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Autore: Mistake of factory    19/03/2013    0 recensioni
-Per lui era tutto così normale io mi sentivo tirata via da due mondi diversi.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Erano passati 3 giorni da quando avevo visto ''Christopher'' ,finalmente conoscevo il suo nome,non dovevo più chiamarlo il ragzzo misterioso del bus,era strano non vederlo da così tanto tempo,certo erano solo 3 giorni ma erano stati tre giorni grigi che non mi diedero nessun motivo per sorridere.
Ero distesa sul letto a osservare il soffitto quando  mi arrivò una telefonata con l'anonimo..molto strano,risposi e sentì solo un pianto e a volte il mio nome,era molto strano..Chiamai subito Luce le chiesi di venire alla solita paninoteca vicino scuola,senza darle un motivo preciso,lei accettò e dopo 10 minuti le avrei raccontatodi quella telefonata e di quanto speravo fosse di christopher e di quanto mi mancasse incontrarlo tutte le mattine.
Andai a prepararmi,a indossare la solita felpa verde bottiglia e i soliti jeans neri e a cercare di aggiustare i miei capelli che sembravano usciti da un frullatore.Erano solo le sette di sera quando uscii  di casa, ma sembrava notte fonda ,nel mio quartiere non c'era molta illuminazione dopo aver attraversato il ponticello arrivai alla paninoteca e Luce era già lì impeccabile come sempre.
Le dissi tutto,tutto su di lui,sulla telefonata e sui miei pensieri.
Ma lei divorando il secondo cheesburger mi rispose:
-Ti piace davvero così tanto?Bhè dillo a lui.
-Vuoi vederlo più spesso?la prossima volta digli se il pomeriggio vuole venire con te al cinema o roba del genere
-Vuoi sapere se la telefonata era sua? Chiediglielo e magari fatti dare il suo numero di telefono.
Non essere timida,la timidezza non porta a nulla.
Per lei era semplice,i ragazzi che lei conosceva non sputavano  acido il primo giorno e il secondo erano un fiume di dolcezza;i ragazzi che lei conosceva erano normali,ma lui non lo era,era misterioso fin troppo,aveva sicuramente qualcosa dentro di sè da nascondere.
Quando andai via da quella paninoteca erano quasi le dieci di sera ed era completamente buio si distinguevano solo delle sagome in lontananza.
Stavo attraversando il ponticello quando una figura incappucciata sfreccia davanti a me,poteva essere chiunque d'altronde pioveva chiunque poteva indossare un impermeabile,correndo lasciò cadere un bigliettino,c'era scritto un nome,il mio,e affianco ad esso una goccia di sangue.
Rimasi impaurita da quel che dedussi,qualcuno voleva la mia morte.Non ero simpaticissima ad alcune ragazze ma non penso mi avrebbero minacciato di morte,smisi di pensarci per un secondo e corsi a casa il più velocemente possibile non era sicuro rimanere da sola a quell'ora della notte,dopo quel biglietto
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