Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: eramaanviimeinen92    16/03/2013    1 recensioni
"I Dothraki credono che, quando tutto sarà ricoperto di erba candida e lucente come la luna, il mondo finirà.
Può sembrare assurdo, non fosse per altro che nessuno si aspetterebbe che un popolo apparentemente rozzo sia in grado di elaborare credenze sofisticate come questa. Eppure, posso assicurare che è davvero così, e anche che i Dothraki sono particolarmente infervorati dalle loro credenze; non sono esseri sanguinari e privi di raziocinio come spesso vengono dipinti nei Sette Regni. Hm, la maggior parte delle volte."
Sentitevi liberi di leggere ed esprimere opinioni al vostro bell'agio :)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Potrei spendere fiumi di inchiostro su quello che successe dopo; tuttavia, sarebbe come raccontare il destino che tocca a più ragazze di quante si immagini.
Mi limiterò a dire che, giunta ad Approdo del Re, fui venduta ad un uomo alto e snello con un bel paio di baffi. Si chiamava Lord Baelish e aveva deciso che sarei diventata una delle attrazioni più promettenti della sua casa di piacere, un luogo che a dispetto dell'effettiva realtà, godeva di una certa fama nella capitale.
Cavalieri, nobili e ricchi mercanti giungevano da ogni parte dei Sette Regni e dalle Città Libere per poter passare anche solo poche ore con le meraviglie che Lord Baelish selezionava personalmente; il suo bordello era noto soprattutto per il fatto che fosse in grado di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza, si poteva dire fuor di metafora.
Prima di diventare operativa fui sottoposta ad un addestramento duro e faticoso, nemmeno dovessi entrare nell'esercito -destino che avrei di gran lunga preferito, perché continuavo a sognare di impugnare una spada, al posto di altre entità di forma simile.
Imparai tutti i trucchi del mestiere; inoltre, una visita condotta da una septa stabilì che per una qualche malformazione non avrei potuto avere figli, il che ovviava a tutta una serie di problemi.
Quello di donna di facili costumi non era affatto un ruolo che mi si addiceva, ma come mi fu ricordato dalle altre ragazze, dagli eunuchi e persino dallo stesso Baelish, non avevo molte alternative.
Così, dopo un lungo periodo di incertezze e riluttanza, decisi di indossare una maschera che non sentivo mia e di diventare un prodotto all'altezza dei clienti che si affidavano ai servizi della casa di piacere. Perlopiù, li detestavo tutti. Alcuni erano giovani, ma per la maggior parte si trattava di uomini di mezza età -mercanti, soldati…- che non toccavano una donna da tempo immemore e necessitavano di un fugace divertimento prima di tornare dalle mogli. Non mi piacevano, ma facevo il possibile perché non si notasse.
In realtà, c'erano anche diversi lati positivi perché godevamo di una certa libertà. Quando non eravamo in servizio, potevamo uscire a piacimento e utilizzavo queste opportunità per esplorare Approdo del Re.
Adoravo andare sulla spiaggia, sedermi su una roccia e osservare i pescatori. A volte pensavo che mi sarebbe piaciuto tanto comprare un libro nuovo, ma non avevo denaro.
Così mi ritrovavo a richiamare alla memoria le saghe che avevo letto nei libri della levatrice, a Vaes Dothrak; a volte, inventavo nuove storie che però non avrebbero mai visto la luce. Alla mia famiglia non pensavo mai, ma cominciai a sentir dire che il khal -colui che forse un tempo era stato mio padre- era valorosamente morto in battaglia e che la lotta per la successione era stata vinta da mio fratello Drogo, il quale vinceva sempre più rispetto grazie alla sua forza fisica e alla sua prestanza.
Le ragazze del bordello spesso parlavano di lui in tono entusiastico perché, avevano sentito dire, era uno degli uomini più belli di tutta la Terra, e avrebbero dato qualsiasi cosa perché scegliesse una di loro come divertimento.
