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Autore: floorcoaster    06/10/2007    8 recensioni
11 Motivi per cui Draco e Hermione si appartengono l'un l'altro.
Long-fiction scritta in risposta alla challenge della community 11 Reasons
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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11 Reason General Theme: 11 Motivi per cui Draco e Hermione si appartengono l’un l’altro.
Personaggi/Pairing: Draco Malfoy, Hermione Granger
Titolo: The One Who Knows – Capitolo Secondo
Rating: PG
Avvertimenti/Disclaimer: Harry Potter non è mio.
Word Count:1730
Prompt: Tabella 4 (Difetti e Virtù) – Speranza

°°°°°


And if I had the world to give, I'd give it all to you.

Dar Williams – The One Who Knows


°°°°°


Draco si accorse immediatamente dell’assenza di Hermione dalla sala. Era un salone grande, pieno fino al soffitto dei più disparati generi di persone, ma lui poteva avvertire la sua assenza – la luce non arrivava a rischiarare gli angoli nascosti della stanza. Lei si era portata via il sole con sé.

Era sicuro che si sentisse giù. A Hermione non importava molto di quegli eventi promozionali, ma si sentiva in dovere, verso Ron e specialmente verso Harry, di presenziare ad ognuno di essi. Quella sera, aveva fatto il suo discorso, espresso i suoi saluti, esercitato il suo sorriso e conversato amichevolmente per tutta la cena, attorniata dai dignitari e dai capi di Dipartimento del Ministero. Ora che il ricevimento era al culmine, era scomparsa dalla vista.

Draco la trovò, infine, all’esterno, sulla gradinata d’ingresso dell’edificio, la testa tra le ginocchia, gli occhi gonfi di lacrime. La pioggia cadeva a catinelle oltre la balconata che si protraeva dall’edificio, facendole da scudo. La osservò un momento, mentre poche gocce di pioggia le macchiavano i bordi del vestito scompigliato. Sapeva che non le importava. Con un sorriso sghembo, si sedette di fianco a lei, prendendola tra le braccia; lei continuò a piangere.

Con il tempo il suo pianto si quietò in singhiozzi, e si ritrasse dalle braccia di Draco.

“Tutto a posto, amore?” le chiese piano, porgendole un fazzoletto.

Lei scrollò le spalle. “È – è sempre la stessa cosa,” riuscì a dire.

“Lo so.”

“Continuano a organizzare queste stupide feste,” continuò, inalando un sonoro respiro. “Una a settimana, parrebbe. La Guerra è finita da più di nove mesi e vogliono continuare a festeggiare, come se fosse accaduto ieri.” Fece una smorfia e appallottolò il fazzoletto tra le dita.

Draco sospirò e le prese una mano con la sua, intrecciando le sue dita con quelle di lei.

“Vogliono glorificare la Guerra, e Harry. E anche Ron e me. Trasformare tutto in una sorta di… di… festa!” disse, infuriata. “Vogliono dimenticare quello che è stata davvero la Guerra, come è stata. Quello per cui è stata combattuta. Quello per cui persone sono morte, Draco. Organizza un party, ubriacati a tal punto di poter dimenticare per una notte le grida, e gli orrori, e gli incubi!

“Io non voglio dimenticare. Non voglio dimenticare per cosa è morto Harry. Se dimentichiamo, tutto sarà destinato a ripetersi. Succede sempre. Questa – questa sera, Harry è morto per questa sera, perché potessimo essere liberi di organizzare un maledetto ricevimento e ridurci il cervello in un maledetto agglomerato d’alcool e non doverci preoccupare che un maledetto Mangiamorte ci possa attaccare mentre barcolliamo verso casa. Solo, Merlino – la sua morte deve significare un po’ più di questo, vero? Qualcosa come libertà, e basta paure. Non essere paralizzata dal timore al solo pensiero di uscire di casa la sera; non più terrore di un orribile marchio verdastro sopra la casa di qualcuno che si ama.”

Le lacrime ripresero a scorrerle sul volto. “Sono così maledettamente arrabbiata, Draco. Non voglio più piangere per queste feste, ma non voglio nemmeno non piangere per questi teatrini.” Le sue spalle si afflosciarono e lui le cinse con un braccio, e la strinse contro il suo fianco.

“Ti amo,” mormorò, infine. Aveva sentito tutte quelle parole altre volte in passato, e stava male per lei. Sperava che potesse lasciar correre tutto, che potesse gettarsi tutto quello alle spalle.

“Lo so. Credo tu sia un po’ pazzo per farlo, ma lo so.”

Le baciò il capo. “Penso che il tuo discorso sia stato ottimo.”

Lei schioccò la lingua. “Grazie. Migliori sempre più a scriverli.”

