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Autore: effieth    17/03/2013    1 recensioni
Era lei, la donna dei sogni di lui.
Ed era lui, l’uomo che lei aveva bramato per anni.
Era ancora lei, fidanzata di Axl Rose.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Slash, Steven Adler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Sveglia dormigliona!- urlò una voce, facendo spaventare Colette.
Sbarrò gli occhi e si portò una mano sul petto, terrorizzata.
-S..Slash..- balbettò, stropicciandosi gli occhi e cercando con lo sguardo la sveglia.
Guardò a destra, poi a sinistra. Finalmente si accorse di non essere nella stanza sua e di Axl.
Era forse in quella di Izzy?
-In carne ed ossa!- sbraitò, sorridendo a trentadue denti e saltando sul letto con lei.
Si mise a gambe incrociate, attendendo una reazione da parte della rossa.
Col tossì silenziosamente, imbarazzata in modo esasperante dalla situazione.
Stranamente, la ragazza, non era spaventata dalla presenza del chitarrista, come di solito invece era, anzi, ne era quasi rassicurata.
Di certo preferiva la sua presenza piuttosto che quella del suo ragazzo, che momentaneamente era fuori di testa.
Si massaggiò le tempie, sperando che Slash cambiasse soggetto da fissare, ma con pochi risultati.
Chissà cosa gli stanno facendo Steven e Duff a William pensò, serrando le labbra. Lo staranno torturando.
Slash la fissava costantemente.
Alla fine Colette sbottò: -Cosa facciamo oggi?-
Non ne poteva più di vederlo immobile di fronte a lei.
-Ecco la domanda che aspettavo. Prima di tutto mettiamo a posto il tuo guardaroba- rispose sicuro.
Colette esplose in una fragorosa risata. Non poteva crederci.
Slash chinò la testa confuso.
-Cosa c'è che non va nel mio modo di vestire?- chiese, asciugandosi una lacrima.
Sul viso di Slash naqcue un sorriso obliquo e molto misterioso.
Cosa cazzo sta architettando? si chiese terrorizzata.
Improvvisamente il moro saltò giù dal letto, afferrandole il polso e trascinandola nella cabina armadio.
-Vestiti- le ordinò, rinchiudendola nella stanza semi vuota.
Colette fece spallucce, rassegnata che ormai la sua vita era in mano ai due chitarristi.
Frugò tra i pochi suoi vestiti, optando per un paio di pantaloncini bianchi e un largo maglione beije.
Uscì dalla stanza a testa bassa mentre Slash la scrutava quasi schifato.
-Ma come cazzo fa Axl a stare con una come te?!- urlò puntando le mani ai fianchi.
Colette spalancò la bocca, indignata.
-Cioè.. tu e lui siete due cose completamente diverse!- si corresse, cercando di ristabilire l'atmosfera pacifica iniziale.
Colette annuì silenziosamente.
Slash capì al volo che era meglio saltare l'argomento.
Si sistemò meglio i jeans di pelle, dirigendosi verso il corridoio mano nella mano con Colette.
Fu in quel momento che la ragazza capì che, infondo, il chitarrista non era poi un duro come invece voleva far credere.
 

-Cintura- disse con tono pacato, mentre inseriva la chiave per accendere il motore.
Col obbedì silenziosamente.
-Guarda che stavo scherzando- disse ridendo, accelerando e inserendosi nella via principale senza dare la precedenza.
La ragazza si agrappò con le unghie al sedile, ansimando in preda al panico.
Adesso moriamo, adesso moriamo, adesso moriamo.
Il chitarrista cambiò velocemente marcia non appena la macchina iniziò ad arrancare.
Dopo una manciata di minuti di guida spericolata, finalmente Slash fece una manovra decisamente azzardata, sfiorando un'altra auto, per parcheggiare proprio difronte ad un negozio.
La rossa scese dalla macchina, guardandosi attorno spaesata.
Subito Slash la raggiunse, cingendole i fianchi da dietro e accompagnandola alla maestosa entrata.
Le porte scorrevoli si aprirono davanti ai loro occhi.
Subito furono assaliti da flash di ogni genere.
Slash si mise davanti alla rossa, coprendola con il suo corpo e avanzando fino a raggiungere la prima serie di vestiti.
-E' possibile fare del fottuto shopping?!- urlò alla sicurezza presente nel negozio.