Quando facevano questi discorsi, mi limitavo ad annuire sorridendo. In realtà, non parlavo molto e se da un lato questo mi rendeva in un certo senso attraente, dall'altro faceva sì che non fossi particolarmente richiesta. A ben pensarci, era piuttosto strano che mi tenessero ancora lì, visto che non ero una fonte di guadagno. Ci sarebbero state molte altre ragazze in grado di sostituirmi.
Credo che, a parte Lord Baelish, nessuno sapesse chi fossi in realtà, in ogni caso non mi importava; in fondo non ero una principessa dothraki, non lo ero mai stata.
Nel giro di un paio di anni sviluppai una sorta di rassegnazione al fatto che quella sarebbe stata infine la mia vita, certo, meglio della morte, ma non il massimo della dignità!
Fino a quel giorno, nell'autunno del mio sedicesimo compleanno.
Era una sera ancora piuttosto calda, considerando quel periodo dell'anno. Avevo trascorso la giornata senza fare praticamente nulla, perché nessuno mi aveva richiesta, tranne un anziano cavaliere che vedendomi, aveva sentenziato che ero "troppo pallida" per i suoi gusti, preferendo un altro bocconcino.
Dopo una fugace capatina alla spiaggia ero rientrata e mi spazzolavo i capelli, quando ad un certo punto entrò uno dei ragazzi di Lord Baelish, senza nemmeno prendersi la briga di bussare. Indossava una casacca aperta che lasciava intravvedere il petto, muscoloso ma non troppo e rigorosamente depilato, e dei pantaloni ampi di stoffa leggera. Aveva gli occhi bistrati di kajal e un sorriso smagliante. Credo si chiamasse Jaakob.
-Lord Baelish ti vuole pronta fra dieci minuti- sentenziò.
Io lo guardai, innervosita perché era entrato come se nulla fosse, e risposi:-Bè, questo non vuol dire che tu non debba bussare, se devi entrare!-
-Hai ragione- disse lui, ma si capiva chiaramente che pensava esattamente il contrario -Si tratta di una cosa piuttosto urgente-
-Cosa vuole? Mi pareva che oggi nessuno fosse interessato alla Brezza Invernale- ogni prostituta, in modo volontario o meno, veniva identificata da un soprannome. Il mio era stato scelto a causa del mio aspetto, e credo anche del mio temperamento.
-Eccome, invece!- Jaakob non stava più nella pelle -Dovresti ritenerti più che onorata!-
-Ma di che stai parlando?-
-Non perdere tempo a fissarmi come un pesce lesso, su, fatti bella!- incalzò lui. Io cercai di rassettarmi come meglio potevo e afferrai una fusciacca nera ricamata con fili d'argento, dono di un cliente.
-Per carità, un colore meno tetro!- esclamò Jaakob, afferrandone una color cremisi e semitrasparente -Oggi è un grande giorno!-
Mi aiutò ad allacciare una collana di perle di fiume e a stendere il kajal, mentre cercavo di estorcergli qualche spiegazione. Lui però era troppo eccitato per dire qualsiasi cosa.
Alla fine, mentre stavo per uscire dalla mia stanza, disse:-E va bene, te lo dico. Si tratta di Lord Lannister, capisci?!? Ed è un onore, perché in genere non apprezza le ragazze che hanno poca esperienza; si è detto però incuriosito e vuole fare la tua conoscenza-
Inutile dire che non avessi mai avuto a che fare con un Lannister. Ovviamente conoscevo quel nome di fama, la regina veniva dalla famiglia Lannister. Inoltre, sapevo che uno di loro veniva spesso alla casa di piacere. Lo chiamavano il Folletto, non mi ero mai presa la briga di chiedere perché.
-Spero di essere all'altezza, allora- tagliai corto e uscii.
