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Autore: Give_me_only_kiss    20/03/2013    4 recensioni
Lui non era niente. Era nero. Questo pensava un piccolo Scorpius di appena undici anni, fissando le gocce di pioggia che bagnavano il vetro della finestra di camera sua. Si alzò sbuffando e si mise davanti allo specchio, scompigliandosi i capelli con la mano destra.
Tutto quello che vide fu la luce più assoluta: capelli biondi, quasi bianchi, da angelo e carnagione lattea, labbra sottili e lineamenti taglienti, occhi azzurro lucente eppure slavato, con picchiettature grigie.
Assomigliava ad un angelo.
Scorpius ghignò, ricordandosi un detto che aveva letto in un libro babbano.
L’apparenza inganna.
Perché per quanto Scorpius fosse bello fuori, dentro era marcio. Nero.
Genere: Dark, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Draco Malfoy, Hermione Granger, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 3

Vide sua madre che gli sorrideva. Non era in foto, come sempre, no. Era proprio lì, davanti a lui, e sorrideva. Era talmente bella. Scorpius tese una mano verso di lei, come per afferrarla, per chiederle di restare con lui.

Poi sua madre scomparve e rimase solo il grande senso di stanchezza che lo attanagliava. Si sentiva le membra esauste, i muscoli indolenziti, la mente stanca. Si sentiva di schifo.

Poi aprì gli occhi, sbattendo le palpebre per abituarsi alla luce. Si trovava in un letto dalle lenzuola bianche. Tutto intorno a lui era bianco. L’infermeria.
Si mise a sedere con difficoltà e quando lo fece sentì un dolore straziante che gli piegava la schiena. Gridò. 

-Scorpius, Scorpius, calmo! – lo rassicurò una voce. Scorpius strizzò gli occhi e rimase stizzito quando i suoi occhi di ghiaccio ne incontrarono due verde smeraldo.                                                     

-Albus? – chiese, chiedendosi se anche il ragazzino sorridente seduto al suo capezzale fosse un’allucinazione. Il moretto sorrise e annuì.

-Sono venuto a trovarti. Mia cugina Rose dice che tu sei cattivo e che con la scena in Sala Grande volevi solo attirare l’attenzione. Io penso invece che lei si sia fatta condizionare dal fatto che tuo p
adre è stato un Mangiamorte. Ma cosa importa? Tuo padre è tuo padre e tu sei tu. E mi sembri anche simpatico – le parole del secondogenito Potter riscaldarono il cuore del piccolo Malfoy – ma cosa ti è successo in Sala Grande?

Scorpius sbiancò alla domanda. Scosse la testa. non ne aveva la minima idea. Non si ricordava nemmeno cos’era successo. Lo chiese ad Albus, che rimase allibito nel constatare che il biondo non ricordava nulla.

-Bè, dopo che ti hanno smistato in Serpeverde è comparso una specie di mostro, un Demone, da quanto ho capito, anche se non ho la minima idea di cosa sia. Potremo cercare in biblioteca, quando uscirai da qui. comunque, il Demone ha detto qualcosa in serpentese, del tipo “sei condannato a morte, tu che sei nato dalla luce mista alle tenebre, dalla morte mista alla creazione”.                                                                            

-Aspetta, aspetta- lo interruppe Scorpius – come hai fatto a capirlo? Sei un Rettilofono? -  Albus annuì, imbarazzato.

-Non dirlo a nessuno, per favore – disse – lo sapete solo tu e Rose. Tornando a noi, il Demone ti ha intrappolato. I professori hanno provato a liberarti, lanciando incantesimi di ogni genere. Ti abbiamo sentito urlare e il Demone dissolversi velocemente in una luce bianca accecante. Poi, sei svenuto e i professori ti hanno portato qui. Sei rimasto incosciente per due giorni – gli disse.

Scorpius annuì e si lasciò cadere sul cuscino con aria stanca. Poi si alzò e con un colpo di bacchetta trasformò il suo pigiama nella divisa di Serpeverde.

-Scorpius ma che fai… Madama Chips dice che devi restare a riposo, hai una grave ferita alla schiena… - provò a dire Albus, ma Scorpius non lo ascoltò e si infilò anche le scarpe.

-Non preoccuparti, sono uno che guarisce in fretta. Su, andiamo a lezione – disse. Albus annuì e lo seguì finì all’aula di Pozioni. Entrarono. Tutti gli studenti si voltarono verso di loro, compreso il professor Lumacorno.  

-Signor Potter, signor Malfoy, che cosa ci fate qui? Signor Malfoy, lei dovrebbe essere in infermeria – ordinò. Scorpius fece un gesto noncurante con la mano e si andò a sedere. Albus, dopo un attimo di esitazione, lo seguì, sedendosi accanto a lui.

