Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: FALLEN99    19/03/2013    2 recensioni
Ginevra è una 14enne grigia e chiusa in se stessa, che deve affrontare per la prima volta l'inferno chiamato: Liceo Scentifico.
I suoi genitori non l'aiutano, la sua sicurezza vacilla, e alcuni avvenimenti sovrannaturali cambiano la sua vita. Tipo l'improvvisa comparsa di Stefano, un bellissimo ragazzo che sembra conoscere Ginevra da secoli. Ma tutto non è mai ciò che sembra, ogni cosa ha un prezzo, anche il più seducente dei ragazzi, e Ginevra capirà di essere caduta in una rete mortale troppo tardi.
Può davvero l'amore vincere una maledizione che dura da millenni?
Dal capitolo XVII:
" Il ragazzo la strinse a sé più forte, ormai ogni distanza fra loro era annullata dalla forte attrazione che li legava come catene indistruttibili. Ora tutto per Ginevra era perfetto, ogni cosa aveva perso importanza, e l’unica cosa che contava erano loro due. Ginevra e Stefano. Stefano e Ginevra.
Gli amanti dannati che nemmeno il tempo aveva saputo dividere. "
Un AMORE
impossibile
Una GUERRA
violenta e sanguinosa
Una MALEDIZIONE
che sta per essere spezzata
Solo un amore impossibile può essere eterno; e solo il sangue può tenerlo vivo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Poison saga'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A Veronica, che mi sopporta e che è sempre la prima a spronarmi.
Grazie di tutto.
Ti voglio bene.

 



XXIII
 

Il sangue colava copioso, seguendo la linea netta dei lineamenti di Ginevra. La ragazza era distesa a terra, gli occhi ormai privi di alcun segnale di vita e il corpo immobile coma una statua. L’unica cosa che si muoveva era il suo sangue, che non la smetteva di uscire dal grosso taglio che aveva impresso sulla fronte e sul fianco. Ma doveva proprio finire così? Era davvero giunto il momento della sua ora?
Nessuno lo sapeva, in quel momento anche Dio in persona non avrebbe potuto predirlo. Si sapeva solo che il destino non aveva ancora giocato la sua ultima carta, quella più potente.
L’imprevisto.
Due scie bianche si estesero nel cielo nero, riducendo la visuale di Karl solo a quel perenne e fastidioso bianco. Il demone alzò gli occhi al cielo, gli artigli pronti per una nuova battaglia. Ma sapeva che non l’avrebbe combattuta da solo, Lucifero si stava risvegliando, e sarebbe venuto in suo aiuto.
Due colombe bianche scesero di quota, trascinandosi dietro due scie candide, che sembravano essere frammenti del paradiso. Si appollaiarono su un abete, scrutando la scena dall’altro dei suoi rami imponenti. Il demone ricambiava il loro sguardo, gli occhi vuoti che cercavano di inghiottire quei due esseri celestiali.
«Dunque eccoci qui, angeli. Come pensate di sconfiggermi ora che la vostra chiave sta morendo?» li derise soffocando una risata preoccupata. Sapeva benissimo che Ginevra non era ancora morta, e conosceva già le doti curative di uno dei due angeli.
Le due colombe si scambiarono uno sguardo d’intesa e aprirono le ali candide. Scesero impicciata, i becchi che si facevano più aguzzi mano a mano che si avvicinavano a Karl. Lui restò immobile, sicuro che sarebbe stato in grado di sconfiggere quei patetici angeli senza fare nessuno sforzo.
Protese la mani verso di loro, mentre una coltre informe di fiamme prendeva ad avvolgerlo. Le colombe non arrestarono il loro volo, continuando a mirare al viso deturpato del demone. Una di loro si scansò pochi secondi prima dell’impatto, volando verso il corpo quasi senza vita di Ginevra. l’altra proseguì senza problemi, aumentando notevolmente la lunghezza del becco, che ora era diventato pungo più di un metro e risplendeva di una luce innaturale. Superò le fiamme che avvolgevano Karl, penetrando nel suo petto e trafiggendolo da parte a parte. Il demone gridò d’ira al cielo, aumentando l’intensità delle fiamme che costrinsero la colomba a uscire dal fascio di fuoco che lo avvolgeva. L’uccello si librò alto nel cielo, alcune ustione cominciavano a comparirgli sulle piume candide.
