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Autore: Diabolique    05/10/2007    4 recensioni
Uno specchio incantato, uno ragazzo interessato, una ragazza ignara di essere... Lo spettacolo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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AAAAAAH

AAAAAAH! Sono dannatamente in ritardo lo so :D Mi farò perdonare!!

Ah, naturalmente alcuni pezzi di questo capitolo sono presi dalla… recita. :D

 

Il vecchio preside sussultò alle parole del ragazzo. Si sistemò meglio gli occhialetti a mezzaluna sul naso e poi tornò a guardarlo.

 

“Recita, Signor Malfoy?”

 

“Recita, Signor Preside. Precisamente Zabini aveva pensato a un qualcosa di Shakespeare.”

 

Il preside sorrise.

 

“Oh, no. Niente Macbeth. Ci ero quasi cascato. Troooppe morti ragazzi, non ve lo posso concedere, c’è il rischio che vi avvelenate sul serio, che vi pugnalate alle spalle… Anche se poi sembrerebbe tutto più realistico…”

 

Mentre il vecchio rimuginava, la professoressa guardava il biondo con il suo solito cipiglio.

 

“Già. Per un attimo anche io avevo pensato che i signori avessero avuto una idea interessante.” Sospirò e si allontanò lentamente dalla scrivania.

 

Zabini, Malfoy, seguitemi. E’ arrivata l’ora per voi di tornare nelle vostre stanze.

 

Blaise guardò Draco speranzoso. No, non era possibile. Un Malfoy non si arrende. E infatti nel suo viso si era liberato un ghigno, neanche troppo malefico.

 

Signor preside, a dir la verità Zaini non pensava minimamente a Macbeth. Si, devo ammettere che anche nella tragedia che ha scelto lui ci sono dei morti ma beh, Shakespeare… Insomma, mi trovi qualche tragedia che non sia una tragedia!”

 

Alle parole del ragazzo il preside ,che aveva ancora una certa aria pensierosa, si scosse e tornò a guardare il ragazzo. Anche la donna tornò dietro la scrivania, vicino al collega.

Tutti e tre lo guardavano curiosi.

 

Uff, in effetti è banale ma… Fa sempre il suo effetto no? E poi… GH!

 

Il ragazzo inspirò a fondo e poi, aprendo lentamente le labbra e con gli occhi fissati su nessuno dei tre disse ciò che gli altri aspettavano di sentire. La sua recita. Sarebbe stata la sua recita.

 

Romeo e Giulietta. Mi pare ovvio. E come protagonisti, come le ho detto…”

 

“Uh, io scommetto che sarebbe fantastico lei Malfoy nei panni del protagonista. Ribelle ma romanticone…”

 

Eppure, giurerei di aver visto a questa donna gli occhi a cuoricino…

 

“Si, in effetti professoressa non posso darle torto. E come Giulietta sarebbe perfetta qualsiasi delle grifone!... Che ne so… Anche la Wesley!”

 

Bleeeeeh! No, io la sorella di Lenticchia non la voglio!

 

“Beh, in effetti professoressa non posso darle torto, ma come Giulietta avrei in mente la sua alunna preferita.”

 

A quelle parole la donna guardò stupita il ragazzo.

 

“Oh. La signorina Granger?”

 

Esatto professoressa. Naturalmente dovremmo fare delle prove, però devo ammettere mio malgrado che la trovo espressiva in qualsiasi frangente, quindi sarebbe perfetta anche se dovesse recitare solo con i gesti.

 

La donna sorrise.

 

“Bene Malfoy.”

 

 

La ragazza passeggiava per i corridoi. Erano passati due giorni da quando aveva scontrato Malfoy che cantava e non riusciva a capacitarsene. In pratica, se prima era nei suoi pensieri per il novantanove per cento al giorno, negli ultimi tempi il cento era assicurato.

 

Camminava e pensava, i soliti libroni nella cartella pesante e lo sguardo in avanti, il portamento fiero da mezzosangue. La professoressa Mc Granitt le andò incontro.

 

“Oh, Signorina Granger. Abbiamo bisogno di lei per un compito extrascolastico.

 

Oh. Wow. Strano.

 

“Una recita Signorina Granger. Mi hanno richiesto di chiamarla per il ruolo di protagonista e… Beh, le ammetto che non è accettato un rifiuto.

