Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: iusip    06/10/2007    4 recensioni
Una nuova città, New York. Kaori non crede all'amore, nè agli uomini. Eppure sarà presto costretta a ricredersi...
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter, Saeko Nogami/Selene
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fabian si alzò dal letto, tirò le tende davanti alla finestra e si accertò che la porta fosse ben chiusa. Poi si sedette nuovamente sull’orlo del letto e aspettò che lei uscisse dal bagno.

Dopo un quarto d’ora, però, lei non era ancora riapparsa, e la sua pazienza cominciava ad esaurirsi. Quanto diavolo ci metteva a provare quel vestitino?

“Sayuri? Serve aiuto? È tutto apposto lì dentro?”

“No. Voglio dire, non ho bisogno di aiuto. Però non sono sicura che il vestito vada bene…”, aggiunse poi, con una vocina sottile che lo rese ancora più impaziente di farla sua.

“Cosa intendi? È troppo largo, o troppo stretto?”

La ragazza esitò un attimo, prima di rispondere.

“No, non è quello. È solo che…”

“Avanti, tesoro, esci da quel bagno. Fai giudicare me. Sono un uomo, no?”

‘E tra un po’ capirai fino in fondo quello che voglio dire’, aggiunse poi tra sé e sé con un ghigno.

Quando vide la maniglia della porta abbassarsi lentamente, sul suo viso si dipinse un sorriso carico di aspettative e di malcelata eccitazione.

Fabian era un vero conoscitore di donne, ma nemmeno la sua esperienza in questo ambito lo avrebbe potuto preparare alla fantasia vivente che varcò la soglia a piedi nudi.

La ragazza era a dir poco fantastica. Il vestito sembrava cucito apposta sul suo giovane ma florido corpo: le piccole coppe del corpetto contenevano a stento il suo seno sodo e dolcemente arrotondato, mentre il vestito le arrivava a metà coscia e non riusciva a coprire le sue splendide gambe slanciate. Lei fece una piroetta, e Fabian si accorse che anche la schiena era largamente scoperta grazie ad una profonda scollatura che lasciava intravedere la rotondità delle sue natiche.

“Non credo che mia sorella si sia resa conto di quanto fosse succinto questo vestito”, disse lei, imbarazzata, cercando di tirare su la scollatura del vestito, senza rendersi conto che così facendo scopriva ancora di più le gambe.

Si rivolse a Fabian, guardandolo di sottecchi, le guance deliziosamente arrossate.

“Tu cosa ne pensi, Fabian? Dici che può andare?”

Il candore e l’innocenza di quella ragazza stridevano con la sfacciata sensualità del suo corpo, pensò Fabian. Il connubio, però, era straordinariamente erotico.

“Oh, sì.”

La lingua gli si era incollata al palato, tanto era eccitato.

“Credo che ti stia benissimo. Di questo passo farai sfigurare tutte le altre donne, domani sera.”

Sayuri lo guardò dubbiosa, come per decidere se lui la stesse prendendo in giro oppure no.

“Dici sul serio?”, chiese, con un sorriso timido e quasi incredulo.

Fabian si alzò dal letto e le andò incontro.

“Certo, non sono mai stato più serio in tutta la mia vita. E ti dirò un’altra cosa: sei così bella che mi verrebbe voglia di mangiarti.”

Il sorriso che lui le indirizzò non dovette ispirarle molta fiducia, tanto che la ragazza rise nervosamente e cominciò ad indietreggiare verso il bagno.

“Adesso credo che mi rimetterò i miei comodi vestiti, almeno fino a quando non sarà ora di cambiarsi per la festa.”

L’uomo scattò verso di lei, afferrandole il polso e facendola voltare.

“È già ora, dolcezza. La festa è qui.”

Poi la strinse contro il proprio corpo eccitato e la baciò con violenza sulle labbra dischiuse per la sorpresa e lo spavento. Le spinse la lingua nella bocca, poi schiacciò il bacino contro il suo.

Lei cominciò a dibattersi, ma con l’unico risultato di stuzzicarlo ancora di più. Con la mano libera lo graffiò sulla guancia, ma lui si leccò il sangue e le torse il braccio dietro la schiena, facendola urlare dal dolore.

“Ma che cosa stai facendo? Mi fai male! Lasciami, lasciami immediatamente!”

Fabian le morse il tendine del collo, lasciandole un segno rossastro e umido. Lei gridò.

“Stai zitta, puttanella.” Le serrò dolorosamente la mascella fra le dita, coprendola la bocca con l’altra mano.

“Provaci di nuovo e ti farò del male davvero. Non ti riconoscerà più nemmeno tua sorella. Quindi vedi di non farmi arrabbiare, mi hai capito?”

Lei cominciò a piangere, ma le sue lacrime intensificarono la brama dell’uomo. Adorava quando le sue donne piangevano, se per il dolore o per la paura non gli importava. Le loro lacrime lo facevano sentire potente.