Il suo becco tornò alla lunghezza naturale, e i suoi arti cominciarono ad allungarsi. Le zampe esili diventarono muscolose; il becco lasciò posto ad un viso bellissimo e le ali si ridussero a diventare due braccia forti e muscolose. Folti capelli ricci comparvero sul capo dell’uomo, e gli occhi neri della colomba lasciarono posto a due magnetici verde-acqua. Edoardo precipitò, non aveva più la ali a sorreggerlo. Atterrò piegando notevolmente le gambe, i muscoli che sembravano dover scoppiare dallo sforzo di reggersi in piedi dopo una simile caduta.
Si alzò in piedi osservando dai folti ricci che gli ricadevano sugli occhi il demone che aveva davanti.
Alto, capelli viola lunghi, pelle rossastra, corna ricurve e ali da corvo.
«E così ci rincontriamo, Karl. Non credevo di rivederti dopo ciò che hai fatto a uno dei miei.» disse Edoardo tagliente, le ali pronte a perforargli le costole.
«Beh, mai dire mai, come affermano gli umani.» sibilò Karl indietreggiando. I muscoli gli fremevano dalla voglia di spaccare l’angelico e perfetto volto dell’avversario.
«Vedo che anche questa volta non siete riusciti ad impedire la morte della ragazza; che umiliazione deve essere per voi.» la lingua scarlatta del demone si muoveva fra i suoi denti come una frusta imbizzarrita.
«Ma questa volta è diverso. Lui è in grado di resistere anche fuori dal suo corpo. Lui sarà, anzi, è, libero.» le sue parole fecero breccia nelle mente di Edoardo come artigli laceranti.
Non c’erano parole che potesse dire, gesti che potesse fare per cancellare ciò che Karl aveva detto. Lui sapeva che era la verità, anche se era uscita dalla bocca del più infido degli esseri. E doveva agire di conseguenza.
«Micaela!» gridò, in attesa che l’altro angelo si manifestasse alle sue spalle.
La ragazza smise di fermare l’emorragia di Ginevra e si precipitò in un lampo accanto al suo superiore.
Edoardo accostò le sue labbra al suo orecchio, era pronta a eseguire ogni suo ordine.
«Tu devi distrarre il demone, penso io a Ginevra.» le sussurrò, la mano destra a schermare le loro parole dalle orecchie indiscrete di Karl.
Micaela non fece domande, affondando le unghie limate nella carne per far appello a tutta la sua forza.
«Qualsiasi cosa vi siate detti non può fermare ciò che sta per accadere.» Karl fece cenno ai due angeli di guardare verso Ginevra. Il suo corpo si stava muovendo guidato da spasmi regolari, e sul corpo le comparivano e le disapparavano migliaia di graffi. Lui stava uscendo.
Con un gesto rapido Edoardo si precipitò su Ginevra, le ali che spuntavano imponenti dalla sua schiena nuda.
Micaela guardò Karl in volto tirando fuori tutto il ribrezzo che aveva in corpo. L’avrebbe ucciso per la sua stirpe, per l’Onnipotente, per Ginevra. Perché era per lei che aveva sacrificato la sua libertà, entrando a far parte di quella missione interminabile. Era per lei che aveva pianto lacrime celesti ad ogni sua morte, mostrandosi debole con un’umana. Era per lei che avrebbe ucciso Karl, perché era Ginevra era la sua migliore amica, e non avrebbe permesso a nessuno di portargliela via. Non un’altra volta.
Sfoderò le ali in un turbinio di piume candide che andarono ad appannare la visuale di Karl come una fitta cortina di nebbia. Il demone non distingueva più nulla, ogni cosa era annientata dal bianco delle piume di Micaela. «Vuoi giocare a nascondino? Beh, giochiamo!» la sua lingua si allungò a dismisura e uscì dalla sua bocca come una frusta. Si scagliò con violenza dappertutto, cercando di colpire Micaela che evitava ogni attacco con precisione e disinvoltura.
