CHPATER FIVE

 

 

 

 

 

 

 

La mattina dopo mi svegliai frastornata.
Menomale che non c'era scuola, non ero nelle condizioni di andarci.
Avevo un sonno tremendo, e mi stava venendo il mal di testa.
All'improvviso mi ricordai di ieri sera.
Il bacio.
E ora come mi comportavo?
In nessun modo, era ubriaco e non sapeva ciò che faceva, quindi no problem.
Lo avrei evitato, disprezzato, come sempre.
Mentre la mia mente pensava, mi avviai in bagno.
Guardai il riflesso, e per poco non rimasi scioccata.
Avevo il trucco tutto colato, sebbene me ne fossi messo poco.
I capelli erano disordinati, sembrava avessi appena preso una scossa.
Presi la spazzola e iniziai a pettinarmi i capelli, facendo attenzione ai nodi.
Dopo essermi sistemata il cespuglio che avevo in testa, tornai in camera, per cercare dei vestiti da mettermi.
Optai per una felpa grigia con scritto NY, pantaloni a sigaretta neri, e le converse nere anche loro.
Scesi in cucina per farmi la colazione.
Arrivata nella stanza, diedi uno sguardo all'orologio. Le 12:45.
Capperi fritti, se faccio colazione ora non mangio a pranzo.
Beh, per una volta posso saltare anche la colazione, tanto mia mamma non tornava prima delle 20:00.
Presi una pentola, ci misi l'acqua bollente, in attesa che inizi a bollire per buttarci gli spaghetti.
Avevo scelto spaghetti al pomodoro, amavo la cucina italiana.
Dopo aver buttato la pasta ed aver aspettato dieci minuti, e prima che mi mangiassi da sola, non che fossi cannibale ovvio, ma avevo così tanta fame che potrei mangiare anche...non lo so, ma qualcosa di commestibile.
Buttai la pasta in un contenitore e la mischiai al pomodoro.
La misi in un piatto e me la mangiai gustandomela.
Quando mi accorsi che il piatto era vuoto, misi il piatto nel lavello.
Mi buttai letteralmente nel divano in salotto, menomale che il telecomando era sotto il cuscino, perché una cosa che odio, è dovermi alzare per prendere il telecomando quando mi sono messa comodamente sdraiata. Poi non so gli altri.
Faccio zapping con il telecomando, fino a che non trovo un gioco a premi.
Il solito in cui se hai fortuna vinci 1 000 000 di euro.
Insomma, ci voleva una botta di culo enorme, che nessuno aveva.
“Se rispondi a questa domanda, potrai vincere il montepremi da ben un mi-li-one di euro!” la voce del
conduttore risuonò nella stanza.
Non sentii neanche la domanda, perché un rumore mi distolse dall'attenzione rivolta verso la televisione.
Era il campanello.
Chi poteva essere alle 14:15?
Aprii la porta piano, facendo attenzione che un maniaco non entrasse.
Mi bloccai quando vidi la massa informe di capelli ricci di Harry.
Che mai voleva da me? Non abbiamo mai parlato, apparte qualche scambio di parole.
“Ciao.” mormorò lui a voce bassa, quasi vergognandosi.
“Se cerchi Zayn hai sbagliato casa, è questa accanto.” dissi al riccio indicando la casa alla mia destra.
“No, non cercavo Zayn, per la verità, ma te.” abbassò lo sguardo, grattandosi la nuca imbarazzato.
“Che cerchi?” domandai nel modo più gentile che potei, invece di sbatterli la porta nel muso. Beh, potrei
anche farlo, ma poi non mi diceva quello che mi deve dire, e io sarei morta di curiosità.
Sì, sono troppo curiosa.
“Ti volevo dire...” iniziò.
“Sei un travestito e non sai come dirlo a Zayn, quindi vuoi che lo dica io.” ipotizzai.
“No.” disse scioccato della mia ipotesi.
“Allora sei un alieno.” “No.” “Allora sei una vecchietta ninja che vuole uccidermi.” “Nemmeno.” “Allora sei un..” “Mi fai finire di parlare o no?!” sbraitò.
Alzai gli occhi al cielo e lo lasciai parlare.
“Allora, sono venuto qua per dirti che avevo intenzione di invitare Jess a uscire a cena con me. Visto che tu sei la sua migliore amica, mi potresti dare una mano? Da normali amici la voglio invitare, ovviamente. Non è un apputtamento.” si affrettò ad aggiungere.
Lo guardai di sottecchi.
“Te lo dico, fai attenzione a Josh, non è piccolo, potrebbe farti male.”
Lui raddrizzò la testa e annuì con la testa.
“E in che cosa posso aiutarti?” chiesi.
Se solo la mia amica scoprisse che sto aiutando Styles ad uscire con lei, non sarei arrivata al mio diciottesimo compleanno.
“Beh, innanzi tutto, potresti chiederle se le sto simpatico o meno. Poi fai te, sei te la donna, e le donne ci sanno fare in queste cose.” disse con un po' di insicurezza nella voce.
“Ok” cedetti “ci proverò. Ma ti avverto, prova a farla stare male e ti ritrovi quel palo dove so io.” dissi minacciosa, indicando un palo della luce vicino casa mia.
Lui capì il concetto, infatti mi guardò a occhi spaventati. Forse sono stata troppo convincete. Meglio.
“Ho capito il concetto. Grazie Samantha. Ora vado da Zayn, a domani, e fammi risapere.” ammiccò, iniziando a correre rivolto verso la casa nella mia destra.
Appena sentii il nome di Zayn, un brivido caldo mi scosse la schiena.
Non ci feci molto caso.
Domani sarei uscita con Jess, e le avrei fatto “l'interrogatorio”.
Ora, tutto quello che so è: divano-televisione.
Saltai sul divano, accendendo la tv, pensando a cosa poter chiedere alla mia amica, domani pomeriggio.
 

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SPAZIO AUTRICE

 

Buonsalveee (?)
vi chiederete perché ho aggiornato così presto questa cacca e il motivo è che non lo so nemmeno io HAHAHAHA.
Beeeh, a me non piace molto come capitolo, è noioso e di passaggio, ma spero vi sia piaciuto c:
recensite per piacere! Fatemi sapere cosa ne pensate c:
 

Alla prossima c: