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Autore: Fiamma Erin Gaunt    16/03/2013    1 recensioni
La long riparte dagli eventi di "Hate that I love you", perciò vi consiglio di dare un'occhiata all' OS se volete un quadro un po' più chiaro degli eventi.
Il glaciale e imperturbabile Serpeverde alle prese con un sentimento più forte di lui, Evan.
La coraggiosa e orgogliosa Grifondoro, Dorcas.
Questa è la loro storia. Una storia fatta di scelte difficili, coraggio, amore e dolore.
Genere: Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bartemius Crouch junior, Dorcas Meadowes, Evan Rosier, Rabastan Lestrange, Regulus Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Cap 3













 
Era passata una settimana da quando lui e la Meadowes avevano discusso e, dopo averla incrociata più volte e aver notato come cambiava strada o si ostinava a non incrociare il suo sguardo neanche di sfuggita, Evan aveva realizzato ciò che era diventato chiaro agli occhi di tutti: lo stava evitando.
In nome di Merlino e di tutti i Fondatori, si poteva sapere che diavolo stava prendendo a quella ragazza?
- Radice di eucalipto, non di radigorda – sibilò Rico, bloccandogli il polso ed impedendogli di aggiungere per l’ennesima volta l’ingrediente sbagliato.
- Scusa, stavo…-
- Pensando alla Meadowes, e non provare a negarlo – concluse, zittendolo prima che potesse aprire bocca per contraddirlo.
Evan alzò gli occhi al cielo, ma non replicò. Sapeva che Rico aveva ragione, e qualsiasi cosa avesse detto non gli avrebbe certo fatto cambiare idea.
La voce di Lumacorno, che annunciava la fine della lezione, interruppe lo scambio di battute.
- Evan, caro ragazzo, cosa è successo? –
La pozione, che doveva essere di un bel verde smeraldo, era ridotta ad un liquido di un marrone scuro assolutamente disgustoso.
- Problemi di cuore, signore – intervenne Rico, con tono da cospiratore.
Il professore scoppiò a ridere, incurante dello sguardo omicida del suo pupillo.
- Deve trattarsi di una ragazza fortunata, la conosco? –
- No, signore… Cioè, sì, ma non è nulla di serio – si affrettò a replicare.
Ci mancava solo che quel vecchio tricheco cominciasse a far vagare la sua sfrenata fantasia e, magari, pensasse di avvisare suo padre del lieto evento. Un po’ dell’entusiasmo di Lumacorno si smorzò, ma l’uomo tornò presto a sorridere con aria di paterna comprensione.
- Capisco, ma non demordere, noi Serpeverde otteniamo sempre ciò che vogliamo. – concluse, dandogli una sonora pacca sulla spalla e passando al calderone seguente.
- Noi Serpeverde otteniamo sempre ciò che vogliamo – gli fece il verso Rico, quando furono fuori dall’aula, facendo scoppiare a ridere Evan.
- Come ti è venuto in mente di dirgli una cosa del genere –
- Ma andiamo, dici sempre che dovrei mentire di meno, per una volta ho detto la verità – ghignò beffardo, facendo riferimento alla conversazione che avevano avuto un paio di settimane prima.
- Sta a vedere che ora è colpa mia se tu cominci a delirare –
- Io non deliro, caro cugino, vedo semplicemente ciò che tu sei troppo stupido per capire… o troppo orgoglioso per ammettere, è lo stesso – replicò, scrollando le spalle con eleganza.
Evan alzò gli occhi al cielo, - Sei insopportabile, quando vuoi –
- Tu anche quando non vuoi –
Il battibecco si protrasse fino all’atrio, dove i due si separarono: Rico uscì in giardino, alla ricerca di un po’ di svago, ed Evan si diresse verso l’aula di Antiche Rune.
 