Karl, dopo vari tentativi vani, perse le staffe. Fiamme sempre crescenti si estesero per il giardino pubblico, colpendo in pieno Micaela. La ragazza crollò a terra, le ali che venivano corrose dal fuoco cremisi.
Levò un gridò di dolore al cielo, mentre la cortina di nebbia si dissolveva a causa del colpo che aveva subito.
Intanto Edoardo cercava di estendere incantesimi sul corpo esanime di Ginevra, ma tutto risultava nullo. Sembrava che la forza sempre crescente di Lucifero riuscisse a contrastare i suoi poteri angelici. Imprecò contro il cielo e riprese a estendere incantesimi per fermare l’avanzata di Lucifero.
«Obturaverunt»continuava a ripetere premendo con forza sul petto di Ginevra. non voleva che morisse, non dopo la rivelazione che Karl gli aveva fatto. Quella volta sarebbe morta, per sempre. Niente più nuove vite dove potersi reincarnare, niente più nuove coperture da dover rispettare per avvicinarsi a lei. Niente. Non c’era più niente a cui potersi aggrappare per cambiare il destino.
“E allora per cosa sto lottando?” si chiese Edoardo mentre rilasciava un ultimo incantesimo. Sentì la forza di Lucifero diminuire a poco a poco per poi aumentare dismisura. Entro pochi istanti si ritrovò davanti il diavolo in persona che lo trafiggeva con le sue iridi rosso sangue. Si era elevato dal taglio sulla fronte di Ginevra, ed ora guardava Edoardo a braccia conserte.
«Sei davvero patetico, Edoardo. Credevo che avessi un po’ più di forza rispetto alla vita precedente.» Lucifero lo centrò con un pugno in pieno viso e l’angelo fu scagliato all’indietro. Atterrò addosso a Micaela, entrambi si accasciarono a terra oppressi da un attacco improvviso di Karl che li schiacciò sotto il peso di un macigno di fiamme scarlatte.
Lucifero guardava i due angeli divertito, finalmente dopo quattordici anni poteva di nuovo respirare l’aria fin troppo pulita della terra. Il corpo di quella ragazzina si era fatto troppo piccolo per i suoi gusti, aveva già esplorato milioni di volte la sua mente per trovare le identiche informazioni.
«Benvenuto, mio signore.» Karl sprofondò in un inchino, gli occhi fissi sull’erba bruciata.
«Che piacere vederti, Karl.» disse Lucifero sgranchendosi gli arti. I suoi occhi di giada luccicavano nel cupo grigiore che avvolgeva la città, ed i suoi capelli biondi sembravano quelli di un tipico angelo se non fosse per l’espressione maliziosa che animava il suo viso.
Si guardò in giro, perplesso.
«Ma dov’è Stefano?» chiese mentre guardava con disprezzo i due angeli che si erano da poco rimessi in piedi. I due, recuperate le forze, sfoderarono le ali e gli si gettarono addosso.
Lui mosse il dito indice all’insù; due frecce infuocate apparvero ai lati del suo corpo.  
«Per voi, miei angioletti.» le due frecce fendettero l’aria in direzione di Micaela ed Edoardo.
Micaela prese le sembianze di una colomba e si scansò dalla freccia, ma Edoardo non fu abbastanza rapido. La freccia gli trafisse la spalla destra ed un urlo uscì dalla sua bocca. Micaela, che volava nel cielo, guardava il suo superiore con la paura impressa negli occhi da uccello. Tutto si stava ripetendo, e doveva impedirlo.
«E d’ora, Karl, esigo sapere dove si trova Stefano. Lui è l’unico che può spezzare l’incantesimo che mi tiene ancorato al corpo della ragazzina.» guardò il corpo quasi senza vita di Ginevra con disprezzo. Finché sarebbe stato ancorato a lei da quell’incantesimo avrebbe condiviso con lei tutto, persino la vita.
«Sire, Stefano è un traditore…e…» biascicò Karl scrutando Micaela e pronto a respingere ogni suo attacco.
«Non mi importa se è un traditore! Io voglio sapere dov’è! Altrimenti non posso lasciare il corpo di questa ragazzina!» gridò furioso Lucifero, gli occhi verdi che si coloravano di viola scuro.
