Ciau!!! Come ve la
passate??? Ne è passato del tempo da quando ho pubblicato l’ultimo capitolo,
eh? ^^’’ Credevate che non avrei più pubblicato? Bè ho deciso di stupirvi: oggi
pubblico. Vi premetto solo che sarà un capitolo un po’ movimentato, ma non
troppo…Mi affido al vostro giudizio. Leggete e commentate, mi raccomando!!!
Un grosso saluto
Shinichi ^____^
Capitolo 30
Partenza da Nidavellir
Dopo la battaglia le loro forze fisiche e
spirituali erano allo stremo. A stento riuscivano a reggersi in piedi e a
camminare, tant’è che ogni tanto Crystal e Vaolin dovevano sorreggerli per
evitare di che cadessero…
Dopo la battaglia contro Fimut, il demone
mutaforma, Luca, Edoardo e Alessandro erano ridotti a uno straccio. Quando i
cinque amici arrivarono alla loro casetta, si gettarono sul divano con gli
occhi semi-chiusi.
-Oggi avete combattuto una grande battaglia…è
normale che vi sentiate così stanchi- disse Vaolin con tono accorato e ammirato
–siete davvero degni del nome che portate-
-Si, Vaolin ha ragione, nemmeno io e lui messi
insieme saremmo riusciti a tener testa a quel mostro- disse Crystal guardando i
tre con aria preoccupata per il loro stato attuale e felice allo stesso tempo
Ma i tre non stavano ascoltando i complimenti che gli venivano fatti. Erano troppo stanchi per parlare e così, dopo essersi lanciati a vicenda uno sguardo significativo, con un debole sorriso, uno dopo l’altro si alzarono, dirigendosi al piano superiore. Luca e Alessandro arrivarono quasi subito al pianerottolo che conduceva alle loro stanze, Edoardo invece fu bloccato da Crystal che, prima di salire, gli schioccò un bacio lungo e appassionato prima di lasciargli salire le scale con gli altri due. Edoardo prima di avviarsi mormorò a mezza voce
-Grazie-
Detto questo raggiunse gli altri. Luca e
Alessandro avevano deciso entrambi di aspettarlo prima di andare nelle loro
rispettive stanze. Prima di entrare però tutti e tre si guardarono di nuovo e
dopo aver sorriso, si chiusero alle spalle la porta…
Era buio….Luca fluttuava nel vuoto si stava
inoltrando in un abisso sempre più nero…tutto intorno a lui c’era acqua, ma non
l’acqua chiara e cristallina dei fiumi, bensì nera e fredda. A un certo punto
davanti a lui si accese una luce dorata e subito dopo udì una voce melodiosa. Il buio abisso nel quale stava cadendo
sparì e al suo posto apparve un limpido cielo azzurro. Attorno a lui si estendevano
alberi a perdita d’occhio….si trovava in una radura! Luca si girò attorno alla
ricerca di quell’essere a cui apparteneva quella voce melodiosa. Alla fine lo
vide. Seduto su un tronco abbattuto, si trovava un vecchio, dal viso sereno e
saggio. Indossava una veste rossa e arancione e portava una fascia dorata
intorno alla vita. Aveva mani rugose e un viso pieno di rughe. Possedeva
comunque degli occhi azzurri, limpidi come il cielo, che esprimevano una
vitalità e una giovinezza, che tradivano il suo aspetto fisico. Luca si
avvicinò piano, ma senza timore. Quel vecchio gli trasmetteva calma e serenità…
-Ciao Luca- disse una voce melodiosa
Luca si guardò intorno spaventato. Come faceva a
sapere il suo nome? Soprattutto, come faceva a parlare: il vecchio non aveva
mosso le labbra e allora perché udiva quella voce? Poco dopo comprese, il
vecchio gli stava parlando telepaticamente
-Ascoltami Luca- riprese dolcemente il vecchio
–Immagea è in grave pericolo: una delle tre Fate-Guardiane è stata corrotta, la
Guardiana della Rosa è stata catturata e il tuo villaggio preso d’assedio…-
-Cosa?!?!- esclamò Luca, ma si accorse di non
potere urlare, aveva urlato solo nella sua mente. …dalle prime due notizie non
aveva capito molto ma l’ultima l’aveva capita…Il suo villaggio era stato preso
d’assedio….