Lumacorno fece per dire qualcosa, poi sospirò e riprese la lezione.
-Come stavo dicendo, per preparare una buona pozione contro i foruncoli….
 

-Al! Al, aspettami! – Albus e Scorpius, che si stavano dirigendo nei sotterranei, si voltarono alla voce che chiamava il moro. Era Rose. Scorpius rimase attonito.

Perché la vista di quella bambina riusciva sempre a togliergli il fiato?
Aveva i capelli raccolti in due trecce ordinate e gli occhi accesi da una luce orgogliosa. Corse verso di loro e abbracciò suo cugino. Scorpius li guardò con invidia.

-Al! Perché stai con questo qui? È il figlio di un Mangiamorte! – esclamò Rose. Scorpius sentì il suo cuore mentre veniva trafitto da una lama tagliente. Albus indurì lo sguardo e si staccò da lei.

-Te lo ripeto per l’ultima volta Rosy. Tu sei intelligente come tua madre, ma hai gli stessi punti di vista di tuo padre, e così sprechi la tua intelligenza. E ti ripeto anche che suo padre è suo padre e lui è lui. E poi, è un mio amico.

Il cuore di Scorpius perse un battito. Amico. Lui e Albus erano amici.

Aveva un amico.

Si sentì riempire da una gioia incalcolabile, avrebbe voluto urlare per la felicità e mettersi a saltellare. Ma non lo fece. Rimase impassibile come sempre e guardò la reazione della rossa.
Rose si morse il labbro e si allontanò, con passo impettito, non prima di scoccare a Scorpius l’ennesimo sguardo carico di sdegno.

Scorpius si sentì morire a quello sguardo. Ma perché? Perché?

Sopportava quegli sguardi un giorno sì e l’altro pure, perché se venivano da lei lo facevano sentire così male? Perché se quegli occhi azzurro mare si riempivano di disprezzo a lui diretto si sentiva come trafitto da mille pugnali affilati?
 

-Dimmi Albus – chiese quella sera al moro, una volta che si furono sistemati nella loro stanza – come è essere il figlio di Harry Potter?

Il neo Serpeverde si scrollò nelle spalle, sedendosi sul letto e infilandosi sotto le coperte.

-Sono sempre al centro dell’attenzione e tutti si aspettano grandi cose da me. Ecco com’è – confessò con aria afflitta – comunque, mi dispiace.
-Di cosa? – domandò Scorpius, stendendosi sul letto.

-Che tutti ti trattino come ti trattano. Come se avessi la Febbre del Drago. E che anche mia cugina faccia parte della mischia – rispose Albus. Scorpius scosse la testa.

-Non voglio la tua compassione – sibilò.

-Oh, ma io non ti compatisco – rise invece il moro, stupendo il biondo – certo, non vorrei essere al tuo posto, ma un po’ ti invidio. Tutti hanno paura di te, non ti corrono dietro come se fossi un eroe in grado
di guarirli da ogni male – fece una smorfia, ma poi sorrise – e poi da oggi siamo in due.     

-In che senso? – quel ragazzo gli piaceva. Diretto, astuto. Un perfetto Serpeverde.

- Che da oggi saremo in due a farci parlare dietro da tutta la scuola. Immagina, il grande duo: il Rinnegato della famiglia Potter e l’erede dei Malfoy – mosse le mani come se si trovasse davanti a un titolo invisibile.

Scorpius lo guardò e Albus si voltò verso di lui. Il biondo continuò a fissarlo.

-Cosa c’è? – chiese infine il moro. Scorpius scoppiò a ridere. Rideva. Stava ridendo.

-C’è che sei proprio un cretino.

-Ah sì? – sibilò Albus buttandosi sul suo letto con un cuscino in mano. Scorpius urlò di sorpresa quando Albus tirò a segno la prima cuscinata.
Fecero la lotta con i cuscini e poi parlarono per tutta la notte. Si addormentarono insieme, scomposti sotto le coperte.

Quello, Scorpius lo sapeva, era l’inizio di una bellissima amicizia.
Un’amicizia che lo avrebbe aiutato a ritrovare sé stesso, anche se non completamente, perché l’unica medicina che poteva guarirlo del tutto rifiutava persino la sua esistenza.
 
 
Ok, lo so che in questo capitolo non succede un gran che, faccio sol in modo che si accumulino migliaia di domande. Perché il Demone ha aggredito Scorpius? Cos’è un Demone? E da dove arrivano i poteri di Scorp? Lo scoprirete nelle prossime puntate! No scherzo, ci vorranno almeno altri dieci capitoli prima di arrivare a quello rivelatore. Perciò, seguitemi se volete sapere e lasciate qualche commento con le vostre opinioni.           
Un bacio, Selenakilla89

 
 
  
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