“Quand’è che proverai a dire quello che c’è veramente dentro te?” le chiese, pacato. Sapeva che Hermione aveva una storia da raccontare su Harry e sulla Guerra, e su tutto quello che era successo – ancora più importante, sul perché fosse successo. Lui era più che d’accordo sul fatto che quella storia non dovesse essere dimenticata, o nascosta negli angoli più bui, solo perché era brutta e Oscura. E sapeva che lei aveva molte verità da tirar fuori, ma che esitava a metterle su carta. Temeva che la maggior parte delle persone non le avrebbero lette, che alla maggior parte delle persone non sarebbe interessato conoscere la verità su Harry e su quello che aveva passato.

Non disse nulla per alcuni minuti. Rimasero semplicemente seduti lì, insieme, ad ascoltare il ritmo cadenzato della pioggia cadente.

“Amo la pioggia, ultimamente,” disse infine, accoccolandosi ancora più vicina a lui.

Lui si accigliò un poco. Non rispondeva mai alla sua domanda. “Perché mai?”

“È come credo che il mondo dovrebbe sentirsi. Non dovremmo sempre stare a organizzare party e celebrazioni. C’è anche un tempo per piangere. Solo perché non c’è il suo cadavere non significa che non possiamo seppellirlo. Sembra che la terra stessa stia piangendo per Harry, quando piove; la terra lo piange come le persone che vivono su di essa dovrebbero.”

“Hanno fatto un funerale per Harry,” sottolineò Draco, constatazione non necessaria.

Hermione sbuffò. “No, hanno fatto una festa. Hanno sfruttato Harry. Anche Ron è d’accordo con me. Il suo nome è stato usato per tutte le iniziative che il Ministro voleva venissero messe in atto velocemente. Nessuno sa chi era davvero Harry.”

“E allora dillo tu,” disse. La sentì tendersi tra le sua braccia.

“Draco…”

“Ho una cosa per te,” la interruppe, infilando una mano in tasca e traendone una scatolina impacchettata, lunga e sottile.

Hermione trattenne il fiato e si raddrizzò, guardandolo ad occhi spalancati.

“Non è quello che stai probabilmente pensando. Aprila.”

Esitò prima di prendere la confezione e di iniziare a togliere la carta, meticolosamente e con cura.

“Oh, andiamo,” la stuzzicò Draco. “Strappa!”

Lei sorrise e continuò con il suo passo lento. Da sotto la carta regalo comparve una semplice scatolina nera, e Hermione alzò gli occhi verso Draco prima di aprirla. Quando tolse il coperchio, non riuscì a nascondere la sua sorpresa.

“Una… matita?”

“Sì.”

Hermione rise. “Una matita.” Prese tra le dita l’anonima matita gialla e la osservò meglio. “Numero due, Faber-Castell. Una matita.”

“Non ti dico quanto ci ho messo per trovarla,” disse Draco. “Non riuscivo a credere che a Diagon Alley non le vendessero – come mi avevi detto – così ho passato a rassegna ogni singolo negozio.”

Hermione gli sorrise.

“La maggior parte delle persone, a cui ho chiesto se ne avevano, non avevano neanche mai sentito parlare di una matita, prima, così ho dovuto ingoiare il mio orgoglio e avventurarmi in un negozio Babbano. La prima volta nella mia vita, tra l’altro. È – è questa quella di cui parli sempre, vero?” chiese, all’improvviso incerto.

“Sì, Draco. È questa.”

“Hai detto che amavi le matite. Che c’è qualcosa nel modo con cui scrivono, lasciando una traccia di chi scrive dietro. Piccole ombre grigie, le hai chiamate.”

Lei annuì. “Io – grazie. Sei così dolce, a pensare a me. È davvero un regalo unico ed inaspettato.”

“C’è… una cosa ancora. Non è una matita ordinaria. L’ho incantata perché fosse sempre appuntita e non si rimpicciolisse mai. Ho chiesto al Babbano che me l’ha venduta se ci fosse qualcosa che avrebbe reso una matita sempre perfetta. Lui ha scrollato le spalle e ha detto una matita che è sempre appuntita.”

Hermione lo baciò. “Scommetto che sono l’unica strega al mondo con una matita magica,” disse con diletto, rimettendola con attenzione nel suo contenitore.

“Hermione,” disse Draco prendendo un profondo respiro.

“Sì?”

“Io – io credo che dovresti davvero scrivere di Harry. Tu lo conoscevi, probabilmente meglio di chiunque altro. Lui non vorrebbe che tu fossi ancora in pena per lui. Lui -”

“Draco,” lo fermò lei, posando un dito sulle sue labbra. “Io – io lo so. Davvero. Ci ho pensato a lungo, fin dalla prima volta che me l’hai detto. E… credo che tu abbia ragione. Dovrei farlo. Per Harry. Tu sei sempre stato così importante per me, così di sostegno. Sto ancora cercando di capire come sia possibile che, quando ho più bisogno di te, sai sempre dire o fare la cosa giusta. Specie considerando che la maggior parte del tempo vorrei farti entrare un briciolo di raziocinio nel cervello a forza. Sai essere così testardo!”

