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Autore: Didone24    01/10/2007    13 recensioni
Una sfida dichiarata per gioco si trasformerà inaspettatamente in qualcosa di molto più intenso. Due anime così diverse che si fondono l'un l'altra, creando un'alchimia di sentimenti, passioni e dolori. Ma qualcuno ostacolerà l'unione di Draco ed Hermione...
- Non dirmelo. Sei arrossita, vero? – sussurra sicuro, percorrendomi la schiena con le dita.
- Già. E mi dai i brividi. – confesso senza imbarazzo, per poi poggiare una mano sul suo petto. Sento i battiti accelerati del suo cuore e mi chino per ascoltarli.
- E’ impazzito. Sai, quando ci sei tu non riesce a controllarsi, e non credo che ci riuscirà mai.
- Nemmeno il mio. – sorrido – E non mi dispiace per niente…
Postato il 25esimo capitolo!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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La mia mente non è riuscita a registrare quello che è successo dopo. Non so per quanto altro tempo abbiamo continuato a baciarci, in quel freddo corridoio che a me sembrava il posto più meraviglioso che avessi mai visto.

La magia si è interrotta solo quando, dopo una buona mezz’ora, i Grifondoro delusi per la partita persa si sono ritirati in Sala Comune. Non ho fatto in tempo a dire niente, perché lui si è staccato a una sorprendente rapidità congedandomi con un semplice “vediamoci alle dieci. Nella Stanza delle Necessità”. Poi più nulla. E’ scomparso  nel buio lasciandomi sola con le mie emozioni.

So che è stato un bacio vero. Sincero. So che lui l’ha voluto almeno quanto l’ho voluto io.

Per la prima volta dopo settimane mi sono sentita davvero felice.

Draco Malfoy. Un nome, un’ossessione. Ha rappresentato odio, frustrazione e rimpianti, per sei lunghi anni. E adesso, adesso che tutto è cambiato, cosa rappresenta Draco Malfoy per me? E quando dico per me intendo la VERA me, la vera Hermione Granger, una ragazza che ha bisogno di amare come tutti, e non la secchiona antipatica della scuola.

Lui rappresenta… il limite che ho oltrepassato. Il muro che ho abbattuto. La montagna che ho scalato, l’orizzonte che ho toccato. E’ stato Draco a farmi scoprire chi sono. Anche se non lo sa, è solo grazie a lui che mi sento così… felice. E anche se questa felicità è solo la mia immaginazione, anche se non resisterà nel tempo, anche se se ne andrà velocemente com’è venuta, non m’importa. Io voglio godermela.

 

Prima che Harry, o Ron, o Ginny possano venirmi a cercare, mi catapulto in camera mia. L’appuntamento è fra un’ora.

Ho deciso di togliermi la gonna. Può anche starmi bene, okay, ma voglio che Draco mi veda per come sono, in tutto e per tutto. Quindi prendo i jeans più smessi, più vissuti che ho, che giacciono ancora spiegazzati sul letto disfatto, e me li metto. Io vivo in jeans. Perciò devo andare da lui in jeans. Tanto, per una volta in vita mia, so che non mi respingerà.

Ci abbino un delizioso maglioncino celesta a girocollo, e un paio di scarpe da ginnastica.

E sono pronta.

 

La Stanza delle Necessità… è dal quinto anno che non percorro quel corridoio, ma me lo ricordo come fosse ieri… Quando noi dell’ES fummo scoperti, della squadra d’inquisizione della Umbridge faceva parte anche Malfoy. Ora che ci penso fu proprio lui a catturarmi. Solo che prima ripugnavo quella stretta. Adesso no. Adesso è la mia più grande speranza.

 

La Stanza delle Necessità… ora che ci penso… a cosa dovrei pensare esattamente per farla apparire? Dato che è già occupata dovrò pensare alla stessa cosa che ha pensato Draco. Oddio. E se non dovesse aprirsi? Potrei starci tutta la notte…

 

Bè… i miei complessi mentali si sono consumati non appena mi sono vista apparire davanti un’enorme porta. Ho pensato che fosse un sogno, e così l’ho aperta, senza esitare, perché temevo di potermi svegliare da un momento all’altro.

 

Sono più che sorpresa di trovarmi in una stanza enorme, completamente vuota. Cioè, non proprio vuota. C’è Draco, in realtà. Solo Draco. Non so perché ma questa cosa mi sembra particolarmente eccitante. Io e lui solamente.

 

-         Ciao. – Quella voce. La riconoscerei fra mille. – Sei venuta. – Ogni sillaba mi rimbomba nelle orecchie, e voglio che sia così. Voglio sentirlo in ogni angolo del mio corpo e del mio spirito. Non voglio che mi sfugga come prima.

Vorrei scoprire il vero Draco, e che lui conosca la vera Hermione.

-         Ciao.

-         E la gonna? – Mi sento un po’ imbarazzata, ma so già la risposta. Ero preparata.

