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Autore: Kururu_sumeragi    18/03/2013    2 recensioni
Dopo che Gon e Killua sono tornati a Kujira e la sera hanno incontrato Kaito, giunti a casa zia Mito da loro una strana lettera d'invito mandata da un certo Hanzo del continente asiatico.
I due giovani non stanno più nella pelle e cosi decisono di incontrarsi nuovamente tutti insieme con anche Kurapika e Leorio e... ne vedremo delle belle ^_O
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gon Freecss, Killua Zaoldyeck, Kurapika, Leorio, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve a tutti e benvenuti a questo nuovo capitolo della mia fan-fiction.

Vorrei avvisare alcuni utenti che se non hanno letto il manga in questo capitolo possono trovare un piccolo spoiler sotto certi aspetti un po irrilevante, ma comunque ci tengo ad avvisare i vari lettori.

Io spero che vi piaccia e aspetto vostre recensioni ed anche vostri consigli su come migliorare la fan-fic. 
Un saluto a tutti

Settimo Capitolo.
 
PromessaX Litigio X Illuminazione



La giornata si prospettava piacevole, la temperatura era al punto giusto nonostante fosse gia stato dato il benvenuto all’ autunno, intanto in un giardino colorato, un giovane era seduto su di un albero con l’aria completamente nervosa e chiuso in se stesso, ascoltava la natura che lo circondava e rimaneva silenzioso chiudendo per un istante le palpebre per rilassarle, di tanto in tanto si limitava ad osservare il colore dei suoi occhi nello specchio d’acqua che era proprio sotto di lui, a causa del nervosismo del gesto di Hotaru erano diventati completamente rossi. Insieme a lui vi era anche una delle ancelle della piccola della famiglia Sarutobi, rimaneva al fianco del ragazzo in silenzio, attendendo che questo potesse essersi calmato per cominciare a parlargli.

Di tanto in tanto si limitava a guardare il paesaggio di quel fantastico giardino, luogo che lei stessa aveva deciso in cui portare Kurapika per farlo calmare visto che sotto certi aspetti ricordava il luogo da dove entrambi venivano. Si limitava solo ad ascoltare il nen del ragazzo, notando che vi era una piccola irregolarità, questo le faceva comprendere che era ancora nervoso.
Ma ormai stavano da troppo tempo li, rimanendo in silenzio senza  dire niente, oltre tutto c’erano cosi tante cose che avrebbe voluto chiedergli e allo stesso tempo raccontargli, ma il momento non era sicuramente quello giusto, tutta via la ragazza decise di rompere il silenzio.
 
 
- Va un po meglio… Kurapika? – domandò con tono incerto, sperando di non averlo infastidito.
- Si… - Continuò a rimanere in quella posizione senza girarsi, fissava il laghetto come se vi si fosse perso dentro, e intanto ascoltava il suono dell’ acqua che cadeva dalla piccola cascata.
- Sai… io vengo spesso in questo posto… da quando sono arrivata qui… diciamo che è il mio piccolo nascondiglio – sorrise la bionda raccontando dell’ importanza di quel posto per lei, intanto si avvicinò di più al ragazzo sedendosi vicino a lui con tranquillità.
- Sai quando vivevo nel mio clan, ho incontrato un ragazzino che ti somigliava molto, se non erro aveva anche il tuo stesso nome… -
- Forse perché quel ragazzino sono io…
- Oh veramente? – Domandò la ragazza con aria sbigottita, non aveva minimamente capito che quello era appunto il suo ex compagno con la quale avrebbe dovuto passarci la sua vita. – Sei cambiato molto, da bambino non eri assolutamente cosi.
- Hai detto bene, ero un bambino e come tale non capivo molte cose…
- Il mondo esterno ti ha cambiato, dico bene? …
- Bisogna adattarsi alle situazione che ti si parano davanti.
- Come se io non lo sapessi… - Rispose sotto voce la ragazza, anche lei sapeva molto bene che cosa significava adattarsi ad un'altra vita, specialmente nel posto in cui lei ora si trovava, da quando il vero capo famiglia si era allontanato da palazzo erano successe cosi tante cose che nemmeno lei sapeva come faceva ad accettarle.
- Che vuoi dire? – domandò il ragazzo questa volta guardando la ragazza con la coda degli occhi.
- Non sei l’unico che alla fine è uscito dal villaggio, anche io e Kurama abbiamo abbandonato il nido, le varie esperienze che abbiamo fatto ci hanno cambiate. Sono passati tre anni e ai tempi eravamo piccole, Kurama più di chiunque altro, lei è stata costretta ad una cosa che non avrebbe mai voluto, quindi te lo chiedo io e perfavore…
-Cosa?
-Abbi la decenza di non guardarla con disprezzo, lei è stata la tua compagna insieme a Pyro per cosi tanto tempo, sai come è veramente nel suo cuore, quindi non disprezzarla e ritorna con lei.
 
