Videogiochi > To the Moon
Segui la storia  |       
Autore: Rainfell    19/03/2013    3 recensioni
[To the Moon][La storia è stata modificata; 15/05/20] La storia segue la Dr. Eva Rosalene e il Dr. Neil Watts, impiegati della Sigmund Corp. mentre esaudiscono il desiderio dell'ormai morente Johnny Wyles. Il desiderio di Johnny è semplice: egli vuole andare sulla Luna; tuttavia non sa spiegare il perché. Per accontentarlo i dottori devono inserirsi nelle sue memorie e viaggiare a ritroso nella sua vita. Con ogni momento importante registrato nella sua mente, i dottori apprendono sempre di più sul paziente. E cosa lo ha portato ad essere quello che è adesso. Dopo aver raggiunto la sua infanzia, i dottori tentano di inserire il suo desiderio di andare sulla Luna. L'intenzione è che, una volta impiantato il desiderio, il subconscio di Johnny genererà delle memorie su una nuova vita basate su quel desiderio, così potrà morire in pace senza rimpianti.
Genere: Avventura, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eva si fermò per un momento su quei tre gradini dell'ingresso che la introdussero nella casa più bizzarra che i suoi occhi avessero mai visto in vita sua. 
Nonostante la scelta di stile classico e la pavimentazione all'inizio fosse caratterizzata da delle mattonelle giallastre, ciò che le si parava davanti era adesso un parquet di un corridoio talmente ampio da ospitare persino un pianoforte, alle spalle di quest'ultimo regnava maestosa una grande finestra che occupava il centro della parete, ai suoi lati erano posti due quadri, seppur nascosti da due alti lumi.Questo fece sorgere in Eva la domanda sul perché appendere dei quadri per poi nasconderli con l'illuminazione... 
Su entrambi i lati del corridoio, sorgevano altre due piccole rampe di scalini che fungevano da entrata per altre stanze. 
Sulla sinistra, il ripiano ospitava una grande sala da pranzo, con una pavimentazione differente dalle due precedenti, seppur per la maggior parte coperta da un tappeto piuttosto semplice. Al centro, era posto un grande tavolo, adornato da una pesante tovaglia di un bianco candido, con un cestino di pane che fungeva da centro tavola, attorno al quale erano poste all'incirca sei sedie. 
In un angolo di questa sala, si potevano poi scorgere ulteriori scale,questa volta che portavano verso il basso. 
Un possibile seminterrato? E poi accanto una porta chiusa che non lasciava intuire cosa ci fosse oltre essa, ma probabilmente non era neanche nel suo interesse saperlo.
Lo sguardo della scienziata si spostò adesso sul lato destro. Salendo quei quattro scalini, ad accoglierla vi era una stanza - con una pavimentazione anch'essa differente dalle precedenti - dominata da una grande rampa di scale che portava al piano superiore. In questa stanza l'arredamento era misero, si riduceva ad un basso mobiletto, simil comò, un caminetto sulla sinistra - di cui non comprendeva l'utilità dato il poco spazio - e un lume e una pianta sulla destra. Ma a colpire principalmente l'attenzione di Eva fu il tappeto, in qualche modo era stato posto... incastrato probabilmente,sotto le scale. La domanda sorgeva spontanea... Com'era possibile?
Era anche probabile che lo avessero intagliato su misura... era la scelta più plausibile e credibile.
Tuttavia, quasi nascoste dalla rampa principale, vi erano altri piccoli scalini infondo alla stanza. Eva li raggiunse, trovandosi adesso in un piccolissimo stanzino, probabilmente doveva essere uno studio, oppure un piccolo soggiorno, o angolo lettura. 
Il pavimento era coperto da un tappeto che risultava essere la versione minuta di quello presente nella sala da pranzo, su di esso erano sistemati un tavolino rotondo con il suo rispettivo sgabellino -anch'esso rotondo ovviamente -, ad illuminare la piccola stanza, vi era una grande e unica finestra sulla sinistra, accanto alla quale era stato sistemato un orologio a cucù. 
Curiosa, davvero curiosa quella casa. E soprattutto... quante scale!
Perfino Neil se ne era reso conto e, quasi come se le avesse detto nel pensiero, constatò che neanche Hogwarts aveva così tante scale. Per la prima volta Eva aveva colto la citazione; chi era che infondo non conosceva Harry Potter?

