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Autore: Lost on Mars    18/03/2013    2 recensioni
Ci sono quegli amori che nascono a prima vista, uno sguardo, una carezza fatta per sbaglio, e improvvisamente tutto acquista quel senso che sembrava perduto.
Ci sono quegli amori che nascono dopo aver passato il tempo ad odiarsi, ad insultarsi, a disprezzarsi a vicenda, perché troppo codardi e intimoriti da quella sensazione strana.
Ci sono quegli amori genuini, che nascono per caso, dalla pura attrazione di due persone che impareranno a conoscersi, a diventare amici e successivamente ad amarsi.
Poi ci sono quegli amori che nascono da affetti fraterni, da un’infanzia passata a tirarsi i capelli, conoscendosi meglio dei palmi delle proprie mani, imparando ad accettare i difetti dell’altro e a tirare fuori i miglior pregi.
Si dice che quest’ultimi, siano gli amori più impensabili, illogici che possano esistere ma sono quelli più veri, quelli in cui l’amore vero si mescola ad amicizia e a fratellanza.
Infondo innamorarsi della persona con cui si è cresciuti per dodici anni non è una tragedia, no?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Come da copione, quella stessa sera i Sala Comune io e Fred ci eravamo messi davanti alla scale che portavano ai dormitori maschili e facevamo passare solamente chi volevamo noi, ergo, chiunque non fosse George.
In effetti, non erano poche le persone che si chiedevano cosa facessimo lì immobili come sue statue per tutta la sera mentre saremmo potuti essere in Sala Comune a fare altro – la simpatia di Lee non aveva confini – in ogni caso, in Sala Comune c’era Ron, quindi l’altro che intendeva Lee si sarebbe potuto limitare ad abbracci e baci sulla guancia in incognito mentre qualcuno ci copriva, il che avrebbe implicato George che quella sera, se gli avessimo chiesto una cosa del genere ci avrebbe mandato a quel paese e sarebbe andato a fare altro con Angelina, per questo noi eravamo a guardia delle scale.
Tornando a noi e alle battute squallide a sfondo non decisamente adatto a persone deboli di cuore di Lee, la Sala Comune si svuotava col passare del tempo e né Angelina né George avevano avuto la brillante idea di andare a dormire, pensavo che ormai ci fossero rimasti solo loro due perché anche Ron, Harry ed Hermione si erano ritirati nei dormitori, e in genere loro rimanevano svegli fino a tardi a macchinare sulla Umbridge.
Era giunto il momento di passare all’azione vera e propria, la guardia alle scale non aveva entusiasmato particolarmente nessuno dei due, per questo uscimmo allo scoperto, lo trovavamo più divertente e poi diciamocelo: ero con Fred, l’avremmo fatto comunque.
Il bello è che interrompemmo i due proprio sul più bello, si era creata un atmosfera molto romantica mentre tutti erano andati via, e dire che io e Fred avremmo potuto sfruttare quella serata, ma chiarire con George era decisamente più importante.
Uscii per prima io, tossicchiando, feci finta di non aver capito cosa stavano per fare – un evento simile a quello della panchina, per intenderci – e mi guardai attorno.
Non a caso, avevo lasciato la mia sgualcita e ormai decrepita borsa su una poltrona della Sala Comune.
Se solo ripenso a tutto quello che quella borsa mi ha fatto passare, la farei benedire all’istante, è sacra.
«Angie, non vieni a dormire? Devo raccontarti una cosa» Dissi con aria del tutto innocente, era solo una piccola bugia, infondo, quali grandi danni avrebbe mai potuto causare?
Il piano era questo: dopo aver attirato Angelina nel dormitorio delle ragazze, mentre ci facevo una bella chiacchierata sul senso dell’amore e tutte quelle idiozie lì, Fred sarebbe sgattaiolato nella Sala Comune dal suo caro fratellino ormai privato della sua dama dalla sottoscritta, e anche lui, sebbene con toni decisamente meno sentimentali e melensi dei miei avrebbe fatto un bel discorsetto a George.
E la cosa filava perfettamente, fatto sta che non ci fu nessun tipo di intoppo, per fortuna, fu solo molto buffo il fatto che il piano si svolse, senza che noi facessimo niente.
«Oh, sì, arrivo subito» Detto ciò Angelina salutò George con un semplice gesto della mano, molto freddamente, ma non aveva alcuna importanza la sua paura di essere scoperta, tanto io sapevo già tutto.
George alzò timidamente la mano, l’amore me lo stava rimbecillendo, non potevo permetterlo, d’altra parte anche Angelina sembrava più imbambolata che mai, non si comportava in quel modo nemmeno quando, un anno prima, Fred l’aveva invitata al ballo e successivamente chiesto di essere la sua ragazza.
Beh, in quell’occasione si era limitata a saltare di qua a di là abbracciando tutti come non ci fosse un domani, non che fosse molto normale, ma in questo caso rischiavo veramente di perderla.
