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Autore: BrutalLove    16/03/2013    10 recensioni
Avere una relazione sembra facile, ma non lo è soprattutto se ad essere coinvolta è una persona famosa e super impegnata. E quando finalmente tutto sembra funzionare, c'è sempre qualcosa pronto a distruggere la tranquillità...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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-Il giorno seguente-

 

Oggi è il grande giorno, ma oltre ad essere agitata sono anche un po' preoccupata.

Sono le undici di sera e Niall non si è ancora fatto sentire. Aveva promesso che mi avrebbe chiamata dopo l'intervista, prima di tornare a casa. Ma sono sicura che si sia solo dimenticato. Magari vuole farmi una sorpresa.

Provo a chiamarlo, ma il suo cellulare risulta spento. Strano.

Era la nostra sera, solo nostra. Avrebbe dovuto essere già a casa.

Uffa Niall, perchè devi rovinare sempre tutto?!

Però in fondo non è in giro a divertirsi, giusto? Sarà solo in ritardo a causa del lavoro.

Pff , bello schifo essere famosi.

Mi sdraio sul divano, incapace di prendere sonno, mentre guardo distrattamente un film che sta passando in televisione.

Due ore dopo non mi sono ancora addormentata.

Sono agitata, Niall non si fa vivo.

Compongo il numero, sicura di trovare il telefono ancora spento, invece squilla e Niall risponde.

Un momento, non è la sua voce. E' la voce di uno sconosciuto.

“Scusi, con chi parlo?” domanda, prima che possa farlo io.

“Ehm... Sono Valerie Greene....sono la fidanzata..” questa parola mi riesce ancora difficile da pronunciare “...di Niall....ha perso il telefono? Scusi, ma con chi parlo?”. Sono impaziente, preoccupata. Niall ha solo dimenticato il cellulare in giro, vero?

Silenzio.

“Scusi?!” domando di nuovo e finalmente la voce risponde. “Sono della polizia....può venire subito in ospedale, per favore? Al Bridge di Londra”

“Ospedale? Che cosa è successo? Niall sta bene, vero?”

“Venga al più presto”. Silenzio. Ha riattaccato.

Nessuna spiegazione, nulla. Cosa sta succedendo?

Mi vesto più in fretta che posso, trovo le chiavi della mia auto e mi metto alla guida nel buio della notte.

Ho paura. Paura di cosa troverò al mio arrivo, visto che non so cosa aspettarmi.

 

Sono così in ansia che sbaglio strada un paio di volte prima di trovare la via dell'ospedale.

Parcheggio in seconda fila perchè non ci sono più posti ed entro dalla porta principale.

Subito mi viene incontro un uomo con la divisa da poliziotto.

“E' lei Valerie Greene con cui ho parlato al telefono poco fa?”

“Si, sono io...che succede, dov'è Niall? Sta bene, non è così?”

“Signorina...si sieda, per favore” dice, mentre sfiorandomi la spalla mi guida verso i seggiolini di plastica allineati alla parete.

“Cosa, perchè? No, io...” farfuglio, incapace di contenere la mia ansia. Mi indica dove sedermi ed io lo faccio, affinché mi racconti l'accaduto.

“C'è stato un incidente.. i ragazzi sono usciti dallo studio dopo l'intervista e un giornalista curioso li stava seguendo per la strada. Cercavano di liberarsene e, correndo, hanno lasciato indietro Niall che, per riavvicinarsi a loro, ha attraversato la strada di corsa. Stava passando un motociclista e si sono scontrati...sono entrambi... morti sul colpo... mi dispiace”.

Ascolto impotente le parole dell'uomo, quasi senza capirle.

Come se tutto intorno a me non fosse reale.

Sto galleggiando in una realtà che non mi appartiene.

Sono sospesa in un sogno.

“Signorina?” domanda il poliziotto “Signorina, si sente bene?” sembra preoccupato.

“Cosa? Io... Ma come, quando...” non riesco a formulare una frase di senso compiuto e sono troppo sconvolta anche per piangere.

“Le lascio un paio di minuti per pensare” mi dice lui, e si allontana un po' da me.

Pensare. Anche pensare mi risulta difficile. Come può essere vero tutto questo? Niall.. No, non lui, non è vero. E' solo un brutto, bruttissimo scherzo... anche se sembra tutto così terribilmente reale.

Un'infermiera parla con il poliziotto e poi viene verso di me. “Signorina, mi chiedevo se volesse... vederlo”

“Vederlo? Come, chi?” domando, ancora sconvolta.

Mi guarda con esitazione e cercando di capire se sto scherzando, ma, visto che sono seria, aggiunge: “Niall Horan, il suo... fidanzato... sa com'è.. è la sua ultima occasione per... per salutarlo”.