“Mi hai capito?” Questa volta urlò, a pochi millimetri dalla sua faccia.

Gli occhi della ragazza si spalancarono per il terrore, ma lei riuscì a trovare la forza per annuire debolmente. Fabian le tolse lentamente la mano dalla bocca, ghignando.

“Brava, gattina.”

Sayuri singhiozzò.

“Se mi farai del male, Mark ti ucciderà. Farebbe di tutto per Kaori, lo sai benissimo anche tu.”

Fabian scoppiò a ridere.

“Si, certo, come no. Questo forse succedeva prima che Saeba cominciasse a sbattersi tua sorella. Mark non mi ha confermato niente, ma sono sicuro che si è beccato un bel paio di corna. E dire che quella puttana faceva tanto la schizzinosa con me. Puah!”

Sputò per terra, mentre Sayuri trasaliva per la veemenza delle sue parole.

“Cosa hai intenzione di farmi?”, chiese, con voce tremante.

“Tu che cosa credi?”, replicò lui con un sorriso, circondandole un seno con una mano e stringendo forte.

La ragazza rabbrividì, e Fabian era ben cosciente che si trattava di un brivido di repulsione, ma per lui andava bene quanto un brivido di piacere.

“Mark…Mark sa che sono con te. Ho sentito suor Maira che parlava al telefono con lui. Mi verrà a cercare, ne sono sicura.”

La sua voce tremava, e conteneva una nota di disperazione.

“Non hai ancora capito, piccola? È stato tuo cognato ad organizzare questa piccola festicciola solo per me, per premiarmi della mia lealtà. E quale miglior premio, se non concedermi di deflorare la sua tenera cognatina?”

L’uomo scoppiò a ridere, e abbassò la testa tentando di baciarla.

Lei si ritrasse per quanto poteva, rabbrividendo.

“Stai mentendo. Mark non farebbe mai una cosa del genere. E poi Kaori…”

“Svegliati, tesoro, Mark ha già fatto una cosa del genere. Anzi, devo ricordarmi di ringraziarlo per il suo regalino. E per quanto riguarda Kaori, credo che tua sorella abbia altri pensieri per la testa in questo momento, che non preoccuparsi per te.”

Lei sembrò finalmente comprendere fino in fondo la gravità della situazione. Probabilmente si era resa conto che nessuno sarebbe venuta a salvarla, pensò Fabian. Forse adesso si sarebbe mostrata più accondiscendente.

Ma, a dispetto delle sue speranze, Sayuri pianse ancora più forte, mentre lui le leccava via le lacrime dalla faccia.

“Rilassati, piccola. Se fai tutto quello che ti ordinerò andrà tutto bene. E chissà, potresti anche scoprire di essere portata per il mestiere, proprio come tua madre. Sono convinto che possiedi il potenziale per diventare una puttana fantastica.”

Tirò fuori un coltello a serramanico dalla tasca dei pantaloni.

“No, ti prego”, singhiozzò Sayuri, cercando di divincolarsi.

Fabian fece scattare la lama del coltellino con uno scatto sinistro, strappandole un urlo.

Le appoggiò la punta della lama al labbro inferiore.

“Ti avevo detto di non farlo più. Un altro strillo e la tua graziosa boccuccia salta via. Ti è chiaro il concetto? Sarebbe un vero peccato se mi costringessi a fare una cosa del genere, anche perché ho qualche idea su quello che potresti fare con quelle belle labbra.”

Avvicinò il coltello al corpetto del vestito, cominciando a tagliuzzarlo, fino a quando il seno della ragazza rimase completamente scoperto, alla mercè del suo sguardo bramoso. Sayuri gemette, e il suo labbro inferiore tremò, ma non si azzardò ad urlare. Sapeva che lui non avrebbe esitato a mettere in pratica le sue minacce.

“Guarda un po’ cosa abbiamo qui…”

Passò la fredda lama del coltello sul suo seno, e lei si irrigidì dalla paura.

“Chissà se suor Rompi-Coglioni vi ha insegnato qualcosa su questo.”

Le afferrò la mano, portandosela all’inguine che pulsava, e scoppiò in una risata sadica.









Dietro di lui, la porta si aprì con uno schianto.

“Fabian McKinsley, ti dichiaro in arresto! Getta il coltello e allontanati dalla ragazza. Subito!”

Mick Angel era in posizione accucciata, con le mani saldamente strette intorno al calcio di una pistola.

Poi, tutto successe in un secondo: la ragazza urlò, cercando di allontanarsi dall’uomo; Mick di riflesso sparò a McKinsley, ma il bastardo era anche dannatamente fortunato, visto che schivò il colpo.

Il proiettile rasentò la sua testa, sfiorandogli la tempia, e andò a distruggere un pezzo di carta da parati dietro di lui. Mick evitò di sparare un secondo colpo, per paura di colpire anche la ragazza.

“McKinsley, arrenditi! Sei in arresto!”

“Molto divertente. Tu dovresti essere Angel, giusto? Se non ricordo male la tua mano destra è fuori uso. È per questo che hai una mira così scarsa?”

