii, verso casa di Zayn. Sapevo che Liam, Louis, Niall e ovviamente Zayn erano lì, e avevo bisogno dei miei migliori amici.
-Dove sei stato?- domandò Louis appena mi vide entrare.
-In giro.- dissi scrollando le spalle. -Ehi, ho invitato quella mia amica alla prove domani, nessun problema?- domandai.
-Allison?- chiese Niall. Questo suo interesse verso i confronti di Allison mi dava sui nervi.
-Sì.- risposi freddo.
-Uh, che intenzioni hai?- fu la domanda maliziosa di Zayn.
-Chi lo sa?- risposi, con la stessa malizia, provocando una risata generale.
-Scusami, ma non avevi detto di non voler uscire con ragazze che si chiamano Allison?- chiese Louis in tono di sfida.
-Non ho intenzioni di uscire con lei, infatti.- risposi.
Mi diede una pacca sulla spalla, avendo capito le mie intenzioni.
Fortunato lui, perché io ero l'unico che non le aveva capite.


***
Questo capitolo fa davvero schifo.

E' un capitolo di passaggio,
non succede nulla di che.
Dal prossimo le cose si movimenteranno un po'
ma penso che dopo questo schifo molte di voi
smetteranno di seguire la storia.

Spero comunque che vi piaccia.
Scusatemi anche per il ritardo
il prossimo arriverà probabilmente lunedì
se non prima

Ah, volevo tanto scusarmi
con una lettrice che mi aveva chiesto di pubblicare ieri,
scusami, ma non ho fatto in tempo.

Eccovi qui il capitolo quindi,
che ne pensate?
Fra Harry ed Allison è solo l'inizo,
non abituatevi a questa dolcezza.
Harry vuole fargliela pagare
ma cadrà di nuovo nella trappola?

Anche se non c'entra
sdfghjk
avete visto il nuovo video di 22 di Taylor Swift?
Boh, è perfetta quella ragazza.
La amo.

E per tutti quelli che me lo hanno chiesto:
Sì, sono andata a vedere i ragazzi
in concerto a Londra.
E sì,
erano perfetti.


Ora fuggo.

Su ask sono http://ask.fm/shelovesya
Su twitter sono @xsmilecmon

XXX
harrehs



  
Leggi le 23 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: harrehs