Volevo scusarmi, prima di tutto, per le ripetizioni che troverete nl primo pezzo, poi, volevo anche dirvi che Hermione e Ginnny sono stte smistate, dopo lo scioglimento di Grifondoro, rispettivamente in Corvonero e in Tassorosso. Poi, volevo anche informarvi che i questa AU, Azkaban è sotto il controllo di Tom Prvoloson Riddle, alias Lord Voldermort, e quindi, tutte le persone che erano state catturate sono a piede libero. Ah!Un ultima cosa: tant o per chiarire io sono un ragazzo....
Ora vi spetta......
FRAMMENTI D’OMBRA
3°)CAPITOLO 2:
- The prince of Slytherin -
La fredda aria, è resa
irrespirabile dall’acre odore delle braci, ora spente.
L’odore del sangue
rappreso, infesta l’aria, aggredendo le narici.
Il buio,
l’oscurità, inghiotte famelica l’aria
stessa, come se gli altri colori fossero coperti da questo tetro nero.
Il gelido silenzio, domina la sala,
avvolgendola in un nero manto.
Un ragazzo, in piedi, occhi
d’argento e capelli d’oro, scruta attento lo spazio
circostante.
Buio.
Silenzio.
Sono interrotti da una dolce voce,
e da un colorato lampo:
- Stupeficium! –
Un lampo cremisi esce violento,
dalla marrone bacchetta, colpendo in pieno petto il giovane.
Il braccio ancora alzato, i boccoli
ramati scendono sulle fragili spalle, gli occhi d’oro
osservano divertiti e sprezzanti il corpo del ragazzo venire
catapultato sul nero marmo, le rosee labbra arricciate in una divertita
e insolente smorfia.
- Hermione…. –
dalle labbra del giovane, esce gelido il nome della ragazza…..
Un
cupo ticchettio sul vetro, risveglia il giovane Malfoy.
“Cosa?!”
Ancora
intontito dal sonno, Draco si guarda attorno, osserva torvo la stanza
ancora coperta dall’ombra della notte, per trovare la causa
de quel rumore, fino a giungere alla piccola finestra: dietro di essa,
uno sparviero, color della terra, striato di bianco, e color del latte
sull’addome, lo scruta attento con gli occhi color del sole.
Lentamente,
con estrema calma, Draco, raggiunge la finestra, ruotando il pomello
color del rame, e prendendo in mano la pergamena che il rapace portava
legata alla zampa sinistra. Quest'ultimo, si leva in volo,
scomparendo alla vista, fondendosi con la notte.
L’emblema
della casata dei Malfoy brilla di una argentata luce, sigillando la
pergamena.
La
gelida voce di Draco risuona ancora una volta, rimbombando tra i neri
muri:
-
Black. –
L’emblema
si stacca, di colpo, in violento modo, per poi cadere a terra,
frantumandosi in mille schegge color del metallo.
Draco
srotola la pergamena, leggendola attentamente:
Draco,
l’Oscuro
Signore ha una missione da affidarti:
devi entrare in contatto con una sudicia Mezzosangue,
tale Hermione Jane Granger,
e farti rivelare il nascondiglio di Potter.
Quest’ultimo,
sembra aver distrutto un oggetto molto caro all’Oscuro Sire.
Non so di cosa si tratti,
ma sono sicuro che centri qualcosa con Hogwarts,
in particolare con i Tassorosso.
Il
fallimento non è contemplato,
sai bene quale sarebbe la punizione....
Lucius Malfoy
Un
sadico sorriso, privo di allegria, compare sul viso scolpito nel
ghiaccio, una scintilla cremisi su quei occhi d’argento:
-
Con piacere… -
Un
sibilo, simile a quello di un serpente, rimbomba tra i freddi muri.
La
fredda voce di Draco risuona per l’ennesima volta:
-
Con estremo, piacere…. –
Una
sprezzante e sadica risata, priva di gioia, risuona per
l’intera Casa di Salazar.
***
Il
rimbombo dei passi, si diffonde per l’intera sala, lievemente
illuminata dalle braci appese ai
muri.
Il nero camino diffonde una sinistra luce color smeraldo, della stessa
tonalità delle fiamme.
Draco
Malfoy, avanza, simile a un’ombra, tra i tortuosi corridoi di
dura e opaca pietra.
Una
voce, quasi gracchiante, si leva nell’aria:
-
Draco! –
L’interpellato
si gira, guardando gli occhi color delle tenebre
dell’interlucore, con le sue iridi argentate.
-
Theodore. –
La
gelida voce di Malfoy risuona aspra tra i muri.
-
Cosa c’è? –
-
Ti andrebbe un duello? –
Uno
sprezzante sorriso sulle labbra di Nott, una scintilla di sfida sugli
occhi d’ombra e su quelli d’argento.
