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Autore: emy 99    15/03/2013    0 recensioni
Giosuè è un giovane architetto che conduce una normalissima vita in un appartamento a Verona con l'amico Nicola e la fidanzata Chiara, ma l'arrivo di un'assistente sociale cambierà le cose in modo drastico...
Genere: Comico, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EMMA “LA MARCHIONI”

 

Lei è il padre”

quelle parole gli continuavano a ronzare nella testa mentre si avvicinava alla porta dell'auditorium, dove i ragazzi si riunivano in gruppo a fare i compiti e proprio tra quei ragazzi c'era Emma, anzi, sua figlia Emma.

A pensarci sembrava impossibile.

Dopo aver avuto la notizia dall'assistente sociale era rimasto a dir poco shoccato e temette di avere un attacco di cuore.

La signora Kaur aveva detto che poteva non riconoscere Emma come figlia. Lui sarebbe ritornato alla sua vita di sempre e la ragazza sarebbe rimasta all'orfanotrofio in attesa che qualcuno la adottasse.

Giosuè aveva deciso di tenerla.

Perché?

Se lo chiedeva anche lui. Prima che il suo cervello potesse pensare a qualcosa, la sua bocca aveva agito da sola

Nessun problema, la tengo”.

Proprio per questo ora si trovava davanti alla grande porta di legno dell'auditorium.

Voleva fare una cosa veloce. Prendere Emma e andare a casa.

Senza quasi accorgersene la sua mano si era posata sulla maniglia opaca e appiccicosa della porta e la aveva aperta.

 

SLAM!!!

 

Se Giosuè si fosse trovato cinque centimetri più avanti un libro di matematica lo avrebbe colpito in pieno viso.

Quello che si presentò davanti ai suoi occhi non era un orfanotrofio, era un manicomio!

Penne, libri, quaderni, sedie e addirittura ragazzi volavano da una parte all'altra della stanza.

Sulla grande tavola circolare due ragazzi si stavano picchiando sotto l'incitamento di alcuni compagni che urlavano parolacce e bestemmie senza ritegno.

Anche le ragazze non si tiravano indietro, anzi, erano anche peggio dei maschi. Una di loro si stava pure dondolando sul lampadario cantando (o meglio dire urlando) una canzone abbastanza sconcia, per quello che Giosuè riusciva a sentire.

E menomale che dovevano fare i compiti.

 

FHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!

 

Un potente fischio portò la stanza al silenzio più totale, oltre che a schiantare le orecchie del povero Giosuè.

Dalla porta apparve, con un fischietto in mano, la signora Kaur vestita col suo miglior abito da lavoro di un bellissimo blu cobalto.

Lo sguardo corrucciato non prometteva niente di buono.

Fece qualche passo facendo riecheggiare i tacchi neri sul pavimento di legno ricoperto di fogli strappati e quant'altro.

Si fermò proprio al centro della stanza e scoppiò il putiferio,

Arianna scendi dal lampadario!!”

Enrico, Michele giù dalla tavola!!”

Monica smettila di bere vodka!!”

Roberto, Luca guardate che vi ho visto, uscite dall'armadio!!”

Voi altri rimettete apposto questo casino! SUBITO! VELOCI!!”

In un batter d'occhio i ragazzi recuperarono tutte le loro cose sistemandole il meglio possibile sulla tavola senza fiatare.

Tutti in riga!”

ordinò ancora Arshpreet con un gesto della mano e tutti si misero uno di fianco all'altro in ordine di altezza con le braccia lungo i fianchi e la schiena dritta.

Giosuè era rimasto a bocca aperta.

Quando esagerano scenate così servono”

gli disse l'assistente sociale notando il suo stupore.

Si sistemò un attimo il vestito e con voce calma, ma decisa si rivolse ai giovani

Questo signore è Giosuè Tamellini...”

lo presentò indicandolo. Solo all'ora i ragazzi si accorsero della sua presenza.

... Ed è il padre di Emma.”

dei bisbigli stupiti lasciarono la bocca dei ragazzi

La Marchioni...”

si senti sussurrare

Ed è venuto qui per portarla a vivere con se, quindi... Alessandra valla a chiamare”

ma prima che la piccola Alessandra potesse muovere un passo, le porte si aprirono con un gran rumore.

Una ragazza dai cortissimi capelli castani entrò strascicando i piedi con la testa bassa e le mani nelle tasche del giubbotto di pelle nera.

Parli del diavolo e spunta la Marchioni!”

commentò ironica Arshpreet.

Emma non la guardò neanche. Andò verso Giosuè fermandosi a circa un metro di distanza. Puntò i suoi occhi marroni/verdi in quelli azzurri dell'uomo e fece un piccolo sorriso

Ciao papà”

  
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