Sorriso
La vittoria dello Yosen era stata schiacciante come sempre. Gli avversari non
erano stati in grado di realizzare neanche un punto, e tutto per merito dello
straordinario talento del loro centro, Murasakibara.
Anche la gioia che ne conseguì era la stessa di
tutte le volte precedenti. Atsushi cercò con lo
sguardo l’unico sorriso che gli interessava davvero: quello di Tatsu-chin. Lo vide e il suo volto sudato esprimeva
felicità e compiacimento.
Tuttavia, qualcosa non andava. Aveva subito un
brutto fallo da parte del power forward
avversario, ma il ragazzo si era alzato due secondi dopo come se nulla fosse.
Per il resto della partita, Atsushi non aveva smesso
di tenerlo d’occhio. Himuro lo aveva mascherato bene
dietro i suoi sorrisi serafici, tanto che persino la coach non lo aveva notato,
ma si era infortunato.
Murasakibara
lo aveva capito dal fatto che non faceva mai un passo più dello stretto
necessario; quando restava fermo, in piedi, spostava tutto il peso del corpo
sulla gamba sinistra, piegando leggermente la destra per non sforzarla; durante
l’intervallo e i time out era sempre stato il primo a sedersi e l’ultimo ad
alzarsi. Taciti messaggi attraverso cui il suo corpo gridava sofferenza.
Atsushi
gli si avvicinò e Tatsuya non mancò di complimentarsi
con lui per l’eccellente partita svolta, regalandogli poi uno delle sue
espressioni più dolci. “Tatsu-chin, è meglio che ti
porti in infermeria” e detto ciò, senza lasciare all’altro il tempo di
ribattere, lo prese in braccio come una sposa. Si avviarono insieme sotto gli
sguardi esterrefatti di tutti: vedere Murasakibara
compiere uno sforzo fisico al di fuori di una partita di basket era un evento
unico nel suo genere.
“Atsushi, questo non è
molto virile, sai?”
“Mh? Cosa c’è di poco
virile nel portarti in braccio?”
“Veramente non mi riferivo a te, ma…” si interruppe Tatsuya notando lo sguardo perplesso dell’amico. “Non
importa: ti ringrazio per la premura.”
Arrivati in infermeria, il dottore visitò subito
l’infortunato. La diagnosi non fu nulla di allarmante: solo una distorsione
alla caviglia che sarebbe guarita con qualche giorno di riposo. Himuro temette che Atsushi
volesse portarlo in braccio fino a casa, ma a quanto parve la sua innata
pigrizia tornò a impossessarsi di lui.
“Tatsu-chin, mi spieghi
perché hai continuato a sorridere nonostante ti facesse male la caviglia?”
domandò Murasakibara, mentre accompagnava l’amico fin
sotto il portone di casa sua.
“Ricordi quando piansi durante la partita contro il Seirin, l’anno scorso? Nello spogliatoio mi dicesti che non
avresti più voluto vedermi in un simile stato e desiderasti che io fossi sempre
sorridente, anche nei momenti più tristi.”
“Sì, ero abbastanza sconvolto da quella sconfitta”
si giustificò Atsushi, come se risentire le sue
stesse parole a distanza di tempo gli avesse fatto notare quanto era stato
egoista.
“Non dire così. Le tue parole furono molto gentili.
Per questo ho deciso che, qualsiasi cosa fosse successa, non mi sarei mai più
fatto vedere da te senza sorridere.” Atsushi prese
fiato per ribattere, ma Tatsuya sollevò il braccio
fino ad afferrargli la nuca per attirarlo a sé e soffocare qualunque tentativo
di risposta con un bacio. “A parte questo, sono felice che ti sia reso conto
che avevo bisogno di un aiuto.”
“Mh…”
“Qualcosa non va?” La domanda fu coronata da
un’occhiata velata di malizia.
“Casa tua ha due piani” affermò Murasakibara.
“Sì.”
“E i tuoi genitori hai detto che sono andati due
settimane in America per lavoro.” Himuro non riusciva
proprio a comprendere come mai il compagno stesse facendo notare tutti quei
dettagli, anche se un’idea per nulla spiacevole cominciò a disegnarsi nella sua
mente.
“Il dottore ha detto che non devi fare sforzi,
quindi immagino che dovrò accompagnarti fino in camera tua, al secondo piano.”
Fu
proprio ciò che Tatsuya aveva sospettato, anche se
non capiva perché Atsushi dovesse compiere tali
girotondi concettuali quando avrebbe potuto semplicemente dirgli che voleva
passare il pomeriggio con lui.
Note
dell’autrice
Questa volta
sono in ritardissimo con l’aggiornamento, ma
purtroppo causa stress da ultimo esame e preparazione tesi non ho molto
tempo/voglia/ispirazione per riuscire a scrivere qualcosa di quantomeno
decente. Questo capitolo era pronto da un pezzo ma ho dovuto aspettare i
risultati del contest a cui partecipava per poterlo postare, e nel frattempo
non sono riuscita a mettere per iscritto niente di nuovo >.<
Spero che una
volta superato questo scoglio universitario troverò la giusta ispirazione per
il prossimo capitolo!
Non ho molto da
aggiungere in verità, se non che spero che questo chap
vi sia piaciuto! Sono sempre più felice di vedere il numero delle fan di questa
coppia aumentare di giorno in giorno :3