Fanfic su attori > Josh Hutcherson
Segui la storia  |       
Autore: Crypbeast14    17/03/2013    1 recensioni
Una storia fin troppo complicata, così complicata da sudarsi il lieto fine.
La storia di una ragazza, Sarah Murray e Josh Hutcherson nel Kentucky.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La mattina seguente. Il sole spacca le pietre, le cucina, se le mangia, rutta e sparecchia.
Non mi capacito del fatto che quando lo voglio io, il sole non c'e' mai. 
Vado a sedermi al solito posto, mentre gli altri fanno casino aspettando l' insegnante.
Quando questa entra probabilmente sono l'unica ad accorgermene. Mi alzo, come faccio sempre.

E' isterica e scontrosa anche con le persone che vanno bene nella sua materia. Questo mi da sui nervi, perchè sono convinta che sei fai qualcosa e ti ci impegni tanto, un minimo di riconoscenza lo devi ricevere. Tira fuori tutta la sua voce per gridare un “Basta” assurdo. Tutti si siedono composti e sconvolti.
Dopo venti minuti, chiedo di andare in bagno. < Non potevi andarci prima? >
< E' urgente. > Esco dalla classe. Incomincio a camminare, diretta ai bagni femminili.
< Ehy. > Mi giro. Josh? < Non ricordavo fosse così pesante stare in classe a seguire. >
< Ciao .. > Mi sposto un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.
< In classe ho il tuo ombrello. Spero non ti sia presa un raffreddore, con tutta la pioggia che c'era ieri. > continua, quasi ignorando il mio saluto. V
orrei rispondergli
 "Beh tu di certo stai benissimo, grazie a me " ma non lo faccio. 
< Oh, no. > Da notare la mia eloquenza di prima mattina.
< Incontriamoci davanti alla mensa all' ora di pranzo, così te lo riporto. Va bene? > Sorride. Io annuisco solamente.
Non posso fare a meno di notare quanto sono bianchi i suoi denti. Dritti, perfetti.

< E' Sarah il tuo nome, vero? > ancora quel tono fastidioso, come se gli avessi appena chiesto un autografo. 

< Esatto. >
< Ciao Sarah, a dopo allora. > Sorride di nuovo e si allontana senza aggiungere altro. 
Scuoto la testa mentre i lati della mia bocca si allargano piano piano.
Poi mi tiro uno schiaffetto da sola così, nel corridoio deserto, per tornare alla reatà. Non ci pensare proprio.
Tu non sei niente.

Ora di pranzo. Percorro i corridoi che mi separano dalla mensa velocemente, punto l'occhio sul solito gruppetto di amici di Josh e mi avvicino.
Inutile dire che c' è anche lui. Vicino ad una ragazza mora si parlano molto vicini con il viso.
< Ciao Josh. > lo saluto con voce roca. Lui si gira. Mi guarda, serio. Tutto il gruppo cade nel silenzio, e prende a guardarmi.
Gli guardo le mani. Dov' è? < Il mio ombrello? >
< Quale ombrello? > risponde lui, scuotendo appena la testa. 
< Quello che ti ho prestato ieri e che tu stamattina volevi ridarmi. > Non va affatto bene.
Sento che le guance divampano, sento che mi sta per esplodere il cuore da come batte all' impazzata.

< Io non ho nessun ombrello! > La ragazza mora incomincia a ridere. Mi guarda come se ha pietà di me ma dentro mi sta ridicolizzando. 
< Ho sbagliato persona, allora. > Gli sorrido. Quanto sono stupidi i ragazzi. Lui poi, che è famoso, ancora di più.
Continuando a sorridere, lo sorpasso e mi siedo al primo tavolo ancora libero.
Sento i suoi occhi puntati su di me, sento le derisioni dei suoi amici. Socchiudo gli occhi e cerco invano di calmarmi.
Perchè mi fa così male? Sono stata snobbata fino a quel momento da metà degli studenti, perchè ora mi fa male?
Relax. Sì, relax. Comincio a fare lunghi respiri. Fare pensieri sereni. Poi mi alzo e tiro un calcio al muro.
Vaffanculo porca banana. 

< Cosa stai facendo? > mi rimprovera una delle addette della mensa. Nera, vecchia, bruttissima. 
Farla arrabbiare? Non se ne parla. < 
C'era un insetto, lo sa che sono insettofobica vero? >
< Ne dubito fortemente, in mensa non ci sono insetti. > sul suo viso si pianta un sorriso bastardo, gira i tacchi e se ne va.
Al suono dell'ultima ora metto lo zaino su una spalla ed esco dalla classe. I miei compagni mi sorpassano, uscendo dalle uscite d'emergenza.
Io invece, percorro la strada piu' lunga, uscendo dalla porta principale. Percorro tutti i corridoi che mi ci separano.
Faccio un passo e vedo Josh, appoggiato al muro. Sembra aspetti qualcuno.
Lo fisso per qualche istante, fino a quando gira la testa e mi guarda. Abbasso gli occhi, mordendomi il labbro inferiore.
Accellero il passo. Appena gli passo davanti, lui comincia a seguirmi.
Mi giro. Apre la bocca per dirmi qualcosa.
< No, sono in ritardo. > cerco di darmela a gambe. Mi prende il braccio e mi ferma.
< Mi dispiace. Mi dispiace davvero, di solito non mi comporto così. > come al solito fa finta che io non abbia minimamente parlato. 
< Devo andare, mia madre mi aspetta fuori.. > continuo, sperando che almeno questa volta capisca che non è il caso.
Cerco di scansare via la sua mano, ma non ci riesco. < Davvero Josh. Devo andare. >
< Parliamone, ho spiegazioni valide. > continua lui, cercando di evitare un gruppo di studenti del primo anno che escono a tutta birra dalla struttura.
< La reputazione non è mai una spiegazione valida, lasciami.. > piagnucolo io. Che cavolo di situazione. 
< Certo che lo e'. > cedo alla sua presa, facciamo qualche passo verso delle sedie, solo per evitare che mi faccia male al polso.
< No, ti ho detto di lasciarmi! Josh sono.. > 
< Mi stai chiedendo di scegliere tra la reputazione e te? > Oh mio Dio, chi si crede di essere? 
Do uno strattone con tutta la mia forza, liberandomi dalla stretta e faccio qualche passo indietro. Sento le lacrime premere sugli occhi. Perchè?