Scoppiò a ridere, lanciandogli contro il suo coltello.

“Ridi, ridi, coglione”, esclamò il tiratore scelto che si era materializzato alle spalle di Mick.

Fabian ebbe un solo attimo di consapevolezza, prima che un proiettile si conficcasse proprio in mezzo ai suoi occhi. Crollò per terra senza nemmeno un gemito. Il manico del coltello a serramanico vibrava ancora nello stipite della porta, dove si era conficcato dopo aver mancato Mick per un soffio.

Gli uomini della squadra speciale sciamarono nella stanza, controllando tutte le porte e i possibili nascondigli.

Mick corse accanto alla ragazza, che era inginocchiata per terra e fissava inorridita la poltiglia che qualche secondo prima era stata la testa di Fabian McKinsley.

Poi si girò e vomitò sulla moquette.

Mick le porse un fazzolettino per pulirsi la bocca, poi si tolse la giacca e la posò sulla spalle tremanti della ragazza.

“Stai bene?”

Lei lo fissò, attonita, senza rispondere. Mick dovette ripetere la domanda altre due volte, prima che lei annuisse con aria incerta, ancora rabbrividendo.

Uno degli uomini della squadra speciale si avvicinò all’americano.

“Da questo momento in poi ce ne occupiamo noi, Angel.”

“Grazie, capitano. I suoi uomini hanno fatto un ottimo lavoro, dalla sorveglianza fino all’intervento sul campo.”

L’altro gli rivolse il saluto militare, poi si allontanò per dare disposizioni ai suoi uomini.

Mick prese la ragazza per mano e la trascinò fuori dalla stanza. Sembrava che lei non riuscisse a distogliere lo sguardo dal cadavere dell’uomo. L’americano la condusse al parcheggio, la fece salire su un’auto senza contrassegni e accese il riscaldamento.

Partì con uno stridio di gomme, incrociando un’ambulanza che arrivava a sirene spiegate.

Avevano percorso solo qualche centinaia di metri quando la ragazza sbottò, imprecando.

“Cristo, Angel! Perché cazzo ci avete messo così tanto? Me la sono vista davvero brutta, con quello schifoso maiale. E come ha osato dire che ho il potenziale per essere una puttana fantastica?!”

Irritata, Ruby, la più quotata tra le ragazze della casa chiusa sulla 5th Avenue, afferrò una ciocca di capelli castani e si strappò via la parrucca.

Oltre a sembrare più giovane della sua età, Ruby era molto sveglia e possedeva uno spiccato senso dell’avventura. La sua specialità nella casa di appuntamenti in cui lavorava era concretizzare fantasie per i clienti che potevano permetterselo.

Mick l’aveva salvata dalla strada tempo prima e, pur non frequentando la casa da quando si era sposato con Kazue, era rimasto in contatto con lei.

Così, quando Ryo gli aveva chiesto di mettere in piedi quella messinscena, Mick aveva subito pensato a lei per interpretare la parte di Sayuri Tachiki.

L’americano si voltò a guardarla, sorridendole.

“Non preoccuparti, ti abbiamo sempre tenuta sotto controllo. Non avrei mai permesso che quel porco ti facesse del male.”

La accompagnò davanti alla casa chiusa, e le tese un assegno di una cifra consistente.

“Sai, prima o poi dovrai abbandonare questa vitaccia, Ruby. Potresti diventare un perfetto agente sotto copertura, che ne dici?”

La ragazza sorrise, poi gli diede un bacio sulla guancia, scendendo dalla macchina.

“Grazie, Mick. E se dovessi stancarti di tua moglie, ricorda che io avrò sempre tempo per te. Mi sono sempre piaciuti gli uomini in divisa.”

Gli strizzò l’occhio, sparendo all’interno del locale.

Mick scosse la testa, sorridendo tra sé, poi ingranò la marcia e tornò a casa, dove sicuramente Kazue lo stava aspettando sveglia, nonostante l’ora tarda.





RINGRAZIAMENTI:

JOJIPV: Spero che con questo capitolo tu possa aggiungere un altro pezzo al tuo puzzle! ^_^ Non preoccuparti per Ryo, tornerà mooooolto presto!! Un bacione, ti ringrazio molto per il commento, e sono contenta che la storia ti piaccia! Alla prossima! ^^

FRANCY: Hai visto chi è arrivato, a salvare "Sayuri"? Un ospite d'eccezione!! Hai ragione, Kaori gliel'ha proprio fatta!! Ti ringrazio per i complimenti, sei gentilissima come sempre! Un bacione, alla prossima! ^_^

MOZZI: Ma carissima, ti ringrazio! Il tuo commento mi ha riempito di gioia!! Hai visto che alla fine Mick è tornato? E anche alla grande, direi!! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, ormai ci tengo molto al tuo giudizio! Ti ringrazio tanto tanto! ^_^ Kisses tesoro!
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: iusip