«Bene, Angie, so alla perfezione che non ci sono state lezioni extra per recuperare nessun Troll in Incantesimi. Primo: Vitious non mette mai Troll; secondo: sia tu che George andate molto bene, perciò non credere che mi berrò la storia delle ripetizioni» Dissi a voce piuttosto bassa, era tardi e anche se non tutti dormivano, non ci tenevo a svegliare nessuno.
Io ero seduta sul mio letto e Angelina sul suo, dato che si trovavano l’uno accanto all’altro, non c’era stato bisogno di nascondersi da nessuna parte.
La luce era poca, mi vidi Angelina arrossire.
«Tu di preciso cosa sai?» Mi chiese.
Bene, voleva che le dicessi tutto ciò che sapevo, che in sostanza non era molto, ma era abbastanza da capire tutto.
«So che Lee è andato da Zonko da solo questa mattina perché George era – ehm – occupato a fare altro su una panchina in uno spiazzo leggermente fuori dalle vie del villaggio, nonostante avesse detto a Fred che eravate solamente buoni amici e che tu avevi bisogno di qualche ripasso per Incantesimi» Dissi con molta disinvoltura.
Angelina aprì la bocca, come per dire qualcosa, poi chiuse gli occhi, sospirò e infine parlò.
«Va bene, io e George…insomma è un rapporto abbastanza complicato, anche perché fin’ora lui non mi ha mai chiesto di essere la sua ragazza e…» Era molto nervosa, lo capivo perché stava gesticolando pericolosamente, avrebbe potuto ammazzare qualcuno! Però che era sera tardi e nessuno si aggirava tra i nostri letti, la vita di tutte era salva.
«Mi fa piacere, però mi sembra un po’ strano, l’anno scorso eri fissata con Fred» Dissi, e forse nel modo in cui pronunciai quelle parole si poteva captare un pizzico di gelosia nella mia voce, ma davvero un pizzico. «E ora George» Continuai.
«Oh, no, non capisci, lui è totalmente diverso da Fred» Mi disse Angelina, le brillavano gli occhi, l’amore giocava davvero brutti scherzi.
«Caratterialmente, loro sono due persone diverse» Continuò.
E chi meglio di me poteva saperlo? Voglio dire, io ci ero cresciuta, conoscevo i gemelli meglio delle mie tasche.
Fisicamente erano completamente uguali, qualche minuscolo dettaglio mi permetteva di riconoscerli, come un piccolo solco tra le sopracciglia di George che Fred non aveva, oppure il fatto che Fred avesse il mento leggermente più spigoloso di quello di George; però se li si guardava dentro, lasciando star il loro aspetto esteriore non erano uguali, c’erano mille differenze.
Fred era un po’ più estroverso di George che al contrario di suo fratello non aveva un briciolo di buon senso e si cacciava perennemente nei guai, non che Fred fosse un santo pronto a salvare il mondo dall’autodistruzione, ma talvolta si rendeva conto che forse stava esagerando.
Esatto, talvolta perché il più delle volte non esitava ad assecondare George e a creare i disastri più terrificanti, geniali, ma terrificanti.
«Beh, buona fortuna, sono felice per te» Dissi, e così sparii di nuovo per le scale, lasciando Angelina a rimuginare sulle mie semplici e frettolose parole, ero sincera quella volta, niente falsi sorrisi, solo la pura verità.
Mi faceva piacere che Angelina e George stessero insieme, anche se la cosa poteva avere i suoi lati negativi, quel che serviva al momento era vivere il lato bello delle cose, viverlo completamente.
Avevo la sensazione che Fred fosse ancora a parlare con George in Sala Comune, il mio sesto senso però, non era infallibile e si sbagliò, infatti la stanza era vuota.
Poco male, sarei andata nel dormitorio dei ragazzi, volevo e dovevo sentire anche la versione di George, e poi Charles Scott, quell’idiota che  mi face andare dalla McGranitt per avermi trovata avvinghiata a Fred una mattina, aveva finito gli studi e ora il Prefetto era Ron, di certo lui non avrebbe fatto sfuriate.
Spalancai la porta non curandomi che era molto tardi, comunque a differenza del dormitorio femminile, quello maschile era ancora interamente sveglio, salutai Lee e qualcun altro di dubbia conoscenza con la mano e mi avvicinai al letto di Fred, attaccato a quello di George dove i due stavano parlando tranquillamente.
«Buonasera!» Esclamai buttandomi accanto a Fred.
George sembrò preoccuparsi per un momento poi si affrettò a cambiare discorso: la stagione del Quiddich, Baston che non c’era più ad Hogwarts…
«Angelina diventerà capitano! È così contenta» Buttai lì, giusto per far cadere l’argomento su di lei.
George ad n tratto sembrò che stesse per strozzarsi con la sua stessa saliva e Fred rideva di sottecchi, coprendosi la bocca con le mani.
«Che c’è? Ho detto qualcosa di divertente senza accorgermene? Fred!» Dissi cercando di rimanere seria e ignara di tutto.
