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Autore: Holly 8    18/03/2013    4 recensioni
Prologo
Il demone mi teneva per la gola e il mio corpo era bloccato contro il muro,I suoi occhi erano fissi nei miei!Sapevo cosa mi aspettava in fondo me l'ero cercata volevo solo vendicarmi. Ma la vendetta non porta mai a una buona soluzione!La vendetta non cancella il dolore non riporta in dietro le persone che ami,ti lascia soltanto quel ’enorme vuoto che non si colmerà mai.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Non si sentiva in colpa per quello che aveva fatto. Anzi ne era quasi divertito. “E dai non ti arrabbiare!” “Guarda il lato positivo, Hai dormito per trentasei ore!” Per me non c’era stato niente di divertente, trentasei ore di “Tortura visione” senza interruzione pubblicitaria. “Soprattutto niente incubi!” Era davvero convito di non aver fatto niente di male, aveva pensato davvero di avermi fatto un favore. La mia rabbia esplose. “E propri qui che ti sbagli!” Il suo viso cambiò espressione, passò da divertito a quello preoccupato. “Che stai cercando di dire?” “Che li ho avuti comunque!” “Più cercavo di svegliarmi più non ci riuscivo!” “Tu non hai idea di quello che hai fatto!” Appoggiò la tazza sul tavolo e mi venne in contro. Aveva la sua espressione da cucciolo triste e spaventato e cerco di giustificare il suo gesto. “Io volevo solo aiutarti, non farti del male.” Il tentativo non era stato dei migliori, anzi era stato proprio un fallimento. “Sam.” “La prossima volta che vuoi aiutarmi chiedimelo.” “Adesso se vuoi scusarmi, ho bisogno di prendere un po’ d’aria.” M’infilai le scarpe poi la giacca e anche lui. Voleva venire con me. Avevo bisogno di pensare e farlo con Sam che mi seguiva, non sarebbe stato facile. “Voglio stare un po’ da sola.” Sembrava restio sul volermi accontentare ma lasciò stare. Io mi defilai senza guardarmi le spalle e uscii dal Motel. Mentre camminavo lungo la strada principale, iniziai ha riflettere su tutto quello che era accaduto negli ultimi mesi. Ero stanca e confusa, non avevamo risolto niente. E forse non lo avremmo mai fatto. C’era qualcosa di sbagliato in tutto questo! Dare la caccia ha Lilith era sbagliato perché avremmo finito solo con il farci ammazzare. Io avevo sbagliato pensando che tutto questo mi avrebbe aiutato. Invece mi aveva trascinato in un baratro che non aveva fondo. Mi fermai davanti ad una vetrina a guardare la mia immagine riflessa. E mi resi conto c’era qualcos’altro oltre a me. Un uomo con un impermeabile beige ed emanava un senso tranquillità quasi in reale, appoggiava la mano sull’avambraccio di Dean. Mi voltai di scatto presa dal panico, ma non c’era nessuno. Pensai fosse solo la mia immaginazione, ma una parte di me sperava profondamente che fosse reale. Forse quell’uomo sarebbe riuscito a dargli la pace e a salvarlo dalla perdizione. Il mal funzionamento di un lampione mi ridesto dai miei pensieri, alzai il viso giusto il tempo di accorgermi che non era l’unico ad aver quel problema.”Demoni”. Mi guardai attorno e notai dei magazzini dismessi. E mi resi conto di essere finita nella zona industriale. Cercai la pistola dietro la schiena sotto il giubbetto di pelle ma l’avevo dimenticata al Motel. Decisi di tornare in dietro ma fu troppo tardi. La porta del magazzino di fronte a me si stava per aprire. Mi accostai sul lato del magazzino il più lontano possibile dalla luce. Se mi avessero visto, sarei sicuramente morta. Mi maledii per essere uscita senza telefono e pistola. Non li avrei di certo uccisi ma sarei