Ed è solo allora che comincio a singhiozzare come una bambina, perchè mi rendo conto che l'incubo è reale.

Niall, il mio Niall, non c'è più.

Quello che provo ora non ha niente a che vedere con il dolore che mi ha travolta quando mi ha lasciata. Oh, no, questo è molto peggio. È un dolore nuovo, forte, mi fa male al cuore. È un dolore che non se ne andrà mai.

Mi lasciano il tempo per piangere, seduta sul seggiolino di plastica, e per pensare se voglio davvero vederlo.

 

Un'ora dopo sto percorrendo il corridoio dell'ospedale, con un'infermiera al mio fianco, per andare a trovare Niall o quel che resta di lui.

Temo di vederlo disteso sul lettino con il volto sfigurato, irriconoscibile, e di non sopportare tutto ciò. Ma voglio tentare, perchè mi rendo conto che questa sarà l'ultima volta che lo vedrò.

 

Un pensiero mi turbina nella mente, veloce. Ma non è un pensiero, è un ricordo. Il ricordo del nostro primo incontro.

Lo avevo conosciuto in un bar dove mi trovavo per caso, perchè volevo un suo autografo e mi ero avvicinata al suo tavolo. Era stato molto gentile con me.

Avevamo iniziato a parlare come se ci conoscessimo da sempre e poi a frequentarci.

Quella prima volta ero stata abbagliata non solo dal suo fascino e dai suoi occhi, azzurri come il cielo quando è limpido, che sembravano poterti penetrare nell'anima, o dalla sua fama. Ero invece rimasta ben impressionata dal suo modo di essere. Mi aveva incuriosita perchè era chiaro che

stesse nascondendo il suo vero carattere sotto una maschera che usava per proteggersi. Per difendersi. Per salvaguardare quello che era davvero.

All'inizio era stato un sogno per me; le nostre prime uscite, le nostre prime confessioni, le discussioni sulla nostra vita privata. Il nostro scoprirci a vicenda, conoscerci meglio.

Ho nostalgia di quei momenti, tuttavia sono consapevole di averli vissuti interamente, di averne assaporato ogni istante, ogni secondo.

Poi lui aveva però cominciato a preferire altro alla mia compagnia e allora avevamo litigato.

Ma tutte le vere coppie litigano.

Com'è che si dice? Litigare rafforza il rapporto? Bé per noi era stato proprio così.

Mi aveva lasciata, ma non avevo mai smesso di sperare di ritornare con lui.

Dopo aver chiarito, per fortuna, tutto era tornato ad essere un grande sogno felice, per me.

La parte più bella della mia vita, in assoluto. Perchè l'avevo vissuta con colui che mi era entrato nel cuore e al quale avevo donato il mio. Colui che era parte di me. E che è ancora e sarà sempre parte di me.

Niall, il ragazzo che mi rimboccava le coperte la sera, che mi coccolava sul divano e che mi consolava quando ero triste, ora è solo un ricordo.

Come quando ci si risveglia da un bel sogno e si è tristi perchè è finito.

E' la stessa cosa per me, adesso, solo che questo non è un sogno, ma è la mia vita.

Ho perso la cosa più importante che avevo e mi rendo conto solo ora di quanto mi dispiaccia aver a volte ferito una persona buonissima, che è stata capace, a suo modo, di regalarmi tanto amore e di farmi stare bene.

Una persona che è stata capace di scusarsi e di ammettere i suoi sbagli e le sue colpe.

Una persona stupenda, con cui ho condiviso momenti indimenticabili.

Una persona che è stata in parte la causa e allo stesso tempo la cura del mio male. L'errore più bello della mia vita.

Una persona che amavo più di ogni altra cosa al mondo ma alla quale non mi sono concessa.

Ah, quanto rimpiango quel momento! Io ed il mio -non essere pronta-.

Perchè non sono stata capace di dire “sì!” quella sera? Perchè l'ho rifiutato? Perchè il destino non ci ha dato la possibilità di amarci più che mai, stanotte? Perchè mi hanno strappato via il mio principe?

Ricordi di una vita passata, all'inizio di una vita che sboccia, vista la mia giovane età.

E' tardi per chiedergli scusa, tardi per dirgli di nuovo “ti amo”, tardi per salutarlo e augurargli buon viaggio, ma non mi importa. Non sarà mai troppo tardi per incontrarlo nel mio cuore.

 

Maybe one day we will meet again in heaven.

 

Apro la porta della camera in cui si trova, con il cuore che batte come non mai.

Lo vedo.

È disteso sul lettino d'ospedale, il corpo coperto da un lenzuolo bianco che lascia in vista solo il viso.

Noto subito il taglio profondo che si estende dalla guancia sinistra fino alla fronte e il sangue rappreso che tinge la sua pelle alabastro.

