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Autore: Kattiva    05/10/2007    3 recensioni
“Quando la luna nera cadrà nel lago, quando i quattro troni dei fondatori verranno riempiti molte cose cambieranno. Molte altre invece, semplicemente smetteranno di esistere…” Una nuova missione da compiere, fondamentale per sconfiggere Voldemort... Resuscitare i quattro Fondatori! Non si tiene conto del sesto libro, tranne che per l'esistenza degli Horcrux di Voldemort... fanfiction a quattro mani scritta da me e Tigre94!!!
Genere: Azione, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus, Silente, Harry, Potter, Il, trio, protagonista, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ciao! Eeeh, questo è un capitolo un po’ particolare; è mia solo l’ idea e parte della stesura, che Tigre94 ha corretto e allungato perché era indecente… è un po’ corto, ma non disperate, il cinque è quasi pronto! Ok, bugia, il cinque non è quasi pronto. Uffa, mi smascherate sempre! Vabbè basta delirare *coro di ovazioni*, vi lascio al 4 capitolo!

 

Mezz’ ora dopo erano ancora li, con Ron appoggiato alla parete che lanciava occhiate perplesse a Hermione e Harry, che quando non era intento a fissarsi i lacci delle scarpe gli rispondeva con un alzata di spalle. Hermione, seduta davanti ai due, non aveva smesso di sorridere, lanciando ogni tanto ai due occhiate divertite.
“oh basta, Mione, dai dicci qualcosa!”
“fa silenzio Ronald!”
Lo aveva rimbeccato lei, senza voltarsi.
“Mione, non sei una dittatrice! Se io voglio parlare…”
Nessuno seppe mai cosa Ron avrebbe fatto se avesse voluto parlare, perché un rumore assordante fece alzare in piedi Ron e Harry. Il muro di fronte a loro cominciò a incendiarsi, così come quelli ai loro lati, compresi soffitto e pavimento. Hermione, al centro della stanza perfettamente immobile. Harry e Ron cominciarono a gridare e a smuovere la ragazza, che non faceva che scansarli.
“HERMIONE! Che si fa???”
Stava gridando Ron in preda al panico, ma la ragazza non si muoveva. Harry invece era impegnato a lanciare incantesimi contro le fiamme. “AGUAMENTI!”
Aveva esclamato, allo stremo delle forze, quando le fiamme li avevano costretti a stare piegati e appiccicati, con neanche un metro di spazio. Se non fosse stato totalmente assurdo Harry avrebbe giurato di essere tiuscito a fermare le fiamme.  Il pavimento sotto di loro cedette immediatamente e cominciarono a cadere nel vuoto, gridando come disperati. A Harry ricordò il secondo anno, quando erano finiti con il professor Allock nella camera dei segreti.
“Ahia! Ronald, sei sul mio piede!”
Avevano toccato terra. O meglio, Harry e Hermione avevano toccato terra perfettamente incolumi perché Ron era letteralmente addosso a Hermione, che batteva i denti. La ragazza lo scostò in malomodo sbuffando, per poi fare luce con la bacchetta.
“Lumos!”
La stanza era grande più o meno come la precedente, con uno strano altare di pietra nel mezzo.
“Wow…”
“l’ hai detto amico…”
Ron e Harry stavano fissando i dipinti appesi alle pareti. Dietro l’ altarino c’ era una statua di quella che doveva essere Cosetta Corvonero, mentre sulle pareti c’erano altri ritratti, a grandezza naturale, di quelli che dovevano essere gli altri fondatori di Hogwarts. Uno, in particolare, che aveva catturato l’ attenzione dei tre. Al centro, in primo piano c’ era Godric Grifondoro, con i capelli bronzei più scuri di quelli dei Weasley e gli occhi topazio. Vestiva un mantello rosso e oro con lo stemma delle quattro Case di Hogwarts al petto, mentre dietro al manello aveva un grande leone con una spada incastonata di rubini con la scitta Godric Grifondoro sulla lama. Ai suoi lati Cosetta Corvonero e Tosca Tassorosso, che ridevano felici. La prima aveva lunghi capelli neri con occhi di un blu più profondo e inquietante di quelli di Silente. Lei vestiva con un mantello quasi uguale a quello di Godric, con l’unica differenza che era nero e blu e dietro aveva ricamato un corvo con un diadema con una C nel becco. La seconda aveva lunghi capelli biondi e occhi neri. Anche lei portava lo stesso mantello, con i colori di Tassorosso, nero e giallo, e lo stemma della sua Casa ricamato con un tasso con una coppa con un tasso tra le zampe. Con i capelli neri e gli occhi smeraldo come quelli di Harry, Salazar Serpeverde guardava schifato gli altri tre fondatori. Aveva anche lui un mantello verde e argento, con un serpente con un madaglione d’oro e una sinuosa S dietro.
“Guarda Harry!”
Aveva esclamato Ron, alla vista del quadro.
Harry sbatte un pugno sulla superficie dove si trovava la faccia di Salazar.
“Forza Harry, dobbiamo prendere il Diadema”
Hermione gli mise una mano sulla spalla, lui si girò spavaldo verso l’ altarino.
“sbrighiamoci, voglio tornare da Silente”

