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Autore: Iso Mary    18/03/2013    1 recensioni
In un mondo dove tutto va a rotoli, il nostro protagonista Joshua perde il lavoro e disperato si reca al parco per porre fine alla sua misera vita … e proprio qui incontrerà Lili, un angelo salvatore, come lui la definisce, malata di leucemia di cui si innamorerà perdutamente. Solo allora capirà il vero significato della vita, cercando di porre rimedio ai suoi errori e apprezzando ogni minimo istante della loro esistenza , insieme.
Dedico questo romanzo al piccolo Giacomo, un bimbo di soli 10 anni che già si ritrova a combattere contro questo brutto mostro denominato leucemia: coraggio campione, vedrai che vincerai tu!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il piano di riappacificazione era semplice: accompagnare madre e figlia nel loro appartamento, con la scusa di prendere i vestiti estivi e sperare che Cesare fosse così determinato ed efficace da convincere Olimpia a rimanere lì, con lui. Avvisò Lili dei suoi progetti e la ragazza fu molto fiera dei suoi buoni propositi < Sei davvero stupefacente: ti fa molto onore ciò che stai facendo!> < Mi sono intenerito nel vedere piangere quell’uomo che io credevo indistruttibile. Si sta impegnando molto per rimettersi in gioco con la sua famiglia e io credo che anche lui, come tutti, abbia diritto ad una possibilità> rispose Joshua. Così una sera, negando spudoratamente la presenza del cognato, accompagnò le “sue” ragazze nella loro vecchia dimora, trascinando a fatica Olimpia , che si lamentava di non avere più intenzione di entrare in quella casa < Non voglio vedere né lui, né il nostro appartamento, simbolo evidente del nostro matrimonio fallito. Non capisco ancora come tu abbia fatto a convincermi a venire!> disse la sorella < Lo sai che io non conosco l’ordine della tua roba e non saprei proprio come muovermi a casa tua!> si giustificò il fratello. Entrarono in casa e Olimpia fu immediatamente attratta dall’ordine e dalla pulizia che regnava. Nella sala, come in cucina e in tutte le stanze erano montate alle finestre delle tende nuove in fibra naturale , con colori spettacolari, che da sempre la moglie avrebbe desiderato, esprimendo più volte il desiderio di volerle comprare, le poche volte che erano usciti insieme a passeggiare sotto i portici. Aveva , però, da tempo abbandonato l’idea , non avendo nemmeno i soldi per pagare le bollette. Vedendole piazzate perfettamente a casa sua, rimase disorientata. Cesare era seduto al tavolo della cucina, in silenzio, con un mazzo di rose rosse per la moglie e un regalo per la figlia. Aurora, appena lo vide, gli corse incontro, dandogli un bacio < Ciao papà!> disse la piccola < Ciao amore mio, come sei cresciuta! Mi sei mancata da morire! Ti ho preso un regalo, spero ti piaccia> < Grazie papà, ma sei sicuro che…> e rimase in silenzio < Che possa permettermelo? Sì tesoro, il papà non gioca più: si sta facendo aiutare da uno specialista per guarire dal vizio del gioco: è più di un mese che non frequento un bar> < Bravo papà. Lo sapevo che ce l’avresti fatta! Vero che è stato bravo papà?> esclamò la bambina, rivolgendosi a sua madre < Ormai è troppo tardi> rispose lei < Anche l’ultima volta mi avevi promesso che avresti smesso, e invece: ho visto come è andata a finire> < No Olimpia, questa volta è diverso, io sono diverso. Non voglio stare nemmeno più un secondo senza di te, senza di voi! Dammi una possibilità, ti prego: non te ne pentirai> < Ora smettila di dire cazzate: lo sappiamo tutti e due che non c’è più nulla da rimettere in piedi nel nostro matrimonio> < Non parlare così, possiamo farcela, posso farcela se tu mi sei vicina!> < Non voglio più sentire nulla: Aurora ed io finalmente abbiamo una casa, uno stipendio fisso da gestire, senza più la paura di trovare il conto svuotato e possiamo sempre contare su Joshua, che è disponibile per andare a prendere la bimba , anche in capo al mondo. Non la lascia mai da sola e affamata , abbandonata a se stessa. Vieni Aurora, andiamocene!> ma la piccola non si mosse < Ho detto vieni, torniamo a casa> < Siamo già a casa, mamma!> rispose la piccola < Senti, non mi fare arrabbiare, ho detto che dobbiamo andare!> < Io voglio stare qui , con papà> < Fantastico, ora te la sei pure comprata con quel regalo!> < Non è per il regalo, mamma: io credo a papà e se dice che si sta impegnando per noi, penso proprio che dovremmo ascoltarlo e provare a rimettere in piedi la nostra famiglia!> La sorella, spiazzata da tanta saggezza, si mise a piangere e rispose < E’ tuo padre, fai come vuoi, ma io non starò qui a vedere nuovamente la nostra famiglia distrutta dal gioco!> e si avvicinò alla porta, per andarsene, Cesare le corse incontro, si gettò ai suoi piedi ed esclamò < Hai ragione, non sono stato un buon marito per te e ti ho delusa, parecchie volte! Ma non voglio più perderti, mai più e sono disposto a qualsiasi cosa pur di riavervi con me. Domani andremo in banca e metteremo il mio stipendio sul tuo conto, cosicchè io non possa avere tentazioni e tu possa gestire gli affari di famiglia come meglio credi. Ti prego Olimpia: ricordi quando ci siamo conosciuti? Facevamo dei sogni, avevamo tanti progetti, poi non so cosa mi è frullato in mente: volevo arricchirmi per farti star bene: non avevo capito che tu e Aurora siete la mia ricchezza più grande. Ti prego, resta con me! Io ti amo e voglio essere un marito e un padre migliore per voi!> Olimpia cominciò a piangere ancora più intensamente, poi si gettò anch’essa per terra, di fronte al marito e tra le lacrime rispose < Devo essere impazzita, ma anch’io ti amo, ti ho sempre amato e ti amerò sempre: d’accordo diamoci questa possibilità, ma ti prego non deludermi più, mai più!> Cesare la baciò, la accarezzò, continuando a ripetere < Ti amo, ti amo> poi si avvicinò Aurora, gettandosi anch’essa in terra, abbracciando teneramente madre e padre, che in lacrime continuavano a dichiararsi tutto il loro amore. Era davvero una scena commovente e per Joshua era arrivato il momento di lasciare la famiglia Renda nella loro intimità. Così chiuse la porta e se ne andò soddisfatto, vedendo finalmente gli occhi della sua nipotina brillare di gioia.
  
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