“Io?” sbottò lui, incredulo. “Io sono testardo?”

“Sì, abbastanza,” replicò lei, gli occhi luccicanti. “Amo la tua testardaggine, però. Non ti vorrei in nessun altro modo.”

“Hrmpf,” brontolò lui con cipiglio.

“Sono piuttosto certa che potrei vivere con la tua testardaggine per tutto il resto della mia vita.”

Tutto Draco, tutti i suoi normali processi biologici – il battito del cuore, il pulsare del sangue, lo scambio di ossigeno e anidride carbonica nei suoi polmoni – gelarono. Poteva quasi avvertire le sue parole farsi largo dalle orecchie al suo cervello per mettervi lì profonde e forte radici. La guardò.

“Non puoi poi tirarti indietro, sai.”

“Perché mai vorrei farlo?” chiese.

“Prima o poi ritornerai in te, ne sono sicuro.”

“Non essere sciocco,” replicò lei con noncuranza. “Non sono una che parla senza averci pensato prima.” Gli prese il volto tra le mani. “Ti amo, stupido. E credo lo farò per sempre.”

Con la stessa impetuosità con cui tutto s’era fermato, tutto Draco tornò alla vita, a velocità raddoppiata. Solo il suo sorriso rischiarò con lentezza il suo volto, e poi i suoi occhi.

“Ma sì, scriverò questo libro per cui insisti tanto. Per Harry.” Gli rivolse un altro sorriso.

Lui tentò di concentrarsi. “Bene. Credo che lo dovresti fare. Un vero arrivederci.”

“Infatti,” disse con un sospiro, poi si strinse a lui. Draco capì che la conversazione si chiudeva lì, ma era un bene. Aveva molto su cui pensare.

Sapeva che quello che lei aveva detto era vero. Molte delle persone che conoscevano Harry stavano combattendo con la stessa mancanza di un vero addio, con il cercare di andare avanti quando il mondo magico sembrava voler far finta che Harry non fosse mai esistito e, allo stesso tempo, utilizzare la sua figura di eroe. Pensò poi – e non per la prima volta – di cosa volesse dire fare Hermione sua. Ma poi le si strofinò contro l’incavo del suo collo, tracciando con lievi baci il contorno della sua mascella, e tutti i pensieri si dileguarono dalla sua mente. Quando sembrò che lei si stesse fermando, la strinse ancora e coprì le sue labbra con le proprie. L’unico pensiero rimasto era su quanto avesse iniziato ad amare la pioggia.


To Be Cotinued


Ecco qua il secondo capitolo, dedicato alla moglia che, sono sicura, se avesse avuto una matita Faber-Castell numero due non avrebbe rotto si sarebbe stressata così tanto a studiare Giacomino :P
Naturalmente, a lei la matita e a me Draco...
Un grazie, come sempre, a Merryluna che condivide con me l'amore per i colori pastello e che si unirà nella battaglia KILL BILL per pretenderne sempre di più XDDD

E, last but not the least, un grazie a tutte coloro che hanno commentato ♥

Isoski_01: Ciao Iso^^ E ora ti svelerò il mio segreto di pulcinella XDD Traduco tanto quando sono stressata tanto, aka sotto esami - come il mese scorso. Mi rilassa e il fatto che molti degli esami che devo preparare hanno una componente di programmazione o di simulazione che va fatta al computer non mi aiuta a rimanere lontana dai miei file "incompleti" XD Al contrario, adesso che ho riniziato le lezioni ho pochissimo tempo da dedicare a questo hobby :P Grazie mille, spero che continui a piacerti^^

merryluna: Manu, TeSSoro!, io voglio questo Draco - con o senza matita, non importa XDD E quel luminare fa miracoli nel caso di Draco... bisogna fargli una statua XDD Grazie mille, come sempre :wub: :hug: :wub:

white_tifa:Mavi, grazie mille! E se venisse voglia anche a te di scrivere 11 fic sull'argomento, fammi sapere! Mi vanno bene anche 11 fic su perché Ron è un essere a-cefalo XDD Spero ti sia piaciuto anche questo^^

gemellina: Carissima! Sei sempre troppo buona con me ♥ Te l'ha passata la Manu la canzone? Per colpa sua me la sono ascoltata per circa sei ore in due giorni, è ipnotica XDDD Grazie mille e un bacione^^

Givanda: Era tanto che non usavo il tuo nome per intero, ne sentivo la mancanza XDDD Tienimi lontana la Pimpa! Mi fa paura! :cry: :cry: E non farti domande che non hanno risposta, che t'ho appena dedicato una matita XDD *un coso* :P

   
 
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