«Io…ehm…non so dove sia» Karl era terrorizzato; il dettaglio della rottura dell’incantesimo da parte di Stefano era sfuggito al suo piano per metterlo in cattiva luce.
Il viso di Lucifero prese a deformarsi per la rabbia.
«Ma sono qui.» la voce di Stefano ruppe la tensione che si era creata. Era appeso al forte ramo di un abete. con una leggiadra acrobazia scese dall’albero e atterrò a pochi metri dal suo maestro.
«Signore, eccomi qui.» si inchinò al suo cospetto.
Lucifero sorrise compiaciuto.
«Bene, mio fedele generale. Ora spezza l’incantesimo.» ordinò il demone in tono solenne.
«No.» sussurrò Stefano in un soffio. Sapeva bene le conseguenze che quella parola avrebbe portato, conosceva quale sarebbe stata la sua punizione per quelle due semplici lettere.
Lucifero esplose in una risata isterica.
«Come sarebbe a dire ‘no’?» chiese.
Stefano rifletté qualche istante. Sì, valeva la pena di andare fino in fondo.
Alzò piano il capo incrociando lo sguardo di Lucifero.
«Perché io mi sono innamorato di lei.» disse tutto d’un fiato. Sentì come se un macigno gli fosse stato tolto dal cuore. Si sentì rinato. Ora l’aveva detto, aveva finalmente esternato ciò che realmente provava per lei.
Micaela, dall’alto del cielo, udì ciò che aveva detto. Aveva finalmente la conferma dei suoi sospetti, ora sapeva che quella volta lui li avrebbe aiutati senza inganni. Sapeva che l’amore prima o poi sarebbe sbocciato nel suo cuore, anche se si trattava di un demone. Perché ogni volta lei si innamorava di lui, ma Stefano era sempre distante; vincolato dalla missione che doveva compiere. Prima aveva paura di ammetterlo davanti al suo padrone, ma quella volta l’amore che provava per Ginevra era riuscito a vincere ogni timore.
Lucifero aggrottò la fronte del volto bellissimo.
«Non diciamo sciocchezze, Stefano. Un demone non può innamorarsi di una stupida umana.»
«Non chiamatela così, mio signore.» rispose freddo.
«Mi stai dicendo forse che ti schieri dalla loro parte?» chiese il Re dei demoni stizzito.
«Esatto.» Stefano riemerse dall’inchino in cui era sprofondato, sostenendo lo sguardo disumano del suo signore. Si sentiva potente, finalmente in possesso delle proprie emozioni senza nessun vincolo. Era finalmente libero.
Lucifero puntò il dito indice contro Stefano, i nervi a fior della sua pelle abbronzata.
«Tu! Lurido traditore, come osi voltarmi le spalle?!» la mascella del demone era contratta, il dito indice che si contorceva come un serpente in preda agli spasmi. «Ora reciderai l’incantesimo che mi tiene legato alla ragazza, altrimenti potrai dire addio alla tua vita!» rivolse uno sguardo d’intesa verso Karl, che ricambiò con il cenno del capo.
Stefano tacque, i nervi tesi, pronti a combattere. Micaela lo scrutava dall’alto, pregando perché andasse in fondo alla sua decisione.
Il professore si contorceva in balia del dolore che la freccia conficcata nella sua spalla gli provocava. Il suo corpo, steso a terra, sembrava dominato da un’energia invisibile che lo faceva muovere come in trance. Cercò di mantenere lucidità, non poteva abbandonare Micaela proprio in quel momento. Si issò a fatica in piedi, violenti capogiri che minacciavano di farlo cadere rovinosamente a terra.
«Prendo il tuo silenzio come un ‘no’. Ma ricorda che pagherai, mio generale. Foza Karl, uccidilo.» ordinò al suo soldato. Lucifero sapeva che finché fosse stato collegato con la ragazza non avrebbe potuto combattere al pieno delle sue forze, dunque Karl si rivelava una pedina conveniente.
Il demone si alzò in piedi allungando a dismisura le ali nerissime. «Come volete, signore.» molteplici sfere infuocate squarciarono l’aria in tutte le direzioni. Stefano riuscì ad evitarne qualcuna, ma la violenza con cui Karl gliele scagliava addosso non gli lasciava scampo.
