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Autore: hazzaslips    15/03/2013    1 recensioni
Occhi verdi per i quali moriresti, ricci ribelli che gli cadevano sul viso e un sorriso da paura.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“ Oh my prince! ”
CAPITOLO CINQUE

 

« Zayn.. cosa cazzo ti è passato per la testa? »
Non si preoccupò minimamente del mio tono parecchio irritato, infatti mi sorpassò con noncuranza e si sedette sul letto, prendendosi la testa tra le mani. Lo fissai, iniziando a mordermi il labbro inferiore e mi inginocchia di fronte a lui; proprio non ce la facevo ad avercela con lui.
Poggiai le mie mani sulle sue e lo costrinsi ad allentare la presa, scoprendo del tutto il suo viso. Non potei fare a meno di sorridergli dolcemente, sapevo che era l’unico modo per riuscire a calmarlo. Era sempre stato così: lui si arrabbiava per un motivo x, io gli sorridevo e lui chissà come tornava a rilassarsi. Ma questa volta qualcosa era cambiato. Non l’avevo mai visto così arrabbiato con me, e non riuscivo a capire cosa stesse accadendo.
« Zayn, parlami.. ti prego. » Avvicinai una mano ai suoi capelli e iniziai ad accarezzargli la testa, proprio come si fa con un bimbo.
« Cosa ti piace di lui? » Mi chiese ad un tratto, senza giri di parole. Ma poi, a lui che fregava?
« Non lo so, tutto e niente. Non posso risponderti. » Feci una pausa e tirai un sospiro, perché infondo era vero. Adoravo il suo sorriso, i suoi occhi, le sue fossette e il fatto che, chissà come, riusciva a farmi sentire bene. Ma allo stesso tempo non sopportavo il suo carattere arrogante, infantile delle volte e prepotente. Mi faceva salire l’acido al cervello! Puntai il mio sguardo in quello del moro e continuai. « E poi non mi va di parlare di queste cose con te ora, furioso come sei. E per quale motivo poi? Non mi ha toccata, Zayn. »
Qualcosa nelle mie parole lo fece scattare sul posto, perché vidi i muscoli delle sue braccia contrarsi. Senza dire una sola parola si alzò e mi prese una spalla, questa volta con più delicatezza, per invitarmi ad alzarmi da terra.
« Andiamo via, questa festa mi ha stancato. » E detto questo mi prese per un polso e mi tirò fuori dalla stanza. Aveva dato per scontato che me ne sarei andata con lui, ma c’era Harry ad aspettarmi fuori. L’aveva forse dimenticato, o si era costretto a farlo.
Aperta la porta mi ritrovai di fronte Harry, poggiato con le spalle contro il muro opposto. Le braccia sul petto e lo sguardo fermo verso un punto indefinito. Al rumore della porta il suo sguardo scattò verso il mio, e sembrò rilassarsi visibilmente quando gli rivolsi un sorriso un po’ forzato. Mi fermai qualche metro più in la e strattonai Zayn, il quale sembrava ignorarmi.
« Zayn, mi accompagna Harry a casa. »
L’idea sembrava non andargli particolarmente a genio, perché fece una smorfia con le labbra. « Ho promesso a tua nonna che ti avrei portata sana e salva a casa. »
« Fidati di me per una dannata volta! » Gli urlai contro, esasperata da tutta quell’assurda situazione.
« È di lui che non mi fido! » Mi rispose lui, muovendo le mani in aria. Scossi la testa e chiusi gli occhi per fare appello alla mia pazienza. Mi inumidii le labbra e mi sforzai di risultare perlomeno normale.
« Zayn, sono abbastanza grande e vaccinata da poter decidere di chi fidarmi o non. Quindi puoi andare. Fatti una camomilla, ti servirebbe. » Mi alzai sulle punte e gli baciai velocemente la guancia, gesto che ormai mi veniva automatico. Lui aprì la bocca per dire qualcosa, ma forse il suo buon senso gli suggerì di stare zitto o quella sera rischiava di prenderle dalla sua migliore amica. Annuì impercettibilmente e si diresse verso le scale che lo avrebbero portato al piano di sotto.