Harry si oppose “aspetta un’attimo, Hermione”

“e ADESSO che c’è?”

“non ti pare strano che il corvo e il leone abbiano in mano gli oggetti più cari ai fondatori?” fece Harry pensieroso “e se anche il tasso e il serpente stessero portando gli oggetti di Tosca e Salzar, quelli che noi dobbiamo trovare? Dopotutto il medaglione ha la S di Serpeverde e la coppa ha un tasso inciso!”

Harmione rimase senza fiato: “Hai ragione!!!”

Allora Harry affermò: “La spada è nell’ufficio di Silente e il Diadema lo stiamo per prendere. Da adesso la nostra missione è cercare questi oggetti”

“Prima però dovremmo prendere il Diadema ed andare da Silente”

“Lo so, lo so. Almeno possiamo anche chiedere un suo parere”
Distogliendo lo sguardo dai ritratti dei quattro fondatori notarono una teca di cristallo con una C di zaffiro sopra. E furono tutti e tre presi dalla certezza che lì dentro era racchiuso l’oggetto delle loro ricerche: il diadema. Harry prese tutto il suo coraggio e sollevò il coperchio. Una luce abbagliante quasi li accecò. Su un cuscino di velluto blu-nero era appoggiato un diadema che emanava una luce azzurrina, con incastonati degli zaffiri. Hermione era a bocca aperta. Anche Harry e Ron erano meravigliati, ma Hermione sembrava rapita dalla bellezza dell’ oggetto. Allungò una mano per prenderlo, ma rimanendoci attaccata l’ oggetto cominciò a girare e girare, Ron la afferrò e girarono sempre più in alto e più forte, Ron prese Harry per il colletto del mantello.
“UNA PASSAPORTA!”
“grazie Hermione, me ne ero accorto circa venti giri faaaaa”
Con un sonoro botto erano atterrati in un luogo familiare. Un mago alzò gli occhi azzurri dal foglio giallastro di pergamena.
“Bentornati”.

 

E ora, come sempre, i ringraziamenti a coloro che, in preda a chissà quale forza benefica ci recensiscono.

 

Sharry: hei, la serpeverde pura qua sono io, Tigre94 ci si crede solo! Ecco, e con questa affermazione tolgo il disturbo da questo pianeta. Comunque grazie per  complimenti, sono contenta che ti piaccia!!!

 

_AqUa PrInCeSs_: capitoli più lunghi… mi dispiace, ma facciamo del nostro meglio! Comunque non mi sembra che aggiorniamo ad ogni morte di Papa, no? Dai, magari quando diventeremo più brave potremo aspirare a otto pagine di capitolo

Alla prossima!

 

 

  
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