«George, lei sa» Disse Fred cercando di smettere di ridere.
«Che vuol dire che lei sa?» Chiese George ancora con gli occhi spalancati.
«Vuol dire che dietro quel cespuglio c’ero anche io» Spiegai sorridendo.
«Tu non mi hai detto di averci spiati da un cespuglio!» Gridò George, successivamente si avventò su Fred ed entrambi caddero a terra, io mi alzai mentre osservavo la scena.
Non era una novità per me vederli picchiarsi e poi fare pace come se niente fosse, e mentre tutti i ragazzi del dormitorio si avvicinavano a noi io mi misi seduta sul letto di Fred con una mano sulla pancia per arrestare le risate.
A dire il vero tutti mi guardavano molto male, insomma i gemelli si stavano uccidendo sul pavimento e io ridevo, beh, loro non ci avevano vissuto per dodici anni.
Stavano facendo un baccano assurdo, era giunto il momento di separarli, era giunto il momento di tirar fuori la voce.
«Insomma! Smettetela immediatamente!» Urlai assumendo un tono molto simile a quello di mamma Weasley.
I due si arrestarono sul colpo e si fermarono a guardarmi.
«In piedi» Decretai e loro si alzarono. Sorrisi compiaciuta.
«Buonanotte» Dissi a voce bassa, stampai un bacio sulla guancia di George e Fred che aveva capito che gli avrei riservato lo stesso identico trattamento, non era molto entusiasta di un misero – misero, non avrei dovuto salutarli affatto – si girò repentinamente verso di me, facendo si che le nostre labbra si incontrassero, e ormai era una cosa naturale baciarlo come se stessi respirando.
Era impossibile voler smettere anche per riprendere fiato, infatti ogni volta finivamo con il guardarci negli occhi con il fiatone sorridendo come due imbecilli.
Quello di cui non avevamo tenuto conto era che quando si erano buttati per terra avevano fatto un tale chiasso che persino i ragazzi degli altri anni erano venuti a vedere cosa succedeva e ad incoraggiare la rissa.
Maschi.
E sfortunatamente per “ragazzi degli altri anni” intendo “ragazzi del quinto anno” perciò è inutile dire che Ron era nel primo girone del cerchio formatosi intorno a noi – dal quale intanto si levava un “Ohh” generale – e alternava lo sguardo da me e a Fred con un’aria piuttosto scioccata.
Crescerai, Ron e capirai che non ne potrai fare a meno neanche tu.
Cercai di apparire il più naturale possibile, mi sistemai una ciocca di capelli dietro le orecchie, sorrisi e salutai di nuovo Lee con un gesto della mano, dopodiché – per non sembrare scortese – augurai la buonanotte anche ad Harry e Ron e me tornai nel mio dormitorio.
Sembrava uno scherzo del destino come ogni volta che andassi lì, mi ritrovavo ad uscirne mentre mi fissavano tutti.
Silenziosamente, scivolai nel mio pigiama e poi nel letto ripensando a quella giornata che sembrava infinita.
Fred spinto da uno strano moto di dolcezza mi aveva portata da Madama Piè di Burro – voglio dire, non ci andava  nemmeno Ginny in quel posto! – poi avevamo scoperto George intento a fare un accuratissima visita dentistica, almeno credo si chiamino così, ad Angelina su una panchina di Hogsmeade e infine, come ciliegina sulla torta, Ron aveva scoperto che io e Fred stavamo insieme; insomma non è che glielo avessimo detto esplicitamente ma generalmente due persone che si baciano nel bel mezzo del dormitorio maschile dei Grifondoro si suppone stiano insieme.
L’importante era che non mandasse Leo da Molly per spifferargli tutto, non gli sarebbe convenuto affatto, Fred si sarebbe vendicato, eccome se lo avrebbe fatto, altro che la rissa di quella sera.
Comunque io e Fred progettavamo di rendere pubblica la cosa verso Natale, cioè, io lo avevo progettato, la parte in cui gliene parlavo doveva ancora essere messa in atto, però le buone intenzioni c’erano.
Una bella dormita era esattamente quello che mi ci voleva.


Spazio Autrice:
Ho aggiornato dopo un settimana ç_ç sono una persona orribile, lo so, spero mi perdoniate.
Cioè, avrei aggiornato ieri, ma ero fuori, quindi niente pc, quindi niente capitolo, quindi niente di niente.
Personalmente, sono contenta di come sto facendo questi capitoli, insomma la storia comincia a diventare lunga per i miei gusti e non voglio appesantirla troppo facendola diventare noiosa D:
Spero di non sfondare oltre i 25 capitoli, comunque, chi vivrà vedrà.
Adesso devo proprio scappare via, sono solo le 14:39 e mi tocca fare i compiti, dannato liceo classico, perchè non sono andata all'agrario, perchè? *mette da parte i suoi scleri quotidiani*
Alla prossima :3
-Marianne



   
 
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