-
Perché? –
Una
domanda viene posta dal discendente dei Malfoy.
-
Perché ne ho voglia. Allora, lo facciamo? –
Un
cenno affermativo del capo,
proviene da Draco, la cui fredda voce risuona tra neri muri:
-
In posizione. –
Voce
secca. Dura. Priva di sentimenti.
Gli
avversari si preparano.
-
Al mio tre. –
-
Uno. –
Le
labbra di Nott arricciate in una sarcastica smorfia; quelle di Malfoy
incurvate in un timido sorriso di sfida.
-
Due. –
Gli
occhi d’ebano di Theodore socchiusi, squadrano seri
l’avversario; quelli d’argento di Draco oscillano
tra il divertito e il truce.
Una
scintilla di sfida in entrambe le iridi.
I
tendini tesi, i muscoli sotto sforzo, concentratrazione.
Una
goccia di cristallo scende sull’incavata guancia di Nott.
-
Tre! –
Uno
sfrecciare di lampi colorati ha inizio:
“Stupeficium!”
Lampi
rossi.
“Rictusempra!”
Lampi
argentati.
“Protego!”
Scudi
color del piombo.
“Expelliarmus!”
Lampi
ramati.
“Petrificus
Totalus!”
Lampi
color del bianco marmo.
“Avada
Kadravra!”
Il
lampo illumina di un tetro color smeraldo la sala, avventandosi
famelico sul Principe delle serpi, per avvolgerlo in un verde manto.
Malfoy
evita il lampo color dello smeraldo, buttandosi a terra, per poi
sussurrare, divertito:
-
Nott. Possibile che tu non abbia ancora capito chi è il
Principe di Serpeverde?-
Un
sadico sorriso si delinea sul viso scolpito nel ghiaccio; privo di
sentimenti.
-Crucio!.-
La
fredda voce di Draco, rimbomba tra le pareti, contemporaneamente, il
disumano urlo disperato di Theodore Nott, risuona nitido per
l’intera sala.
Nott
si contorce a terra, urlando agonizzante, accompagnato
dalla sadica e cinica risata di Malfoy.
Un
lieve cenno della bacchetta, pone fine alla maledizione.
Ansimante,
Theodore Nott, si alza, la sua gracchiante voce, talvolta rauca, come
in quel momento, si leva tremante:
-
Mi scusi, mio Principe –
-
Di nulla, Theodore –
La
fredda voce del Principe di Serpeverde, risuona nei corridoi,
sarcastica.
-
Puoi andare. –
-
Come vuole, mio sire. –
La
strascicata voce di Nott, risuona tra i bui corridoi, per poi
scomparire, nell’ombra, come il proprietario.
“E
ora….”
Il
vento attraversa i neri corridoi, fischiando lugubre tra essi.
“….vediamo
quanto regge la Gryffindor dinanzi al Principe di
Slytherin…. –
Un
gelido sorriso, compare su quel viso scolpito nel marmo grezzo, una
scintilla color smeraldo, nelle argentate iridi.
***
La
Sala Grande è illuminata dalla luce del sole autunnale
proveniente dal soffitto.
I
grandi tavoli, ospitano gli studenti, intenti a gustare la colazione
prima delle estenuanti lezioni.
-
Hermione Jane Granger! –
Una
lieve voce si leva nel tavolo dei Grifondoro:
-
Non lo sai che è maleducazione leggere a tavola? –
-
Sta zitta, Ginny. –
La
fiera voce di Hermione sembra perdersi nel brusio indistinto che
riempie la sala.
Con
un movimento della testa, i boccoli nocciola, con riflessi ramati,
scendono in confuso modo sulle esili spalle della ragazza, coperte
dalla nera uniforme.
-
E tu metti via quel tomo! –
La
suadente voce di Ginevra Weaslay, risuona ancora una volta.
Il
braccio alzato, l’indice che indice il grosso libro che
Hermione tiene fermo tra le bianche mani.
Con
malavoglia, Hermione chiude il libro che sta leggendo, stando attenta a
non rovinare la copertina, e il titolo impresso nella nera pelle, che
avvolge il libro, con inchiostro color dell’argento:
LE
ARTI OSCURE
Di
Grindenwald
- Come sei noiosa,
Ginny! –
La voce di Hermione,
critica per l’ennesima volta l’amica dai rosasi
capelli.
- Sarei meno noiosa,
se tu non leggessi libri proibiti! –
La risposta
dell’unica femmina della famiglia Weaslay si
leva rapida e aspra, squadrando truce il nero libro. Lo stemma dei
Tassorosso gli brilla fulgido sulla nera uniforme.