< Io non ti sto chiedendo niente, e soprattutto non voglio che tu scelga me. Non so da dove venga tutto questo interesse, ma tu per me sei il nulla più totale, non siamo amici e non siamo niente. Puoi trattarmi come ti pare, tanto non provo sentimenti né per te né per quello che fai. >

Mi porge l'ombrello, con aria totalmente apatica. Lo prendo, velocemente. Mi guarda per un secondo, si gira e se ne va. Non lo fermo, non lo chiamo.
Passano due giorni. A scuola, le pochissime volte che lo incrocio, non mi rivolge né parola né un misero sguardo.
Io invece ci sto sempre peggio. Comincio a pensare di essere pazza. Non sono mai stata una persona che si affeziona subito alle persone.
Eppure mi sento in colpa. Un po' quando si dice una bugia. Però la mia non e' una bugia. O almeno così penso.
Per me lui e' proprio nulla nulla? Sono confusa al massimo.
< Penso che ti sia lavata le mani abbastanza, sai? > Cassie mi riporta alla realtà.
Anche se a volte è un pò acida, dovuta probabilmente ai problemi che ha in famiglia ( i suoi genitori litigano in continuazione, si ostinano a non separarsi e sfogano su di lei i loro problemi ), è una ragazza comprensiva e disponibile.

Chiudo il rubinetto e prendo un fazzoletto.
< Che ti prende? > chiede, passandomi una mano sulla schiena.
Nulla, sono un po' sovrappensiero.. > rispondo io.

< Eh si, ho notato. > Apro la porta del bagno e me lo ritrovo davanti.
< Josh! Che ci fai qui? Questo è il bagno femminile sai. > lo canzona subito Cassandra.
< Non c'è l'acqua nel bagno dei maschi. > ha lo sguardo fisso su di me, lo sento anche se non me ne accorgo direttamente. Sto ammirando il muro che è alle sue spalle.
< Ancora? E' la quarta volta sta settimana. > continua la ragazza.
Mi scanso per farlo passare. Un attimo di silenzio. Non ottenendo risposta, lei guarda me, poi guarda Josh, poi di nuovo me.

< Okaaay, io me ne vado. > e mi lascia lì, facendo un occhiolino che smonto con un occhiataccia. 
Il giovane attore si gira indifferente verso i lavandini, voltandomi le spalle. Apre il rubinetto. 
Sento le farfalle nello stomaco. Quando fa per uscire, lo chiamo. < Josh. > Mi esce un rantolo, un lamento. 
Lui butta il fazzoletto con il quale stava asciugando le mani e si gira verso di me.
< Mi dispiace. > Non abbasso lo sguardo. Richiude la porta.
< Perchè mai dovrebbe dispiacerti? Alla fine hai solo detto la verità. > scuote le spalle.
< Ho detto ciò che volevo che fosse la verità. > lo correggo io, con un filo di voce.
< Tu vorresti non provare niente per me? Vorresti non conoscermi? >
< Non sei al centro dei pensieri di tutti, anche se sei famoso. Non lo eri dei miei. Ma lo sei diventato, o almeno ne sei diventato una parte. E ormai lo sei, non è che posso farti scomparire. Vorrei che tu non fossi niente perchè credo che apparteniamo a due mondo diversi, in contrasto, in battaglia.. >
< Hai mai letto “Un Amico Ritrovato”? > comincio a pensare che abbia una sorta di abitudine a interrompere le persone che formulano frasi a caso.
< Mhh no. > mordo il labbro inferiore.
< Parla di un ebreo e di un nobile appartenente ad una famiglia sostenitrice di Hitler che diventano amici. >
< Scommetto che l' ebreo alla fine muore. > azzardo a dire.
< No, muore il nobile. Complotta per uccidere Hitler e viene ucciso, in soldoni.. Leggilo, è bello. >  Abbasso la testa. Appena alzo lo sguardo vedo la sua mano tesa davanti a me.
< Peace and love? > pronuncia con tale naturalezza.  Scherza? No, e' serio.
< Io la pace sono solita a farla col mignolo. > Oh povera me che assurdità. Lui difatti alza gli occhi al cielo. Poi intrecciamo i mignoli e ci sorridiamo.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Josh Hutcherson / Vai alla pagina dell'autore: Crypbeast14