Quando la sua figura sparì dalla mia vista sentii delle braccia stringere la mia vita e dei riccioli solleticarmi il collo. Tirai fuori l’aria che – a quanto pare – avevo trattenuto fino ad allora e mi voltai per guardare Harry.
« Proprio non gli piaccio, eh? » Mi disse, sfiorandomi il collo con le labbra.
« Non mi piace litigare con lui, ma si è comportato come un bambino. » Scossi la testa e mi girai, trovandomi di fronte al suo corpo. Mantenne le sue braccia ferme intorno alla mia vita, ma allontanò il viso da me per poter osservare meglio il mio viso. Studiò per un po’ le mie espressioni, intuendo forse che tutta quella situazione mi aveva fatto agitare.
« Forse è meglio se ti accompagno a casa, si è fatto tardi. » Iniziò lui, mentre liberava il mio corpo dalla sua presa forte. Mi prese immediatamente la mano e senza aspettare una mia risposta si avviò verso le scale, le quali portavano al piano sottostante.
Tutta quella massa di ragazze e ragazzi sembrava intenzionata ad averne ancora per molto, ma era già l’una di notte passata, possibile che non erano per niente stanchi?   Forse era l’effetto dell’alcool che li rendeva così vivaci. Quando vidi però un ragazzo svenire per terra, lasciai la mano di Harry, pronta a correre verso di lui. Il riccio però mi fermò subito, poggiando una mano sulla mia spalla e costringendomi a guardarlo.
« Amy, lascia perdere. Sarà svenuto per il troppo alcool, ci sono i suoi amici con lui. Evita di intrometterti negli affari altrui. »
« Ti ricordo che tu sei qui con me ora perché il mio “intromettermi negli affari altrui” ha avuto la meglio sul menefreghismo. » Gli ricordai, alzando un sopracciglio.
Lui ridacchiò tra sé - consapevole che non avevo tutti i torti - e si abbassò per portare il viso alla mia altezza, molto probabilmente per riuscire a farsi sentire sopra quel frastuono di urla e musica.
« Appunto, evitiamo che qualche altro ragazzino ti venga dietro. » E alle sue parole arroganti, seguì un occhiolino. Io alzai gli occhi al cielo e spostai la sua mano dalla spalla, continuando da sola la strada fino alla porta. Harry mi seguì fino a fuori il locale, poggiandomi un braccio sulle spalle non appena fummo lontani da tutto quel caos.
Raggiungemmo in silenzio la macchina e mi aiutò a salire dalla parte del passeggero; dopo pochi secondi lui era al mio fianco e aveva messo in moto l’auto. Era enorme, molto più grande della Mini Cooper di Zayn. Non capivo assolutamente nulla di veicoli a quattro ruote, ma ero abbastanza certa che l’automobile di Harry fosse un’ audi. Una macchina del genere era il sogno di mio padre e lui mi aveva assillato così tante volte che avevo inconsciamente assimilato tutte le informazioni necessarie a riconoscere un’auto del genere. Poi era nera, se mio padre l’avesse vista si sarebbe messo a piangere per l’emozione.
« A cosa pensi? » Mi chiese Harry d’un tratto, facendomi tornare al presente.
« Mh.. alla tua auto. Mio padre la adorerebbe. » Scrollai le spalle, certa che aveva ricevuto fin troppi complimenti sul suo giocattolino; e il suo sorrisino compiaciuto diede conferma alle mie ipotesi.
« Potrei regalargliene una, se vuole. » Disse, come se fosse la cose più normale del mondo. Io sgranai gli occhi per la sorpresa e mi immobilizzai sul posto.
« Stai scherzando, vero? »
« Amy, sembra tu abbia appena visto un fantasma. » Scoppiò a ridere, fissando per qualche secondo il mio viso per poi tornare subito a fissare la strada. « E in ogni caso, no non scherzo. »
« Come puoi avere tutti quei soldi? » Domandai, pentendomi subito della mia eccessiva curiosità. Alzai una mano prima che lui potesse continuare, facendo un sospiro. « Alt, troppe emozioni stasera. Un’altra cosa sconvolgente e credo avrò una crisi nervosa. »
Lui sembrò divertito dalle mie parole, ma immagino si rese conto che avevo nuovamente ragione, perché annuì senza dire una sola parola.
 
