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Autore: angyp    14/03/2013    5 recensioni
Seguito della storia: "Strade inaspettate".
L'atmosfera tranquilla che sembrava instauratasi sembra lontana: nuovi cupi presentimenti fanno ingresso nella famiglia Lupin, che lotta per acquistare la serenità. Intanto Remus deve vedersela con i suoi incubi e le sue paure, perchè chi gli ha già fatto del male vuole ancora vendetta ...
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Severus sbadigliò con gusto. Si era svegliato parecchio tardi, e non era da lui, ma dopo aver passato un’intera nottata a lavorare sulle pozioni, la stanchezza si era fatta sentire. Si teneva impegnato per non pensare, e i suoi doveri erano aumentati negli ultimi tempi:  si preparava ad affrontare un nuovo anno ad Hogwarts, questa volta in veste di preside. Accantonate le preoccupazioni di chi ancora lo vedeva come un ex –Mangiamorte, e soprattutto di  chi invece era riluttante nei suoi confronti per non aver letto la mente di una pazza pozionista, si dilettava tra la preparazione dell’anno scolastico e lo studio di ciò che era rimasto delle pozioni di Samantha Gretchen. Poteva  farlo, era solo, aveva tutto il tempo libero …
Toc toc
-Chi mi disturba a quest’ora?
Diede un’occhiata attraverso lo spioncino, e, come accadeva spesso negli ultimi mesi, vide una sorridente e raggiante Lily che sorregeva una bambina dai capelli rosso fuoco.
Piton aprì la porta invitando le donne ad entrare.
-Ciao, zio Sev- fece Lily salutando con la mano della timida bambina  –Ciuffetto aveva voglia di vederti!
Piton non potette non storcere la bocca:
-Non chiamarla con quell’orribile soprannome davanti a me! – quel nome era stato dato da James Potter, che non chiamava mai, se non rarissime volte, la bambina con il nome proprio. Perché lei aveva, stranamente, tra i suoi splendidi capelli rossi, un ciuffo nero. Come i capelli di Severus. Suo padre biologico.
-Che ci fai qui? –chiese brusco Severus.
-Tra poco ti trasferirai ad Hogwarts, non ci sarà più tempo di vederci molto. –rispose Lily accomodandosi in salotto, con aria triste. –Vorrei che passasti più tempo insieme a lei.
-Lo vuoi tu, e Potter?
-James ha accettato la situazione, lo sai! Severus, sono stanca di discuterne sempre, davvero! Prendila in braccio qualche volta, giocaci, lei ti vuole bene. Lo sento.
-Io sono stanco invece dei tuoi tentativi di farmi  affezionare a lei.
-Forse lo sei già. Andiamo, Sev, non puoi ignorarla. –Lily si alzò e gli porse la bambina, che ignara di tutto, sbatteva i piedini.
Piton  la prese in braccio a malavoglia. Non riusciva a guardarla negli occhi, non ci sapeva affatto fare con i mocciosi, soprattutto se così piccoli.
-Non ha poteri da Metamorfomagus, vero? –domandò Piton.
-No –rispose Lily dolcemente –quel ciuffo è comparso dal nulla, ma Ciuffetto non sa fare le metamorfosi.
-Ancora quel dannato nome!
-Non è stato James a darglielo, è stato Sirius –rispose Lily, peggiorando la situazione.
-Questo dimostra i il suo gradimento nei miei confronti.
Lily sospirò: inutile, non c’era niente da fare. Quei tre si detestavano. Del resto, non poteva pretendere nulla da James, dopo che l’aveva perdonata, però lui e Sirius mai chiamavano la piccola per nome, una sorta di ripicca, perché la piccola si chiamava come la madre di Severus, per desiderio di Lily.
-Sei pronto per il tuo nuovo incarico? –cercò di deviare l’argomento.
-Certo che lo sono.
-E tutti questi appunti sparsi sul tavolo? –chiese Lily curiosa.
Eillen cominciò ad agitarsi, perciò Piton la restituì a sua madre.
-Sto studiando quelle pozioni. Le “sue” pozioni.
-Oh –dissi Lily abbassando la testa –perché devi soffrire, Sev? Perché non metti da parte lei e le sue pazze invenzioni?
-Perché forse c’è qualcosa di buono nel suo lavoro.
-Buono? –Lily era accigliata –tu lo chiami buono? Quelle cose sono state usate per uccidere, Severus! E la pozione Niente-Lupo …
-Quella pozione dal nome ridicolo ha guarito il tuo amico da una maledizione incurabile! Se possiamo usarla per guarire altra gente senza farle addormentare profondamente, come è già accaduto, ben venga!
-Ma Remus si è risvegliato perché aveva un motivo valido per farlo! Per chi si dovrebbe svegliare lei? –chiese Lily.
-Per me, no di certo. Forse proprio per Lupin. –rispose Piton riflettendo.
-Lei starà dove merita di stare, anzi, almeno così non dà fastidio a nessuno, tantomeno al povero Remus.
-Non può scontare la sua pena dormendo, Lily! Voglio che si svegli perché merita davvero si essere punita. Così è troppo semplice. Dorme, non sente nulla. Deve soffrire. –Piton guardava fisso davanti a sé, pensando a i bei momenti che aveva trascorso con quella donna, ancora incredulo di come lo avesse preso in giro. Ricordò quel giorno in cui l’avevano catturata: l’avrebbe uccisa, senza dubbio, senza alcun pentimento.
-Sev, capisco che tu soffra ancora. –rispose Lily accarezzandolo –è per questo che dovresti lasciar perdere i suoi lavori. Vai avanti, pensa ad Eillen.
Piton decise di fingere con Lily che Samantha fosse un capitolo chiuso, ma in verità era aperto più che mai …
 
