Ciao
ciao! Eeeh, questo
è un capitolo un po’ particolare; è mia
solo l’ idea e parte della stesura, che
Tigre94 ha corretto e allungato perché era
indecente… è un po’ corto, ma non
disperate, il cinque è quasi pronto! Ok, bugia, il cinque
non è quasi pronto.
Uffa, mi smascherate sempre! Vabbè basta delirare *coro di
ovazioni*, vi lascio
al 4 capitolo!
Mezz’
ora dopo erano ancora li, con Ron
appoggiato alla parete che lanciava occhiate perplesse a Hermione e
Harry, che
quando non era intento a fissarsi i lacci delle scarpe gli rispondeva
con un
alzata di spalle. Hermione, seduta davanti ai due, non aveva smesso di
sorridere, lanciando ogni tanto ai due occhiate divertite.
“oh basta, Mione, dai dicci qualcosa!”
“fa silenzio Ronald!”
Lo aveva rimbeccato lei, senza voltarsi.
“Mione, non sei una dittatrice! Se io voglio
parlare…”
Nessuno seppe mai cosa Ron avrebbe fatto se avesse voluto parlare,
perché un
rumore assordante fece alzare in piedi Ron e Harry. Il muro di fronte a
loro
cominciò a incendiarsi, così come quelli ai loro
lati, compresi soffitto e
pavimento. Hermione, al centro della stanza perfettamente immobile.
Harry e Ron
cominciarono a gridare e a smuovere la ragazza, che non faceva che
scansarli.
“HERMIONE! Che si fa???”
Stava gridando Ron in preda al panico, ma la ragazza non si muoveva.
Harry
invece era impegnato a lanciare incantesimi contro le fiamme.
“AGUAMENTI!”
Aveva esclamato, allo stremo delle forze, quando le fiamme li avevano
costretti
a stare piegati e appiccicati, con neanche un metro di spazio. Se non
fosse
stato totalmente assurdo Harry avrebbe giurato di essere tiuscito a
fermare le
fiamme. Il pavimento sotto di loro cedette immediatamente e
cominciarono
a cadere nel vuoto, gridando come disperati. A Harry ricordò
il secondo anno,
quando erano finiti con il professor Allock nella camera dei segreti.
“Ahia! Ronald, sei sul mio piede!”
Avevano toccato terra. O meglio, Harry e Hermione avevano toccato terra
perfettamente incolumi perché Ron era letteralmente addosso
a Hermione, che
batteva i denti. La ragazza lo scostò in malomodo sbuffando,
per poi fare luce
con la bacchetta.
“Lumos!”
La stanza era grande più o meno come la precedente, con uno
strano altare di
pietra nel mezzo.
“Wow…”
“l’ hai detto amico…”
Ron e Harry stavano fissando i dipinti appesi alle pareti. Dietro
l’ altarino
c’ era una statua di quella che doveva essere Cosetta
Corvonero, mentre sulle
pareti c’erano altri ritratti, a grandezza naturale, di
quelli che dovevano
essere gli altri fondatori di Hogwarts. Uno, in particolare, che aveva
catturato l’ attenzione dei tre. Al centro, in primo piano
c’ era Godric
Grifondoro, con i capelli bronzei più scuri di quelli dei
Weasley e gli occhi
topazio. Vestiva un mantello rosso e oro con lo stemma delle quattro
Case di
Hogwarts al petto, mentre dietro al manello aveva un grande leone con
una spada
incastonata di rubini con la scitta Godric Grifondoro sulla lama. Ai
suoi lati
Cosetta Corvonero e Tosca Tassorosso, che ridevano felici. La prima
aveva
lunghi capelli neri con occhi di un blu più profondo e
inquietante di quelli di
Silente. Lei vestiva con un mantello quasi uguale a quello di Godric,
con
l’unica differenza che era nero e blu e dietro aveva ricamato
un corvo con un
diadema con una C nel becco. La seconda aveva lunghi capelli biondi e
occhi
neri. Anche lei portava lo stesso mantello, con i colori di Tassorosso,
nero e
giallo, e lo stemma della sua Casa ricamato con un tasso con una coppa
con un
tasso tra le zampe. Con i capelli neri e gli occhi smeraldo come quelli
di
Harry, Salazar Serpeverde guardava schifato gli altri tre fondatori.
Aveva
anche lui un mantello verde e argento, con un serpente con un
madaglione d’oro
e una sinuosa S dietro.
“Guarda Harry!”
Aveva esclamato Ron, alla vista del quadro.
Harry sbatte un pugno sulla superficie dove si trovava la faccia di
Salazar.
“Forza Harry, dobbiamo prendere il Diadema”
Hermione gli mise una mano sulla spalla, lui si girò
spavaldo verso l’
altarino.
“sbrighiamoci, voglio tornare da Silente”
Harry
si oppose “aspetta un’attimo, Hermione”
“e
ADESSO che c’è?”
“non
ti pare strano che il corvo e il leone
abbiano in mano gli oggetti più cari ai
fondatori?” fece Harry pensieroso “e se
anche il tasso e il serpente stessero portando gli oggetti di Tosca e
Salzar,
quelli che noi dobbiamo trovare? Dopotutto il medaglione ha
Harmione
rimase senza fiato: “Hai ragione!!!”
Allora
Harry affermò: “La spada è
nell’ufficio
di Silente e il Diadema lo stiamo per prendere. Da adesso la nostra
missione è
cercare questi oggetti”
“Prima
però dovremmo prendere il Diadema ed
andare da Silente”
“Lo
so, lo so. Almeno possiamo anche chiedere
un suo parere”
Distogliendo lo sguardo dai ritratti dei quattro fondatori notarono una
teca di
cristallo con una C di zaffiro sopra. E furono tutti e tre presi dalla
certezza
che lì dentro era racchiuso l’oggetto delle loro
ricerche: il diadema. Harry
prese tutto il suo coraggio e sollevò il coperchio. Una luce
abbagliante quasi
li accecò. Su un cuscino di velluto blu-nero era appoggiato
un diadema che
emanava una luce azzurrina, con incastonati degli zaffiri. Hermione era
a bocca
aperta. Anche Harry e Ron erano meravigliati, ma Hermione sembrava
rapita dalla
bellezza dell’ oggetto. Allungò una mano per
prenderlo, ma rimanendoci
attaccata l’ oggetto cominciò a girare e girare,
Ron la afferrò e girarono
sempre più in alto e più forte, Ron prese Harry
per il colletto del mantello.
“UNA PASSAPORTA!”
“grazie Hermione, me ne ero accorto circa venti giri
faaaaa”
Con un sonoro botto erano atterrati in un luogo familiare. Un mago
alzò gli
occhi azzurri dal foglio giallastro di pergamena.
“Bentornati”.
E
ora, come sempre, i
ringraziamenti a coloro che, in preda a chissà quale forza
benefica ci
recensiscono.
Sharry:
hei, la serpeverde
pura qua sono io, Tigre94 ci si crede solo! Ecco, e con questa
affermazione
tolgo il disturbo da questo pianeta. Comunque grazie per
complimenti,
sono contenta che ti piaccia!!!
_AqUa
PrInCeSs_:
capitoli più lunghi… mi dispiace, ma facciamo del
nostro meglio! Comunque non
mi sembra che aggiorniamo ad ogni morte di Papa, no? Dai, magari quando
diventeremo più brave potremo aspirare a otto pagine di
capitolo
Alla
prossima!