Mi sembra, ancora una volta, che tutto questo non sia reale.

Gli tocco il viso, accarezzandolo.

“Niall” sussurro, mentre la mia voce si scioglie in singhiozzi disperati.

Immobile. Freddo. Senza vita.

Le gambe non mi reggono più e cedono di colpo.

Cado a terra.

Subito l'infermiera si avvicina, mi aiuta a rialzarmi, mi chiede se ho bisogno di qualcosa.

Dico che voglio uscire. Subito. Ho visto anche troppo, non reggerei un secondo di più.

Mi offre un caffè, ma lo rifiuto.

Dico che è tutto a posto, che sto bene.

La convinco a lasciarmi tornare a casa.

Esco dall'ospedale barcollando. Ho la nausea.

L'aria fresca del mattino mi aiuta a respirare meglio.

Per quanto tempo sono stata in ospedale? Un'ora, due? Non lo so, ho perso la cognizione del tempo.

Voglio andarmene prima che arrivino i parenti di Niall, non voglio vedere altra sofferenza.

Non voglio nemmeno vedere i suoi quattro amici-colleghi che, a quanto pare, sono sotto shock e si trovano in una stanza dell'ospedale.

Non so neanche con che forza mi metto alla guida della mia auto.

Ho la vista offuscata dalle lacrime, ma conosco così bene quel tragitto che potrei farlo a occhi chiusi.

Parcheggio di fronte a quella che era la casa di Niall.

Sbatto forte la portiera prima di attraversare il vialetto di pietre che porta all'entrata.

Sfilo dalla tasca dei pantaloni il mazzo di chiavi che mi hanno dato in ospedale e che sono state trovate nella giacca del mio... fidanzato, e ne infilo una nella serratura.

Prima o poi qui arriveranno i genitori e i parenti, gli amici, i conoscenti... i fan. E Louis, Liam, Harry e Zayn.

Ed è qui che voglio che mi trovino.

Qui dove Lui viveva.

Apro la porta ed entro. La casa è vuota, ovviamente, ma ancora profumata di Niall.

Tutto qui ha il suo profumo.

Mi dirigo in quella che era la sua camera da letto e scoppio a piangere abbracciando un cuscino mentre osservo una foto di noi due, appoggiata sul comodino.

Io e lui, abbracciati e sorridenti.

Così voglio ricordarlo. Col sorriso, felice.

Ripenso ai momenti vissuti insieme mentre attraverso il corridoio a grandi passi ed entro in bagno.

Frugo nel mobiletto sotto al lavandino e trovo l'obiettivo della mia ricerca.

Sussurro il suo nome mentre la lametta si conficca sempre più a fondo nel mio polso e sangue rosso macchia i vestiti e la mia pelle chiara.

È finita.

È ora di smettere di soffrire.

Questa sarà l'ultima volta che proverò dolore.

 

Niall, sto arrivando.

 

 

 

 

The End.

 

 

 

 

Angolo Autrice :

 

F-I-N-E!!!!!!!!!! *STAPPA LA BOTTIGLIA DI CHAMPAGNE, BRINDA E FESTEGGIA*.

Lo so, è deprimente come poche, però io non sopporto il “vissero felici e contenti”, scusate.

Inizialmente non era previsto che finisse così, in una prima versione Valerie sopravviveva...Però poi, non so... Secondo me l'autolesionismo non è un problema da cui si esce facilmente e non credo che Val ce l'avrebbe fatta, visto che l'unico che avrebbe potuto aiutarla davvero era Niall, che conosceva il suo problema fin dall'inizio, ma che, purtroppo, è deceduto per colpa mia (?) D:

Grazie mille a tutti coloro che hanno seguito/recensito/preferito/letto/ecc. questa ff, spero che il finale non vi abbia delusi, anche se in fondo credo di sì.

Se questa conclusione vi fa proprio così schifo potete immaginarvene una differente (magari un po' più allegra, eh) nella vostra testa, ma io proprio non ce la faccio, pardon.

Grazie per tutto il supporto che mi avete dato con le vostre recensioni * -*.

 

 

Dedico questa ff a V., una mia grande amica (ed efficacissimo manager *-* ) con cui ho legato tantissimo, e che è stata la prima persona a leggere questa storia.

Grazie perchè mi sopporti sempre, anche quando vado fuori di testa (e mi rendo conto che succede spesso).

Grazie perchè leggi sempre le mie e-mail, a qualsiasi ora io te le spedisca.

Grazie perché per me ci sei sempre <3.

P.S. Aspetto con ansia che tu ti appassioni alla chitarra, avere due chitarriste non sarebbe niente male!

 

 

 

 

A presto! :)

 

 

 

BrutalLove x

  
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