La signora che aveva aperto loro la porta, chiuse quest'ultima per poterli osservare in religioso silenzio al centro del corridoio fin quando entrambi non riportarono l'attenzione su di lei, rivolgendo loro un cordiale sorriso.
«Il Dr. Watts e la Dr.ssa Rosalene, presumo. Grazie per essere arrivati in così breve tempo. »per Eva era sembrato molto di più, ma lasciò correre, tanto meglio che non avevano fatto ritardo, non li sopportava affatto a differenza del collega, lui era sempre in ritardo.
«Non si preoccupi, anche io non sono bravo a prevedere le morti. »intervenne Neil, facendo emettere un sospiro profondo alla ragazza,incredula del fatto di come potesse apparire così indelicato con le sue battute che non facevano ridere nessuno.
«Lei è la figlia del paziente? »chiese questa volta la scienziata, notando che comunque fosse piuttosto giovane.
«Oh no, sono solo la sua badante. »rispose, accennando una lieve risata. Improvvisamente passarono davanti a loro, di corsa, dei bambini che entrarono nella stanza chiusa della sala da pranzo. «...E questi sono i miei figli, Sarah e Tommy. »aggiunse voltandosi verso la direzione in cui erano spariti. «Non si tratta certo di un lavoretto part-time, per cui cui Johnny cilascia vivere qui. »
«Suppongo che questo Johnny sia il nostro uomo. »
«...Johnny? »Eva e la badante si voltarono verso Neil. «Ascolti,se stiamo parlando di un ragazzino, non credo noi siamo le persone di cui avete bisogno. »queste parole diedero conferma alla ragazza che il suo collega, come al solito, non si era documentato affatto, a differenza sua.
«No,no, è lui che preferisce essere chiamato così. »precisò la povera signora, mentre si dirigeva verso le scale che conducevano al piano superiore. «Adesso è al piano di sopra con il suo medico, seguitemi. »e dando loro le spalle, proseguì.
Eva si voltò un momento verso Neil, intimandolo di prendere nuovamente l'attrezzatura, mentre seguiva la donna al piano di sopra.
«...Quando un giorno mi si spezzerà la schiena, giuro che ti poterò in tribunale. »

Quando l'ingresso fu finalmente libero, i due bambini uscirono allo scoperto per poter correre verso il piano, facendo a gara per stabilire chi potesse suonare prima. Il primo fu il piccolo Tommy.
«Non è giusto mi hai spinto! »,si lamentò Sarah gonfiando le guance indispettita.
«Non è vero. »mentì il fratello.
«Fai come ti pare, tanto ti prendi le due stupide note. »
Una volta entrambi seduti sullo sgabello, iniziarono insieme a suonare una dolce melodia.

Il suono armonioso del pianoforte al piano inferiore arrivò fino alle orecchie di Eva che si fermò un secondo ad ascoltare con un sorriso.
«...Quei bambini non sono niente male, per la loro età. »affermò con sicurezza, chiudendo per un momento gli occhi per lasciarsi trasportare con un sospiro rilassato, abbandonando anche la propria composta postura... cosa che comunque durò poco, data la presenza di Neil alle sue spalle. 
«Ehi, sei tu quella che ha detto che non abbiamo tempo da perdere. »la riprese. «E guarda caso, io sono quello che sta trasportando un affare che pesa come un meteorite. »
La scienziata emise un profondo sospiro, davvero seccata dalle sue continue lamentele, ma questa volta non poteva andargli contro.Aveva ragione, non potevano perdere altro tempo.
«Sì sì, andiamo. »