Il tono della ragazza era diventato completamente serio, mancava ogni sfumatura di dolcezza in ciò che aveva appena detto, e per alcuni punti di vista al giovane Kuruta il suo modo di porsi non era assolutamente piaciuto. Il ragazzo strinse forte con la mano un lembo della sua tunica blu, mentre intanto Ishtar si alzò da sopra l’albero per poi rimettersi all’ impiedi per andarsene altrove.
 
- Tu non ne hai diritto, ti rendi conto di quello che mi hai appena detto e il modo in cui lo hai fatto? Mi stai scaricando come se niente fosse e mi stai mandando da una persona che ormai non conta più nulla per me.
- Se è per questo nemmeno io sono importante per te, le persone a cui tieni da sempre sono stati i tuoi amici, Pyro e adesso ci sono Gon, Leorio e il signorino Killua. Nemmeno per tua mamma e tuo padre ci tenevi quanto tenevi a loro, tu ora parli cosi solo perché hai perso il clan, ma se gli altri fossero ancora vivi, quanto te ne importerebbe veramente?
 
Domanda che cominciò a fare riflettere per un istante il ragazzo, probabilmente ai tempi era un ragazzino, un bambino troppo piccolo e curioso e quello che effettivamente gli importava era andare all’ avventura esplorare un nuovo mondo, diverso da quello che lui conosceva, proprio come un bambino che vuole disubbidire ai suoi genitori, ma se potesse tornare indietro nel tempo, sicuramente tutto quello che vorrebbe sarebbe solo morire insieme agli altri del suo clan.
 
-Ti sei divertito?
- … Come?...
- Promettimelo, quando tornerai io avrò solo una domanda da farti…
 
Gli occhi del ragazzo si cominciarono a riempire di lacrime, come se avesse per un attimo dimenticato qualcosa che subito gli era ritornato alla mente non appena udì le parole della ragazza.
 
- E’ stato divertente? Questo sarà il modo in cui te lo chiederò…
- Dovrai vivere un avventura che ti farà dire “Si” dal profondo del cuore. – Questa ultima frase venne detta insieme sia dal ragazzo che dalla ragazza, in quell’ istante il biondo scoppiò in lacrime lasciandosi cadere sul pavimento in ginocchio. Tante cose gli erano capitate tutte in una botta, per non parlare dei ricordi passati che ritornavano a galla facendolo stare ancora più male.
La figlia del capo clan si strinse forte nelle braccia, rimanendo ferma mentre continuava a sentire la sua sofferenza. Senza nemmeno voltarsi a guardarlo negli occhi, cominciò ad incamminarsi lasciando il ragazzo da solo all’ interno del giardino.
 
