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Autore: Miss_Albert    17/03/2013    1 recensioni
Odio e Amore, due facce della stessa medaglia, così diversi tra loro da completarsi a vicenda ed essere perfetti insieme.
Ma quando sono due persone a provare questi sentimenti, cosa succede?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lezione di biliardo  



Serena era seduta su un tavolino messo contro il muro, vicino all’entrata e giocava distrattamente con una ciocca di capelli. Zayn era dall’altra parte della stanza, in piedi, appoggiato al muro, con le mani nelle tasche dei jeans. Gli unici rumori che si sentivano erano attutiti e provenivano dall’esterno. Ovviamente avevano provato a convincere i loro amici ad aprire la porta, ma niente. In un attimo di disperazione avevano anche pensato di uscire dalla finestra, ma era troppo piccola perché riuscissero a passare. E così si erano ritrovati a stare il più lontano possibile, ignorandosi completamente.

«Ti dispiace se metto un po’ di musica? Questo silenzio è davvero assordante» sbuffò Zayn ad un certo punto, ma il tono non era più duro o strafottente come poco prima. Serena sobbalzò sentendo la sua voce, ma si trovò d’accordo con lui. Quel silenzio era davvero pesante da reggere, quasi aveva paura a respirare.

«No, fai pure» e anche il suo tono si era decisamente addolcito. Osservò il moro raggiungere il jukebox e scrutarlo pensieroso. Subito si pentì di aver acconsentito, preoccupata per la canzone che avrebbe scelto. Quasi sicuramente avrebbe optato per la musica tecno, solo per darle fastidio perché sapeva quanto lei la detestasse, e quello l’avrebbe di nuovo fatta innervosire.
Rimase in attesa, ma appena riconobbe le prime note, sorrise emozionata.

I could be staring
At somebody new
But stuck in my head
Is a picture of you


Era la sua canzone preferita da quando Julie l’aveva portata a una festicciola e l’aveva obbligata a cantarla al karaoke. Certo era anche meravigliata, tanto che gli occhi le si illuminarono, dal fatto che il moro avesse scelto proprio quella canzone fra tutte. Proprio la canzone che la faceva pensare a lui, ma ovviamente era solo un caso.

It's been a while
I still carry the flame
I wanna know
Will I see you again?


Persa nei suoi pensieri, non si era accorta che Zayn la stava guardando.

«Che hai?» le chiese lui e lei sobbalzò di nuovo, tornando sul mondo dei vivi.

«Come?» domandò senza capire.

«Stai sorridendo» le fece notare.

«Non è vero.» Zayn inarcò un sopracciglio.
«Okay… E’ che amo questa canzone» si giustificò alzando le spalle e tornò a giocare con la ciocca di capelli. Lui si limitò ad annuire, riappoggiandosi al muro, ma dentro di sé quasi urlava dalla felicità. Possibile che anche lei amasse quella canzone?

I could put a little stardust in your eyes
Put a little sunshine in your life
Give me a little hope you'll feel the same
And I wanna know, will I see you again?
Will I see you again?


Si ricordò che la prima volta che l’aveva sentita era in macchina da solo e subito le era apparsa in testa l’immagine della bionda. Tutto il resto era sparito completamente per quei pochi minuti, tanto che si era dimenticato di un appuntamento con una ragazza che i suoi amici avevano organizzato per lui. E ora scopriva che anche Serena la amava, ma ovviamente era solo un caso, non aveva nulla a che fare con lui.

But even then in everything I do
Is a little bit of me
And a little bit of you

When will I see you again?
When will I see you again?
When will I see you again?


Rimasero in silenzio fino a che le ultime note non risuonarono nella stanza, senza neanche lontanamente immaginare che stavano pensando uno all’altra.



 

«Hai fame?» chiese Zayn all’improvviso. In sottofondo avevano lasciato la musica, ma si stava terribilmente annoiando e visto che dovevano stare lì per chissà quanto, era meglio trovare qualcosa da fare per passare il tempo.

«Un po’» ammise Serena. Il moro aprì l’unico mobiletto nella stanza, sperando che Harry avesse ragione.

«Vediamo che c’è qui. Puoi scegliere tra biscotti, patatine e frutta secca. Oh, ci sono anche dei popcorn.»

«Vada per i biscotti.» Prese il pacco e glielo lanciò.

«Da bere invece abbiamo acqua, acqua, acqua e acqua» scherzò.

«Credo che sceglierò l’acqua allora» disse la bionda, reggendo il gioco.

«Ottima scelta» ed entrambi risero. Prese una bottiglietta e gliela porse, per poi avvicinarsi al biliardo.

«Tu non mangi?» Lui scosse la testa.

«Non ho fame ora.» Prese le bilie numerate e le sistemò sul tavolo verde.

«Sai giocare?» chiese lei curiosa, addentando un biscotto.

