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Autore: Just a dreamer_    14/03/2013    1 recensioni
'Take me home e 'Up all night'. I due cd che ci hanno fatto sognare. E se i loro testi si tramutassero in una storia? Ho deciso di scrivere questa fan fiction basata sulle loro canzoni, per cui una canzone equivale a un capitolo. L'idea mi è sembrata molto buona, sta a voi darmi un parere recensendo :)
Enjoy!
P.s. SI PREGA DI NON COPIARE
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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THAT'S ME: Mi scuso per l'immenso ritardo! Godetevi il capitolo :) Mi scuso anche per eventuali errori, non ho avuto tempo di ricontrollare....


STOLE MY HEART
 

The light shine shines
 It’s getting hot on my shoulder
I don’t mind this time it doesn’t matter
Cause your friends, they look good but you look better

HARRY:
Calore, attorno a me sentivo solo calore. E i gemiti di entrambi. Le sue mani scorrevano sulla mia schiena, le mie erano ben piantate sulla stoffa della tenda a reggere il mio peso. Abbassai la testa per l’ennesima volta, catturando le sue labbra socchiuse in un bacio, che si aprirono per lasciar passare la lingua. Poi giù, verso la mandibola, seguita dal collo. Gettò la testa all’indietro quando aumentai le spinte. I nostri respiri accelerarono, potevo vedere il suo petto alzarsi e abbassarsi velocemente.
Fuori era ancora illuminato, segno che il resto della combriccola si stava dando ancora alla pazza gioia. Erano tutti molto simpatici, sapevano godersi la vita. Grazie a loro questa vacanza non si era rivelata così noiosa come mi sarei aspettato. Naturalmente i miei amici mi mancavano, ma potevo resistere un’altra settimana in compagnia di questi ragazzi.
Non avevo idea di che ore fossero e sinceramente non m’importava. Tutto ciò che volevo si stava concedendo a me con una facilità inaspettata. Non che pensassi fosse una ragazza di quel genere, dal racconto della sua vita e da come l’avevo vista comportarsi in questi due giorni, era abbastanza semplice intuire che tipo di persona era. Se non altro, lo stesso si poteva dire di me. Non ero uno che ci andava con chiunque, non lo ero mai stato e non avevo intenzione di diventarlo. Non ero come mi descrivevano le voci che correvano sempre a scuola, ma si sa, gli scoop dovevano girare per forza tra gli adolescenti, che siano inventati o veri. In effetti, avrei fatto meglio a tenere la bocca chiusa di questa… questa… come la potevo chiamare? Scappatella? No, mi rifiutavo di pensare che dopo quello che stava succedendo saremmo tornati due semplici amici appena conosciuti. Perché è questo che eravamo, giusto? Solo amici…
Scacciai dalla testa questi pensieri nel momento in cui notai l’espressione di Evie. «Qualcosa non va?» mi chiese preoccupata, ansimante e sudata. E nonostante i capelli bagnati e spettinati sulla fronte, la trovai comunque bella. Spalancò gli occhi all’improvviso: «Non dirmi che si è rotto…».
Scossi la testa: «No no, stai tranquilla». Annuì. Si morse il labbro, alzò leggermente il viso in attesa di un bacio che non aspettai a dare.

I’m weak now,
My words fall till they hit the ground
Oh life, come ahead,
Don’t you fail me now