Micaela, accortasi del risveglio di Edoardo, planò velocissima verso il suo superiore. Gli si schierò a fianco, sorreggendolo. Rivoli di sangue azzurro colavano dalla sua spalla, mischiandosi con quello lievemente più scuro che usciva dalla ali di lei.
«Si faccia forza, maestro.» gli sussurrò mentre creava una barriera angelica tutt’attorno a loro.
Lui la guardò in viso, negli occhi l’ombra di una forte delusione. «Se non dovessimo farcela sappi che…» lei gli mise un dito sulle labbra rosee. «Ce la faremo, glielo prometto.» la ragazza estese la barriere candida che andò ad avvolgere anche Stefano. I due si scambiarono un’occhiata d’intesa. Il demone corse verso di lei a velocità sovrumana, arrivando al suo fianco pochi secondi dopo.
«M-ma cosa…?» chiese incerto il professore.
«Si fidi di noi, maestro.» gli rispose lei con un sorriso tirato. «Questa volta è dalla nostra parte»
Stefano la guardò in volto, la paura della morte di Ginevra che condizionava gli occhi di entrambi.
«Dobbiamo rafforzare l’incantesimo che tiene legato Lucifero a Ginevra per farlo rientrare nel suo corpo. Ma come…?» Stefano si passò nervosamente una mano nei capelli scurissimi. Micaela restò qualche istante pensierosa, la fronte aggrottata in cerca di una soluzione.
«Io e Micaela siamo in grado di farcela.» il professore ruppe il silenzio che si era creato. Il demone e  l’angelo lo guardarono perplessi. «Quando gli angeli hanno relegato Lucifero dentro di lei le hanno imposto un incantesimo, e solo gli eredi di quegli angeli sono in grado di rafforzarlo.» l’uomo guardò Micaela. «Noi siamo gli eredi di quegli angeli, Micaela.» le strinse la mano e la ragazza intravide in lui una figura paterna che per secoli non gli aveva attribuito.
«State dicendo che possiamo ancora imprigionare Lucifero nel suo corpo?» chiese Stefano con un’ombra di speranza negli occhi d’oscurità.
Poteva ancora farcela, ne era sicuro. L’amore andava oltre la morte.
«Sì. Ma dobbiamo arrivare al corpo di Ginevra, e non credo che il tuo amico ci renda il gioco più facile.» disse il professore indicando la figura di Karl che lanciava  senza sosta sfere di fuoco cremisi verso la barriera che li avvolgeva che si stava poco a poco crepando dai continui impatti.
«Basterà mettere fuori gioco Karl, dunque.» constatò Micaela cercando di rafforzare la barriera.
«Esatto, ma come faremo con il mio padrone?» chiese Edoardo. Non gli piaceva fare il guastafeste, ma in quel momento ce n’era un assoluto bisogno. Il loro piano doveva essere perfetto, nulla doveva essere lasciato al caso.
«A lui penserò io.» una voce alle loro spalle li fece sobbalzare. Il demone e i due angeli si girarono all’unisono, vedendo la figura di una donna avanzare verso di loro.
«Rebecca…ma cosa ci fai qui?»



Wow, sn riuscito a postare in teeempo!!!!!! sn orgoglioso di me stesso XD
allora, che ne dite?? come è benuto il capitolo? sn riuscito a descrivere bene il piano di Micaela, Stefano ed Edoardo? e riguardo il colpo di scena finale??
Spero di avvervi stupito con i combattimenti, ci ho messo molto a renderli dettagliati.
Ci sn riuscito?? E riguardo i dialoghi? sn troppo banali?? io ho sempre questa paura XD.
qs è il penultimo capitolo, il prossimo sarà l'ultimo e in seguito arriverà l'epilogo.
mi viene da piangere a qs pensiero :'-(
grazei a tutti qyuelli che seguono, mi avete guidato nell'avventura che è stato scrivere qs "libro".
spero di nn aver deluso le vostre aspettative.
il prossimo capitolo lo posto il 22, cioè venerdì. (l'ho già scritto)
baci
F99
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: FALLEN99