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Autore: MarsRose    17/03/2013    2 recensioni
La storia racconta le vicende di Cassie McDonald: una giovane ragazza di 16 anni nata in America quando quest'ultima non era ancora stata scoperta. In un piccolo villaggio dove ora sorge "Mystic Falls" viveva insieme ai Mikaelson, la prima famiglia di vampiri. Ora Cassie ha ancora 16 anni e torna a Mystic Falls dopo oltre mille anni.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Molti dicono che la felicità non esiste. Altri che, invece, bisogna solo aspettare che arrivi. Io penso che la felicità mi stia evitando.
Dylan non tornò il giorno dopo. O almeno, tornò ma io non lo trovai. Non appena mi svegliai, vidi la sua parte di letto ancora intatta, come era rimasta la sera precedente. C’era solo un bigliettino piegato e appoggiato sul cuscino. Con mani tremanti, lo presi e lo aprì. Sapevo cosa vi era scritto ancora prima di leggerlo… in verità, penso che ormai fosse ovvio.
“Cassie,
ci abbiamo provato, ma tu vuoi sapere troppe cose e io non disposto a farti conoscere il mio passato. Spero che un giorno potrai trovare qualcuno migliore di me, che ti ami veramente.
Grazie per l’immortalità.
Con affetto,
D.”
Sentì quasi un senso di sollievo invadermi. Io non amavo Dylan, le mie erano tutte bugie. Mi alzai di corsa e mi vestì alla velocità della luce. Non vedevo l’ora di dirlo a Kol, di tornare da lui… abbracciarlo e dirlo che era sempre stato lui.
Al diavolo la scuola, non ero nata  per passare sei stupide ore chiusa tra quelle mura. Ero nata per vivere una lunghissima vita accanto a Kol.
Mi precipitai a casa sua ed entrai, senza bussare. Bekah, quella mattina, aveva marinato la scuola come me e stava litigando allegramente con Nicklaus.
-Reb sai dov’è Kol?-
-Perché vuoi saperlo?- scattò subito Klaus.
-Zitto Nick, dopotutto, anche lui la cercava, no? E’ andato a casa dei Gilbert.-
-Casa… dei Gilbert? Ma non era andato a Denver?- Rebekah mi guardò preoccupata.
-Cassie… ma cosa stai dicendo? Sparisci per settimane e ritorni dicendo che Kol è a Denver… stai bene?-
-Sparita per settimane? Che vuol dire?-
-Cassie… dopo che Dylan se ne andato… non ricordi?- Scossi la testa invogliandola a continuare.
-Ricordi di essere venuta qui a cercare Kol proprio come oggi? Ti abbiamo detto che era a Denver poi io ti ho riportata a casa… ti sei addormentata e non ti ho più vista fino ad oggi.-
-Io ho… dormito fino ad oggi? Quanto è passato?-
-Tanto tempo. E tanti avvenimenti.- Rebekah si alzò e, con evidente frustrazione, andò a versarsi da bere. –E’ un peccato che tu ti sia persa l’isteria di Elena per essere diventata un vampiro.-
-Perché Kol è da lei?-
-Tu non… vero, scusa. Ha deciso di essere sadico con il piccolo Gilbert. Lo troverai là .-
Non li salutai. Non li ringraziai per avermi spiegato tutto ma me ne andai. Perché non mi erano venuti a cercare? Sapevano dove abitavo, non era così tanto faticoso, mi pare.
Dopo la piccola chiacchierata con Rebekah, un brutto presentimento si era istallato dentro me, così corsi più velocemente che potevo verso casa dei Gilbert.
Quando entrai, ebbi appena il tempo di scorgere una fiammata prima che tutto tacesse. Accecata da una rabbia che non sentivo mia, corsi verso quella luce sfuggente. A terra, carbonizzato, giaceva Kol… non lo vedevo così da tempo… solo allora mi accorsi di quanto sentissi la sua mancanza. Ignorando i due Gilbert che mi guardavano esterrefatti, mossi qualche passo verso il MIO Kol e mi inginocchiai accanto a lui. Lacrime gelate mi rigarono le guance e la rabbia che avevo prima iniziò a venire fuori.
-Come avete potuto… voi, stupide e inutili creature!- mi alzai di scatto e scavalcai il tavolo accanto al quale c’era il corpo di Kol. I miei arti si mossero senza che il mio cervello avesse comandato loro una qualsiasi azione: mi ritrovai a chiudere le mani attorno al collo di Jeremy Gilbert facendolo annaspare con un calcio nello stomaco. Elena mi attaccò alle spalle cercando di trafiggermi con un paletto ma la allontanai con un calcio.
-Dimentichi che ho un migliaio di anni più di te, ragazzina.- afferrai meglio il collo di Jeremy poi lo scagliai contro Elena. Entrambi finirono a terra con sguardo sconvolto.
-E tu dimentichi che è meglio non toccare i miei familiari!-
Elena prese una mannaia appoggiata sopra il ripiano e me la scagliò contro; l’afferrai ruotando il busto per metà ma un secondo coltello mi raggiunse e mi colpì nello stomaco. Mi piegai su me stessa estraendolo quando un secondo coltello mi colpì alla testa. Caddi a terra gridando per il dolore lancinante quando vidi Elena sopra di me.
-Non volevo.-
Disse semplicemente, poi mi infilò una gamba della sedia nel petto. Era come se nel mio corpo ci fosse una lucciola… continuava a splendere e si muoveva dal punto esatto in cui il paletto mi aveva colpita. Viaggiò per tutto il mio corpo fino a tornare al punto di partenza, dopo di che… divorò letteralmente il mio cuore e io non fui più in grado di percepire nulla. 


//Angolo Autrice:

Il mio primo angolo autrice, mi sento emozionata ahah. Allora, volevo ringraziare tutti quelli che hanno seguito la mia storia :) Vorrei anche scusarmi con coloro che hanno sperato in un lieto fine... scusate ma non è nel mio stile. Spero che vi piacciano anche le mie prossime storie. Grazie mille per la lettura,
Cass.
   
 
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