-Vecchio, come stanno i miei genitori? E
Aurora?....Dimmi….Come stanno?!?!?- disse Luca agitatissimo
-Rosa è stata catturata dal Guardiano del Tuono e
dalla Guardiana del Ghiaccio…-
-Chi è questa Rosa?- domandò Luca perplesso e
agitato. Cosa credeva che gli interessasse a lui di una che si chiamava Rosa e
perché due Guardiani l’avevano rapita? Non erano tutti dalla stessa parte?
-Rosa è tua sorella Aurora, Luca- disse il vecchio
tranquillo
-Cosa?!?!- Luca era più confuso e agitato che mai
-Si Udor, non sei l’unico a possedere poteri
particolari nella tua famiglia: anche Aurora ha dei poteri particolari. Lei è
La Guardiana della Rosa Divina…-
-Cosa Vuol dire? Anche La Rosa Divina ha una
guardiana?- chiese Luca
-Si, ma ora non è il momento di spiegarti. Sappi
solo questo: tuo padre e tua madre stanno bene, ho mandato una vecchia amica ad
aiutarli; quindi non stare a preoccuparti. Per il momento preoccupati solo di
questo: tua sorella è stata rapita e tu devi impedire che scoprano il modo di
“usare” il suo potere; prima però devi andare dagli elfi, finire il tuo
addestramento e trovare la Guardiana
dell’Aria…Hai capito- disse il vecchio con voce più severa
-Si…ma…io- disse Luca, tentando di avere qualche
altra informazione sui genitori e sulla sorella
-Ora va…non ho più tempo-disse il vecchio con
sorriso
-Aspetta!! Chi sei? Ho tante domande da farti!!!- disse Luca notando, suo malgrado,
che si stava allontanando dalla radura.
-Il mio nome è Par….-
-Aspetta!!!!- gridò Luca…
La radura si allontanò sempre di più e Luca
ricadde nel buio….
Fu svegliato quando ormai era sera da Vaolin.
L’elfo lo aveva scosso tutto il tempo e ora lo fissava con occhi sbarrati...
-Luca che cos’ hai?- gli domandò preoccupato
Vaolin
Luca tentò di tirarsi su , ma inutilmente
-Cos…?- mormorò Luca arrabbiato…
Poi si accorse che le coperte gli si erano tutte
attorcigliate, legandolo come un salame. Riuscì a sgrovigliarsi e a tirarsi su.
Quando rialzò gli occhi si accorse di avere quattro paia di occhi che lo
fissavano preoccupati
-Come ti senti?- chiesero nuovamente i quattro
amici
-Bene…- bofonchiò Luca. Si toccò la fronte e si
accorse di essere madido di sudore
-Cosa è successo?- domandò Crystal un po’ più
sollevata –siamo entrati e ti abbiamo visto che ti agitavi nel sonno,
farfugliando cose senza senso…-
I quattro si guardarono un po’ e poi tornarono a
fissare Luca
-Ehm…hai avuto una visione?- domandò Edoardo
-Non proprio- rispose lui ripensando al sogno
-Come sarebbe a dire “non proprio” ?- chiese
Alessandro scettico
-Non era una visione…era come se qualcuno si fosse
messo in contatto spirituale con me- spiegò Luca ancora confuso.
Poi si voltò a guardare i suoi compagni che lo
guardavano perplessi
-Non sono pazzo!- sbottò lui arrabbiato
-Lo sappiamo- si affrettarono a dire gli altri
-Comunque di cosa parlava la tua visione?- chiese
interessata Crystal
Luca ci ripensò un po’ e poi raccontò tutto agli
amici…
Alessandro ed Edoardo rimasero molto perplessi
riguardo alla prima parte ma quando seppero che il loro villaggio era in
pericolo, provarono un timore grandissimo…Crystal e Vaolin invece compresero
tutto e alla fine del resoconto di Luca, Crystal gli domandò con le lacrime
agli occhi
-I-il n-n-nome di quella f-fata…te lo h-ha detto?-
domandò Crystal con voce rotta dal pianto
-No…perché?- domandò Luca allarmato notando gli
effetti che il suo sogno avevano avuto su Crystal.