Intanto nella grande sala tutti gli ospiti erano seduti intorno ad un grande tavolo mentre le guardie del corpo della signorina Miyu erano dietro di lei per proteggerla.
Buona parte dei padroni di casa erano presenti, a partire dai cugini della signorina Miyu ad arrivare al fasullo capo famiglia insieme al grande saggio.
La tensione che si sentiva in quella stanza era allucinante, come se vi fossero tante forze che si contrastavano l’una contro l’altra. Un giovane dai capelli rosso fuoco era seduto tranquillamente, mentre intanto sorseggiava con molta nonchalance una tazza di caffè, seduto accanto a lui invece vi era un ragazzo dall’ aspetto ambiguo e sinistro, i lunghi capelli neri gli scivolavano sopra le spalle ed anche lui aveva un aria molto tranquilla. Quelli che erano assolutamente in uno stato di disagio erano Gon, Killua e Leorio, assieme a loro si aggiungeva anche Mei-hua, dalla sua espressione si poteva capire che era assolutamente nervosa. Il silenzio regnava all’ interno della stanza, fino a quando il capo famiglia non decise di cominciare a parlare.
 
- Molto bene signori, io sono Yasha Sarutobi, come ben saprete mio fratello è partito per un lungo viaggio e non si sa quando farà ritorno, nell’ attesa del capo famiglia potrete pernottare all’ interno della nostra struttura e visitare anche il paese, nel caso vogliate divertirvi ci sono sempre le ancelle del palazzo che sono a vostra disposizione.
 
Sentendo quelle parole la ragazzina dai capelli violacei cominciò ad innervosirsi, scattò da sopra la sedia alzandosi all’impiedi e guardando quello che doveva essere il fratello del padre con aria furibonda – Con tutta la buona decenza, zietto io credo proprio che le ancelle del palazzo debbano essere lasciate in santa pace!
- Miyu sei una bambina non sai di cosa sto parlando.
- Non sono una bambina ed ho capito fin troppo bene quello che volete far fare alle ancelle, se vi servono delle donne andate dalle prostitute, ma in casa mia non tollero atti indecorosi.
 
La madre di Miyu ascoltando le parole di sua figlia rimase in silenzio e con aria soddisfatta di ciò che aveva detto, pertanto si senti in dovere di appoggiare la decisione della ragazza.
- La piccola ha perfettamente ragione. Come i domestici della famiglia Zaoldieck le ancelle non possono avere legami con ospiti o con i proprietari a meno che queste non decidono di abbandonare il loro posto di lavoro. Lo stesso vale anche per le guardie è la regola del palazzo! – Questa ultima parte del discorso venne molto marcata dalla madre della giovane ladra, probabilmente anche lei è stanca  dei modi di fare del cognato.
In quel momento però al saggio venne uno strano presentimento, anche perché non era normale il discorso fatto dall’ attuale capo famiglia, poiché tutti sanno dove il signor Ayato si è diretto.
- Signorino Illumi le chiedo perdono per la mia insolenza, ma a casa vostra qualche tempo fa per caso è giunto il signor Ayato Sarutobi? – Domandò l’uomo, poiché da un po di tempo la faccenda stava cominciando a puzzare.
- Mi dispiace ma non ne ho idea, ero fuori per lavoro e mia madre mi ha chiamato dicendomi che dovevo dirigermi qui per una riunione molto importante, se vuole provo a chiedere informazioni a mio nonno. – Stranamente il maggiore della famiglia Zaoldieck si era reso subito molto disponibile nei riguardi del saggio, la cosa sconvolse anche Killua che rimase interdetto dal modo di fare del fratello.
- Ha imparato a vivere sto qui? – Domandò sotto voce il ninja alla sua collega parlando tra i denti.
- No, è che si scoccia e vuole togliersi il prima possibile il sassolino dalla scarpa, probabilmente ha capito gia il problema quale è. – Rispose sempre nello stesso modo Mei-hua ad Hanzo.
-SILENZIO NULLA FACENTI CHE NON SIETE ALTRO!! SEMPRE A PARLARE SOTTO VOCE, MAI UNA VOLTA CHE FACCIATE IL VOSTRO LAVORO COME SI DEVE! LA COLPA E’ SEMPRE TUA MEI-HUA! – Urlò a raffica la giovane Naoko inveendo contro la ragazza a maggior ragione, non la poteva vedere dai tempi di quando l’ha incontrata alla famiglia Zaoldieck.
 