Subito, tre dei cinque omoni in giacca e cravatta raggiunsero i due ragazzi, tenendo a bada tutti i paparazzi impazziti.
Il chitarrista si rivolse alla ragazza: -Non tremare, è normale-
Colette annuì, facendosi piccola piccola alle sue spalle.
Quando finalmente tutti i paparazzi furono chiusi fuori dal negozio, Colette sospirò e si guardò intorno.
Il "Rock&Shop" era un negozio per niente modesto, con foto di tutti i gruppi rock esistenti su tutto il pianeta.
Nonostante il nome ridicolo, quello era il negozio preferito di Slash dove, quando non lo obbligavano a vestirsi in una determinata maniera, veniva a comprare i suoi vestiti più belli e sgargianti.
Subito il chitarrista prese per mano la rossa, accompagnandola verso la sezione dedicata interamente alle donne.
La folta e riccia chioma del moro affondò tra i manichini, lanciando vestiti ovunque.
Colette incrociò le braccia, sorridendo divertita.
-Vediamo se troviamo qualcosa per te- disse Slash sottovoce, come per autodettarsi una missione.
Dopo cinque minuti pieni riaffiorò soddisfatto, tenendo tra le braccia un mucchio di vestiti.
Con un cenno del mento indicò il cabina di prova.
Colette capì e, con passo incerto, la raggiunse.
Slash scaricò su di lei tutta la massa di vestiti, invitandola a provarli.
-Tutti, mi raccomando- aggiunse.
Minuto dopo minuto era un apri e chiudi di cerniere, bottoni, lacci.
Varie combinazioni Colette era stata costretta a provare: minigonne di pelle con bustini neri, calze a rete con pantaloncini talmente corti da sembrare slip.
Colette non era affatto sicura di queste scelte, ma la convinzione di Slash le scioglieva qualsiasi dubbio.
-Sei favolosa, Axl impazzirà per te- confermò Slash.
Ecco cosa voleva sentirsi dire.
Colette tornò nel camerino, provando l'ultima combinazione.
Aprì la porticina nera, facendo due giri su se stessa per farsi vedere dal musicista.
Gli occhi di Slash erano sbarrati. Non aveva biascicato parola, o almeno, non ci riusciva nemmeno.
La rossa si guardò intorno perplessa.
-C'è qualcosa che non va?- chiese preoccupata.
Slash si avvicinò a lei, appoggiando le mani sui suoi fianchi e facendola avvicinare a se.
Accarezzò lentamente il suo profilo, accarezzando la nera pelle di cui era composto quel mini vestito.
Le venne la pelle d'oca.
Il viso del chitarrista sfiorò il suo collo, facendola gemere.
Come diavolo fa a sapere del mio punto debole?
Quel verso fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Il moro la spinse violentemente nel camerino, facendole battere la testa.
La sua lingua si srotolò sul collo della rossa, accarezzandolo mentre con il bacino premeva la sua erezione contro la ragazza.
Colette cominciò a dimentarsi, cercando di allontanarlo.
Doveva succedere, era impossibile credere in uno Slash buono.
Improvvisamente qualcuno bussò alla porta del camerino, ma Slash non lasciò Colette, anzi, ruggì all'individuo al di là della porta di smammare.
La porta di spalancò.
Slash lasciò la ragazza, la quale si fiondò tra le braccia del suo salvatore.
-Sei un cretino Slash- sbraitò Izzy.
Slash abbassò lo sguardo, sedendosi sullo sgabello.
-Scus..scusami è che... che.. l'hai vist....a vest....vestita cos...così- cercò di scusarsi lui.
-No, non mi interessa! Sei un coglione!- disse fulminandolo con lo sguardo.
Vaffanculo, mi manderà a puttane tutto il piano pensò il moro, accarezzando la testa di Colette.
La ragazza cominciò a piangere, stringendo ancora di più Izzy.
-Dopo ci parlo io con Slash, ora torniamo a casa- concluse, fulminando un'ultima volta il riccio e avviandosi verso l'uscita.
-Non dovevo fidarmi di lui- singhiozzò Col, asciugandosi le lacrime e allontanandosi da Izzy.
Il ragazzo le accarezzò la guancia.
-Non è che non devi fidarti, ma lui è fatto così- rispose, cercando di contenere la rabbia e la paura che il suo piano fosse andato in frantumi.
Le sorrise.
-Torniamo a casa-
  
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