Crystal scoppiò in lacrime e uscì dalla stanza con
il volto coperto dalle mani seguita da Vaolin e subito dopo da Edoardo. Ma
Vaolin lo bloccò
-No. Anche se sei il suo fidanzato non puoi
venire. Io la conosco da molto più tempo di te e capisco cosa l’ha fatta
piangere. Tu stai qui. Ci parlo io- disse Vaolin con espressione seria e con
voce decisa
Edoardo lo vide allontanarsi e provò un moto di
rabbia verso Luca
-Ma che cavolo fai?!?!?!- urlò Edoardo arrabbiato
-Che Vuoi? Dai forse la colpa a me?- disse Luca
con lo stesso tono di voce
-Ragazzi…- tentò di intervenire Alessandro
-E’ TUTTA COLPA TUA SE E’ SCOPPIATA A
PIANGERE! PER COLPA TUA NON POSSO
NEANCHE CONSOLARLA!!!- urlò Edoardo
-AH ADESSO DAI LA COLPA A ME E’?!?! SIETE STATI
VOI A VOLER SAPERE DEL MIO SOGNO!!!- ribatté Luca ora davvero infuriato per le
accuse dell’amico
-Ragazzi- disse Alessandro alzando un po’ la voce
-FATTI GLI AFFARI TUOI!!!- urlarono Luca e Edoardo
rivolti a Alessandro
Il moretto si infiammò e iniziò a urlare anche lui
-MA COSA VOLETE DA ME?!?! IO CERCO DI FARVI
RAGIONARE E VOI MI URLATE CONTRO!!!-
-E’ COLPA DI QUESTO SCEMO, CON IL CERVELLO
ANNAQUATO!!!- urlò Edoardo
-SCEMO A CHI? TESTA DI PINO!!!- disse Luca sempre
più arrabbiato
I tre ragazzi si guardarono entrambi in cagnesco e
tutti e tre si accesero delle loro rispettive aure. Continuando a guardarsi
aspettavano, cercando di capire chi dei tre avrebbe fatto la prima mossa…
Poi improvvisamente Edoardo spense la sua aura e
uscì dalla stanza sbattendo la porta. Poi fu il turno di Alessandro, spense la
sua aura e dopo aver scoccato a Luca un occhiataccia uscì anche lui dalla
stanza. Luca rimase solo. Spense a sua volta la sua aura e tirò un calcio
contro il letto, ammaccandosi il pollice e iniziando a urlare di dolore.
Fortunatamente il dolore passò quasi subito. Luca allora si spogliò e si fece
un bagno veloce. Dopo essersi lavato e aver sbollito l’ira si cambiò e uscì
dalla sua stanza. Crystal era seduta nel divano con gli occhi gonfi e rossi per
il piangere e la testa appoggiata al petto di
Edoardo che gli e la accarezzava con un’ espressione arrabbiata. Vaolin
era seduto nel divanetto di fronte, pensieroso, e Alessandro vicino a lui, era
ancora offeso per la sfuriata di poco prima. Tutti si erano già lavati e
cambiati. Quando Luca entrò nella stanza tutti i presenti si alzarono. Edoardo
e Crystal si avviarono per primi, Crystal con la testa sempre appoggiata alla
spalla di Edoardo che le cingeva il fianco. Dopo un po’ si avviarono anche
Luca, Alessandro e Vaolin. I tre andavano lenti a posta per permettere a
Crystal e Edoardo di parlare da soli.
-Scusa- mormorò Alessandro a Luca mentre
camminavano
-No scusa te- disse Luca sollevato e felice che
l’amico gli parlasse di nuovo –non avrei dovuto prendermela con te che non
centravi niente- disse Luca dispiaciuto -…è tutta colpa di quel cretino di
Edoardo!!!- aggiunse poi con uno scatto d’ira
-Anche Edoardo è dispiaciuto per averti accusato,
anche se non lo da a vedere…sai com’è orgoglio….- disse Alessandro quasi in
tono di predica, come chi riprovera un bambino dopo che ha fatto una cosa
sbagliata…
-Già una cosa che tu invece non hai, eh Ale!-
disse Luca sorridendo
Alessandro divenne rosso ma tacque
Intanto erano arrivati nella piazza centrale.