«Non sono un campione, ma me la cavo abbastanza. Vuoi giocare anche tu?» propose lui. Le sarebbe tanto piaciuto, ma era davvero incapace, nonostante frequentasse quel posto da parecchio tempo.

«Grazie, ma sono una frana a biliardo. Non so neanche tenere il bastone in mano» ammise, alludendo all’asta di legno che lui aveva appena preso dal muro. Il moro ridacchiò, forse per la parola bastone.

«Se vuoi ti insegno» sorrise gentile.

«Davvero?» Lui annuì. «Okay» accettò lei, lasciando perdere i biscotti e raggiungendolo.

«Prima di tutto questo non è un bastone. Si chiama stecca.» Sì, stava ridendo proprio per quello prima.
«Tieni» e le porse quella che aveva in mano. Poi iniziò a spiegarle velocemente le regole del biliardo, solo quelle principali ovviamente. La bionda lo ascoltava attentamente, cercando di seguire, ma dopo meno di un minuto già non ci stava capendo più nulla. Per non offenderlo però continuava ad annuire e a seguire i movimenti delle sue mani. Zayn si accorse del suo sguardo perso e confuso e scoppiò a ridere.

«Perché stai ridendo?» chiese lei senza capire. Forse non era il caso di dirle la vera ragione. In fondo era tranquilla e non aveva proprio voglia di litigare con lei.

«Niente» e riprese a parlare, ma quando dopo qualche secondo si girò verso di lei e la trovò intenta a fissare perplessa il tavolo, con la testa leggermente inclinata di lato, pensando a chissà cosa scoppiò di nuovo a ridere.

«Ora perché stai ridendo?»

«Niente, davvero» ma non riusciva a smettere. Era buffa e adorabile allo stesso tempo.

«Ma la smetti!?» Lei iniziò ad innervosirsi, forse pensando che la stesse prendendo in giro.

«Scusa.» Cercò di riprendere fiato.

«No, non ti scuso finché non mi dici perché stai ridendo» piagnucolò.

«Per la tua faccia.»

«Per la mia faccia!?» Era incredula.

«Sì, è buffa» confessò il moro, ridendo di nuovo.

«Potrei ritenermi offesa.» Nonostante non volesse, il suo tono era comunque divertito.

«Ma è buffa in modo adorabile.»
Che cosa!? Non aveva senso. Lo guardò come se fosse pazzo, ma lui non se ne accorse, troppo impegnato a ridere. Certo che era bella la sua risata! Era una delle cose che più le piacevano di lui. Era così contagiosa che subito si unì anche lei. E poi, come poteva offendersi se le aveva appena detto che era adorabile? Certo, dentro di sé era ancora arrabbiata con lui per il giorno prima, ma decise di non pensarci e di lasciare in disparte i rancori, almeno in quel momento.

Continuarono a ridere per un sacco di tempo. Neanche si ricordavano perché lo stavano facendo, forse solo per godersi uno la risata dell’altro, ma non riuscivano a fermarsi. Serena era piegata in due, con una mano si teneva la pancia, con l’altra si reggeva alla stecca; mentre Zayn era appoggiato al biliardo.

«Perché stiamo ridendo?» chiese lui all’improvviso, con le lacrime agli occhi.

«Non lo so.»

«Ottimo!»

«Dai okay, ora basta» sentenziò la bionda, riprendendo fiato. «Facciamo le persone serie» e iniziarono finalmente a calmarsi.
«Dove eravamo rimasti?» domandò lei asciugandosi gli occhi, alludendo alla lezione di biliardo interrotta. Il ragazzo tornò serio quasi di colpo.

«Vieni qui» e prendendola per un braccio la avvicinò a sé, per spiegarle come impugnare la stecca. Erano talmente vicini che si sfioravano con le braccia e questo distraeva non poco la ragazza, ma riuscì comunque a contenersi, fino a quando Zayn non le si mise dietro, per insegnarle a colpire. A quel punto esplose e le sue guance presero fuoco, ma il moro per fortuna non la vide. Sarebbe stato troppo imbarazzante. Lui rimase un attimo fermo, poi si piegò leggermente in avanti, tanto che la bionda sentiva il suo fiato sul collo e le si mozzò il respiro, mentre i brividi prendevano possesso del suo corpo. Poi Zayn fece scivolare lentamente le mani sulle braccia della ragazza fino a raggiungere le sue mani, piegandosi ancora di più verso di lei, tanto che poteva sentire il profumo dei suoi capelli. Sapevano di pesca e quello lo fece sorridere. Aveva sempre immaginato che i suoi capelli profumassero di frutta e in quel momento ne ebbe la conferma. Serena, invece, stava per impazzire. Aveva la pelle d'oca e si sentiva strana. Chiuse gli occhi, cercando di regolarizzare il respiro, ma il ragazzo si accorse di quell’ultimo particolare.

