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Autore: Jecchan92    17/03/2013    18 recensioni
All’improvviso, un grosso ragazzo di Tassorosso si alzò dal suo tavolo, con sguardo fiero. I suoi compagni lo fissavano ammirati e spaventati.
Lui percorse quei pochi metri che lo separavano dal tavolo dove sedeva Hermione, e si sedette accanto a lei.
Draco osservò la scena, sicuramente quella sarebbe stata la cosa più interessante dell’anno, vedere la Granger rifiutare uno dopo l’altro i suoi pretendenti.
Piccola storia sulla coppia Draco-Hermione. Nessuna pretesa. Recensite, se vi va! ^^
Jecchan
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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I personaggi della storia appartengono a J.K.Rowling.
Non ho fini di lucro.
Buona lettura! ^^



La mattina della partenza, Hermione si svegliò agitata.
L’ultima mattina a Hogwarts, l’ultima mattina nella sua casa.
Si lavò e si vestì come se fosse l’ultima cosa che avrebbe fatto in vita sua, assaporando ogni movimento e cercando di imprimersi nella mente ogni oggetto, colore, odore presente nella sua stanzetta.
-Buongiorno Hermione. Siamo mattinieri stamattina- la salutò Lavanda, alzandosi faticosamente dal letto.
-Scusa Lavanda, ti ho svegliato? E’ ancora presto, torna a letto-
-Oh, non ti preoccupare, tanto dovevo alzarmi comunque. Cascasse il mondo, alle 7.30 precise devo andare a fare pipì- le sorrise.
Hermione ridacchiò, poi uscì dalla Sala Comune.
Girovagò per il castello, ed ogni crepa, ogni spiffero, ogni buco le ricordava qualcosa di ciò che aveva fatto, detto, pensato.
Il bagno del secondo piano: ci aveva praticamente abitato tutto il secondo anno insieme ad Harry e Ron per preparare la pozione Polisucco. Dovevano estrapolare informazioni proprio a Malfoy, per poi scoprire che la soluzione fosse proprio in quel bagno.
Ed in quello stesso bagno, lei e Draco si erano conosciuti, si erano sostenuti, si erano scoperti innamorati.
Hermione accarezzò i lavandini, le pareti, si affacciò alla finestra.
Poi uscì ed andò verso la Biblioteca. Il suo luogo sacro, la sua fonte di conoscenza.
La Biblioteca aveva spesso salvato la vita a lei ed i suoi amici, regalando loro i suoi meravigliosi libri, così ricchi di sapere.
Qui dentro aveva cominciato a capire che per Draco provava qualcosa.
Tutti i luoghi di Hogwarts le ricordavano le avventure con Harry e Ron, e si accorse che questi luoghi erano legati inevitabilmente a Draco, nel bene e nel male.
Lui c’era sempre, per insultarla, per prenderla in giro, per stuzzicarla. Ma c’era anche per tenerle la mano, per abbracciarla, per baciarla, per difenderla.
Si strinse nelle spalle, commossa e sopraffatta dal sentimento che provava per quel ragazzo, e si diresse verso la Sala Grande.
Il suo viaggio nei ricordi era durato parecchio, doveva essere ora di colazione.
 
-Ti do una mano con i bagagli- disse Draco ad Hermione.
-No davvero, non ce n’è bisogno!- cercò di rassicurarlo.
Ma lui lasciò a terra le sua valigie e prese quelle della ragazza, se le issò sulle spalle e le posò sulla carrozza che li avrebbe portati in stazione.
-Grazie- disse arrossendo.
-Come mai sono così leggere?-
Lei lo fissò triste.
-Non mi serve molto. Questa estate ho intenzione di cercare i miei genitori. Girerò tutta l’Australia, se necessario-
-E come farai? Insomma, qual è il tuo piano?-
Lei si mise le mani nelle tasche, alzando le spalle.
-L’idea di base è passare qualche giorno nella mia vecchia casa. I nuovi proprietari torneranno a metà settembre, fino ad allora starò lì, prosciugherò i miei risparmi e mi comprerò i generi di prima necessità. Poi partirò-
-Sai, Granger, sono un po‘ offeso-
-Offeso?- chiese lei, alzando un sopracciglio.
-Sì, offeso. Perché non mi hai chiesto di accompagnarti?-
Subito lei arrossì.
-Bè, è l’estate del diploma, i ragazzi della nostra età si andranno a divertire, partiranno. Io non posso farlo, non voglio farlo. Ho bisogno dei miei genitori, mi mancano-
Sentì le lacrime pungerle gli occhi, ma non voleva piangere.
Lui le mise le mani sul viso, cominciando ad accarezzarlo.
-Ancora non hai capito? Ovunque tu vada, io verrò con te, qualunque cosa tu faccia, la farò insieme a te. Sei il mio sole, Granger, senza di te muoio di freddo. Se tu vorrai, voglio venire con te-
Questa volta le lacrime le scesero sul serio, subito asciugate dai pollici del ragazzo. Le aveva detto delle cose troppo carine, che riassumevamo ciò che provavano l’una per l’altra.
In quel momento si chiese come le fosse venuto in mente di partire senza di lui.
-Certo che lo voglio-
Lui le sorrise, poi la baciò teneramente sulle labbra.
-Se avete finito di pomiciare, vorremo partire- disse una voce dalla carrozza.
Hermione riconobbe la voce di Zabini, fintamente severa.
-Taci, Blaise. Andiamo- disse poi ad Hermione tendendole la mano.
Ed Hermione gliel’avrebbe tesa, mille e mille volte ancora.
 