riuscita a scappare. “Vieni fuori!” “Sappiamo che sei li!” Ero in pratica fottuta. La mia parlantina non mi avrebbe salvato la vita! Uscii allo scoperto. Erano in due. Uno possedeva un ragazzo di circa di vent’anni l’altro un uomo di circa quarant’anni ed era ben vestito. Fu il giovane a parlare. “Garda, guarda un po’ chi c’è!” Cercavo di mostrarmi più sicura possibile. Non gli avrei reso cosa facile. Alzo il braccio, mi ritrovai inchiodata al muro senza potermi muovere. “Che ci fai qui tutta sola in questo?” Lo guardavo dritto negli occhi non avrei mai distolto lo sguardo. “Volevo farvi a pezzi!” Una risata a dir poco inquietante gli usci dalle labbra. Si avvicino a me e mise una mano intorno al collo e inizio a stringere. “ Divertente!Ma sei disarmata!” Mi mancava l’aria, stavo annaspando e lei stringeva sempre di più. “Lasciala!” Fu il demone ben vestito a parlare. “ Sai chi è?” Il demone più vecchio sorrise. “So benissimo chi è!” “Ma non abbiamo il tempo di giocare, perciò lasciala e andiamocene!” Quello giovane mi mollò, mi accascia a terra, mi afferrò per i capelli e disse “Non finisce qui!” E sparirono. Rimasi a fissare il punto dov’erano scomparsi e iniziai a piangere. Poi i lampioni ricominciarono a lampeggiare e le lampadine esplosero. All’improvviso il vicolo si riempie di luce. Era bianca come quella che avevo visto nel mio ultimo incubo, accompagnata da una voce. Poi il buio mi avvolse. ***Sam*** Erano passate cinque ore da quando aveva lasciato il Motel. Avevo provato a chiamarla ma aveva dimenticato il cellulare. La cosa peggiore era che aveva lasciato anche la pistola. Cosa che mi aveva fatto agitare ancora di più. Provai anche a fare un paio di giri in torno al Motel, sperando che non si fosse allontanata ma non la trovai. Mi restava soltanto una cosa da fare, chiamare Ruby. “Ciao Sammy!” “Ruby devi farmi un favore!” Aspettavo una sua risposta, girai su me stesso e me la ritrovai davanti. “Devi aiutarmi ha cercare Ellie!” Incrocio le braccia al petto, scocciata. “Mi hai fatto venire qua per cercare la ragazzina?” Ero già nervoso e il suo atteggiamento non mi aiutava. “Senti!” “E in grado di cavarsela da sola!” Ero arrivato al limite della sopportazione e sbottai “No non è così!” “E uscita cinque ore fa!” “Senza telefono e pistola!” “E ci troviamo in una città piena di presagi demoniaci!” “Quindi per favore aiutami ha trovarla!” Abbassò le bracci e cambiò espressione. “D’accordo va bene!” Girammo per tutta la città chiedendo ai passati e hai proprietari se l’avessero vista ma niente. Era come se fosse scomparsa nel nulla. Decidemmo di tornare al Motel. Sperando di trovarla li. Se fosse stato così, gli avrei fatto una predica che non si sarebbe mai dimenticata. “Mi dispiace Sammy!” Non sapevo più cosa fare speravo soltanto che non fosse morta. Qualcuno busso alla porta. Guardai Ruby e andai ad aprire. Mi ritrovai Dean davanti. Lo trascinai dentro la stanza e lo inchiodai al muro puntandogli il coltello alla gola. “Che cose sei tu?” “Sono io Sammy!” “Sono Dean!” Mi allontanai da lui Gli dissi di alzare una manica della giacca e gli graffiai il braccio con il coltello, usci del sangue. Passai al sale e poi all’acqua santa ma niente. Era davvero lui. Ci abbracciamo. Ruby si schiarì la voce “Scusate!” “Ma credo di dover andare!” Mi voltò verso di lei. “Si ok va bene!” “Ti chiamo io.” Non avevo pronto un nome. “Kristy!” Mi voltai verso Dean che si guardava in torno, sapevo cosa stava per chiedermi. “Dov’è Ellie?”
   
 
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