Finalmente si è fatta sentire "la
voce del popolo" !! Sono felicissima che abbiate recensito, e vi ringrazio con
questo capitolo, dove le cose si sistemeranno.. in un certo senso.. e si
complicheranno per l'altro!! Comunque spero di ricevere tante recensioni come lo
scorso capitolo!!! Grazie a tutte, e rispondo in particolare
a semplicementeme: capisco il tuo punto di vista, e posso anche
darti ragione (non mi offendo assolutamente per la recensione, anzi sono
felice che tu me l'abbia fatta!!) , però vedi, il fatto che tu mi abbia dato un
tuo parere da scrittrice non professionista, come me del resto, mi ha aiutato
molto: mi ha fatto notare, per esempio, che nonostante il mio sia uno stile,
come hai detto tu, più dinamico, d'azione, a volte dovrei soffermarmi di più
sulle descrizioni dei luoghi, delle situazioni, dei personaggi e delle
loro emozioni: il che vuol dire che il tuo commento può essere utile
per migliorarmi!!
Per questo invito coloro che leggono a recensire, a
darmi un parere.. non sembra, ma anche la più piccola recensione è preziosa
per me!! Perciò non abbandonatemi adesso, per favooore!!!!
Bacionissimi!!
Chiara
Harry si avvicinò a Draco, titubante. Gli posò la mano sulla spalla, e il biondò alzò lo sguardo verso di lui.
Verde smeraldo e girgio tempesta s’incrociarono, fierezza e orgoglio, tristezza e dolore. E si accorsero di avere molto in comune, più di quanto avessero mai notato.
- La vendicheremo. - disse Harry.
Draco annuì: non era in grado di ringraziare, nessuno gli aveva mai insegnato la gratitudine.. ma non c’era bisogno di parlare. Bastò uno sguardo tra i due perchè potessero comprendersi, e Harry fece un cenno di assenso col capo.
- Noi ce ne andiamo. - disse Lucius.
Voldemort guardò sia lui che la moglie: - Voi siete.. - disse, ma suo figlio lo anticipò.
- Noi diamo il nostro consenso affinchè nostro figlio prenda lezioni di magia avanzata. D’altronde, è una sua scelta e, anche volendo, temo non saremmo in grado di fermarlo. - rispose Lucius.
L’uomo, salutato il padre e il figlio con un breve cenno del capo, uscì dall’ufficio dei Presidi, mentre Narcissa prese tra le braccia Draco, che però rimase immobile.
- Stai attento - gli sussurrò, poi uscì anche lei.
I ragazzi rimasero in silenzio per alcuni minuti, poi iniziarono a parlare.
- Cosa sappiamo di questi pazzi? - chiese Blaise guardando Draco.
- Che vogliono uccidermi - rispose il biondo in un sussurro, poi riprese più convinto: - E sono convinto che fossero loro a controllare quel ramo. -
- Ma non è possibile! - replicò Ginny - Se quello che dici tu fosse vero, vorrebbe dire che quei tre si trovavano dentro Hogwarts! -
- Ginny ha ragione - l’appoggiò Ron - Nessuno può entrare a Hogwarts senza essere visto! -
- Magari con un mantello dell’invisibilità? - ipotizzò Harry.
Silente, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, intervenne: - Dopo la prima lettera minatoria, abbiamo notevolmente aumentato le difese attorno a Hogwarts. Posso assicurarvi che nessuno avrebbe potuto entrarvi o uscirvi senza che noi lo sapessimo, anche con un mantello dell’invisibilità. -
- Albus ha ragione, ragazzi. Hogwarts era difesa al meglio. Chiunque controllasse quel ramo, non si trovava all’interno del castello. - aggiunse Voldemort.
- Ma nonno.. - replicò Draco - Quel ramo non poteva certo muoversi da solo! -
- Magari con un incantesimo a distanza.. - azzardò Pansy.
- Sì, ma a che distanza? Se fossero stati lontani chilometri, l’incantesimo sarebbe dovuto risultare debole, no? - ragionò Ron.
- Quel ramo era tutto tranne che debole.. - commentò Draco.
- Il che significa che non dovevano essere molto lontani - disse Harry.
Voldemort interruppe i loro ragionamenti.
- Ragazzi, prima di formulare qualunque altra ipotesi, dobbiamo avere il permesso dei vostri genitori di farvi avere delle lezioni supplementari.. il che significa.. -
- Una bella Strillettera di mamma. - concluse Ron, suscitando sorrisi da parte degli altri.
L’unico a rimanere serio fu Draco.