Che senso aveva pensare ai pro e ai contro ora che era successo? Era successo, con il consenso di entrambi. Rimorsi? Da parte mia no.
«Te ne sei pentita?» domandai di punto in bianco. Eravamo stesi da qualche minuto, distanti pochi centimetri. Ogni tanto sfioravo il suo braccio, l’unica cosa che mi permettevo di fare, dato che osavo comportarmi come se fosse abitudinario tutto ciò.
Lei voltò la testa verso di me, sorrise timidamente chiudendo gli occhi, poi rispose: «No. Sono stata bene».
«Anch’io» mormorai.
Eravamo visibilmente stremati, le nostre parole sembravano quasi trascinate, facevano fatica ad uscire dalla bocca, ancora aperta per respirare più profondamente. Volevo dire qualcosa che la facesse sentire felice, non solo fisicamente. Volevo dirle una frase da film, di quelle che fanno sciogliere le ragazze senza sembrare troppo smielato. Ma non mi veniva in mente niente. Non ero mai stato bravo a parole, con nessuno. Chi mi conosceva da tempo lo sapeva e non si faceva troppi problemi. Ma per lei ero una nuova scoperta e non avevo intenzione di fare la figura dello stronzo insensibile. Ma, anche riflettendoci bene, cos’avrei potuto dirle senza sembrare ne troppo appiccicoso ne troppo distaccato? Era fottutamente difficile!
Mentre ero occupato a formulare una frase decente, non mi accorsi che si stava rivestendo lentamente. Mi alzai a mia volta per prendere i boxer e li infilai. Tra di noi aleggiava un silenzio imbarazzante.
Fin quando lei, grazie a Dio, non ruppe quel vuoto: «Non voglio che tu pensi che sia una troia, ma nemmeno che mi dispiaccia. Sinceramente non so com’è potuto succedere, davvero…» sospirò, gli occhi fissi per terra. «Dimmi cosa dovremmo fare, perché io non lo so».
Ed ecco, lasciava la decisione a me. perché? evidentemente non era la classica persona che prendeva l’iniziativa, ma io non me la cavavo tanto meglio.
Mi sedetti vestito per riflettere. Mi piaceva, su questo non c’erano dubbi. Avevo ancora una settimana da passare in quel posto e di considerarla solo un’amica non era nei miei desideri. Insomma, non sarebbe stato coerente per entrambi.
«Tu mi piaci, Evie, tanto» cominciai, misurando ogni parola: «Non avrebbe senso far finta di niente dopo questo. Quindi, la mia proposta è questa: possiamo provare ad essere… una coppia… lo so, è abbastanza assurda come idea e se preferisci tornare com’eravamo prima ti capisco…». Si così, doveva andare bene.

I start to say ‘I think I love you’
But, I make no sound

EVIE:
«Tu mi piaci Evie, tanto… una coppia».
Mi ripetei quella frase nella mente più volte. Harry voleva che fossi la sua ragazza? Avevo valutato la possibilità anch’io per tutto quel tempo. E, anche se poteva sembrare un’assurdità, tanto valeva provare. Al massimo, ci saremmo dimenticati l’uno dell’altro nel giro di poco e una volta tornata a scuola sarei ridiventata invisibile per lui.
 «Si» dissi.
«Si?».
«Si, siamo una coppia».
I suoi occhi si illuminarono per un breve istante, poi si chiusero, il suo viso si avvicinò e le nostre labbra si incontrarono. Non era un bacio con altri fini, era un bacio innocente. Era il nostro primo vero bacio, in un certo senso, come quelli che si danno i bambini, impacciato, affettuoso, lento. Ed era bellissimo. Probabilmente, il bacio più bello che avevo mai dato. Anche se era davvero troppo presto, cominciai a pensare che non fosse solo una cotta come le altre. Forse era la stanchezza a non far lavorare bene il mio cervello, ma ero alquanto convinta di star pensando logicamente e con cautela.
Mi prese il viso tra le mani, sforzando un breve distacco. Sprofondai nei suoi occhi non appena riaprii i miei. Erano bellissimi, come tutto di lui, d’altronde.
«Sei bellissima, lo sai questo?» sussurrò senza interrompere il contatto visivo.
Arrossii immediatamente non appena udii quelle parole. «Ci siamo praticamente appena conosciuti, non puoi dirlo veramente…».
Lui scosse la testa: «Evie, ci siamo appena conosciuti, e guarda a che punto siamo già!» disse ridendo. «Forse stiamo correndo, non lo so sinceramente. Ma sai una cosa? Non m’importa!» continuò, alzando le sopracciglia e sfoderando le fosse in un sorriso stupendo. «Può anche essere uno sbaglio, oppure la cosa più bella che ci potesse capitare, chi lo sa? Tentiamo! Non costa nulla, no?». Era visibilmente euforico, il che mi divertiva. Mi prese le mani tra le sue: «Una possibilità, diamoci almeno questo. Una possibilità» concluse ritornando serio.
Fui leggermente colpita dal suo discorso, me lo sarei aspettato uscire dalla mia bocca. E invece, mi aveva anticipata, ed ero grata per questo. Avevo paura di mostrare quando fossi felice di questa nuova esperienza. Aveva perfettamente ragione. In fondo, sarebbe stato tutto soltanto un ricordo finite le vacanze, tanto valeva buttarsi. O la va o la spacca, giusto?
«Proviamo, assolutamente» dissi, più convinta che mai.

