CAPITOLO 9:

Pov Zayn

Due mesi. Erano già passati due mesi. Cristel era ancora lì, su quel maledetto lettino bianco di quello stupido ospedale. I medici dicevano che era stabile, che non c'erano nè peggioramenti nè miglioramenti. Ogni giorno io e i ragazzi restavamo all'ospedale fino a tardi, non parlavamo quasi mai. Tutti stavano male ed era tutta colpa mia. Mi sentivo una vera merda, non facevo altro che piangere, i miei occhi erano perennemente rossi e gonfi. Stavo sempre zitto, parlavo soltanto con Cristel sperando che mi avrebbe risposto, ma lei non faceva altro che starsene lì immobile. Non mangiavo neanche, ero dimagrito moltissimo e fumavo due pacchetti di sigarette al giorno. In poche parole, ero da buttare via. L'unica persona che mi dava un po' di conforto era la piccola Jade, ma sapevo che anche lei stava soffrendo tantissimo, le mancava la sua mamma. Quel giorno ero uscito dall'ospedale per fumare un po', lasciando Jade tra le braccia di Louis. Mi sedetti su un muretto non distante dall'ingresso e accesi la sigaretta, portandomela tra le labbra secche. Aspirai e fissai un punto indefinito del cielo. Una lacrima mi scivolò su una guancia e automaticamente la asciugai sospirando. Lanciai la sigaretta per terra e la pestai con un piede, quando sentii qualcuno che alle mie spalle urlava il mio nome. Mi voltai e vidi Harry che correva forsennatamente verso di me con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. - Zayn.... Zayn... devi venire.... io.... lei...- disse Harry con il fiatone e appoggiandosi con un braccio sulla mia spalla. - Harry, che c'è?- dissi io un po' scontroso. Mi dispiaceva parlargli così, ma non avevo proprio nessuna voglia di parlare con lui in quel momento. - C-Cristel....Cristel ha parlato.- alzai lo sguardo verso di lui per capire se mi stava prendendo in giro o no. Lui continuava a sorridere con gli occhi che gli brillavano.

-Davvero?- urlai in preda alla felicità. - Sì, ha detto solo il tuo nome, muoviti andiamo da lei.- mi alzai dal muretto e incominciai a correre su e giù per tutto l'ospedale finchè finalmente trovai la stanza di Cristel. Entrai senza neanche il permesso dei medici e mi precipitai di fianco a lei. Aveva gli occhi aperti e diceva cose incomprensibili. Dio, quanto mi mancava vederla sveglia. Non sapevo cosa dire, i dottori avevano detto che forse dopo il coma avrebbe potuto perdere la memoria. E se non si ricordava più di me? O dei ragazzi? O di Jade? Non lo avrei sopportato. - Ehy Cristel, t-ti ricordi di me?- gli chiesi sorridendole. Lei mi scrutò bene per qualche minuto per poi finalmente parlare. - Certo che mi ricordo Zayn, perchè non dovrei?- d'impulso mi avvicinai a lei e l'abbracciai. Mi era mancata troppo, non ce l'avrei fatta un giorno di più senza di lei. Mi scesero alcune lacrime. - Ti amo Cristel.- le sussurrai all'orecchio. - Anche io Zayn.- disse per poi avvicinarsi sempre di più alle mie labbra e infine annullando le distanza con un dolce bacio che non assaporavo da tanto tempo. Dopo qualche minuto ci staccammo lentamente. - Non muoverti, chaimo i ragazzi.- dissi uscendo dalla stanza. Presi di nuovo Jade in braccio e comunicai ai ragazzi che adesso anche loro potevano salutare Cristel. Rientrammo in stanza tutti insieme e appena Cristel vide sua figlia, le si illuminarono gli occhi. - Penso che sei mancata anche a lei.- dissi io per poi passarle Jade che non appena rincontrò gli occhi della madre, rise e batte le mani. Cristel la abbracciò e la baciò e la piccola fece una cosa che nessuno di noi avrebbe mai immaginato.
-Ma-ma- parlò!!! Jade disse la sua prima parola. Non potevo essere più felice, quel giorno era andato stupendamente. Cristel salutò anche i ragazzi e dopo circa un'ora, se ne andarono lasciandoci soli, io, lei e Jade, così ne avrei approfittato per parlarle e scusarmi.
- Cristel, io devo dirti una cosa.- vidi che alzò lo sguardo incrociando i miei occhi, ancora non ci credevo che si era svegliata. - Dimmi.-
- Ecco, mi dispiace che sia successo quello che è successo. È soltanto colpa mia, se io non avessi fatto quella scenata, tu non te ne saresti andata via e....- mi interruppe. - Zayn, aspetta. Non è assolutamente colpa tua ok? Tu non centri niente è solo colpa del destino, e poi tu avevi ragione, io non ti avevo calcolato per niente qual giorno, mi dispiace.- disse lei fissandomi. - No, sei tu quella che aveva ragione, io ero geloso e quindi è colpa mia!-
- Per favore, ora non ho voglia di pensarci, facciamo come se non fosse successo niente ok? Ora voglio solo godermi il mio ragazzo e mio figlia.-
- D'accordo, hai ragione.- mi sedetti vicino al suo lettino e le baciai la fronte. - Sai già quando potrai uscire di qui?.- gli chiesi io. - Il dottore ha detto che mi faranno alcuni accertamenti e domani sarò libera di uscire.- disse lei sorridendomi. Adoravo il suo sorriso. - Perfetto.- dissi lasciandole un piccolo bacio a fior di labbra per poi sorriderle. Finalmente era tornata, da quel momento in poi non avrei permesso più a nessuno di farle del male, l'avrei protetta per sempre.