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Autore: novalee_ack    18/03/2013    1 recensioni
Dimmi, come va?
Va che tutto è una merda nella mia vita. Non c'è nulla di buono in me, nelle persone che conosco, nel mondo. Va che non ho un futuro in questo posto, e il diploma è l'ultimo traguardo da raggiungere per poter andare via. Lontano da Brooklyn, lontano dall'alcol e dai continui arresti.
[...]
«Ti ho già detto di abbassare la cresta quando parli con me», disse in un sussurro.
Sapevo di cosa era capace Harry Styles. Non si sarebbe fatto problemi ad uccidermi con un solo colpo di pistola. Vent'anni ed era rispettato e temuto da tutto il quartiere.
[...]
«Allora, mettiamola in questo modo», bevve un sorso dalla bottiglia di birra che aveva tenuto nella mano sinistra fino a quel momento. «Io ho voglia di scopare». Iniziò a scaldarsi e lanciò la bottiglia per terra che si ruppe in tanti pezzi. «Quindi, visto che non posso farlo con tua madre, lo farò con te». Ghignò divertito.
Genere: Erotico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciò che hai dentro, lo sai solo tu.
Io non posso capire fino in fondo nessuno,
come nessuno può capire fino in fondo me,
anche se a volte diventa una pretesa
perché abbiamo tutti un bisogno disperato di essere capiti.
 