- Può fare silenzio? sto facendo una telefonata importante – Tono freddo e distaccato quello di Illumi  contro quella che aveva appena urlato verso la sua allieva, la voce alta e stridula di quella ragazza lo aveva leggermente infastidito, infondo l’unica donna che lui riesce a sopportare quando grida è sua madre.
La guardia del corpo rimase silenziosa e impassabile da quella sgridata fatta dalla cugina di Miyu, ed oltre tutto nel suo volto era dipinto un velo di soddisfazione che urtava i due fratelli. Intanto Gon che rimaneva fermo ad osservare la scena silenzioso si mise ad osservare uno dei presenti che era seduto al tavolo.
Anche lui come Killua e Miyu aveva i capelli argentati e rimaneva in silenzio senza spiccicare nemmeno una parola. Tutt’ ad un tratto il silenzio venne interrotto dalla telefonata.
 
- Pronto nonno, senti avrei una cosa da chiederti, ultimamente a casa nostra si è presentato Yato Sarutobi?... capisco… tra quanto arriverete?... va bene. – Finita la comunicazione il ragazzo chiuse il cellulare riponendolo all’ interno delle tasche dei pantaloni. – Mio nonno dice che il capo famiglia dei Sarutobi non è mai giunto a casa nostra in questo periodo. Hanno detto che prima di venire qui lo cercheranno. – finito di dire queste parole si limito ad osservare i volti dei vari presenti all’ interno della stanza. Intanto il suo compare se ne stava tranquillo e continuava a bere la solita tazza di caffè limitandosi ogni tanto ad osservare la giovane guardia del corpo di Miyu. In quel momento il falso capo famiglia decise di alzarsi dalla sua postazione…
 
-Bhè, mi dispiace dovervi lasciare, ma non posso trattenermi oltre, devo tornare alle faccende burocratiche del paese altrimenti molte cose non possono essere fatte… ah, volevo dirvi che tra qualche giorno ci sarà il matrimonio delle volpi, sarebbe giusto portare qualche offerta. Io vi saluto, buon proseguimento. – L’uomo si alzò dal tavolo e venne seguito dai suoi tre figli, uno di questi che era proprio quello con i capelli argentati si girò ad osservare la piccola Miyu con aria leggermente triste per poi andare a guardare anche Killua.
 
Una volta che l’uomo fu uscito dalla stanza cominciò a esserci un po più di calma, tutta via il silenzio subito venne interrotto dalla giovane Mei-hua. – Scusa vecchio – Riferendosi al saggio – Ma il matrimonio delle volpi non doveva essere tra un mese? Perché spostare la data a pochi giorni, “lo sposo” non è ancora arrivato oltre tutto.
- Non ne ho la minima idea… Sarutobi Yasha sta tramando qualcosa e sicuramente non è niente di buono, Hotaru… seguilo!
- Oh, il nonno che si smuove, evvai finalmente qualcosa di figo per la piccola Hota-chan! – Saltellava per tutta la stanza una delle ancelle di Miyu, completamente contenta di cominciare il suo lavoro – Posso anche ammazzarlo? – domanda la brunetta sempre con tono divertito, i suoi occhi rosati avevano cominciato a pulsare dall’ impazienza e saltellava allegramente nella stanza fremendo dalla voglia di cominciare. Il giovane saggio la guardò per qualche istante per poi dire – Assolutamente no, perché c’è qualcosa che non va bene, quindi limitati solo a tenerlo sotto controllo… e ti prego bambina mia, fai attenzione a non farti beccare. – Questa parte della frase il vecchio la disse con molta tristezza, la ragazzina si girò per un istante seria guardando il vecchio per poi sorridere. Si avvicinò alla finestra dalla quale fece un lungo balzo uscendo dalla stanza.
 