- Nonno.. - disse il ragazzo - Vorrei.. vorrei vedere Hermione.. -
L‘atmosfera tornò subito tesa.
Voldemort scosse la testa: - Draco non credo sia una buona idea.. -
- Per favore. - disse il biondo.
- Presidi, anche noi vorremmo.. - aggiunse Harry, guardando i compagni, che annuirono.
Voldemort guardò Silente, che abbozzò un sorriso e si alzò in piedi, facendo segno ai ragazzi di seguirlo.
Arrivarono in infermeria, dove i genitori di Hermione piangevano di fronte al corpo senza vita della figlia.
Draco, nel silenzio rotto solo dai singhiozzi soffocati della signora Granger, si avvicinò al letto: le mani gli tremavano, ma s’impose di non piangere.
Accarezzò il viso freddo della ragazza, con un sorriso pieno di dolore.
- Sei bellissima - le sussurrò, come se lei potesse sentirlo.
- Ti vendicherò Hermione - aggiunse lui; un lampo di vendetta gli brillava negli occhi.
Dopo si avvicinarono Harry, Ron e Ginny: quest’ultima piangeva in silenzio, mentre Harry e Ron avevano gli occhi lucidi.
- Ciao Herm.. - le disse Ron con un sorriso tremulo.
Poi, per un attimo, il silenzio avvolse l’infermeria, e sembrò che il tempo si fosse fermato.
Subito dopo, però, si udì un vociare sempre crescente.
- Per favore, aspettate qui.. - la voce di Voldemort appariva forzatamente calma.
Rumore di passi, poi l’apparizione del Ministro della Magia in persona, Cornelius Caramell, seguito da una decina dei suoi collaboratori.
- Silente, per Merlino! - esclamò il Ministro, entrando nell’infermeria.
La madre di Hermione si piazzò dinnanzi a lui: - Un pò di rispetto Ministro. Mia figlia è morta. - disse con voce flebile ma decisa.
Caramell abbassò lo sguardo, imbarazzato: - Oh, ehm.. sì.. sì, mi scusi.. Albus, io.. io ti aspetto fuori.. -
Silente guardò i ragazzi, poi Voldemort.
- Vi consiglio di riposare un pò. Tom, tu manda dei gufi ai genitori dei ragazzi. - detto questo, Silente uscì.
- Andiamo Draco.. - disse Pansy, prendendolo per un braccio.
I ragazzi si separarono, tre a Grifondoro e tre a Serpeverde.
- Cornelius - disse Silente al Ministro, che l’aveva aspettato fuori dall’infermeria - Andiamo nel mio ufficio. -
In infermeria erano rimasti solo i signori Granger e Madama Chips.
- Madama Chips - chiamò il signor Granger - Ci lascerebbe un momento soli per favore? -
L’infermiera annuì, uscendo velocemente.
- Hermione.. - mormorò la madre tra le lacrime.
- Piantala Cordelia.. mi dai il voltastomaco.. -
La signora Granger alzò lo sguardo verso il marito, con un ghigno sul volto.
- Ammettillo Lex, la mia recitazione è stata assolutamente convincente.. -
- Sì, sei stata bravissima, ma adesso possiamo tornare al nostro aspetto originale? -
Nel silenzio dell’infermeria, due figure si trasformarono: la madre di Hermione mutò in una giovane ragazza, dai lunghi capelli viola, che ricadevano lisci sulle spalle, e dagli occhi blu elettrico. Portava una gonna corta di pelle nera, stivali neri fino al ginocchio, e un corpetto aderente di pelle anch’essa nera, che lasciava scoperte le braccia ed evidenziava la scollatura.
Il signor Granger invece, cambiò in un giovane uomo, con i capelli corti, arruffati, color del miele, e gli occhi azzurri e profondi come il mare: il suo abbigliamento consisteva in un paio di pantaloni marroni, mocassini vecchi e sporchi, e una camicia bianca sgualcita con sopra un giacca marrone.
- Non ce la facevo più.. - commentò la ragazza stiracchiandosi.
- Sì ok, ma dobbiamo muoverci, non abbiamo tempo da perdere. -
- Ok, ok.. rilassati.. -
La ragazza si accostò ad Hermione, e le mormorò qualcosa nell’orecchio.
- Tocca a te - disse poi la giovane.
Il ragazzo si sporse su Hermione, e la baciò dolcemente sulle labbra.
- Hermione.. - la chiamò lui.
Sotto lo sguardo soddisfatto dei due, la giovane grifona aprì gli occhi.