Lo guidai verso casa mia, facendolo fermare proprio di fronte al vialetto di casa. E lì ad aspettarci c’era la persona che in quel momento proprio non volevo vedere.
Era poggiato con le spalle contro la sua auto e con il piede calciava un sassolino invisibile. Quando si accorse del nostro arrivo alzò di scatto la testa, fissando in mia direzione quando mi vide avvicinarmi alla sua figura.
« Cosa c’è ancora? » Lo guardai, incrociando le braccia sul petto. Intanto Harry si era avvicinato a noi due, fermandosi proprio al mio fianco.
« Ci si rivede, Malik. » Disse il riccio, serio.
« Styles. » Rispose semplicemente il mio amico.
« Allora?! » Interruppi gli sguardi pieni d’odio che si stavano mandando i due, prendendo la spalla di Zayn per costringerlo a guardare me.
« Volevo assicurarmi che tornassi a casa al sicuro. » Mi rispose, scrollando con indifferenza le spalle. E quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Presi entrambi i ragazzi per i colletti delle magliette, facendo qualche sforzo per abbassarli alla mia altezza. Avevo il viso di Zayn alla mia sinistra, mentre quello di Harry alla mia destra. Feci l’ennesimo sonoro sospiro della serata e fissai prima uno e poi l’altro.
« Allora, statemi a sentire perché non lo ripeterò più. Non capisco per quale motivo voi due vi odiate così tanto ma non mi interessa. Non ho ancora intenzione di litigare con uno di voi due per questa faccenda, ok? Vi state comportando come due bambini delle elementari e per la miseria cercate di capire che posso benissimo cavarmela da sola! Quindi, da oggi in poi, cercate di essere un po’ più maturi e comportarvi da diciottenni quali siete. Ora, se permettete, vado a dormire che tutto questo mi ha stancata. » Lasciai andare entrambi, lasciandoli con le loro facce sconvolte nel bel mezzo della strada. Armeggiai un po’ con le chiavi, troppo agitata per riuscire ad aprire subito la porta ma alla fine riuscii nel mio intento. Prima di chiudermi la porta alle spalle mi voltai per guardare un’ultima volta i ragazzi, i quali erano rimasti nella stessa posizione nella quale li avevo lasciati. Mimai con le labbra un “buonanotte” e tornai dentro.
 

HARRY’s POV.
Non appena Amy si chiuse la porta alle spalle vidi Zayn posizionarsi davanti a me. Dio, non avevo proprio voglia di sentire un’altra paranoia, tantomeno da quel deficiente. Non mi stava per niente simpatico, ma almeno io non facevo il cazzone davanti ad Amy.
« Stalle lontano Harry, non mi piaci per niente. » Iniziò lui, guardandomi con tutto l’odio possibile.
« Ma guarda che coincidenza? Amico, ti sembra che io faccia le feste quando ti incontro? »
« Non mi interessa, sparisci dalla sua vita. » Continuò lui, avvicinandosi un po’ di più. Io alzai un sopracciglio, non capendo le sue intenzioni.
« So di essere attraente, ma seriamente allontanati da me, non so come potrebbe finire. Io me ne vado, non voglio una rissa. Non stasera almeno e non sotto gli occhi di Amy. » E detto questo diedi una pacca sulla spalla del moro e mi diressi verso la mia automobile.
« Ah, e comunque sia, non prendo ordini da mio padre figurati se ascolto te. » Gli dissi prima di entrare nella mia auto, sventolando la mano a mò di saluto, per poi partire verso il mio appartamento.



 
in questa gif ci vedo troppo Zayn ad Amy, non lo so perchè lol
vabbè, passiamo al capitolo. sinceramente pensavo venisse più lungo, sono 5 pagine di word a carattere 13, tipo che già iniziavo a gasarmi ma poi arriva EFP che ti inciucia tutto l'entusiasmo AHAHAHAH
anyway, lascio a voi le recensioni. pensate che Amy sia stata cattiva con Zayn? Ha fatto bene a rispondere così? c:
ringrazio quelle persone che seguono la storia, in particolare @hiraaeth (è il suo nick su twitter lol) che è ormai la fan number one della mia FF AHAHAHAH
beh, sparisco. sciao belli ♥

( su twittah sono @hazzaslips c: )

  
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