- Hotaru è veramente una ragazza abile – disse il giovane Gon continuando ad osservare la finestra da dove era appena uscita la ragazzina, sul suo volto era stampato un sorriso ammirevole nei confronti di quella ragazzina, cosa del quale lo stesso Hisoka se ne rese conto, tutta via gli occhi del rosso erano leggermente tristi. Si limitò ad abbassare la tazza di caffè alzandosi per poi uscire dalla camera.
- Che cosa è preso a Hisoka? – Domandò il ragazzino dai capelli argentei
- Non saprei, ma hai visto come ha guardato per un attimo Gon? – Domandò l’aspirante medico.
- Bha probabilmente è solo geloso – Rispose la giovane Mei-hua alle domande dei due.
- Geloso?
- Si, sai come è? Quando il tuo giocattolino non fa più quello che vuoi è difficile da separarsi. – La ragazza si limitò a guardare Illumi con la coda dell’ occhio.
- Non capisco perché mi guardi in quel modo Mei, infondo sono solo il tuo “vecchio maestro” – Disse il bruno cominciando ad alzarsi anche lui probabilmente per andarsene anche lui a zonzo. – Scusatemi, ma dato che la  seduta è tolta, io vado a svolgere alcuni miei impegni di lavoro che ho da fare qui, ci si vede ingiro. – ed anche lui uscì dalla sala proprio come fatto precedentemente da Hisoka.
 
- Quei due non la contano giusta… - disse il ragazzino dai capelli argentei, per qualche strana ragione si mise a fissare sia l’anziano della casa che la madre di Miyu ed entrambi avevano un espressione angosciata, probabilmente quella situazione li stava mettendo ad un grandissimo stress psicologico, ma soprattutto la cosa  che non riusciva a comprendere era perché darsi cosi tanta pena per l’ ancella della sua ragazza, specialmente Hotaru. Anche il vecchio saggio insieme alla mamma di Miyu lasciarono la stanza. Gon e Killua come loro solito si annoiavano a rimanere rinchiusi li dentro, cosi insieme alla piccola Miyu uscirono dal palazzo per andarsi a fare un giro. Intanto all’interno della stanza erano rimasti solo Leorio, Mei-hua ed Hanzo, fino a quando non giunse anche Ishtar insieme a Kurapika. Anche loro si sedettero insieme a agli altri tre, Mei-hua ed Hanzo illustrarono la situazione ad ishtar poiché vi erano alcune cose che non erano state capite, e la situazione sfortunatamente non aveva preso una bella piega, specialmente dopo una risposta ricevuta da Ishtar.
 
- Che cosa? – Domandò la bruna rimanendo sconvolta  come a non voler credere alle sue orecchie, e di sicuro non fu l’unica all’ interno della stanza a rimanere sconvolta. – E tu una cosa cosi delicata me la vieni a dire in questa maniera? – Altra domanda fatta alla bionda.
-Io non… so per quale ragione me la sono ricordata adesso, era come se l’avessi rimossa completamente… - Si manteneva la testa non capendo effettivamente cosa le stava succedendo e perché molti fatti non li ricordava. Tutt’ ad un tratto la bruna  presa da un violentissimo scatto di rabbia si alzò dalla sedia afferrando la bionda dalla maglietta e lanciandola violentemente sul pavimento. Non appena Kurapika vide Ishtar a terra subito si avvicinò a lei per difenderla.
 
- Ehi calmati, non è colpa sua se è successo quell’ incidente alla vostra amica!
- Tu tipo, forse non hai capito bene, ma ti pare bello sentirti dire dopo più di un anno dalla tua fidata amica che la tua adorata sorellina quando è tornata a casa è stata trovata svestita su di un tavolo in preda ad un violentissimo  shock? E a Miyu quando accidenti hai intenzione di dirlo? – La ragazza dai capelli dorati si alzò di scatto verso la bruna afferrandola per le braccia e stringendola.
- COSA CAVOLO PENSI CHE A ME NON E’ MAI DISPIACIUTO? IO NON HO MAI POTUTO FARE NIENTE, ERO APPENA ARRIVATA ED OLTRE TUTTO NON SI E’ MAI SAPUTO CHI FOSSE STATO IL COLPEVOLE.
- SEI UNA STUPIDA ISHTAR, DALLE PAROLE DEL SAGGIO SI E’ PERFETTAMENTE CAPITO CHI E’ IL PORCO DI TUTTA QUESTA STORIA, SPECIALMENTE E’ SVELATO IL MOTIVO DEL PERCHE’ HOTARU VUOLE AMMAZZARLO, PENSA PRIMA DI APRIRE QUELLA STUPIDA BOCCA!!
 