*******
 





Dorcas sedeva su una panchina, la testa buttata indietro e gli occhi chiusi, intenta a godersi il Sole di metà marzo; seduta accanto a lei c’era Eris Greengrass, Corvonero del settimo anno e sua migliore amica.
- Meadowes –
Alzò lo sguardo, incrociando un paio di occhi azzurri, talmente chiari da sembrare cristalli di ghiaccio.
- Wilkes – replicò sorpresa, non si aspettava una sua visita.
- Cosa ci fa una Serpe come te al sole? A voi non piacciono i luoghi bui e tenebrosi? – interloquì Eris, ravviandosi i capelli corvini e puntando su di lui gli occhi blu.
- Non illuderti, Greengrass, non sono certo qui per godere del piacere alquanto dubbio della tua vista –
- Non ne avevo alcun dubbio, Wilkes, dopotutto non hai il minimo gusto in fatto di donne –
Il ragazzo le rivolse un ghigno sarcastico, - Sai, se mi importasse qualcosa del tuo parere, potrei anche considerarmi offeso –
- Stupido di un Serpeverde –
- Saccente di una Corvonero –
Dorcas alzò una mano, mettendo fine alla discussione.
- Ok, basta così. Dimmi ciò che volevi, Wilkes, e poi vi lascerò tornare a scannarvi –
- Volevo parlarti, a proposito di Evan – chiarì, visto che la ragazza sembrava perplessa.
- E come mai ti scomodi a farlo? –
- Bè, sarò sincero, non sono esattamente un tuo ammiratore, ma posso tranquillamente affermare che sei una ragazza sveglia e, di tanto in tanto e in piccole dosi, piacevole. Evan è mio cugino, e non posso negare che sia un completo idiota, ma a quanto pare voi due vi piacete. Sarà per il vostro essere due casi al di fuori dell’umana comprensione, o per qualche altro motivo che mi sfugge, ma le cose stanno così. –
- Ti rendi conto di avermi appena insultata? – commentò Dorcas, inarcando un sopracciglio con aria incredula.
- Sono solo stato sincero, dicono che mi debba esercitare ad esserlo. Comunque, non è importante; quello che voglio sapere è come mai lo stai evitando –
- Non ti ha detto nulla? –
Rico scosse la testa, - In realtà non ti ha neanche nominata, ma lo so che c’entri tu –
- E questo l’hai dedotto grazie al tuo brillante quoziente d’intelligenza? – lo stuzzicò Eris.
- Disse l’unica Corvonero completamente negata nello studio –
La ragazza storse il naso, e sembrò sul punto di ribattere con una replica pungente, ma Dorcas la ammonì con un’occhiata.
- Come fai ad esserne sicuro? –
- Perché si sta comportando come un troll ubriaco, ha persino sbagliato una pozione, e solo due persone gli fanno questo effetto: tu ed io. Ora, con me non ha litigato, quindi non resti che tu –
La Grifondoro sospirò, rassegnata, - D’accordo, abbiamo discusso e non ho intenzione di chiedergli scusa o tornare a parlargli, non finchè non si sarà scusato, per lo meno –
Rico scoppiò a ridere, come se quello che aveva appena sentito fosse la cosa più divertente che fosse mai stata detta.
- Evan che si scusa? Questa è bella, ricordati di avvertirmi quando accadrà, non mi perderei mai uno spettacolo del genere –
- Sto parlando sul serio –
- Anche io – assicurò, rivolgendole un cenno del capo e allontanandosi lentamente, - Non dire che non ti ho avvertita – aggiunse, sparendo dalla loro visuale.




*******
 





Dorcas si era rifugiata in biblioteca, nella speranza di riuscire finalmente a memorizzare le date della prima guerra dei goblin, ma la mente correva alla conversazione con Wilkes, avvenuta un’ora prima.
Doveva ammettere che non si era aspettata un intervento da parte di quel ragazzo, di solito talmente egocentrico da non considerare minimamente altre persone al di fuori di sé. Evidentemente, però, doveva esserci almeno una persona che aveva a cuore, altrimenti non avrebbe intrapreso una discussione con lei. Anzi no, discussione non era il termine esatto; per la prima volta, dopo sette anni di studi magici, aveva avuto una conversazione civile con Rico Wilkes: l’avvenimento del secolo.
Un lieve rumore di passi la riscosse dalle sue considerazioni. Con la coda dell’occhio vide Evan entrare nella sala e dirigersi verso di lei. No, sicuramente puntava al tavolo dietro al suo, che era miracolosamente libero.
Oh, Morgana, fa che non stia venendo da me, pregò mentalmente.
- Ho bisogno di parlarti –
Ecco fatto, Morgana doveva odiarla.
- Sto studiando – replicò monocorde.
Evan le prese il libro dalle mani, chiudendolo con un lieve tonfo.
Dorcas fu costretta ad alzare lo sguardo e impallidì leggermente davanti all’espressione del ragazzo. Furioso era un aggettivo che non si avvicinava neanche lontanamente al suo volto.
La fronte era lievemente corrugata, la mascella rigida al punto che si poteva chiaramente notare la meninge in tensione, e gli occhi blu la fissavano con aria gelida.
- Siamo in biblioteca, non credo sia il caso – lo ammonì, prevedendo una sua possibile sfuriata.
Evan annuì rigidamente.
- Dopo cena, allora. Guferia, alle nove, puntuale – decretò, voltandole le spalle e uscendo dalla sala.
Dorcas sospirò, riponendo il libro e uscendo a sua volta dalla biblioteca. Con la tensione che le attanagliava lo stomaco, studiare era praticamente impossibile.
 
 
 
 















Spazio autrice:

Eccoci con il nuovo capitolo. Viene introdotta anche un nuovo personaggio: Eris Greengrass che, come potete notare, ha un rapporto piuttosto difficile con Rico. Il motivo verrà spiegato in una raccolta di flash a cui sto lavorando e che posterò nel giro di una decina di giorni. Che dire, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere che ne pensate, ci tengo molto al vostro parere. Al prossimo capitolo.
Baci baci,
               Fiamma Erin Gaunt

  
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