L’intera piazza di Nidavellir era stata addobbata a festa e lungo tutto il suo
perimetro erano stati disposti diversi tavoli lunghi in modo da formare un
enorme ferro di cavallo; Al centro del ferro di cavallo si trovava inoltre una
strana costruzione quadrata interamente fatta d’oro e lungo tutti i lati della
struttura erano raffigurate diverse immagini che rappresentavano la storia dei
nani. Sopra la costruzione era steso un telo rosso che copriva una strana forma
tozza. I cinque ragazzi si interrogarono su quale fosse il suo utilizzo ma
smisero di pensarci appena videro le tavolate. Sulle tovaglie erano state stese
delle tovaglie candide e sopra esse era stato apparecchiato con piatti d’argento, posate dorate e bicchieri
di vetro, squisitamente decorati. Al centro di ogni tavolo erano state disposte
diverse portate che andavano da enormi cinghiali arrosto, con contorno di funghi
cotti con olio, aglio e prezzemolo, a grossi vassoi con ogni genere di pesce di
fiume, conditi con olio, sale e limone e posti sopra a un letto di patate
arrosto, a grandi contenitori di verdura di ogni genere; inoltre c’erano lunghi
filoni di pane dorato e grosse brocche contenenti acqua di fonte, vino e
idromele di prima scelta. Insomma c’era da rimanere con la bocca spalancata e
un lieve strisciolina di bava che cola. Infatti quella fu proprio l’espressione
di Alessandro al vedere tutto quel ben di dio. Alcuni nani, vestiti di porpora
li accolsero e li condussero ai loro posti che si trovavano al centro del ferro
di cavallo. Luca, Alessandro e Vaolin sedettero alla destra di Cleor, che in
mancanza di un re era stato eletto momentaneamente capo dei nani, mentre
Edoardo, Crystal e Thor sedettero alla sua sinistra. Quando tutti i nani si
furono seduti a tavola, Cleor si schiarì la voce e subito calò il silenzio.
Dopo essersi alzato in piedi iniziò il suo discorso
-Amici nani, oggi celebriamo la morte del defunto
re…- disse il nano indicando la strana costruzione d’oro. A quel punto fu tolto
il telo e la costruzione venne scoperta. La strana figura, il cui contorno era
tratteggiato dal telo, venne alla luce: il coperchio della costruzione era in
realtà la figura scolpita nella pietra di re Alberich!...era una tomba!!!
I tratti del re erano stati scolpiti con
incredibile precisione, ogni ruga, ogni tratto somatico del viso era identico e
preciso, come se fosse il re in persona. Il suo volto era sereno, con gli occhi
di zaffiro. Portava sul capo la corona che aveva indossato da vivo e stringeva
tra le mani la sua fedele ascia.
Tutti i presenti non poterono non trattenere un
–Ohh!!!- di meraviglia di fronte alla tomba.
-E’ perfetta- si lasciò sfuggire Alessandro
-Vero- disse Cleor orgoglioso
-Ma la statua è identica al re….come ci siete
riusciti?- domandò Vaolin, meravigliato
-Abbiamo colato dell’oro fuso sul corpo del nostro
amato re. Così il suo corpo resterà perfetto e intaccato dal tempo- spiegò
Cleor alla folla
Ci furono altri –Ohhh- e poi il nano proseguì
-Stavo dicendo…- disse Cleor per riprendere il
filo del discorso –oggi il nostro re è stato vendicato: il colpevole è stato
trovato ed eliminato. Mi duole di non aver scoperto prima la vera identità di
Ghiorgos, ma siamo stati colti tutti alla sprovvista- ci fu un attimo di
silenzio imbarazzato poi Cleor proseguì –per tutelarci da eventuali attacchi da
parte del Nemico il consiglio a deciso di stregare questo rubino, simbolo
dell’onore e del coraggio. Ogni nano che entrerà o uscirà da Nidavellir dovrà
toccarlo e se il rubino si illuminerà allora quello dovrà essere fermato e
essere eliminato senza esitazione, poiché il rubino reagisce alla presenza dei
malvagi o di chi ha cattive intenzioni- disse Cleor asciutto mentre alcuni nani
portavano un enorme rubino scarlatto