La bionda lasciò subito le braccia dell’amica, dispiaciuta per quello che aveva appena detto, probabilmente  avrebbe dovuto avere un minimo di tatto nel raccontare quella vicenda, ma sotto alcuni aspetti lei non ricorda nemmeno bene come era andato il fatto. Gli occhi di Ishtar si riempirono di lacrime e senza dire niente si girò per poi uscire dalla stanza. Il biondo si alzò da terra continuando ad osservare la porta da dove era appena uscita la ragazza, Leorio come suo solito non poté fare a meno di dire la sua, si alzò dalla sedia mettendosi di fronte alla bruna.
 
- Ehi, lo sai che hai esagerato con la tua amica, no?
- …
- Non dovresti darle una colpa tanto grave.
- Sei tu che non capisci la gravità della situazione!
- La gravità della situazione è che per colpa tua ora una persona che cerca ogni giorno di fare del suo meglio si sta sentendo “inutile”, non hai mai pensato alla tua amica quante cose le passano per la testa, quali sono i suoi pensieri, i suoi desideri.
- Ishtar non desidera nulla…
- Sei veramente sicura che lei non desideri nulla?
- Senti, ho sbagliato… dovevo sfogarmi..
- Non ci si sfoga sulle persone! Cosa pensi che siano oggetti? Che non abbiano dei sentimenti?
- Io non…
- Mei-hua, hai mai pensato che con le tue parole potessi ferire le persone? Dire la verità va bene, ma disprezzare anche una persona mentre gliela si dice è un altro paio di maniche.
 
Nella testa della ragazza era come se gli si fosse aperto un grandissimo vortice pieno di incertezze, le parole che il giovane medico gli aveva appena detto la stavano facendo ragionare. Per una volta dentro di lei, ha sentito il bisogno di piangere, le lacrime cominciarono ad uscire dagli occhi della ragazza, questi ultimi per un attimo era come se si fossero illuminati di luce propria, quella che lei aveva perso stando ad allenarsi insieme ad Illumi. Mei- hua chiuse gli occhi uscendo anche lei di corsa dalla stanza, il ninja pelato rimase per un attimo perplesso.

 

- Accidenti, è la prima volta che la vedo piangere…
- Forse ho un tantino esagerato – Si massaggiò il capo il giovane medico, sentendosi incolpa.
- No Leorio, non preoccuparti, Mei si meritava una strigliata come questa… Nemmeno le parole del saggio le fanno questo effetto, è sempre stata un tipo strafottente.
- Io non credo che lo sia… - s’intromise Kurapika
- Come? – Domandò il pelatone.
- La sua reazione è stata troppo violenta e non si è riuscita a controllare, se ricordate bene quando Ishtar ha danzato sul palco Mei-hua è stata l’unica a mantenere un certo controllo, se da come dite è stata l’allieva di Illumi uno che di freddezza ne ha da vendere, mi sembra strana tutta questa perdita di auto-controllo.
 
Mentre i ragazzi continuavano a parlare e a farsi varie delucidazioni sul perché Mei-hua si fosse incazzata in quel modo, la ragazza dai capelli corvini era distesa sul suo letto a osservare il soffitto. Gli occhi erano ritornati nuovamente neri, si alzò da sopra il materasso per poi cominciare a spogliarsi, dopo di che si gettò nella doccia dove cominciò a lavarsi, le parole di Leorio continuavano a rimbombarle nella mente come se fossero un eco continuo. Non appena ebbe finito la doccia si gettò sopra il letto completamente priva di vestiti sul quale dopo poco si addormentò lasciando cosi che la notte la coccolasse.

TO BE CONTINUED...

   
 
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