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Autore: GigettaxDrakexD    14/03/2013    2 recensioni
Francesca, una ragazza 18enne, appassionata di One piece, vivrà una fantastica avventura fuori del comune. Leggete e scoprite!!!
PS:tutti i personaggi che non sono dell'anime/manga sono inventati.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akainu, Diez Drake , Nuovo personaggio, Supernova
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Francesca & co.'
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Angolo dell’autrice:
Hello a tutti i lettori di questo capitolo, spero ke  sia di vostro gradimento ”faccia da cucciolotto”.
Mi prese il panico: mia madre non poteva entrare in camera mia e trovarci i Supernova, lo sapeva pure lei che erano finti(in questi istanti, non si sarebbero definiti finti).
Kidd inarcò un sopracciglio.
“Chi è?”
“E’ mia madre! Non può vedervi qui!”
Finalmente, dalla mente pazzoide di Trafalgar uscì un’idea.
“Vi teletrasporto io via con la Room”
Il rosso sbottò:
“Grazie, ma dove? Non sappiamo dove siamo!”
Risposi:
“Potete nascondervi nel cortile, dietro alle macchine”
“Cosa sono le macchine?” domandò Killer.
Che stupida, nel loro mondo non esistono.
“Quegli aggeggi in metallo di tutti i colori” e indico fuori della finestra.
Dopo un “AHHHH” generale, Law creò la sua sfera azzurrina e tutti scomparirono, come per magia.
Tirai un sospiro di sollievo, giusto in tempo prima che mamma entrasse, trafelata.
“Tesoro, ma che combini, parli da sola?”
“No, stavo guardando un video su You Tube”
“Ma il computer è spento” e lo osservò, con sguardo indagatorio.
Sono sempre stata brava ad inventare scuse.
“Adesso l’ho chiuso perché devo pranzare, giusto?”
Mia madre smise con “l’interrogatorio” e tornò in cucina.
Sentii rieccheggiare la sua voce nel corridoio:
“Mi sa che dovrai aspettare ancora un po’ prima che si mangi”
Ne approfittai all’istante.
“Allora posso andare in cortile?”
“Perché???”chiese, torva.
“Ho voglia di prendermi una boccata d’aria”
Sbuffò. ”Fa come ti pare”
Mi infilai il giacchetto di jeans e mi fiondai dentro il parcheggio.
Li cercai, disperata. Osservai dall’alto in basso ogni singola automobile.
Sussurrai:
“Ragazzi, dove vi siete cacciati?”
Iniziai a correre in lungo e in largo, guardando a destra e sinistra, finchè, siccome ero troppo presa nella loro ricerca, andai a sbattere contro qualcosa di duro e diedi una sederata per terra.
“Ahi, ma cosa…?”
Davanti a me c’era un uomo muscoloso: era Drake!
“Scusa, ti ho fatto male?” e mi porse la sua mano per alzarmi.
“No, non fa niente. Ce la faccio da sola, grazie”
Ripresami, spiegò:
“Sono venuto a vedere se c’era via libera e per chiamarti, abbiamo da dirti una cosa. Anzi, parecchie.”
Che cosa dovevano dirmi di così importante?
E perché ci era andato proprio lui a fare da ”messaggero”?
“Ma dove eravate, mi avete fatto prendere un colpo!” avevo urlato troppo, che pensai che qualcuno si sarebbe affacciato da una terrazza per guardare cosa stesse succedendo.
Sorrise. Un sorriso vero. Non so perché, ma fu la seconda volta che arrossii, lievemente, in sua presenza.
Cosa aveva da sorridere?
Mi fece segno di seguirlo e mi prese la mano, per poi correre insieme.
Usò una strana delicatezza nel tenermela.
Una delicatezza che sembrava far capire che avesse paura nel farmi male.
Ciò mi fece aumentare il battito cardiaco, sentii dentro un calore mai provato, così rilassante.
Strano ma vero, quando ero con lui ero tranquilla.
Ecco arrivarmi qualcosa di insolito: le farfalle nello stomaco.
Un momento, un momento!
Non mi piace essere frettolosa: è impossibile.
Cosa?
Forse, e dico forse, mi sono innamorata di Drake!
Mia madre, in amore, è stata sfortunata: dopo la separazione, ha incontrato molti uomini che l’hanno ingannata e, da allora, ho imparato a non fidarmi più di loro e cadere nelle loro “trappole”.
Lui non mi avrebbe mai ricambiata.
Chissà se era come tutti loro.
Speravo che non fosse così e avevo ragione.
Lui era diverso. Era buono, gentile, un vero cavaliere.
E se mi sbagliassi?
Mi sarei dovuta fidare di lui?
Non lo so.
Però orecchie sempre aperte, non si sa mai.
 
 
Pensate dove erano andati: si trovavano in un piccolo spazio verde del cortile.
Ci sedemmo per terra.
Kidd prese la parola.
“Prima di tutto, dicci come ti chiami.”
“Mi chiamo Francesca”
“Francesca, eh…? Questa è casa tua, vero?”
“Naturalmente, Sherlok Holmes”
Mi squadrò, ma poi ghignò.
“Comincio a pensare che sei una ragazza davvero sexy e determinata”
“Bel nome” lo interruppe Drake, rivolgendomisi.
Sforzai di sorridere, anche se l’imbarazzo aveva raggiunto il culmine.
Tutti lo guardarono, allibiti.
Non so sei sia diventata una moda ghignare, tranne Hawkins, che non gli importava, Bonney, perché siamo amiche e non vuole deludermi, e Rufy, che si scaccolava, confuso.
Drake li fulminò con lo sguardo.
Si irrigidirono.
Urouge chiese:
“Ultima domanda: dove alloggeremo, adesso?”
“A quello ci penso io!!!”gli ringhiò contro Kidd.
“Che idiota che sei, ma se non sai dove andare” gli disse Law.
“No!” li sovrastai, alzandomi in piedi, decisa. ”E’ colpa mia se siete qui e rimedierò io. Al pianterreno c’è un appartamento vuoto, voi starete lì. Vi porterò cibo e coperte, il resto c’è”
“E se io non ci volessi venire?” ribattè il rosso, indignato.
Con quello ci vuole mooolta pazienza e tanta furbizia e io possiedo questi requisiti.
“Allora vorrà dire che dormirai fuori” risposi, noncurante.
Sbuffò, più furioso che mai:
“Va bene, vivrò anch’io lì, a non perché me lo hai ordinato tu, sia chiaro!!!!”puntandomi un dito contro.
Sorrisi maliziosa.
Intanto gli altri mi guardavano ammirevoli e raggianti.
Sì, noi dodici saremmo andati d’accordo e d’amicizia.
 
  
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