 
«Io vado!», urlai, anche se molto probabilmente mia madre non mi avrebbe sentita.
Scesi le due rampe di scale che mi dividevano dall'uscita del portone. Mi sistemai meglio il cappello nero sulla testa e lisciai le pieghe che si erano formate sul pantalone nero. 
Inizia a camminare lungo il marciapiede che portava direttamente a scuola. Lo schifo di scuola pubblica che frequentavo. Avevano tutti problemi in quell'istituto, me compresa, e la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze spacciavano e facevano parte di qualche gang. Avevo anche il presentimento che alcune ragazze di notte battessero i marciapiedi o che si facevano pagare per qualche servizietto nei bagni della scuola. Non mi sarei stupita più di tanto se ciò fosse accaduto davvero. 
Finì la sigaretta che avevo iniziato a fumare a metà strada, gettandola sull'asfalto. Mi incamminai verso l'entrata della scuola, stringendomi di più nel mio giubbino di jeans. Iniziava a fare freddo. 
Salutai un paio di persone che mi passarono davanti senza andare troppo oltre ad un "Come butta?", e raggiunsi il mio gruppo di amici. Avevo imparato a fidarmi solo di me stessa in quel posto, ma avevo stretto amicizia con loro cinque anni fa, appena misi piede in quella scuola. Ora le mie giornate si coloravano solo se c'erano loro. 
«Ciao ragazzi», salutai mettendo su un sorriso. «Ciao Poison Ivy», mi salutarono in coro Zayn e Liam, scambiandosi qualche occhiata divertita. Odiavo quello stupido nomignolo che mi avevano dato. I miei capelli ed il mio nome andavano a braccetto con quel soprannome, ne ero consapevole, ma non avrei mai cambiato nessuno dei due. 
«Idioti! Quando la smetterete di chiamarmi così?». Incrociai le braccia al petto e li guardai in cagnesco. I due ragazzi si guardarono e continuarono a ridere, mentre si battevano il cinque sguaiatamente. «Andate a fanculo», mi accesi un altra sigaretta, stizzita dal loro comportamento. Odiavo quando facevano così. 
«Eddai rosellina». Zayn mi tirò per un braccio e mi sfilò la sigaretta dalle dita. Mi fece voltare verso la folla di ragazzi e mi strinse da dietro, lasciandomi un sonoro bacio sulla guancia. Mi addolcì all'istante. Stupidi migliori amici. 
Il ragazzo dai capelli neri finì la mia sigaretta in due tiri e la gettò per terra, mentre Liam iniziava ad armeggiare con una cartina e dell'erba. 
«Quelle sigarette che ti fumi fanno schifo», disse Zayn, mentre anche lui imitava Liam. «Questa è roba buona», annunciò con un sorriso soddisfatto mentre accendeva la sua canna. «Lo sapete che è proibito», sussurrai a bassa voce con l'intento di intimorirli, ma fu per me l'ennesimo buco nell'acqua. 
«Da quando ti importa cosa si può e non si può fare nella scuola?», questa volta parlò Liam. Capelli corti, sopracciglia folte e due grandi occhi marroni. Un cucciolo di ragazzo all'apparenza. «Da quando due settimane fa me ne hanno attaccato un altro», dissi indicando verso i miei piedi, dove, in bella mostra, c'era il mio nuovo migliore amico "braccialetto elettronico". 
I due guardarono accigliati verso le mie converse bianche. Zayn s'irrigidì all'istante.
«Ti avevo detto che se avevi bisogno di qualcosa potevi tranquillamente venire da me», disse freddo. Stupido super protezionismo da migliore amico.
«Ed io ti avevo detto di no», risposi a tono. La campanella suonò in quell'istante e come ogni volta il gregge di pecore si catapultò all'interno della struttura. 
Liam finì la sua canna e con una pacca sulla spalla a Zayn e un bacio sulla fronte a me, si avviò in classe, lasciandomi da sola con il pakistano. 
«Ti prego Zayn, non voglio litigare», ammisi sedendomi accanto a lui, dove poco prima c'era Liam. Avremmo saltato la prima ora, passandola a litigare come accadeva spesso. Lui troppo testardo, io super testarda. Due muli.
«Perchè non ti fidi di me?», disse scavando nelle tasche dei suoi jeans alla ricerca del pacchetto di sigarette che, sfortunatamente, trovò vuoto. Gli diedi il mio, senza che me lo chiedesse. Zayn fumava come un dannato quando era nervoso. Meglio lasciarlo sfogare con le sigarette. «Non è che non mi fido di te, è che ho già troppi debiti per accollarmene altri», dissi sfilandomi il cappello e passandomi una mano tra i capelli lisci.
«Non devi restituirmeli subito, e se proprio non ci riesci non devi restituirmeli per niente. Tra amici si fanno cose del genere». Riflettei per un attimo alle sue parole. Lui mi voleva bene davvero, ed io ero sempre troppo impegnata a pensare ai miei debiti per non accorgermene veramente. I miei debiti...
Feci spallucce, richiudendomi in me stessa, come accadeva sempre. Non riuscivo a sopportare il fatto che avesse ragione e le parole mi morivano in gola. Stupido difetto del cazzo. 
«Io vado», si alzò e mi lasciò anche lui un bacio sulla fronte, prima di allontanarsi. 
Sbuffai, passandomi le mani tra i capelli. I troppi problemi mi soffocavano e mi sentivo scoppiare. 
Corsi verso l'entrata della scuola e raggiunsi il bagno delle ragazze a passo spedito. Entrai, chiudendomi a chiave in uno dei tanti bagni. Mi accasciai sul pavimento, e sospirai. Chiusi gli occhi e poggiai la testa contro il muro freddo. 
Lo stavo per rifare e l'avrei sempre rifatto. Non avrei smesso, era troppo tardi e lo sapevo. Non c'era una via d'uscita a tutto quel dolore ed io mi sentivo sprofondare sempre più giù, dove tutto era buio e la luce era solo un triste ricordo.
Strinsi più forte tra le mani la piccola lametta luccicante, mentre il cuore batteva forte nel petto. Premetti l'oggetto tagliente sulla pelle candida e mi bastò aspettare qualche istante, e tutto cominciò a tingersi di rosso.




Buona domenica a tutti ^^
piccolo aggiornamento tutto per voi.
spero vi sia piaciuto, e non esistate a lasciare una recensione uù a me piace leggere cosa ne pensate
spero di poter postare al più presto il nuovo capitolo. <3
baci,
   Lee.
   
 
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