 
Percy e il Ministro della Magia discutevano sul da farsi. A Percy non piaceva la proposta di Kingsley riguardo la politica che voleva applicare, ma anche se era Segretario i suoi consigli non avevano l’effetto sperato.
-Non dobbiamo andare per forza d’accordo, Percy –disse Kingsley.
-No, Ministro, ma le mie idee non sono mai state sciocche, questo devi ammetterlo. –rispose Percy, indignato.
-Insomma Percy, negli ultimi tempi il tuo comportamento non è stato proprio degno di stima. –rispose il Ministro.
-Cosa vorresti dire? Non ho mai fatto nulla di discutibile! –Percy non sapeva di cosa stava parlando il suo capo.
-Andare a far visita a Samantha Gretchen un sacco di volte non ti sembra uno strano comportamento? Cosa vuoi da una donna che non può nemmeno parlare? Cosa ci vai a fare da lei?
Lo sguardo di Percy era indecifrabile.
-Non rispondi, Percy? Perché vai da lei? Che cosa vuoi?
-Io non so davvero di cosa tu stia parlando –rispose Percy bianco in volto. –Davvero, non capisco.
-E’ da un po’ che te ne volevo parlare. Le guardie dell’infermeria di Akzaban ti hanno visto molte volte andare da lei a farle visita. Per pochi minuti. Si può sapere cosa ci vai a fare?
-Ci … ci sono andato solo una volta, Kingsley! Te lo giuro, non le faccio visita di frequente! Perché dovrei? Non capisco chi siano quegli sciocchi che si inventano queste falsità!
-Spiegamelo tu! Allora?
-Solo una volta, Kingsley, te lo giuro! Cosa pensi? Io sono il tuo Segretario, sono una persona pulita, ho sempre agito nel giusto!
-Anche tuo zio, era un Auror, e ora? Hai visto che fine ha fatto?
-Cosa vuoi dire con questo? Mio zio voleva solo liberarsi di quell’impiastro che ha rovinato la nostra famiglia! Ma io non ho nulla a che vedere con loro!
-E perché sei andato a trovarla, Percy? Se davvero sei andato solo una volta, spiegami perché. –domandò Kingsley ansioso di avere una risposta.
Percy non voleva rispondere: si sentiva sotto accusa inutilmente. Inoltre, sentir nominare lo zio rinchiuso ad  Azkaban  e il fratellastro che non riusciva proprio a digerire, lo fece infuocare.
-Questa discussione non ha senso, per niente! –uscì sbattendo la porta.
-Oh, ciao Percy.
Il rosso si ritrovò davanti proprio lui: Remus.
-Che ci fai qui, al Ministero? Devi parlare con il Ministro? E’ fuori di testa, passa più tardi. –Il ragazzo fece per andarsene.
-No, aspetta Percy! Già che ci siamo incontrati, vorrei  parlarti, se hai tempo. –chiese Remus con calma.
Percy era già abbastanza furioso, non voleva assolutamente parlare con lui.
-A pensarci bene, forse potresti aiutarmi. Sei arrivato giusto in tempo. –disse Percy con tono di sfida. –Sai, ho un progetto in mente e tu saresti proprio la persona adatta per farmelo mettere in pratica.
-Di … cosa si tratta Percy? –domandò l’uomo.
-Voglio scrivere una biografia su Samantha Gretchen. Tu potresti raccontarmi molti dettagli a suo riguardo, non è vero? Hai avuto il piacere di trascorrere molto tempo in sua compagnia.
Remus cominciò a tremare e chiuse gli occhi: -Perché fai così Percy? Non possiamo almeno provare ad andare d’accordo? Tua … nostra madre starebbe molto felice e più tranquilla.
-Mia madre dorme già serena, grazie. Quindi non vuoi aiutarmi? Bene. E’ così che vorresti andare d’accordo? –Percy era soddisfatto: lo aveva sconvolto.
-Perché ce l’hai con me, Percy?  
-Non voglio semplicemente che ti intrometti nella vita mia e della mia famiglia, che hai già sconvolto abbastanza.
Le voci si erano alzate, e una piccola folla si stava avvicinando a loro.
-Abbassa la voce, Percy. Stiamo dando spettacolo. –sussurrò Remus preoccupato.
-E allora stammi lontano. –il ragazzo gli diede le spalle, perciò andò via.
Remus restò di stucco. Non c’era verso di avere un dialogo civile con Percy, nonostante le insistenze di Molly che voleva che i due andassero d’amore e d’accordo.
-Lo devi scusare, Remus. –comparve improvvisamente Arthur dandogli una pacca sulla spalla –Percy ha bisogno sempre di un po’ più di tempo per capire le cose.
-Lo spero tanto. –rispose l’uomo, sospirando.
 
 
 
Harry Potter sedeva nel suo studio, battendo nervosamente i piedi per terra a ritmo.
-Harry, guarda che potrei denunciarti per danni acustici. –disse Tonks, nervosa –Cosa c’è che non va? Ginny ha un ritardo?
Harry si sentì improvvisamente spaventato.
-No, non che io sappia …
La frase gli morì in gola. In realtà stava pensando al Mantello dell’Invisibilità: lo aveva cercato da tempo, ma non vi erano tracce. Sembrava svanito nel nulla.  Ma non voleva farlo sapere in giro. Se qualcuno lo aveva rubato, non era certo per farci qualcosa di buono. Ma doveva trovarlo a tutti i costi!
 
 
Salve a tutti! Grazie per chi ha già messo la storia tra le seguite e preferite, davvero! Questo è il primo capitolo, spero di essere stata coerente. Ci saranno degli sviluppi, al più presto, ve lo prometto! Queste parti introduttive stanno per finire. Grazie a tutti!
  
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