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Autore: Rosmary    19/03/2013    11 recensioni
Dopoguerra: ogni cosa tenta di tornare alla normalità. La spensieratezza s'insinua nelle vite dei vittoriosi sopravvissuti.
Tutto procede nel migliore dei modi e poi, d'improvviso, un buffo esperimento dei gemelli più scapestrati di Londra scaraventa sette maghi in mondi paralleli. Quello che si prospetta essere un viaggio nei meandri della fantasia, a causa di assurdi effetti collaterali, si rivela essere un gioco che rimescola tutte le carte già estratte dal mazzo, costringendo Hermione a interrogare ancora una volta il proprio cuore. Ed è così che, tra antichi dissapori, ritrovata routine, insospettabili attrazioni e un improbabile scambio di corpi, tutto ciò che è stato narrato potrebbe essere riscritto.
«Ti piace la mia ragazza?»
«No! No! Non gli piaccio! Sarà qualche magia venuta male… oh, Ron, calmati!»
«No che non mi calmo. Io gli spacco la faccia»
«Spaccamela pure, tanto non cambia niente»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo III


Le carte sono state rimescolate, il gioco è iniziato ancora una volta.
Non ancora tutti i jolly sono stati pescati.
Gioco pulito, si sono ripromessi.
Ma azzardare, sfidare il fato, non è forse la più crudele tentazione?

 






«Ciao?» Chiede perplessa Ginny – in versione Regina – facendo eco a un ridacchiante George.
 
I sette ragazzi sventurati tacciono, analizzando la situazione, mentre le carte, tremanti al cospetto della loro Regina, puntano le lance contro Hermione ed è proprio quest’ultima a trovare il coraggio di infrangere il fastidiosissimo silenzio.
 
«Insomma, facciamola finita» Esordisce Alice, facendo sobbalzare tutti «Ginny, ordina a queste cartacce…»
 
«Troppo gentile» La interrompe Ron, imbronciato, facendo ridacchiare i gemelli e Lee.
 
«Oh, basta» Ginny, nervosa «Penso di aver capito» Commenta verso Hermione, per poi assumere un’aria tronfia, buffa a dire il vero e attrarre l’attenzione delle carte «Carte Care, TAGLIATELE LA TESTA!»

 
****

 
«Tesoro, qui non c’è nessuno» Un uomo in un salotto.
 
«Non c’è nessuno neanche qui» Una donna in una cucina.
 
L’uomo nel salotto s’acciglia alle parole della moglie, accogliendola con perplessità quando questa lo raggiunge in salotto «Forse sono usciti»
 
«Può darsi» Commenta la donna, avvicinandosi al videoregistratore stranamente acceso «Avrebbero potuto lasciare un biglietto, almeno e magari anche spegnere il videoregistratore» Conclude irritata la madre di Hermione.
 
«Sono ragazzi, Jean. Vorrà dire che pranzeremo da soli» Asserisce l’altro, pigiando il tastino off del videoregistratore. È questione di istanti: i genitori della strega sono costretti a serrare gli occhi, infastiditi da un improvviso bagliore. Il videoregistratore espelle, letteralmente, la videocassetta al suo interno e, assieme a questa, espelle anche strano materiale ossia i sette ragazzi, tornati alle loro sembianze normali.
 
«Siamo fuori! Siamo fuori!» Lee, tastando il proprio corpo, sperando di non ravvisare code equivoche.
 
«Finalmente fuori» Harry, aiutando Ginny ad alzarsi.
 
«Mamma, papà…»
 
«He-e-rmione… sie… sie…» Tossisce il papà di Hermione, incredulo, con l’indice sinistro puntato contro la figlia e i ragazzi «Siete usciti dal videoregistratore!»
 
«Avrai una spiegazione, spero» Jean, accigliata e stranita.
 
«Ecco, mamma, vedi…»
 
«Tiri Vispi Weasley, Signora!» George.
 
«Era un banalissimo test, nessuno si è fatto male, stia tranquilla!» Parole dette con nonchalance, con disinvoltura, che riescono a calamitare l’attenzione di tutti. Parole pronunciate da Ron.
 
«Ron, ti senti bene?» Tenta Harry, avvicinandosi all’amico. Ron si stranisce.
 
«Infatti, Ronnie. Quella battuta spettava a Fred» Afferma George quasi incollerito, avvicinandosi al gemello. Peccato che Fred sia bianco come un lenzuolo, abbia gli occhi sgranati e non riesca ad articolare mezza parola.
 
Jean, osservandoli, porta le mani sui fianchi «Nessuno si è fatto male? A me sembrate aver battuto la testa, tutti!»
 
«Forse sì, Signora» Sibila Ron fissando inorridito Fred.
 

****

 
 
 «Effetto collaterale? Effetto collaterale?» Parole urlate contro il volto del fratello, costretto con le spalle al muro «Ma ti rendi conto?»
 
«Datti una calmata, d’accordo?!» Tenta l’altro, ostentando un’artefatta tranquillità.
 
«No che non mi calmo!»
 
«Ron, diamine, basta» Uno spintone al fratello e Fred riesce a scostarsi dalla parete del bagno. I due fratelli, come poche altre volte, s’osservano in cagnesco, apparentemente pronti ad azzuffarsi. Dall’esterno, un ticchettio alla porta fa sobbalzare i due, che all’unisono chiedono chi sia.
 