«Tutto bene?» le sussurrò all’orecchio e lei di nuovo sentì il fiato caldo sul collo. Maledetto, lo faceva apposta! Lei deglutì rumorosamente e annuì, con voce tremante.

«Certo.» Poi prese un respiro profondo per cercare di calmarsi.
«Allora, come si colpisce questa benedetta bilia?»

«Il segreto è tenere il polso fermo e dare un colpo secco.»
“Sì, se continui così sono io quella che ci rimane secca.” pensò la bionda, mentre Zayn stringeva di più la presa sulla sua mano, che impugnava l’estremità della stecca.
«Al tre, pronta?» Lei annuì. «Uno…» Ma perché continuava a sussurrarle all’orecchio!? «…Due…» Oh, quando finiva quella tortura!? «…Tre» e il moro mosse il braccio, colpendo la bilia bianca.
«Ecco come si colpisce.» Poi, molto lentamente, si allontanò da lei, rimettendosi al suo fianco e la bionda poté finalmente tirare un sospiro di sollievo.

«Tutto chiaro?» chiese Zayn, senza più sussurrare quella volta. Lei si girò a guardarlo con un sorrisetto furbo. Ora toccava a lei divertirsi un po’.

«Sì. Ora però fammi vedere che sai fare» lo sfidò. Lui sorrise compiaciuto e le prese la stecca di mano. Sarebbe stato un gioco da ragazzi. Calcolò velocemente la traiettoria migliore per mandare in buca la prima bilia e si mise in posizione, pronto a colpire, senza accorgersi che Serena l’aveva seguito. Lei lentamente gli passò dietro, toccandogli una spalla, per poi mettersi vicino a lui con la scusa di imparare meglio. Il moro era stato assalito dai brividi quando aveva sentito la sua mano scivolare sulla maglietta e trovarsi il viso di lei a una spanna dal suo lo mandò in tilt, tanto che sbagliò il colpo. Meno male che era un gioco da ragazzi. La scena si ripeté per altre tre volte, finché Serena si stufò di quel giochetto e ridacchiando lo lasciò fare, senza più importunarlo. A quel punto, infatti, Zayn imbucò un paio di bilie senza difficoltà e la raggiunse. Era stata maledettamente brava, doveva ammetterlo! Certo, non sarebbe finita in quel modo.

«Ora però tocca a te.» Lei si girò a guardarlo con gli occhi sbarrati.

«Che?» Lui ridacchiò.

«Hai capito benissimo. Dai, prova. Mi hai osservato così da vicino per imparare meglio, vediamo se sei una brava allieva» la prese in giro. Lei sorrise furba e gli strappò la stecca dalle mani.

«Vediamo se sei un bravo maestro, piuttosto.»
Il moro si allontanò di qualche passo per lasciarle posto. Non c’era bisogno di darle fastidio. Non era capace a giocare, quindi quasi sicuramente avrebbe sbagliato da sola. Lei studiò un attimo la posizione delle bilie, come le aveva spiegato il moro, e poi si mise in posizione. Non poteva sbagliare, dannazione! Prese un respiro e con un colpo secco colpì la sfera bianca, che ne colpì una gialla, che entrò dritta dritta in buca. Erano entrambi increduli.

«Oh mio Dio! Ce l’ho fatta!» esclamò euforica, saltellando.
”La solita fortuna del principiante!” stava per ribattere lui, ma vedendola così felice, cambiò idea.

«Brava!» si limitò a dire, applaudendo. Serena si girò verso di lui e, senza sapere bene come, si ritrovarono abbracciati. Appena se ne accorse però, si staccò imbarazzata.

«Scusa» sussurrò, abbassando lo sguardo per nascondere il rossore che sicuramente aveva preso possesso delle sue guance. Zayn, invece, preferì voltarsi dandole le spalle, ma per lo stesso identico motivo.

«No, scusa tu» mormorò appena. In tutto quel tempo, non si erano neanche accorti che la musica si era fermata, forse troppo impegnati ad ascoltare i battiti accelerati dei loro cuori.

 



SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti! Come state?

Eccoci con un nuovo capitolo. Personalmente è uno di quelli che mi piacciono di più. Voi che ne pensate? Vi è piaciuto?

La scena del biliardo non è stata semplice, ma penso che sia venuta abbastanza bene dopotutto, che dite?

Come sempre se volete scrivermi potete farlo con una piccola recensione o anche su Twitter. Vi ricordo che sono @chiara_martin92
Poi volevo ringraziarvi per le visite e le recensioni :) E un grazie anche a chi ha messo la storia in una delle categorie fhsgfjah *_*

Siete meravigliose! :D

A presto con il prossimo aggiornamento.
Un bacio :)
Kia

 

P.S.: La canzone citata nel capitolo è Stardust di Mika :)

   
 
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