Entrando nella camera da letto, si ritrovarono davanti un signore con il camice, il medico curante presumibilmente, impegnato a controllare lo stato del loro paziente che giaceva dormiente sul letto. Non lo disturbarono, andando direttamente dalla badante messa di fronte alletto che ricacciava dalle labbra diversi pesanti sospiri. Eva immaginava che, nonostante tutto, ci fosse un forte legame con Johnny, dopotutto aveva accolto lei e i suoi figli in casa propria,non era per nulla cosa da poco.
«Al momento non reagisce. »iniziò il medico, rompendo il silenzio. «Ma da una panoramica della situazione, pare che sia ancora cosciente,difficile dire quanto tempo avete, ma meglio che vi sbrighiate. »
«Sì,ci vorrà un attimo. »difatti Neil, stanco anche del fatto di portare quella pesante attrezzatura da una parte all'altra, ripose il macchinario su una piccola scrivania di legno, aprendone il contenuto e passando poi il cavo ad Eva per poterlo attaccare alla corrente e farlo funzionare.
«...è sicuro che la comune energia elettrica di una casa sia sufficiente? »,chiese giustamente la badante, osservando come quell'impianto fosse abbastanza pretenzioso, stonava con l'intera casa.
«Non si preoccupi, noi siamo esperti.»rispose Neil, facendo segno alla collega di attaccare la spina e,quando questo accadde, ci fu per un momento un calo di corrente.
«Oh cavolo... »mormorò allarmato, tirando poi un sospiro di sollievo nel vedere che fosse tutto apposto. «Procedure standard... tutto come previsto! »rassicurò, azionando correttamente il macchinario.

Eva si avvicinò al medico. 
«Come sta andando? »chiese.
«Non molto bene. Salvo complicazioni, dovrebbe avere solo uno o due giorni. »
«È ben più di quanto ci occorre. »
«...E così voi due potete esaudirgli qualsiasi desiderio, huh? »chiese la badante.
«...o provarci, almeno. »precisò la scienziata.
«Ma noi ce la facciamo sempre, perché siamo fantastici. »aggiunse Neil che nel frattempo stava armeggiando con le impostazioni.
«Allora,qual è il desiderio? »chiese Eva, rivolgendosi alla badante, entrambe avevano completamente ignorato l'altro.
«La Luna. »mormorò in risposta.
«La Luna? »
«La Luna... lui vuole andare sulla Luna. »
«La senilità non fa che ammattire la gente, eh? »a quelle parole si beccò uno sguardo fulmineo da parte della scienziata, facendole così il gesto che avrebbe tenuto la bocca chiusa... nessuno ci credeva.
«Allora,siete in grado di riuscirci? »chiese nuovamente la badante, probabilmente anche lei aveva capito che andava semplicemente ignorato. Eva sospirò.
«...dipende. »
«Lei intendeva dire .»,non era durato molto.
«Perché non ci dice qualcosa sul nostro cliente? »
«Adire la verità... non so davvero molto di lui. Johnny è un uomo anziano. Nei due anni in cui ho lavorato qui, parlava molto raramente. Ha fatto l'artigiano per la maggior parte della sua vita,e sua moglie è deceduta due anni fa. »emise un sospiro finendo di raccontare con un tono malinconico,abbassando lo sguardo verso il pavimento, rammaricata. «...non conosco i dettagli. »
«Santo cielo, saprei più io di lui se fossi stato il suo postino. »disse con tono stizzito Neil.
«Sh,pensa a fare le tue cose. »lo riprese la ragazza, davvero innervosita da quei suoi interventi e dalla sua difficoltà a tenere la bocca chiusa quando era necessario.
«Beh...immagino che se date un'occhiata alla casa, trovereste più informazioni. »aggiunse la badante. «Non credo che a Johnny importerebbe, visto che ha fatto completamente affidamento a voi due. »era un'offerta bizzarra, ma avrebbe comunque aiutato nel loro intento sapere di più sulla vita di Johnny. Più sapevano e meglio potevano manipolare i suoi ricordi rendendoli più reali e credibili possibile.
«Hm,e così sia. »e dicendo questo, si avvicinò a Neil, ancora intento a configurare il macchinario. «Molto bene, chi di noi due gioca a fare il detective? »
«Lo farò io, una volta feci Sherlock Holmes in un musical alle scuole superiori. »sporgendosi dal macchinario, si rivolse alla signora, gonfiando il petto con orgoglio.
«...a me pare che tu facessi Watson »precisò Eva.
«Meh,sono la stessa cosa. »a quel punto si alzò dalla sedia su cui era per cederle il posto e sgranchirsi un po' le ossa. «Tu pensa a configurare questa cosa, io inizierò subito. »
Eva tirò un sospiro... non era poi così convinta che fosse stata una buona idea lasciarlo andare in giro per la casa, ma comunque prese posto mettendosi a lavoro.
«I miei figli possono farle vedere la casa. Probabilmente sono al piano di sotto a suonare il pianoforte. »

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > To the Moon / Vai alla pagina dell'autore: Rainfell