–Oggi, comunque non è solo un giorno di lutto ma
anche un giorno di festa…questi ragazzi coraggiosi si sono assunti il compito
di difendere il mondo dalla minaccia di Leese e oggi ci hanno dato la prova del
loro coraggio sconfiggendo Fimut il terribile demone muta-forma che sotto le
mentite spoglie di Ghiorgos ha potuto uccidere il nostro beneamato re….Quindi
gloria a voi Guardiani!!!- detto questo prese il suo calice di idromele e lo
alzò per un brindisi. Gli altri nani seguendo il suo esempio presero i loro
calici e alzandoli in alto, gridarono in coro
-Gloria ai Guardiani!!!!-
Dopo questo breve brindisi tutti iniziarono a
servirsi. Alessandro come suo solito prese un po’ di tutto, mentre Crystal e
Vaolin presero solo frutta e verdura; Luca e Edoardo mangiarono anche loro un
po’ di tutto, cercando di non esagerare…
Il banchetto proseguì tra le risate e la felicità
di tutti. Alessandro e Luca scoprirono di amare particolarmente l’idromele
nanico, fattogli assaggiare da Thor e ne bevvero in due una brocca intera,
finendo con l’ubriacarsi…
Edoardo bevve anche lui, ma per darsi un certo
contegno di fronte a Crystal, cercò di bere il meno possibile nonostante anche
a lui piacesse l’idromele. Il banchetto poteva andare avanti fino al mattino,
ma visto che avrebbero dovuto partire e che Alessandro iniziava a fare il
giocoliere con delle piccole sfere infuocate, Edoardo, Vaolin e Crystal,
salutarono e portarono di peso i due ragazzi a dormire….
L’indomani si alzarono tutti di buon mattino, Alessandro e Luca avevano un forte mal di
testa dovuto alla sbornia, ma comunque riuscirono a prepararsi e a scendere
verso le nove della mattina. Al mattino quando si erano alzati, avevano trovato
dei vestiti pesanti pronti per il viaggio con in più delle bisacce. Quando
scesero nella piazza i tavoli erano spariti e un piccolo comitato di nani li
attendeva. Tra di loro Alessandro e gli altri riconobbero Cleor, Ghiorgos e
altri nani del consiglio.
-Salve Guardiani. Vi Salutiamo e vi ringraziamo
ancora dell’aiuto- li salutò Cleor
-Grazie a voi della vostra ospitalità- risposero
gli altri – ora però dobbiamo ripartire scusate se non ci fermiamo di più ma
vogliamo raggiungere gli elfi il prima possibile.- disse Vaolin parlando a nome
di tutti
-Comprendiamo, messer elfo. Non vi vogliamo
trattenere di più, ma prima di partire vogliamo fare un dono ai tre Guardiani. Venite avanti.- disse
Cleor
Luca, Alessandro ed Edoardo vennero avanti. A quel
punto tre nani che fino ad allora erano stati nascosti dietro ai primi, vennero
avanti. Portavano tre splendide armi: Una spada dall’elsa d’argento e la lama
azzurrina, una spada bilama dall’impugnatura dorata e due lunghe lame rossastre
e un ascia bipenne d’acciaio, argento e bronzo.
-Queste- spiegò Cleor –sono le Armi dei Guardiani.
Noi ne possediamo cinque. Due ci sono state rubate dal Nemico e una di esse è
custodita dagli elfi. Per conoscere la loro storia e il loro potere dovrete
rivolgervi a loro.-
Dopo aver detto queste parole il corteo si aprì
facendo passare i cinque ragazzi. Questi dopo aver salutato più e più volte si
voltarono e si avviarono. Quando stavano per varcare le soglie della grande
città di Nidavellir una voce urlò
-Aspettate!-
Tutti si girarono e Thor avanzò verso di loro
-Ho deciso di partire con loro- disse il nano
facendosi strada con un enorme zaino in spalla
Gli altri nani sorrisero e poi annuirono. Il nano
felice si avviò con loro. Il gruppetto uscì definitivamente dalla città e si
avviò verso la galleria buia.
-E così abbiamo un altro rompiscatole in squadra-
fu l’unico commento di Alessandro
Queste furono le ultime parole che i nani udirono, perché ormai i ragazzi e il nano avevano ormai imboccato la galleria, lasciando Nidavellir.