«George» Afferma la voce maschile al di là della porta «Che diavolo succede?» George non ha bisogno d’aggiungere altro, poiché Fred, rinfrancato dalla voce del gemello, ruota la chiave nella serratura, dando modo a un rapidissimo George d’infilarsi nel bagno.
 
«Questo succede» Afferma Fred, mostrandosi al gemello.
 
«Continuo a non capire, Ron»
 
«Ron? Ma quale Ron! Io so…» Ma il povero Fred è costretto al silenzio da un ranocchio1 che, inaspettatamente, viene espulso dalla sua bocca. Ron e George inorridiscono, nauseati, mentre il ranocchio, felicissimo, inizia a saltellare sul gabinetto e Fred viene invaso da conati di vomito e disgusto.
 
«Oh, miseriaccia» Esclama Fred.
 
«Cos’hai detto?»
 
«Miseriaccia, George! Ho detto: miseriaccia!»
 
«NO!»
 

****

 
Intanto, in cucina, Hermione, Harry, Ginny e Lee, stanchi del commentare quali sensazionali sensazioni abbiano sperimentato grazie a quel viaggio nel mondo della fantasia, notano la prolungata assenza di Fred e Ron e, da circa dieci minuti, anche quella di George.
 
«Secondo me è successo qualcosa» Ginny.
 
«Per forza, deve essere successo qualcosa. Quando ci sono di mezzo le diavolerie di Fred e George è impossibile che non vi siano brutte sorprese» Cipiglio severo, braccia conserte, sguardo omicida: signori, sì, è proprio lei, la Granger.
 
«Quando la fai lunga, al massimo si saranno beccati qualche brufolo di troppo» Ma nessuno ridacchia alla battuta di Lee, Harry, semmai, osserva il soffitto, consapevole che il bagno sia al piano di sopra, tentato sul raggiungere o meno il migliore amico.
 

****

 
«Non potete dirlo»
 
«Georgie, noi dobbiamo dirlo»
 
«Infatti, non lascio la mia ragazza in mano a questo qui»
 
«Ehi, nessuno la vuole, la tua ragazza»
 
«Parla per te» George, d’istinto, catturando l’attenzione di Fred e Ron, il secondo decisamente arrabbiato.
 
«Mi devi dire qualcosa, George? No, perché se devi, fallo ora» Il piccolo Weasley è davvero infuriato. Peccato che George, anziché dilungarsi, spiegare ed altro, si limiti a scrollare le spalle, apparentemente perplesso.
 
«Senti, Ron, mettiamola così» Interviene Fred «Non ho voglia di sputare altri rospi, quindi stiamo al gioco per ora, il tempo di trovare un antidoto»
 
«Non è che abbia molta scelta» E con queste parole infuriate, Ron esce dal bagno. Rimasti soli, i due gemelli s’osservano ed è Fred a incurvare le labbra in un ghigno.
 
«Alla fine ce l’hai fatta, ad essere più bello di me!»
 
George ridacchia, divertito «Sei proprio uno sgorbio!»
 

****

 
«Eccoti, Fred. Dove sono gli altri?»
 
«Eh?» Espressione perplessa, poi, d’improvviso, la comprensione «Oh» Esordisce quello che a tutti appare come Fred «Ora… ora scendono, dobbiamo tornare a casa» Un filo di voce, poco convinto e lo sguardo che si posa sulla nervosa Hermione.
 
«Meglio, guarda, ho bisogno di un letto» Afferma Ginny, mentre Lee s’avvicina a Fred, studiandolo sospettoso.
 
«Eccoci!» Esclamazione gioviale di George, che fa cenno a Harry, Ginny e Lee di prepararsi per andar via. Hermione, invece, disinteressandosi dei gemelli, s’avvicina a quello che, almeno a lei, sembra essere Ron.
 
«Stai bene?»
 
«Eh? Oh, sì! Certo! Tranquilla!»
 
E uno sguardo imbufalito segue la scena.
 
«Bene» Hermione sorride, rilassata «Resti qui o vai anche tu?»
 
E dei pugni si serrano, facendo sbiancare le nocche.
 
«Vado, è meglio» Le circonda la vita con entrambe le braccia Ron, lanciando uno sguardo divertito a Fred «Ci vediamo domani, però» Un sussurro appena e poi le labbra che s’avvicinano pericolosamente a quelle di Hermione.
 
«NOO! Sta’ fermo! Sono… Oink oink»
 
«Un maiale, Fred?» Riesce a chiedere Ginny, tra le risate generali. Vanno via, quindi, lasciando Hermione sola, finalmente al sicuro. Hermione che non ha potuto salutare il suo fidanzato per bene. Hermione, come tutti eccetto George, ignara di aver quasi baciato Fred Weasley, catapultato, chi sa come, chi sa perché, nel corpo dell’ormai furibondo Ron.




 



1 : l'idea del rospo(o ranocchio) che impedisce al protagonista rinchiuso in un corpo estraneo di rivelare il fattaccio non è mia, ma tratta dalla storia di fri rapace All'altare con...

Angolo autrice:
Questa volta non posso fare altro che scusarmi per aver ripreso la pubblicazione dopo così tanto tempo. Purtroppo, non sempre tutto procede come si è stabilito. Non mi dilungo, spero solo che il capitolo sia stato di vosto gradimento, ammesso che abbiate ancora voglia di seguire questa storia! Alla prossima!
   
 
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