- Non è
proibito!-
Granger ribatte
veloce, avvolgendo in un materno abbraccio il libro, accarezzando le
ingiallite e sgualcite pagine,
- No? “Le
arti oscure” dice gia molto…. –
Labbra tese. Fiamme
negli occhi, sarcastica come non mai Ginevra Weaslay ribatte ancora una
volta.
- Voglio solo
approfondire l’argomento! –
La voce di Hermione
è sfumata di rabbia, scruta attenta l’amica.
- Non sono stupida,
Hermione!Anche se tu lo pensi….So chi era Grindenwald!Era lo
stregone del ma….-
La frase della rossa,
rimane priva della fine, poiché viene stroncata dalla voce,
in questo caso aspra, della riccia:
- Ginevra. Taci.
–
Hermione si alza dal
tavolo, ignorando gli sguardi nei compagni di Casa, ma non riesce a non
farsi travolgere dai ricordi:
***INIZIO FLASHBACK***
- Toc.Toc. –
Harmione Granger
bussa alla grande porta che sbarra l’accesso allo studio del
preside.
-
C’è qualcuno? –
La tremante voce
della Mezzosangue, risuona ancora all’esterno della massiccia
porta; è il primo giorno di scuola, e il Preside vuole
parlarle.
Lo stemma di
Corvonero, brilla lucente sulla nera uniforme.
Sospinta dal nulla,
la porta si apre.
-
C’è nessuno? –
Hermione lancia una
rapida occhiata all’interno dello studio.
Tetro, questo
è l’aggettivo perfetto per l’ufficio del
preside, almeno, lo è da quando Severus Piton è
diventato tale.
Le nere tende coprono
le ampie vetrate, impedendo alla luce autunnale di entrare
all’interno.
Niente più
fenice, gli unici animali che popolano la stanza sono viscidi serpenti
verdastri.
Niente più
oggetti bizzarri, strani: solo grossi e pesanti tomi impolverati; uno
in particolare, risalta tra tutti, grazie all’argentata luce
che emana.
Hermione, attratta
magneticamente da quella luce, si avvicina, prendendo in mano il nero
tomo.
Incise con argentato
inchiostro, o quello, che perlomeno sembra inchiostro, lettere lucenti:
LE
ARTI OSCURE
Di
Grindenwald
- Grindenwald?
–
E’ poco
più di un sussurro, quasi impercettibile.
- Lo stregone del
male? –
Un rimbombo di passi,
attira l’attenzione della giovane.
- Tu… -
Dice, rivolgendosi al
cupo tomo.
-…vieni
con me. –
Un colpo di
bacchetta, un unico pensiero in mente:
“Reducio.”
Il libro si riduce
alla grandezza di una grossa noce: Hermione lo infila in tasca.
La porta si apre,
bruscamente, rivelando la nera sagoma del preside.
- Professor Piton.
–
Un cenno di capo in
segno di rispetto.
Severus rimane
impassibile, la scruta con i due bui spiragli che ha al posto degli
occhi.
“Occlumanzia.
Occlumanzia.”
Un solo pensiero
nella mente di Hermione Grenger.
- Signorina Granger,
può andare…. –
La cupa voce di
Severus si leva tenue.
- C-come? –
Incredula, Hermione
osserva torva il preside, in cerca di una risposta.
- Può
andare. Adesso. –
- Come vuole,
preside, -
Un ennesimo cenno di
capo.
La riccia si gira
scendo dall’ufficio, scrutata attentamente dai neri occhi di
Severus Piton….
******FINE
FLASCKBACK*****
Hermione
Granger scuote la testa, per allontanare il ricordo del suo primo e
unico furto.
Così
facendo, i suoi occhi d’oro, si scontrano con quelli
d’argenti di Draco Lucius Malfoy: una tempesta di fulmini
d’argento e oro, ha inizio.
Slytherin.
Gryffindor.
Due
anime opposte.
Due
occhi che rispecchiano queste due anime.
Scontro
tra oro e argento.
Tempesta.
Tempesta
tra oro e argento.
Una sola tempesta, due anime.
CONTINUA...
Grazie
per la lettura,
Spero che il cap. vi sia piaciuto quanto lo è stto per me
scriverlo!
Vi invito a lasciatre un commento
(sia negativi si positivo). Come gia ripetuto nei precedenti cap., la
rapidità di aggiornamento diperrà principalmente
dal numero di recensioni.
Grazie ancora!
Solo 5 recensioni questavolta, 2 in meno ella prima. Spero che questo capitolo piaccia più degli altri, o che come minimo regga i confronto!
Ora, i ringraziamenti:
Ringrazio infinite Vegeta91, Laretta, Malfoy93 e Aeris_Chan
Un grande ringraziamento ai 12 che hanno messo questa mkiserabile storia tra i preferiti!
Grazie, ma perchè non lasciate un commento?
Grazie,
The Dark Prince