Il viaggio trascorse troppo velocemente, per i gusti di Hermione.
Mai si vide nello stesso scompartimento Harry Potter e Draco Malfoy, con rispettivi amici, chiacchierare e dividersi i dolciumi.
Era contenta di come si stesse evolvendo il rapporto tra Harry e Draco. Non erano ancora amici, ma almeno si stavano sforzando. Per lei.
A metà del viaggio, Harry uscì dallo scompartimento, e dopo cinque minuti tornò con una sorpresa per tutti.
Sorpresa sgradita, ovviamente.
Esmeralda li fissava tutti ancora dall’alto in basso, appoggiata alla porta scorrevole e con le braccia conserte, silenziosa mentre il moro spiegava al gruppo i suoi progetti per l’estate.
Inizialmente, ci fu un putiferio. Hermione ne fu la portabandiera: il ricordo della bugia di Esmeralda riaffiorava spesso nella sua mente.
Dopo qualche minuto di urla, soprattutto di Hermione e Ginny che non accettavano assolutamente l’idea, finalmente la situazione si calmò, grazie all’intervento di Blaise e Draco.
Riuscirono a parlare di questa follia per tutto il viaggio.
Quando finalmente, arrivarono al binario nove e tre quarti, Hermione non era del tutto convinta, ma d’altronde Harry aveva accettato la sua storia con il biondo, ora toccava a lei dimostrare la forza della loro amicizia, accettando questa improbabile amicizia con quella ragazza che non le piaceva per niente.
Ci fu un minuto di silenzio, durante i quali tutti i ragazzi del settimo anno si fermarono ad osservare l’Espresso di Hogwarts allontanarsi. Era il loro ultimo viaggio.
Poi ci fu una grande calca per attraversare il muro che collegava il binario magico con la stazione babbana di King’s Cross.
Hermione e tutto il gruppo di trovò fuori, nell’aria calda ed inquinata di Londra.
-Allora, noi andiamo- iniziò Ron, prendendo la mano di Lavanda.
-Non vedo l’ora di vedere la faccia della mamma quando glielo dirai- ridacchiò Ginny – Che nessuno di voi osi sparire eh! Bè, tu puoi farlo anche adesso- si rivolse poi ad Esmeralda.
-Ginny..- la minacciò Harry.
-Ok, ok, scusa! Allora, rimaniamo in contatto!-
Hermione vide i due Weasley allontanarsi con i rispettivi compagni, e pensò a come, fino all’anno scorso, Ron significasse il suo mondo. Solo l’idea di perderlo le metteva angoscia.
Ed ora era solo contenta di vederlo felice, al fianco di Lavanda e pronto a diventare padre.
-Ora tocca a noi- iniziò Harry.
-Dove andrai ora?-
-A casa di Esmeralda. Da lì decideremo cosa fare-
Hermione lo abbracciò forte.
-Ti voglio tante bene, Harry. Stai attento, e cerca di stare lontano dai guai-
Lui sorrise.
-Lo sai, Hermione. Sono i guai che cercano me-
La ragazza rise, poi dovette lasciarlo andare.
Ecco, se ne andava un altro pezzo della sua vita. Harry era il suo punto di riferimento, il suo migliore amico, la persona più importante per lei.
Chissà se sarebbero riusciti tutti a rimanere in contatto.
-Andiamo?- chiese Draco, prendendole la mano e distogliendola dai suoi pensieri.
-Sì. Sei pronto? Non sarà semplice. Non ho la minima idea di dove siano i miei genitori-
Lui la abbracciò.
-Nessuno ha detto che sarà semplice. Ciò non significa che non bisogna provarci-
Hermione sospettò che non si riferisse solo alla sua frase di prima.
Lei lo baciò a lungo, teneramente.
-Andiamo a casa-
-Sai che suona proprio bene?-
Risero, mentre girarono su sé stessi per Smaterializzarsi nella vecchia casa di Hermione.
E alla stazione di King’s Cross improvvisamente calò il silenzio.




NdA: Buonasera!
 Ebbene sì, è finita. Ammetto di essere commossa: insomma, è stata la mia prima creatura a ricere tanta approvazione, ed il tutto è iniziato per caso.
Volevo solo testare la narrazione in terza persona xD
Rispetto agli altri capitoli, oggi non ringrazierò i numeri, ma ognuno di voi.
Non letteralmente, potrei impazzire ( xD), ma simbolicamente.
Grazie a chi ha creduto in me dall'inizio, grazie a chi mi segue dall'inizio.
Grazi a chi ha commentato e grazie a chi non l'ha fatto.
Grazie a chi commenterà ancora e grazie a chi ha letto solo i primi capitoli e poi si è stufato,
Grazie a tutti i commenti positivi, e grazie anche ai commenti negativi, perché aiutano a crescere ed a migliorarsi sempre.
Insomma, in poche parole, grazie e VOI.
Siete voi che avete permesso ad Hermione di guarire, e grazie a voi Draco ha conosciuto l'amore.
Voi siete la mia ispirazione, vi sono grata per avermi seguito tutto questo tempo!
A presto, magari con un piccolo sequel sulla loro vita quotidiana, si vedrà.
Grazie mille, a tutti, nessuno escluso! ^^
Jecchan
  
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