-         Bè, ho preferito i jeans, perché non ero io.

-         E allora perché l’avevi messa?

-         Oh. Forse per un certo biondino?

-         Risposta prevedibile. – ghigna compiaciuto.

-         Ah si?

-         Sai, forse se non ti fossi messa quella gonna adesso non saremmo qui.

-         Davvero?

-         Sicuro. Il fatto è che i miei ormoni non hanno retto.

-         Nemmeno i miei.

 

Si avvicina, gentile. Mi stringe la mano. E cattura le mie labbra in un bacio dolce, premuroso.

 

-         Stai molto bene anche in jeans.

-         Non l’avrei mai detto…

-         Lo penso da un bel po’, lo sai?

-         Bè… a dire il vero… come potevo immaginarlo? Pensavo che mi odiassi!

-         Mezzosangue, per quanto si possa odiare una persona, se questa persona ha due gambe mozzafiato un ragazzo sano di mente non può non notarle…

-         Oh. Mi sento molto meglio. – sorrido.

-         Ancora prima delle gambe ho notato un cervello. Ma quello l’hanno notato tutti, suppongo. Dopo un po’ ho notato un certo caratterino niente male. A volte ti porti le palle, Mezzosangue, dico sul serio. Ma questo non è un problema, per me.

-         E cosa?

-         E’ piuttosto eccitante, in effetti…

-         Ma cosa dici? Io… insomma…!

-         Granger, Granger… come sei ingenua…

-         Cosa vuoi da me, Malfoy? Lo voglio sapere adesso. Non ho intenzione di affrontare altre delusioni, perciò ti…

 

Non mi ha dato il tempo di finire la frase, perché mi ha tappato la bocca con un bacio.

 

-         Secondo te che cosa significa questo?

 

Sinceramente, ce ne ho messo di tempo per pensarci.

 

-         Io… non lo so… Dimmelo tu.

-         Prova a indovinare. Una saputella come te non dovrebbe metterci troppo.

-         Che sono la ragazza di turno?

-         Davvero ti paragoni alle altre?

-         Non… non ne ho idea!

-         Lo sai, invece. Sei proprio un’approfittatrice, Mezzosangue. Vuoi che sia io a dirtelo.

-         Forse.

-         Significa che mi sono innamorato di te, accidenti!

 

L’ha detto. L’ha detto. Non sono stata io, io non ho fatto niente, non ho mosso le labbra, sono rimasta immobile e lui l’ha detto. Si è innamorato. Di me. Di Hermione Granger. Dannazione. Mi sento male.

 

-         Oh…

-         Che ne pensi? – ghigna divertito. E’ mai possibile che niente e nessuno possa togliergli quella calma, quella dannata tranquillità? Che niente e nessuno riesca a fargli perdere il controllo?

-         Non credevo fosse possibile che ti innamorassi di una Mezzosangue.

-         Al diavolo il nostro sangue. Non m’interessa. Allora? Non hai risposto alla mia domanda. Che ne pensi?

 

Silenzio.

 

-         Penso che era da moltissimo tempo che ci speravo…

-         Bene. – Un sorriso. Quel sorriso. Così enigmatico, così splendente. Così vero.

 

Questa volta sono io a farmi avanti. Con prudenza, certo. Non voglio dimostrargli niente, eccetto forse che ricambio il suo amore.

 

-         Cavolo, Mezzosangue…

 

Ancora una volta, una danza di lingue. E’ come se fossero sole e ghiaccio a incontrarsi, a fondersi l’un l’altro. Nessuno dei due cede, perché ha bisogno dell’altro.

 

Sento la sua mano scivolare tra le mie dita, correre indiscreta lungo la mia schiena.

 

-         Così non va… - dice lui, staccandosi all’improvviso.

-         Cosa c’è?

-         Devo tornare al mio dormitorio, o finisco nei casini. Non puoi ammaliarmi così, Mezzosangue…

-         Non puoi restare?

-         Devo andare, altrimenti quelli mi daranno la caccia.

-         Aspetta… proprio adesso…

 

Non riesco a fare a meno di quel contatto. Lo attraggo di nuovo a me, ho bisogno del suo calore, del suo profumo.

 

-         Domani resterò con te tutta la notte, te lo prometto.

-         Va bene.

-         Senti, devi promettermi di non parlarne con nessuno.

-         Cosa…

-         E’ importante. Nessuno deve sapere. La voce non deve assolutamente arrivare alle orecchie di mio padre. Sarebbe la fine, per me e per te. Hai capito? Neanche ai tuoi amici.

-         Io… ci… ci proverò…

-         Devi promettermelo! E’ importante, hai capito?

-         Okay.

-         Bene. Mi fido di te… Hermione.

-         Tanto domani… insomma… siamo in punizione…

-         Meglio così.

 

Mi regala un ultimo, dolce bacio sulla bocca e sparisce.

Già mi manca come l’aria.

  
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