There is no other place, that I would rather be
Than right here with you tonight
As we lay on the ground I put my arms around you
And we can stay here tonight

Mi accoccolai vicino ad Harry, con la testa posata sulla sua spalla, le mani intrecciate sulle sue. La sabbia scorreva tra le dita dei piedi. I ragazzi avevano smesso di ballare e scatenarsi e si erano seduti tutti intorno al fuoco. Io e Harry li avevamo raggiunti poco dopo, guadagnandoci parecchie occhiate e qualche commento scherzoso.
Un impercettibile venticello soffiò per qualche secondo, facendomi rabbrividire. Harry, sentendo il mio tremore, mise un braccio intorno alle mie spalle, arrivando con la mano sull’altro mio braccio, fece scorrere la sua mano su e giù nel tentativo di riscaldarmi. Sorrisi inconsciamente e mi strinsi di più al suo corpo.
«Sono felice di essere qua con te» sussurrò al mio orecchio. «E non è troppo presto per dirti che secondo me sei bellissima. Ognuno la pensa a modo suo, per me è così».
«Non so per quanto la penserai così» ribattei, sperando in una risposta come la precedente. In fondo, volevo solo sentirmi rassicurata dalle sue parole
«Non vorrei essere da nessun’altra parte. Se prima avevo qualche dubbio, ora sono sicuro che i miei abbiano fatto bene a trascinarmi in questo posto».
«Saresti potuto venire anche l’anno scorso» dissi dando voce ai miei pensieri.
Mi diede un bacio sulla fronte. «Scusa, la prossima volta proverò a prevedere il futuro».

Under the lights tonight, I turned around
And you stole my heart, with just one look
When I saw your face, I fell in love

Osservai gli altri. Si erano addormentati quasi tutti, alcuni erano tornati nelle tende, altri avevano preferito rimanere stesi sulla spiaggia, come me ed Evie. Le accarezzavo i capelli che sotto la luce della luna erano più bruni che biondi. Si era addormentata per penultima, cullata dal mio respiro tranquillo, con la testa sul mio petto e una mano ancora stretta nella mia, non l’aveva mai lasciata.  Io ero l’unico ancora sveglio, troppo eccitato, troppo agitato, troppo esaltato per chiudere occhio.
Il suono delle onde del mare avevano un effetto rilassante, il clima mite era pressocché perfetto quasi da dare fastidio, il fuoco si era ormai spendo e una leggera scia di fumo saliva verso l’alto, il cielo stellato era uno spettacolo e la luna era abbastanza visibile, coperta in parte dalle nuvole.
Non avendo più una fonte di luce, decisi di chiudere gli occhi, ripensando ai nostri momenti, che sperai vivamente sarebbero aumentati nei prossimi giorni. Fin da quando l’avevo vista per la prima volta, mi era sembrata subito bella, non di quella bellezza che ti lascia senza fiato o che ti rimane impressa nella mente perché ha le curve al posto giusto, capelli perfetti e canoni del genere, ma quella bellezza che rimane impressa nella mente di chi sa guardare attentamente, quella bellezza naturale, non esagerata ma nemmeno sbiadita. Poi, il suo spirito aperto verso tutti, amichevole, impacciata e timida quando capisce di aver esagerato in qualcosa; parlava un po’ troppo, quello si, ma non era un’oca giuliva che sapeva parlare per ore solo di trucchi e vestiti, lei era intelligente.

Took a minute girl, to steal my heart tonight
With just one look, yeah

Ci misi parecchio ad addormentarmi, non avevo idea di quanto tempo fossi rimasto sveglio. Ma almeno, ero in compagnia sua, in compagnia di Evie. E, chi lo sa, ne sarebbe valsa la pena, probabilmente.

I waited for a girl like you
 

SECONDO VOI QUALE SARA' LA PROSSIMA CANZONE? FATEMI SAPERE IN UNA RECENSIONE.

  
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