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Autore: Triz    17/03/2013    2 recensioni
Il Sommo strapazza troppo Kibitoshin: qualcuno, preoccupato per le sorti del ragazzo, decide di intervenire e dare una lezione molto speciale all'anziano Kaioshin.
Questa è la mia prima fanfiction ed è ispirata al Canto di Natale di Dickens (ma non è ambientata a Natale), accetto critiche e suggerimenti. Buona lettura
Dal capitolo 1
"Sono stato mandato da qualcuno che, a differenza tua, si preoccupa per quel Kibitoshin" disse Cell: "Tra poco alcune persone verranno qui per parlarti di quel ragazzo che ha avuto la sventura di doverti sopportare".
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Kibitoshin, Nuovo personaggio, Rou Dai Kaiohshin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7
Cambiamenti del presente e del futuro

Mayumi era stanchissima, eppure si sentiva così felice di stringere al petto la sua bambina: pensò al giorno in cui disse a Kibitoshin di essere incinta, ricordando come era svanita dal suo viso violetto la frustrazione per un precedente litigio con il Sommo, lasciando il posto a un radioso sorriso.
La porta della sua stanza si aprì ed entrò Kibitoshin, vestito come un terrestre: si avvicinò a Mayumi e le diede un bacio sulla bocca, poi fece per prendere la bambina in braccio, quando la porta si aprì di nuovo.
"Sommo?!? Ma lei cosa ci fa qui?" esclamò Kibitoshin, mentre Mayumi si limitava a scrutare il nuovo arrivato incuriosita: il Sommo non disse niente e si avvicinava al ragazzo, fissandolo con lo sguardo più severo del suo repertorio.
"Senta, Sommo, lo so che oggi dovevo essere sul pianeta dei Kaioshin e tutto il resto, ma io...".
"Perdonami, Kibitoshin" lo interruppe il Sommo addolcendosi di colpo.
Kibitoshin fissò il suo superiore con gli occhi sgranati e la bocca aperta, poi deglutì rumorosamente: "C-come?".
"Ti ho chiesto di perdonarmi, sei diventato anche sordo, oltre che padre?!?" esclamò il Sommo esasperato, poi abbracciò il ragazzo affondando la testa nel maglione di Kibitoshin, che si limitava a dargli brevi pacche amorevoli sulla spalla.
"E' lui il vecchietto con cui litighi sempre, Kib?" chiese Mayumi meravigliata.
Kibitoshin annuì e il Sommo sciolse l'abbraccio, poi chiese: "Non mi presenti la tua fidanzata?".
Mayumi si riprese dallo stupore e sorrise: "Io sono Mayumi e lei è nostra figlia" disse la ragazza mostrando la bambina al Sommo.
"Come la chiamerete?".
"Io pensavo di chiamarla Keito" mormorò Kibitoshin. Il Sommo e Mayumi lo fissarono come se avesse detto un'assurdità di proporzioni cosmiche e Kibitoshin abbassò lo sguardo sulle proprie ginocchia.
"Keito? Mmh...a me piace!" disse Mayumi spostando lo sguardo sul Sommo.
"Pff, e io che avevo in mente Naomi, come la mia modella preferita, ma a questo punto è meglio Keito!".
Kibitoshin non seppe trattenersi e si mise a ridere: Keito, dal canto suo, aprì gli occhietti neri e sbadigliò.


Nel frattempo, agli Inferi...

Kaioshade e Hina osservavano orgogliosi la sfera di cristallo assieme a Cell, Bibidi e il dottor Gelo: mentre il Sommo prendeva in braccio Keito, Kaioshade si accorse che la moglie aveva le lacrime agli occhi.
"Sembrava ieri che gli cambiavo il pannolino" disse la donna prendendo un fazzoletto e asciugandosi gli occhi: "E ora il mio adorato cucciolotto è diventato papà" aggiunse e riprese a singhiozzare ancora più forte.
"Ti ricordo che il tuo adorato cucciolotto ha otto milioni di anni, cara" ribatté dolcemente Kaioshade abbracciando la moglie.
"Scusatemi, ma perché non andate a trovarlo?" disse Cell mentre teneva d'occhio un gruppetto di Cell Jr.
"Lui ora ci crede morti ed è meglio che continui a farlo" disse Kaioshade deciso.
Cell alzò le spalle ed andò a sistemare una zuffa tra Cell Jr. per un biscotto: Gelo e Bibidi non trovarono di meglio da fare che giocare a poker, mentre Kaioshade si alzò ed andò a porre fine con le sue mani pesanti a una rissa tra Nappa e Radish. Hina accarezzò la sfera di cristallo, che le mostrava il figlio che metteva Keito tra le braccia di una prosperosa infermiera su cui il Sommo mise subito gli occhi addosso.
"Non pensi di avere esagerato con quel vecchio?" disse una voce roca alle sue spalle e Hina si voltò: un uomo dai capelli a palma e con la cicatrice sulla guancia sinistra le si avvicinò e si sedette accanto a lei.
"Niente affatto, Bardack, se ieri tu non avessi avuto quella visione su Shin e Keito...".
"Il vostro intervento ha cambiato il futuro" la interruppe Bardack guardando anche lui nella sfera.
"Ah sì?".
Bardack annuì: "Quel demone, Xxi o come accidenti si chiama, arriverà sulla Terra e attaccherà tuo figlio, ma Kaioshade lo sconfiggerà".
"Kaioshade? Ma ne sei sicuro?".
Il padre di Goku annuì e si allontanò per la consueta sfida a braccio di ferro con Re Vegeta, mentre Hina spense la sfera di cristallo e si alzò anche lei: dopotutto era stata un'idea di Kaioshade rinunciare alla vita sul pianeta degli dei per finire a fare le guardie agli Inferi, e poi Shin le mancava terribilmente e non poteva mica spiarlo in eterno da una sfera di cristallo, senza tralasciare il fatto che, dopo essersi fuso con Kibith, Shin aveva bisogno di un drastico taglio di capelli.
Hina si cambiò d'abito con la forza del pensiero e si assicurò che un'altra guardia la sostituisse, poi si teletrasportò.

FINE

 

Angolo dell'autrice
E siamo arrivati alla fine di questa storia.
Io ringrazio tutti coloro che l'hanno letta e apprezzata, in particolare Bebbe5 e tsubasa83.
Grazie ancora, ci rivedremo presto con nuove fanfiction :)
Triz

 

  
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