Lord Lannister aveva chiesto per sé una delle stanze migliori, arredata con i mobili e i tessuti più pregiati. Mentre mi avviavo, mi domandai che aspetto avesse. Di sicuro sarebbe stato davvero nobile e regale, più di quanto avessi mai osato aspettarmi data la mia condizione. Era davvero strano che un uomo come lui, che sicuramente poteva avere qualsiasi donna, avesse scelto proprio me.
La porta era chiusa. Per un attimo indugiai cercando di riflettere sul da farsi, poi bussai con il cuore che mi salì in gola.
Nessuna risposta.
Bussai di nuovo, un po'più forte. Questa volta, dall'interno giunse una voce maschile:          -Avanti!-
Era profonda e decisa. Mi piacque.
Spinsi timidamente la porta ed entrai. Bè, forse avrei dovuto essere un po'più sicura di me, ma accidenti, era la prima volta che mi trovavo con un cliente così importante!
Non ero mai stata in quella stanza e per un istante mi guardai intorno. Com'era bella! C'erano davvero stoffe e tendaggi pregiati, mobili intarsiati, candele che ardevano spargendo un profumo molto dolce. Lord Lannister non doveva aver badato a spese.
Sulle prime non mi accorsi della sua presenza. Era in piedi vicino alla finestra e sorseggiava un calice di vino.
Insomma, la sua vista mi lasciò allibita. Me l'ero immaginato forte e possente, invece era decisamente… basso. Non che io fossi alta, non lo ero mai stata, ma lo superavo di almeno venticinque centimetri!
Comunque, i suoi abiti eleganti rivelavano chiaramente la sua posizione sociale. Aveva i capelli biondi, caratteristica che sapevo essere propria dei Lannister, ma in un primo momento non vidi il suo volto.
Ero nel panico totale. Non sapevo come comportarmi, mi sembrava che tutto quello che avevo imparato finora fosse sfuggito completamente dalla mia memoria. Rimasi impietrita sulla soglia, cercando inutilmente di convincere il mio corpo a fare qualcosa. Una parola, un gesto. Invece, il nulla più assoluto.
Alla fine feci appello a tutte le mie forze e dissi, non con troppa convinzione:-Milord-
Lui si voltò e per la prima volta lo vidi chiaramente. D'accordo, a prima vista sembrava alquanto grottesco. Non brillava certo per il suo gentile aspetto, ma di certo non era colpa sua. Ma la sua espressione! Mai avevo visto degli occhi così acuti e profondi, sembrava volesse scrutarmi dentro. Non avevo mai visto nessuno come lui.
Rimasi colpita, questa volta positivamente. Credo che nessuno mi avesse mai guardato in quel modo. Mi studiò per attimi che a me sembrarono settimane, e questo non fece che aumentare l'enorme imbarazzo che provavo.
Dopo un secolo di incertezza, mi inchinai molto profondamente e bofonchiai:-Sono…sono onorata che mi abbiate scelto-
-A prima vista, sembri un blocco di marmo, ma non penso di dovermi pentire della mia scelta- rispose lui. Non lo disse con cattiveria, né con disprezzo. Mi stava ancora studiando, ma evidentemente la sua frase mi aveva gettato nello sconforto più totale a giudicare dalla mia espressione, perché si affrettò a precisare:-Comunque, sei più graziosa di quanto dica Lord Baelish-
Sorrisi timidamente. -Vi ringrazio-
-Bevi un po'di vino. Dovresti essere tu la padrona di casa qua, ma vedo che non sei nelle condizioni adatte- disse Lord Lannister. Si avvicinò ad un tavolino circolare su cui erano posati dei calici e una brocca di vino e ne versò un po'. Mi avvicinai e lui me lo porse.
Mentre ne sorbivo
un sorso, mi disse:-E così tu saresti la principessa dothraki- Rimasi senza fiato, ancora una volta impietrita. Com'era possibile che sapesse? Lord Baelish doveva certamente averglielo detto.

  
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