 

La ragazza sospirò. Con uno sguardo misto tra il se-proprio-devo e lo-faccio-volentierissimo si accinse a seguire la donna, chiedendole naturalmente su cosa fosse incentrata la recita.

 

“Vedrai” rispose la professoressa sorridendo.

 

 

Le due figure si avvicinavano alla Stanza delle Necessità. Non ci fu bisogno che Hermione pensasse a qualcosa. La Mc Granitt la portò dentro con se quasi coprendole il viso.

 

Quando una Hermione Granger stupita entrò nella stanza, un Silente sorridente e una Mc Granitt sovra eccitata si stavano sedendo su due sedie fatte apparire in quel momento. La scenografia davanti alla quale si trovava era stata fatta da Silente in persona, che si era preso a cuore la preparazione della recita.

 

Nella stanza si trovava anche qualcun altro. Ansioso di poter entrare in scena nel momento migliore. Speranzoso che la ragazza fosse brava come lui si immaginava. Gli occhi gli brillavano mentre la osservava arrossire.

 

“Io… Ehm. Professore, può spiegarmi cosa faccio qua?”

 

“Giulietta. Cara, ti prego. So che conosci Shakespeare a memoria. A braccio, qualsiasi monologo di Giulietta ti venga in mente, lo voglio vedere. Grazie” disse il vecchio preside sorridendo beato.

 

La ragazza sospirò. Poi assunse uno sguardo tenero, allo stesso tempo triste. Era proprio vero, poteva recitare anche senza parlare. Aprì le labbra e, sbattendo una volta le palpebre, iniziò con il suo monologo preferito.

 

O Romeo, Romeo!

Perché sei tu Romeo?

Rinnega tuo padre; e rifiuta il tuo nome: o, se non vuoi, legati solo in giuramento all'amor mio, ed io non sarò più una Capuleti.

Il tuo nome soltanto è mio nemico: tu sei sempre tu stesso, anche senza essere un Montecchi.

Che significa "Montecchi"?

Nulla: non una mano, non un piede, non un braccio, non la faccia, né un'altra parte qualunque del corpo di un uomo.

Oh, mettiti un altro nome!

Che cosa c'è in un nome?

Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un'altra parola avrebbe lo stesso odore soave; così Romeo, se non si chiamasse più Romeo, conserverebbe quella preziosa perfezione, che egli possiede anche senza quel nome.

Romeo, rinunzia al tuo nome, e per esso, che non è parte di te, prenditi tutta me stessa!

 

Uh, la mia parte preferita. Sarà meglio entrare in scena e dimostrarle che valgo qualcosa!

 

Il ragazzo biondo, senza farsi vedere, si avvicinò alla ragazza e le bisbigliò in un orecchio la sua parte.

Io ti piglio in parola: chiamami soltanto amore, ed io sarò ribattezzato; da ora innanzi non sarò più Romeo.

 

La ragazza si scosse. Non si aspettava di trovarsi già un Romeo davanti e ,per giunta, il suo Romeo era il suo nemico giurato, figlio di un mangiamorte, serpeverde, bello da morire, occhi stupendi e tutto il resto…

 

Malfoy?”

 

Granger. Oh, già, scusami… Giulietta.”

 

E tu saresti? Tebaldo? Il principe dei gatti?”

 

“No, mia cara… Io sarei il tuo amato.”

 

La ragazza arrossì, nella speranza che la finzione potesse diventare realtà. Casualmente il pensiero era lo stesso anche per il biondino. Solo un leggero tossire li risvegliò, dato che si erano bloccati a guardarsi negli occhi.

 

Hem. Ah, bene, avete già fatto un po’ più amicizia… Bene, le parti sono vostre. Voglio molta preparazione da parte vostra e soprattutto, dato che siete anche caposcuola e prefetti, voglio che siate qua anche per la scelta degli altri attori. E’ tutto, potete uscire.”

 

Un sorriso si levò dalla bocca del biondo. Guardò la mora e la oltrepassò, uscendo dalla stanza.

 

E prima o poi dovrai anche baciarmi!

 

 

AH! Scusate per il ritardo!!!... Ho cercato di fare tutto più lungo, più corposo, adesso sapete di che “recita” si tratta… :D

Grazie per le recensioni, come sempre utilissime!!!

 

  
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